La massima solidarietà ai compagni arrestati da parte di Promemoria di Trieste.
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E LORO ARRESTANO GLI ANTIFASCISTI!
Nel pomeriggio di domenica 11 ottobre a Pistoia, la sede di “Casa Pound”, organizzazione neo-fascista che attraverso manifestazioni fomenta l’odio sociale e quello razziale, ha subìto un’irruzione da parte di un gruppo che la polizia ha dichiarato essere costituito da giovanissimi sotto i 20 anni.
Qualche ora dopo, 25 antifascisti (di età fra i 35 e i 45 anni, quindi per niente giovanissimi), riuniti nel Circolo ARCI “1° maggio” dove hanno dovuto subire la perquisizione della polizia, sono stati fermati mentre ne uscivano, condotti in questura, dove sono stati trattenuti per molte ore, interrogati senza l’assistenza di un avvocato, infine, quando già era alba, rilasciati (grazie al presidio fatto davanti alla questura per tutta la notte da un centinaio di compagni dei fermati accorsi a solidarizzare con loro), mentre 3 di loro sono stati arrestati con imputazioni che vanno dalla “devastazione” ad “azioni con finalità di terrorismo”!!!
“Casa Pound” è strettamente intrecciata col PdL (Forza Italia+Alleanza Nazionale), come a Pisa, dove alcuni di loro sono all’interno di “Laboratorio ’99”, un circolo che ha anche consiglieri comunali e provinciali del PdL. Cosa che avviene in molte altre città e che prova che la destra estrema gode di sostegno, legittimazione e copertura da parte del PdL. Anche a Pistoia, nella sede di “Casa Pound” al momento dell’irruzione era presente un consigliere comunale del PdL.
Ritornando ai fatti di domenica a Pistoia, c’è da dire che il Circolo ARCI si trova a qualche centinaio di metri dalla sede di “Casa Pound”, cosa che la polizia sta usando per cercare di dimostrare che gli autori dell’irruzione nella sede neo-fascista sono poi andati a rifugiarsi all’ARCI. Cioè, invece di squagliarsela, sarebbero rimasti sul luogo del delitto: che furbi!!!
Quello che è avvenuto solo pochi giorni fa a Napoli (manifestazione antifascista di massa contro l’occupazione di un immobile da parte di “Casa Pound”, finita con l’arresto di 3 antifascisti e un feroce pestaggio di molti di loro a opera di reparti della polizia) oggi si verifica in Toscana coi fatti totalmente illegali commessi dalla polizia a Pistoia.
Gli episodi di violenza fascista sono ormai numerosi anche in Toscana e a Pisa, dove si sono avuti attentati incendiari e lancio di bombe-carta contro sedi di partiti di sinistra e centri sociali, continue aggressioni contro gl’immigrati.
Di fronte a noi sta un Governo travolto dagli scandali e dai processi pendenti sul suo capo supremo, delegittimato dalla bocciatura, da parte della Corte Costituzionale, del cosiddetto “Lodo Alfano” con cui si era sottratto alla Giustizia; un Governo screditato a livello internazionale e interessato non a fronteggiare la crisi ma ad approfittarne per accanirsi contro i lavoratori, i precari e i disoccupati, gli studenti, perché non rialzino più la testa.
In questa situazione, il Governo ha tutto l’interesse a promuovere una sorta di strategia della tensione, di montarla con le sue forze di polizia, di aizzarla coi mezzi d’informazione di cui ha la proprietà e il controllo il suo capo e padrone.
Una strategia che ha l’obiettivo di accrescere il dominio del Governo -e dei poteri e dei settori sociali che lo sorreggono e che se ne avvantaggiano- sulla società e sui movimenti di lotta che possono percorrerla per difendersi dalla crisi economica, sociale e politica che stiamo vivendo.
Le perquisizioni, i fermi e gli arresti arbitrari dell’11 ottobre a Pistoia sono fatti gravissimi contro la democrazia, contro la legalità costituzionale e contro l’antifascismo.
Gli antifascisti devono ritornare subito in libertà,
il questore di Pistoia deve dimettersi,
in galera devono finire gli autori delle aggressioni fasciste
ai danni degli omosessuali, degl’immigrati, dei democratici.
COORDINAMENTO ANTIFASCISTA ANTIRAZZISTA TOSCANO
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Solidarietà per i giovani arrestati a Pistoia
12 ottobre 2009
In relazione a quanto avvenuto domenica 11 ottobre a Pistoia dopo l’assalto di un gruppo di persone non identificato nei confronti del circolo di estrema destra Casa Pound, ARCI Livorno con il presente esprime solidarietà ai 3 ragazzi arrestati durante una riunione presso il circolo Primo Maggio di Pistoia con l’accusa di aver fatto parte del gruppo di aggressori.
Di fatto, l’arresto alla luce dei fatti è avvenuto senza prove e sulla base di supposizioni tali da non giustificare un procedimento di tale portata, maturato inoltre dopo una lunga nottata trascorsa in Questura per le procedure di identificazione.
ARCI Livorno oltre ad esprimere solidarietà ai tre giovani arrestati ne chiede il rilascio sulla base di un’assenza di prove oggettive e in riferimento alle contestuali dichiarazioni di estraneità ai fatti e di innocenza espresse dai ragazzi stessi.
