da Militant blog:
Ai salti della quaglia di Giuliano Castellino c’eravamo abituati, ma uno così drastico non ce lo saremmo mai aspettati. Spaspodicamente impegnato nella ricerca di una poltrona per sistemare se stesso e il suo clan l’aspirante ducetto de noantri è passato per tutte le organizzazioni dell’estrema destra romana fino ad approdare, qualche anno fa, alla corte di Alemanno. Ma poichè madre natura quando si è trattato di distribuire la materia grigia è stata abbastanza avara con lui, lo scorso ottobre il nostro calimero (sfigato, piccolo e nero) pensò bene di darsi la zappa sui piedi andando a contestare l’allora ministro della cultura Giancarlo Galan al Festival del Cinema di Roma convinto di fare cosa gradita al capo. L’azione futurista (leggi) dei Castellino’s boys mise però in forte imbarazzo lo stesso sindaco che, pur se in polemica da tempo col ministro stesso (leggi), fu costretto a scaricare la sua guardia pretoriana e a chiudere i cordoni della borsa. Tempo qualche mese, smaltita l’evidente delusione per un posto in consiglio comunale sfumato in extremis, il contorsionista nero è finito con entrare nel partitino di Storace aderendo ufficialmente alla manifestazione flop contro il governo Monti dello scorso 3 marzo. Arrivati a questo punto, esaurite le parrocchie a cui andare a bussare, credevamo che se ne sarebbe stato fermo per un po’, almeno fino alle prossime elezioni… e invece ecco la sorpresa. Folgorato sulla via di Damasco il nostro Giulianino è passato armi e bagagli dalla parte della rivoluzione sociale diventando addirittura anarchico. Nei giorni scorsi sono infatti comparsi sui muri di Roma i manifesti che vedete qui sopra in cui non solo è chiaramente ritratta una manifestazione di anarchici greci, ma fra le fila dei compagni, in evidente assetto da sommossa, fa bella mostra di se uno striscione che recita “Apopte petheni o fascismos” ovvero “Stasera muore il fascismo”. Ora le cose sono due, o lui è veramente rinsavito portandosi dietro pure Storace e Buontempo, oppure è assolutamente e incontrovertibilmente stupido. Come diceva Corrado Guzzanti qualche anno fa: la seconda che hai detto!