Caso Marcello Lonzi

PISA 16/10/2008

Dalla morte di mio figlio Marcello, avvenuta nel carcere di Livorno,sono trascorsi 5 anni e 3 mesi. Da quella maledetta sera ne ho sentite tante di versioni, ma quella più sconcertante è che sia stato il compagno di cella ad uccidere mio figlio!

Dopo la prima archiviazione del caso da parte del dott. Pennisi è difficile credere ancora nella giustizia. Perchè ho capito che non è uguale per tutti, e la dimostrazione è chiara, come mai
dopo cinque anni salta fuori il compagno di cella e non subito? Chi copre per rischiare una condanna a 20 anni? Oppure cosa gli è stato promesso? Di fatto le guardie carcerarie stanno ancora al loro posto, il medico legale dott.Bassi Luciani (autore della prima perizia che portò all’ archiviazione) pure e mio figlio è morto e nessuno me lo riporterà.
Se questa è la legge italiana, mi vergogno di essere nata in Italia. E non parlo solo per me, ma anche per tutte le persone che muoiono nelle carceri, come Aldo Bianzino morto nel carcere
di Capanne (Pg), stesso sistema, come Marcello, alla fine l’ archiviazione.
Ogni volta che apro un giornale che parla di Marcello leggo: "la madre non si è mai arresa". Ma ora sono arrivata ad un punto che non ce la faccio più, per un anno ho sostenuto le spese del mio avvocato da sola, poi nel 2004 ho conosciuto dei giovani dei centri sociali che devo ringraziare per avermi aiutata a pagare le spese per la nuova perizie e per le ulteriori spese legali, senza quei giovani non so se ce l’ avrei fatta.
Oggi mi trovo ad avere lo sfratto non perchè non pago l’ affitto, ma non ho potuto pagare le spese condominiali, così il comune ha anticipato i soldi che adesso rivuole indietro.
Ci tengo a precisare che non ho mai chiesto alcun tipo di aiuto nè al comune di Pisa, nè ad alcun altro ente pubblico, ora però non so proprio come fare. So solo che io a Pisa non ho nessuno e che mio figlio è a Livorno, piazzare una tenda davanti al cimitero per me è la stessa cosa, almeno sarò più vicino a Marcellino. Sempre che non mi scaccino pure da lì.
Ciuffi Maria

 
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