Chiediamo inoltre che venga intrapreso un procedimento di indagine che restituisca verità a quanto accaduto.
Livorno, 12 ottobre 2009
Arci Livorno
RadioCage
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Liberare gli arrestati e Prosciogliere gli indagati
Esprimiamo la massima solidarietà a tutti i compagni arrestati, perquisiti, indagati Domenica 11 ottobre a Pistoia.
I fatti:
Domenica 11, nel pomeriggio, si sta svolgendo nei locali del circolo " 1° Maggio" di Pistoia, una riunione tra diverse realtà della Toscana per la costruzione di un “coordinamento regionale contro le ronde” introdotte dal pacchetto sicurezza.
Mentre la riunione si svolge, al circolo arriva la Digos. Pretende prima, come al solito, di identificare tutt* i presenti. Poi, con “l’aiuto di polizia e carabinieri”, perquisiscono il circolo. Non trovano niente e, mai contenti, portano le oltre venti persone in questura caricandoli sulle volanti.
Nessuna spiegazione del “perchè dei fatti” viene data alle persone prima identificate, poi perquisite, poi trascinate in questura.
Solo qualche ora più avanti la polizia sosterrà di aver agito in conseguenza della rottura delle vetrine e di un’irruzione contro la sede di Casa Pound Pistoia che si trova nelle vicinanze del Circolo Primo Maggio ad opera di “ignoti travisati”.
Tutti restano in stato di fermo in questura fino le 5.00 del mattino e interrogati, poi:
· 3 persone vengono trattenute in arresto con le accuse di “devastazione e
· saccheggio”, “lesioni” e “violenza”
– 8 denunciati e sotto indagine per le stesse accuse
Alla gravità di un’ operazione di polizia condotta con arbitrarietà e numerose scorrettezze procedurali. Alla gravità di una retata, di fatto, contro persone estranee ai fatti e riunite in assemblea dentro un circolo Arci. Alla gravità del modo pretestuoso di “colpire nel mucchio” compagn* not* e “colpevoli” solo del proprio impegno sociale e politico.
Si aggiunge la gravità delle accuse e dei reati contestati.
Devastazione e Saccheggio, da 8 a 15 anni di carcere:
le lotte si colpiscono così!
Polizia e Giudici hanno scelto, per punire i “supposti” ( e ribadiamo “supposti”) , colpevoli dell’attacco alla sede di Casa Pound Pistoia, di utilizzare il reato di Devastazione e Saccheggio.
Lo stesso reato contestato ai responsabili della Strage del Vajont di 40
anni fa (3.500 morti e 3 paesi spazzati via) e, con disinvoltura, ai 10 manifestanti condannati per le proteste al G8 di Genova 2001. Un reato che, da tempo ormai, magistratura e forze dell’ordine sostituiscono a quello di “danneggiamento”, considerato “troppo leggero” in termini di pena prevista, laddove i fatti siano riconducibili o collegabili a dinamiche di lotta sociale e politica e/o ci sia il sentore di una “matrice ideologica”.
La giustizia italiana tenta, e sta riuscendo spesso, a “regalare” decine di anni di carcere equiparando, in termini di pena e gravità morale, la rottura di una vetrina ad un omicidio colposo.
Nel caso dei manifestanti di Genova la pena e’ stata addirittura aumentata in appello per farne un caso esemplare.
Non va dimenticato come queste operazioni siano sempre seguite dal can can mediatico teso a stigmatizzare i singoli episodi.
Appare evidente il tentativo di accreditare una prassi giudiziaria da poter utilizzare, abbinata al manganello in questi anni di crisi ed incertezze, contro lotte e resistenze sociali potenzialmente in crescita.
L’uso del reato di devastazione e saccheggio è cucito sull’esigenza di accreditarlo agli occhi dell’opinione pubblica come il meccanismo con il quale si puniscono i conflitti sociali senza “esporsi”, senza dover riconoscere il merito delle questioni, senza leggittimare politicamente l’avversario. Devastazione e Sacchegio per trattare le lotte come meri problemi di ordine pubblico, ma con pene elevate al quadrato.
Tutto questo non deve accadere.
Liberi tutti / Prosciolti tutti
Da Firenze:
-CSA nEXt Emerson
-Movimento di Lotta per la Casa
-Rete Insicuri
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Libertà per gli antifascisti
La politica fascista e repressiva sta avanzando ormai da tempo, si è imposta ancora una volta domenica 11 ottobre a Pistoia con l’arresto ingiustificato di due compagni del MOVIMENTO ANTAGONISTA LIVORNESE e di un altro compagno.Come giovani comuniste/i livornesi chiediamo, vista l’evidente estraneità dai fatti dei compagni, l’immediata scarcerazione di coloro che sono le vittime di queste vicende.A pochi giorni dalle sentenze sui fatti di Genova, dove si puniscono con pene esemplari i ragazzi e le ragazze che manifestavano contro il G8 mentre si assolvono i mandanti di quella che – a detta di alcuni appartenenti alle forze dell’ordine – fu una “macelleria messicana”, l’episodio di Pistoia si fa ancora più grave e significativo.
