Solidarietà ai lavoratori Recoplast a rischio licenziamento.

Qualche giorno alcuni solidali hanno partecipato al presidio dei lavoratori Recoplast davanti al palazzo della provincia di Pistoia; La Recoplast si occupa di raccolta differenziata e, nonostante la mole di lavoro non manchi, si trova ad essere messa in liquidazione ufficialmente per cattiva gestione –con buona pace dei 44 dipendenti-, ma più probabilmente a causa degli attacchi che la lobby inceneritorista, coadiuvata dai complici ASL e ARPAT gli stanno portando…ma non vogliamo parlare di questo…giunti al presidio, convocato da cisl e cgil, la prima impressione è stata di totale disorganizzazione, i lavoratori raccolti dietro uno striscione in silenzio, niente slogan, niente volantini, niente che inducesse i passanti a dimostrare solidarietà o quanto meno a capire il perché di quel capannello in piazza.
Quando abbiamo deciso di presentarci –come presidio contro l’inceneritore di Montale, collettivo liberate gli orsi e USI- la reazione del cgiellino è stata di fastidio, tantopiù che nemmeno si è premurato di ricambiare il saluto (ad onor del vero c’è invece da dire che il comportamento del rappresentante della cisl è stato invece corretto nei confronti dei solidali). Ci siamo presentati con due volantini; l’uno –a firma Unione sindacale italiana- denunciante la specifica situazione dei lavoratori Recoplast, l’altro –a firma del collettivo e del presidio- denunciante la lo scandalo dell’inceneritore di Montale, lo sforamento dei livelli di diossina dell’impianto di Pietrasanta e la truffa dell’accorpamento degli ATO (area territoriale ottimale) in quello unico denominato Toscana centro.
Tentando di animare il presidio, oltre alla distribuzione dei su citati volantini –per altro graditi dai lavoratori- abbiamo offerto ai presidianti un megafono…prontamente ridotto al silenzio dal cgiellino…che ha ritenuto molto più conveniente FAR STARE ZITTI I LAVORATORI e pavoneggiarsi da bravo istrione del sindacalismo innanzi ai giornalisti…in seguito, per non smentire l’autoritarismo e l’inconcludenza propri del sindacato confederale, il kapò a strappato letteralmente dalle mani di un lavoratore il foglietto sul quale un compagno aveva segnato l’indirizzo mail del presidio permanente…a nulla sono valse le richieste di spiegazione…in pratica tutto ciò che il  barone sindacale ha avuto da dire, in buona sostanza è che…si trattava di vicenda esclusivamente aziendale, che nulla aveva a che vedere con le vicende dell’inceneritore…come se i problemi legati alla differenziazione non fossero legati a filo doppio con il problema inceneritorista…l’assise si è poi sciolta dopo che il nostro eroe aveva potuto parlare ai microfoni della tivvì.
La mancanza d’organizzazione, la mancanza di ogni minima strategia comunicativa e rivendicativa ed il ruolo prettamente formale dei rappresentanti sindacali dimostrano, se ce ne fosse bisogno, di quanto ogni rivendicazione dei lavoratori, qual’ora voglia avere un riscontro, dev’essere portata avanti di lavoratori stessi, rifiutando ogni tipo di delega, soprattutto ai sindacati corporativi come sono cgil, cisl, uil, che se ufficialmente si ergono a paladini dei lavoratori, in pratica non fanno altro che tentare di armonizzare (come i sindacati corporativi di fascista memoria)l’inarmonizzabile, ovvero capitale e lavoro.
Di contro noi continueremo a partecipare ad ogni mobilitazione, portando all’interno dei conflitti i nostri contenuti ed i nostri ideali…sempre ubriachi di Libertà.
 
Di seguito i due volantini distribuiti al presidio, cliccare sulle immagini per ingrandire:
 
 Questo il volantino sulla vicenda Recoplast
 
Questo il volantino antinceneritorista