SOLIDARIETÀ CON LUCA E GIORGIO

 
Venerdì 23 Gennaio 2009 alle 9.00, al Palazzo di Ingiustizia di Torino, in c.so Vittorio angolo via Principi d’Acaja, ci sarà la puntata terminale del processo a Luca e Giorgio, due NO-TAV accusati
di aver resistito agli sbirri con le barricate sull’autostrada del Frejus, il 6 Dicembre 2005, alba dello sgombero violento del presidio NO-TAV di Venaus, svoltosi durante la notte con pestaggi e devastazioni legali ed impuniti in quanto attuati da carabinieri e
poliziotti.
Ricordiamo a chi non lo sa, a chi ha la memoria corta o è interessato a censurare parti della vicenda o a mentire pur di tirare l’acqua al suo mulino, che quel giorno anche a Torino si svolsero ben due
manifestazioni in solidarietà con i presidianti sgomberati, una al pomeriggio ed una alla sera. Manifestazioni completamente spontanee che videro in piazza migliaia di persone e che si conclusero con un bel falò in piazza castello. Anche qui fu accusato un giovane squatter anarchico, Marco Martorana, di aver tirato una bottiglia in testa ad un Digos. Marco fu arrestato 15 giorni dopo e detenuto per 20 giorni + 3 mesi di arresti domiciliare + 2 mesi di obbligo di dimora (in Torino) + 2 mesi di obbligo di firma giornaliera.
Ma nonostante l’accanimento repressivo contro questa figura che così bene si prestava, secondo loro, ad essere condannata (CONDANNATO LO SQUATTER ANARCHICO!), la completa inconsistenza dell’accusa, la falsità e la contraddittorietà dei poliziotti che si smentivano a vicenda in tribunale, fu clamorosa. Inaspettatamente Marco fu prosciolto da ogni accusa.
Questo l’esito del primo processo ad un NO-TAV. Un processo che si rivelò fin dall’inizio come una miserabile montatura della polizia politica.
Ora ci risiamo, fra tutti quelli che stavano sulle barricate quella mattina in alta valle di Susa, gli imputati sono di nuovo stati scelti dagli inquisitori con un criterio politico, noti attivisti NO-TAV,
l’uno anarchico l’altro autonomo.
Non possiamo che interpretare questa farsa repressiva, per altro destinata all’indulto, come facente parte di una strategia di intimidazione dei NO-TAV più attivi e come un inizio di un tentativo di criminalizzazione del movimento per cercare di dividerlo, strategia non certo nuova agli assassini di Sole e Baleno.
Criminalizzazione sempre utile al potere per spazzare la strada dagli oppositori alle sue grandi opere di devastazione. In questo caso il TAV.

OSSERVATORIO ECOLOGICO VOLANTE per TORINO SQUATTER

Processo ai NoTav

Sentenza nei confronti dei Nostri Amici Notav!

Venerdì 23 Gennaio 2009, Ore 9:00

Presidio, Colazione Musicale: chi vuole può portare qualcosa di caldo, da bere e da mangiare per condividerlo con gli altri.

Possibilità di seguire la sentenza:
aula 3
del Palazzo di giustizia Bruno Caccia di Torino si terrà la Sentenza del processo a Luca e Giorgio, due attivisti No Tav impegnati da anni nella difesa della Val di Susa dalla adevastazione annunciata dei cantieri Tav.

I fatti oggetto di reato si svolsero nella mattinata del 6 dicembre 2005 a Venaus poco dopo lo sgombero notturno effettuato con violenza dalle forze dell’ordine ai danni di chi presidiava i terreni per impedire l’avvio dei lavori. Come prima risposta alla brutale aggressione della polizia una quarantina di No Tav si recò sull’autostrada nel tratto proprio sopra i terreni sgomberati per bloccare il traffico. Di lì a poco tutta la valle verrà bloccata per due giorni da migliaia di persone inferocite, che l’8 dicembre con determinazione libereranno i prati di Venaus scacciando polizia e
carabinieri.
L’accusa, sostenuta dal pm Ausiello, è quella di aver sottratto una macchina fotografica da un’autovettura della polizia stradale, di aver danneggiato l’auto stessa e di aver ostacolato l’operato degli agenti.
Tralasciando l’evidenza, cioè la portata minima e marginale dei reati contestati in rapporto all’affronto subito dall’intera Val di Susa in quelle settimane (vi ricordate la militarizzazione dei paesi e la violenza della polizia?), appare chiaro che dietro questo processo si nasconda l’intenzione di ridurre l’opposizione al Tav ad un problema di ordine pubblico. In questo modo si costruisce l’immagine mediatici di un movimento estremista fatto di contestatori violenti da isolare, che disturbano il "corretto" confronto democratico tra il governo e le istituzioni locali con il quale si può giungere a "ragionevoli" compromessi. Alla strategia per dividere e indebolire il movimento No Tav contribuiscono in molti: polizia e magistratura, mass-media e partiti politici e, purtroppo, anche alcuni sindaci della Val di Susa.

Non tutti i tentativi della magistratura, però, riescono fino in fondo, come dimostra l’assoluzione di Marco Martorana, accusato di aver aggredito un agente della Digos proprio il 6 dicembre a Torino e criminalizzato dai giornali come anarchico violento e teppista. Oggi come allora, è importante che il movimento No Tav mantenga viva l’attenzione per non lasciare spazio ai tentativi di divisone e alle
manovre repressive.

In solidarietà a Luca e Giorgio processati per aver difeso la Val di Susa

– Contro la criminalizzazione del movimento NO TAV
– Per denunciare ancora una volta la truffa del progetto Torino-Lione

Prepariamo per quell”occasione un presidio musicale con bandiere e tutta la "coreografia" per sostenere i Nostri Amici NoTav.
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Palazzo di Giustizia di Torino
C.so Vittorio Emanuele II/via Falcone Borsellino-Torino
Mezzi pubblici che passano in zona:
Tram16 & 9
Bus 56, 55, 68 METRO’ FERMATA PRINCIPI D’ACAJA
Invitiamo il resto del movimento NoTav a far girare la voce in Solidarietà a Luca & Giorgio, stampando propri manifesti, pubblicizzandolo sui propri siti internet, sui muri e vetrine del territorio.