Non solo non si impedisce la nascita e la proliferazione di gruppi fascisti – come tra l’altro prescrive il nostro ordinamento giuridico – ma addirittura, e purtroppo questo non è un caso isolato, si vanno a colpire persone che ogni giorno lavorano e lottano per la promozione delle libertà, dell’uguaglianza e che agiscono proprio nello spirito della nostra Costituzione.Ancora una volta la pomposa macchina repressiva dello Stato ha inteso colpire degli innocenti, dei compagni, per difendere indegni fascisti che fanno dell’odio e della xenofobia la loro ragione di vita. La presenza di un consigliere comunale del PdL in quella sede conferma che il cordone ombelicale tra neofascisti e destra istituzionale non si è, ma era prevedibile, ancora rotto. I comunisti e le comuniste hanno fondato col sangue di migliaia di compagni e compagne questa Repubblica e hanno firmato la Costituzione repubblicana, ricordiamo in proposito che Umberto Terracini, Presidente dell’Assemblea Costituente, era comunista; deve essere chiaro che lotteremo oggi più di allora per difenderla e farne rispettare le leggi.
I Giovani Comunisti di Livorno esprimono la loro massima solidarietà ai compagni/e Alessandro, Elisabetta e Alessandro ingiustamente arrestati e lotteranno affinché risulti immediato il loro rilascio.
LIBERI TUTTI E LIBERI SUBITO!!!
Giovani Comunisti Livorno 14 ottobre 2009
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SOLIDARIETA’ AGLI ANTIFASCISTI DI PISTOIA
I giovani di Red Block esprimono massima solidarietà antifascista ai due compagni arrestati.
Chiudere tutti i covi delle fecce fasciste!
Contro il moderno fascismo che avanza ribellarsi è giusto!
Creare RAF( reti antifasciste) ovunque!
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Libertà subito per gli antifascisti arrestati a Pistoia.
Chiudere i covi fascisti.
(14 ottobre 2009)
Gli arresti effettuati dalla questura di Pistoia dimostrano ancora una volta, se ce ne fosse bisogno, la disparità di trattamento che il sistema repressivo/giudiziario italiano riserva agli antifascisti piuttosto che alla variegata criminalità fascista, razzista e xenofoba che da anni insanguina e rende insicure le strade e le piazze del paese.
Ogni giorno sentiamo di pestaggi, devastazioni, attentati di vario genere contro migranti, comunisti, militanti di sinistra, gay, lesbiche. Ma con altrettanta frequenza siamo costretti a constatare l’assenza di arresti o fermi di coloro i quali, richiamandosi a pseudo ideologie reazionarie, commettono tali reati. Questa disparità di trattamento non ci sorprende. Dal secondo dopoguerra è una caratteristica delle politiche poliziesche e giudiziarie dei vari governi succedutisi nel paese.
Non a caso nessuno ha mai pagato per le stragi statal-fasciste di Piazza Fontana, Italicus, Piazza della Loggia, Bologna. Insieme alle centinaia di vittime delle stragi, altre decine sono stati gli antifascisti uccisi impunemente.
Il reato di ricostituzione del partito fascista, previsto non a caso da una Carta Costituzionale nata dalla Resistenza, ha progressivamente perso ogni valore. Si aprono sedi nelle quali si organizzano l’apologia del fascismo, con simboli e materiale informativo, ma soprattutto dove si formano squadre che colpiscono fisicamente i soggetti deboli e gli esponenti di sinistra. Squadre che, in base al cosiddetto “pacchetto sicurezza”, in alcune zone del paese sono legittimate per legge.
Non sappiamo esattamente come si siano svolti i fatti di Pistoia. Sappiamo però che chiudere la sede di una organizzazione fascista rientra nell’ambito di una legittimità costituzionale che dovrebbe esser fatta rispettare da chi oggi arresta gli antifascisti.
Forze dell’ordine e Magistratura dovrebbero intervenire preventivamente con la chiusura di questi covi fascisti. Così facendo renderebbero onore alla Costituzione e nel contempo risolverebbero alla radice un grave problema di sicurezza .
Se così non agiranno ci dovremo attendere nel prossimo futuro un innalzamento della tensione politica in tutto il paese. La memoria degli orrori della dittatura mussoliniana, nonostante l’incredibile lavorio revisionista di questi anni, è ancora ben viva tra le migliaia e migliaia di antifascisti disposti a scendere in piazza e a battersi per fermare il nuovo squadrismo fascista.
Chiediamo l’immediata liberazione dei tre antifascisti arrestati e la chiusura di tutte le sedi fasciste.
La Rete dei Comunisti – Pisa
fonte: cpianopisa@alice.it
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LIBERTA’ PER GLI ANTIFASCISTI ARRESTATI A PISTOIA
Quello che è accaduto a Pistoia domenica 11 ottobre è di enorme gravità.
Lo strano ed inquietante assalto alla sede neofascista Agogè-Casa Pound da parte di sconosciuti assalitori viene utilizzato come pretesto per una provocatoria operazione repressiva di polizia contro gli antifascisti toscani. C’ è da chiedersi dove fossero e cosa facessero le forze dell’ ordine nel centro cittadino nello stesso momento, dato che gli “sconosciuti assalitori” hanno avuto tutto il tempo per devastare i locali di Casa Pound uscire e dileguarsi del tutto indisturbati.
