Sulle perquisizioni agli anarchici del 18/02

Ieri 18 Febbraio 2009
all’alba una folta schiera di digos e polizia in divisa ha provveduto a
buttarci giù dal letto e a curiosare nella nostra vita…questa volta
l’accusa è relativa ad un duplice attentato anarchico a firma R.A.T.
avvenuto nel 2007 nel quartiere ricco di Torino, la Crocetta.
Il P.M. è il famigerato Tatangelo (vecchia conoscenza degli anarchici
torinesi in quanto responsabile con Laudi delle nefandezze
dell’operazione che portò nel 1998 all’arresto e conseguente morte di
Maria Soledad Rosas ed Edoardo Massari) famigerato per la sua
stolidezza di magistrato che periodicamente sguinzaglia nelle case di
anarchici e loro amici e parenti un manipolo di sbirri atti a
raggranellare quello che loro già conoscono e controllano (telefonini,
hard-disk di computer, giornali, volantini, ecc) sventolando i soliti
avvisi di garanzia per 270 bis e varie ed eventuali.
L’unica novità (presumiamo ispirati dai loro idoli televisivi C.S.I.) è
la metodica raccolta di peli umani e animali oltre al fatto che lo
stipendio da poliziotto non gli basta visto che si ostinano ad avvisare
i giornalisti locali che si appostano sotto casa (cogliendo così
significative foto di compagni a testa alta e sbirri avvolti in
sciarpe, cappellini, cappucci e occhiali neri…ah, la vergogna di ciò
che si è…) per poi scrivere pittoreschi articoli di contorno.
La realtà è un indagine che il P.M. Tatangelo si trascina tempo, come
già ufficialmente è risultato e che come al solito cerca di puntellare
con il supporto di media compiacenti. La realtà è che siamo anarchici e
che da circa quindici anni siamo soggetti alle loro attenzioni, ovvero
a perquisizioni e avvisi di garanzia per 270 bis e co. per le varie
forme di lotta che il movimento anarchico si è dato (nonostante alcuni
anarchici da operetta cerchino di svilirle e sminuirle, presi dalle
loro recondite paure).
Lusingati di ciò…ci viene solo da pensare che o siamo diventati il vendicatore mascherato o loro sono i soliti coglioni…
Non pensino comunque di spaventarci, siamo anarchici e lo saremo a vita!
Con immutato amore per la libertà e per quanti combattono in suo nome.

Anna e Alfredo

P.S. La giornata in questura, con annessa attesa per foto
segnaletiche ed impronte di rito, non ha fatto altro che rammentarci,
casomai fosse possibile scordarsene le nazistiche attenzioni che la
polizia riserva agli immigrati fermati in attesa di essere
identificati, ovvero ragazzini con gli occhi pieni di terrore, e per
fortuna anche odio: numero appuntato al bavero dei giubbotti, transenne
a dividerli dai più "civili" fermati italiani, ordini sommari e
scherno, i nuovi sottoproletari urbani trattati come bestie da
macello…