Dopo però le stesse forze dell’ ordine con grande solerzia ( a seguito di una fonte confidenziale imprecisata )si sono accanite contro l’ assemblea pacifica e già indetta da tempo dagli antifascisti toscani al circolo Primo Maggio contro le scelte del governo sulle così dette ronde e sul pacchetto “sicurezza”. Entrare in un circolo politico, sapendo in anticipo non di trovare alcunché, deportare negli uffici della questura una ventina di cittadini, fermarli, arrestare tre di loro con l’ accusa di essere tra i partecipanti all’ assalto avvenuto nel pomeriggio a Casa Pound senza alcun elemento provante è simile alle metodologie delle dittature sudamericane. Bisogna considerare inoltre che tra gli arrestati, Elisabetta Cipolli necessita costantemente di particolari cure mediche. Crediamo che tutta l’ operazione sia stata manovrata dall’ alto, per accrescere la tensione in una regione dove la tradizione antifascista nata dalla resistenza è radicata nella popolazione. Il tentativo della nuova destra estrema di conquistarsi aree di consenso è anche avvallata dalle scelte irresponsabili di partiti alla guida della Regione Toscana che solidarizzano con la destra piuttosto che verificare i fatti accaduti e difendere gli antifascisti. Nell’ ultimo anno non si contano più le aggressioni e gli assalti ai danni dei militanti di sinistra, migranti, ed omosessuali.
Porteremo il 17 ottobre a Roma durante la manifestazione nazionale contro il razzismo, la stessa volontà politica degli arrestati di battersi contro le ronde e il pacchetto “ sicurezza “.
Chiediamo a tutti gli antifascisti toscani di mobilitarsi ovunque contro le nuove destre e contro le ronde.
Tutte le sedi neofasciste devo essere chiuse e considerate fuorilegge .
Chiediamo la scarcerazione immediata di Elisabetta Cipolli, Alessandro Orfano e Alessandro Della Malva,che hanno l’ unica colpa agli occhi del prefetto e del questore di Pistoia di essere antifascisti.
PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI
per il Coordinamento della Toscana
Ruggero Rognoni
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Communist Organization of Greece
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Statement on the new arrest of antifascists in Italy
The Communist Organization of Greece condemns the new attacks of the Berlusconi regime against the antifascist movement, and more concretely the police invasion in the “1st May Club” in Pistoia and the arrest of the antifascist militants Alessandro Della Malva, Elisabetta Cipolli and Alessandro Orfano. These provocative attacks come in sharp contrast with the tolerance of the Berlusconi regime (and of the PD “opposition”) towards the countless and continuous crimes of the fascist gangs, and with the extreme violence perpetrated by the extreme right wing, the reactionary state and the repressive mechanisms against the progressive people, the youth and the immigrants.
We express our full solidarity with the 3 arrested comrades and with all the victims of the repression in Italy; we demand their immediate release and the cessation of all legal procedures against them. We salute the antifascists who resist this new wave of increased antidemocratic repression and organize the resistance in working places, universities and neighborhoods all over Italy. We join our voices with those of the Italian progressive people who struggle in order to shut down the offices of the real criminals: the fascist gangs.
Immediate liberation for Alessandro Della Malva, Elisabetta Cipolli and Alessandro Orfano!
The democratic rights are not negotiable! The struggle for the people’s cause is legitimate!
Athens, 14 October 2009
KOE – International Relations Department
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Post Address Newspaper “Aristera!”, Isaia Salonon 6, GR-11475 Athens
Phone +30 210 6441745 * Fax +30 210 6430024 * Email k.o.e@tellas.gr * Web www.koel.gr
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Cari compagni,
il Consiglio di Coordinamento del movimento operaio dell’Ucraina (KSRD) e la redazione del giornale “Azione Operaia”, esprimono solidarietà ai compagni arrestati a Pistoia. Come facciamo sempre, abbiamo tradotto la vostra lettera in forma ridotta e metteremo al corrente i nostri compagni e lettori in Ucraina e nei paesi dell’ex-URSS. E’ pubblicata nel sito
http://proletar.org.ua/news/4027/15102009-italiya-svobodu-tovarishcham-iz-pistoii
Dateci informazione a quali indirizzi inviare lettere di protesta,
Sinceramente vostri
Coordination Сouncil of worker`s movement of Ukraine (KSRD) Edition of the newspaper "Workers` Action", http://proletar.org.ua
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Esprimiamo solidarietà per i compagni arrestati a Pistoia, per il compagno denunciato…. Esprimiamo solidarietà per tutti i compagni e le compagne che sono stati prelevati, sequestrati per ore in questura senza nessun tipo di informazione sui reati che potevano aver commesso. Compagni che avevano la sola consapevolezza di aver partecipato ad una riunione antifascista. l’antifascismo militante non è reato! Partecipare a riunioni non è reato!
Vorremmo sapere anche i capi d’imputazione dei compagni! La stampa non deve prestarsi solo a fotografare persone che ignare vengano caricate e portate in questura.
Questo non è uno stato di diritto!
Chiediamo alla stampa borghese di indagare i motivi dei fatti e non solo di questi…chiediamo una informazione giusta e consapevole anche per chi non è un militante!
Noi donne del gruppo bella ciao di pistoia chiediamo giustizia.
Rosanna, Anna, Laura…
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Coordinamento Collettivi Comunisti
13 ottobre 2009
No alla repressione degli antifascisti!
Domenica 11 ottobre a Pistoia la Digos, con la scusa di un attacco contro Casa Pound, ha fatto irruzione al Circolo Arci Primo Maggio dove era in corso un’assemblea per l’organizzazione delle mobilitazioni contro le ronde.
La polizia ha perquisito il circolo e, non trovando nulla di ciò che cercava, è passata all’identificazione dei 25
compagni presenti, provenienti da molte parti della Toscana, portandoli in un secondo tempo tutti in questura per “accertamenti”. Di questi fermi, tre sono stati trasformati in arresti, non si sa con quali accuse.
Ci troviamo davanti all’ennesimo atto repressivo, intimidatorio e persecutorio da parte della Polizia di Stato, nei
confronti di chi tutti i giorni è in prima linea nella lotta contro il fascismo.
Le autorità giudiziarie sono al servizio della borghesia che si mostra per quello che realmente è: corrotta e ladra, ci rapina e sfrutta ogni giorno, fa stragi sui posti di lavoro e nelle piazze, lasciando ovviamente impuniti fascisti, spacciatori e delinquenti della peggior specie.
Si moltiplicano le aggressioni fasciste, razziste e omofobe, mentre vengono arrestati e spesso condannati gli antifascisti che agiscono anche in difesa della Costituzione nata dalla Resistenza partigiana. Ricordiamo i fatti del 11 marzo 2006 a Milano, i pestaggi della scuola Diaz di Genova durante il G8 del 2001, i cui i responsabili sono stati assolti mentre i manifestanti che scesero in piazza contro i potenti della terra sono stati duramente condannati, anche in appello.
La collusione tra pezzi dello Stato e gruppi neo fascisti si è resa evidente anche per la questione specifica di Pistoia: all’interno della sede di Casa Pound vi era anche un esponente del PDL.
Perquisizioni senza mandato e fermi illegali e pretestuosi, arresti e condanne politicamente esemplari, sorveglianze
speciali e preventive nei confronti di comunisti, antifascisti ed anarchici sono gli strumenti che la borghesia utilizza nel tentativo di tenere in piedi il suo regime in crisi.
La repressione serve alla borghesia per ostacolare il legame che va rafforzandosi tra le masse popolari colpite
dagli effetti dalla crisi e il movimento comunista, antifascista, antimperialista e anarchico. La repressione serve ad impedire che le masse popolari e la classe operaia trovino nei comunisti un sostegno e una guida per buttare all’aria l’ordinamento sociale borghese e per costruire il socialismo.
Non possiamo rimanere immobili davanti a questa situazione. È necessario sviluppare iniziative di solidarietà per i compagni arrestati anche proseguendo con determinazione la lotta contro la riabilitazione del fascismo e contro lemanovre intimidatorie e repressive dello Stato borghese sudicio e assassino.
La solidarietà nei confronti degli antifascisti è solidarietà di classe e passa anche attraverso la quotidiana determinazione dell’antifascismo militante. Nei nostri quartieri nelle nostre città!
Da Napoli a Pistoia gli antifascisti l’hanno detto chiaramente che i fascisti non hanno alcun diritto: le loro sedi e
la loro attività deve essere ostacolata in ogni modo!
La lotta antifascista è parte della lotta per ridare alla classe operaia un partito comunista in grado di dirigerla alla conquista del potere.
Il potere nelle mani della borghesia vuol dire miseria, repressione, fascismo e guerra. Il potere in mano alla classe
operaia vuol dire riscatto, emancipazione e benessere per tutte le masse popolari!
L’ANTIFASCISMO NON SI PROCESSA!
SOLIDARIETA’ CON I COMPAGNI COLPITI DALLA REPRESSIONE!
ORA E SEMPRE RESISTENZA!
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Esprimiamo la massima solidarietà a tutti/e gli/le antifascisti/e colpite dall’infame repressione dello stato, a Pistoia. Oggi come ieri viene legittimato il fascismo in Italia e oggi come ieri,
l’antifascismo militante è l’unica soluzione politica che può sconfiggerlo!!! Contro le ronde, il razzismo, l’omofobia e la xenofobia solo RESISTENZA ANTIFASCISTA!!!!
NO PASARAN!!
ANTIFASCISTI/E VERONESI
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Libertà per Alessandro e per la compagna di Livorno!
Chiudere i covi fascisti!
Silvio Antonini
Segretario e Portabandiera
Anpi Cp Viterbo
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PRC PDCI: Comunicato stampa
Rabbia, sconcerto, preoccupazione, sono questi i sentimenti che ci sentiamo addosso, dopo la notizia dell’arresto delle compagne e dei compagni dell’Officina “Il Refugio” a Pistoia, anche per le modalità con cui è stato eseguito.
Per noi che li conosciamo bene, per avere spesso condiviso con loro molte battaglie, è come avessero arrestato due appartenenti al nostro Partito: la stessa rabbia, lo stesso sconcerto, la stessa preoccupazione.
E proprio perché li conosciamo, perché risulta evidente l’assoluta mancanza di elementi a loro carico e perché certi della loro estraneità ai fatti accaduti alla sede di Casapound, non possiamo che sentire puzza di un’operazione politica, volta ad allargare la strategia repressiva nei confronti delle forze antifasciste, antagoniste e comuniste che già troppo ha colpito nel nostro paese in questi anni.
Per questo chiediamo il rilascio immediato degli arrestati e manifestiamo la nostra piena solidarietà ai compagni e alle compagne del Movimento Antagonista Livornese e la nostra totale disponibilità a sostenere la loro lotta perché venga fatta luce sui fatti e si ottenga giustizia.
Livorno, 12 ottobre 2009
Alessandro Trotta (Segretario PRC – Fed. di Livorno)
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Piattaforma Comunista esprime piena solidarietà ai compagni antifascisti perquisiti e arrestati a Pistoia e ne chiede l’immediata scarcerazione.
Contro la ripresa della violenza squadrista al soldo del capitale finanziario, contro le ronde e la politica ipocrita della «pacificazione», la risposta della classe operaia e di tutti i lavoratori e democratici italiani deve essere fermissima.
Antifascismo militante! Chiusura di tutti covi neofascisti
Tutti in piazza sabato 17 contro fascismo e razzismo!
Ampliamo il fronte di lotta per cacciare dal potere Berlusconi e suoi complici.
Lottiamo per un governo operaio e di tutti gli sfruttati!
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Comunicato stampa sui fatti di Pistoia. Fuori tutti subito!
Nella giornata di domenica a Pistoia sono stati arrestati due nostri compagni(tre in tutto) con l’accusa di lesioni e devastazione di un circolo fascista di casa Pound.
Innanzitutto ribadiamo la totale estraneità degli arrestati a quei fatti visto che sono stati condotti in questura dopo oltre tre ore dagli stessi,prelevati da un circolo Arci a poche centinaia di metri da Casa Pound mentre stavano facendo un’assemblea regionale sul tema ronde.
E’ quantomeno strano che persone che avrebbero compiuto un’irruzione all’interno di una sede fascista si ritrovino poi tranquillamente a poche centinaia di metri in assemblea senza preoccuparsi minimamente di eventuali rappresaglie interventi delle forze dell’ordine.
Inoltre dalle testimonianze riportate dai giornali si parla di un gruppo di giovanissimi mentre fra i venti riuniti in assemblea c’erano molte donne e uomini tutt’altro che giovani.
A parte questa evidenza che smonta a priori la tesi degli inquirenti, non si capisce poi su quali basi siano stati comminati i tre arresti che rimangono in ogni caso una misura ingiustificabile per quel tipo di capi d’accusa.
Probabilmente la presenza di un esponente del PdL all’interno della struttura al momento dell’irruzione ha fatto si che ci fossero pressioni politiche sulla questura stessa che per fare venti identificazioni ha impiegato 12 ore in cui non era nemmeno possibile parlare con chi stava dentro e nemmeno fornire assistenza medica ad una ragazza che necessita di una terapia particolare per problemi di salute.
Un atteggiamento di rappresaglia da parte della questura di Pistoia che non ha mai avuto nei confronti di ben due sedi fasciste che sono aperte nel giro di un paio d’anni in città: quella di Casa Pound e di Forza Nuova. Due gruppi di estrema destra che ormai scorrazzano anche in molte altre città della Toscana, tollerati e spesso coperti da amministrazioni e forze dell’ordine. La presenza di un cosigliere del PdL all’interno della struttura ne è un esempio lampante.
Al fianco dei tre compagni e di tutti gli antifascisti.
Movimento Antagonista Livornese
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Solidarietà ai COMPAGNI arrestati a Pistoia, La lotta paga sempre
Il compagno Antonio
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Livorno 12/10/2009
Federazione Anarchica Livornese – FAI
Commissione di Corrispondenza
Via degli Asili, 33
57126 Livorno
La Commissione di Corrispondenza della Federazione Anarchica Livornese (FAI) esprime la propria solidarietà nei confronti degli antifascisti arrestati a Pistoia dopo i fatti di domenica 11 ottobre.
Domenica pomeriggio un consigliere del Popolo della Libertà e un aderente ad un’organizzazione neofascista chiamano la polizia per un’aggressione che si sarebbe verificata all’interno della sede neofascista e che avrebbe portato alla devastazione dei locali.
La polizia arriva e non trova nessuno. Per non andarsene a mani vuote, si è diretta a poche centinaia di metri al Circolo Arci Primo Maggio dove era in corso un’assemblea.
La polizia ha perquisito il circolo non trovando niente di ciò che cercava (spranghe o bastoni secondo il verbale di perquisizione) allora ha deciso di portare tutti partecipanti dell’assemblea (una ventina in tutto, provenienti da varie città della Toscana) in questura. Secondo la teoria della polizia queste persone, fra cui molte donne e molti over40, avrebbero fatto irruzione nella sede di neofascist e devastato i locali, dopodichè si sarebbero diretti a poche centinaia di metri al circolo e avrebbero fatto tranquillamente la loro assemblea. Una teoria assurda che infatti non ha trovato alcuna prova concreta ma che non ha impedito alla polizia di fare tre arresti (due ragazzi e una ragazza, questa con gravi problemi di salute agli occhi, uno di Massa e due di Livorno). Al momento non si conoscono ancora le motivazioni. Nel mentre un centinaio di persone si sono riunite fuori della questura di Pistoia per protestare contro i tempi lunghissimi di riconoscimento (12 ore) in cui sono stati trattenuti in questura senza motivo. All’uscita molti dei fermati si dichiaravano completamente allibiti dal comportamento della questura che ha prelevato venti persone a caso da un circolo lasciandole 12 ore in una stanza per un’identificazione che invece avevano già fatto sul luogo quando tutti avevano consegnato le loro carte d’identità.
Chiede l’immediato rilascio degli arrestati;
aderisce al presidio indetto dal Movimento Antagonista Livornese di fronte alla prefettura di Livorno per oggi 12 ottobre alle ore 18.00;
invita i cittadini, gli antifascisti, i lavoratori, le organizzazioni antifasciste e del movimento operaio ad aderire e a partecipare alla manifestazione di oggi e alle successive che saranno concordate.
Libertà per gli antifascisti.
Per la Commissione di Corrispondenza
della Federazione Anarchica Livornese – FAI
Tiziano Antonelli
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lo slaicobas per il sindacato di classe esprime la sua solidarietà di classe e antifascista ai compagni attualmente arrestati a PIstoia e ne richiede la immediata scarcerazione
libertà per alessandro e la compagna di livorno
l’antifascismo militante non è reato
chiudere tutte le sedi di casapaund e le sedi fasciste e razziste in genere da napoli a pistoia ovunque
costruiamo per il 31 ottobre una manifestazione nazionale a napoli
proletari comunisti
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Da Marina Del Monte – Rifondazione Comunista – Fed. di Roma
Buonasera, compagni.
Ho appena finito di parlare col questore. Dopo alcuni minuti di attesa, infatti, mi hanno passato proprio lui…Che onore!!
Mi ha chiesto chi fossi, Consigliere comunale di Rifondazione della Provincia di Roma.
Alla mia richiesta sul fermo, ha risposto che se dovesse dare informazioni a tutti quelli che telefonavano, stava fresco!
Gli ho risposto che era un mio diritto accertarmi dei fatti, visto che la faccenda era ormai di dominio pubblico.
Poi mi ha chiesto, ironicamente, cosa gli consigliassi, visto che stavo in qualche modo invadendo il suo "campo d’azione"…
Di rilasciare i compagni, se non sussisteva motivo per trattenerli.
Ha risposto dicendo che stanno facendo tutto quanto si rende necessario per escludere ogni rischio, e che io, in quanto cittadino che paga le tasse, anche per la sicurezza, dovevo ritenermi tranquilla!!!
Tranquilla un cazzo!
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Il sindacato lavoratori in lotta esprime piena solidarità ai compagni dei Carc arrestati a Pistoia. Dopo l’irruzione della polizia nella sede dei carc di Pistoia,sono stati portati in caserma quasi 20 compagni, di questi 20 due sono stati tramutati in arresto,esattamente Alessandro della Malva segretario della sez di Toscana dei carc e una compagna di Livorno. A tutt’oggi non si capiscono i capi di imputazioni.
I lavoratori del sindacato lavoratori in lotta sono vicino ai compagni arrestati, e invitano a non mollare,nella lotta contro il fascismo del terzo millennio.
Libertà x i compagni arrestati
Chiudere i covi fascisti
Ora è sempre Resistenza
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Rispetto alle notizie uscite sui giornali riguardo alla giornata di domenica 11, esprimiamo massima solidarietà ai compagni indagati e a quelli arrestati. In merito a ciò ci teniamo a precisare che: l’identificazione dei partecipanti all’assemblea del nascente coordinamento toscano anti-ronde da parte delle forze dell’ordine non è avvenuto intorno alle ore 18 e 30 ma bensì tra le 16 e 30 e le 17:00 e dal momento dell’identificazione fino al momento della traduzione dei compagni n questura almeno un’ auto della digos ha stazionato stabilmente difronte alla porta dell’ex circolo 1 maggio, risulta quindi impossibile che qualcuno abbia avuto la possibilità di entrare o uscire armato. A dimostrare la totale estraneità dei compagni presenti all’assemblea riguardo l’aggressione a casapound ci sono sia i verbali della perquisizione avvenuta all’interno dell’ex circolo 1 maggio che ha dato esito negativo, non trovando nessun oggetto atto a offendere.
Denunciamo poi il comportamento della questura di Pistoia che ha trattenuto fino a notte fonda i compagni -tra cui due minorenni ed una compagna con gravi patologie alla vista, bisognosa di cure alla quale è stato negato immediato soccorso- senza motivare, per ore, la loro posizione. Ci teniamo inoltre a dichiarare la nostra estraneità ai fatti ma vogliamo anche ricordare che il clima di tensione creatosi in città successivamente all’apertura delle sedi neofasciste è da imputarsi alle numerose aggressioni di stampo neofascista verificatesi nell’ultimo anno a Pistoia, basti ricordare l’aggressione subita da alcuni compagni lo scorso 13 Dicembre durante una serata anti-fascista.
Ringraziamo i 150 compagni che da tutta la toscana si sono radunati sotto la questura di Pistoia per dimostrare solidarietà ai fermati.
I compagni della Rete Antifascista Pistoiese.
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Solidarietà agli arrestati zero tolleranza verso i fascisti
Gli arresti di ieri a Pistoia e i numerosi fermi avvenuti a Pistoia sono un grave atto di repressione che va a fare il paio con la provocazione fascista. Ai compagni arrestati e a quelli fermati va la nostra incondizionata solidarietà. Non si può passare sopra fatti di tale gravità. Gli antifascisti quelli veri, non il PD che sembrerebbe avere espresso solidarietà ai fascisti di CasaPound, devono mobilitarsi contro i rigurgiti fascisti, contro le menzogne demagogiche dell’informazione e contro la repressione. Pubblichiamo qui sotto il comunicato del Movimento Antagonista Livornese che ha visto arrestarsi 2 compagni.
Dada Viruz Project
comunicatodello SPiZIO LIBERATO EX BREDA EST
CASA POUND E DINTORNI
E’ difficile trovare le parole per descrivere quanto è successo a Pistoia domenica 11 ottobre, quando un gruppo di soggetti affetti da cretinismo politico, venuto da chissà dove, ha devastato la sede di Casa Pound. Questa azione ha creato gravi problemi a chi da mesi o anni sta cercando di intervenire nel nostro territorio per ricostruire, pur con modalità diverse, un tessuto sociale sempre più disgregato e anche a chi, a livello regionale, si sta muovendo per attivare pratiche sociali contro l’orribile “pacchetto sicurezza” del governo Berlusconi (vedi i tre arresti e le nove denunce nei confronti di soggetti la cui unica colpa è stata quella di trovarsi in assemblea nello stesso momento in cui avveniva l’incursione contro Casa Pound).
Per quanto ci riguarda, noi dello Spazio Liberato non abbiamo mai pensato che il vero problema della nostra città fosse la presenza di Casa Pound o di Forza Nuova la cui pericolosità, dal punto di vista politico e sociale, è prossima allo zero. Questi soggetti sono soltanto le spie più visibili del progressivo imbarbarimento della nostra società. Una società che è il prodotto di un sistema politico che ha cercato, ad esempio, di risolvere un problema epocale come quello dei migranti, prima attivando i Centri di Permanenza Temporanea (ora Centri di Identificazione e Espulsione) e poi procedendo ai respingimenti di una massa di diseredati che cerca di approdare nel nostro Paese fuggendo dalla fame e dalle guerre. Un sistema politico che per risolvere la propria crisi scatena guerre e crea disoccupazione e precarietà, contribuendo così a distruggere legami sociali, solidarietà e saperi sui quali anche la nostra città, pur con molte contraddizioni, aveva fondato il proprio divenire.
Come Spazio Liberato abbiamo cercato, con molta modestia, di dare alcune risposte al disagio che attraversa la nostra città, coniugando attività legate alla sperimentazione teatrale e musicale con percorsi immediatamente politici e/o sociali come la solidarietà concreta ai lavoratori della Radicifil, la raccolta di fondi per curare i bambini di Gaza e per i terremotati dell’Abruzzo, l’attivazione di percorsi non emarginanti nei confronti dei tanti migranti presenti nella nostra provincia. E ancora: il Gruppo di Acquisto Solidale, gli interventi sui temi dell’ambiente e della salute, le mostre di pittura e di fotografia, i cicli di film, i corsi di musica e di teatro e le tante cene conviviali per autofinanziarci. Il tutto nella ricerca costante del coinvolgimento dei soggetti interessati, con un esercizio continuo della democrazia mediante assemblee settimanali aperte a tutti coloro che hanno proposte da fare. Assemblee difficilissime e faticose perché composte da tanti soggetti diversi fra loro per storie, culture ed esperienze, con in comune solo una pratica concreta e costante contro le culture fasciste e razziste (che non sono certo esclusive di Casa Pound) diffuse a piene mani dalla gran parte dei detentori della cosa pubblica.
Basta leggere i comunicati istituzionali che in questi giorni sono stati pubblicati, tutti molto simili fra loro, per capire come la non-violenza proclamata a gran voce sia priva di ogni contenuto e serva solo da paravento per nascondere la responsabilità politica di quanto è successo. Può sembrare paradossale, ma non lo è poi tanto, affermare che l’assalto a Casa Pound è il risultato di un sistema politico che, con diverse responsabilità, produce costantemente odio e violenza e dove la razionalità è sommersa dallo spettacolo osceno del potere, ben rappresentato dall’attuale presidente del Consiglio, grande organizzatore di orge a base di escort e cocaina.
Pistoia, 15 ottobre 2009
massima solidarietà da napoli ai/alle compagn* pisotoies*
un abbraccio ribelle
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