Roma – Azione comunicativa nella giornata contro i CPT/CIE

Nell’ambito della giornata contro i CPT/CIE indetta per il 28 marzo 2009
abbiamo voluto comunicare l’urgenza di farla finita con questi lager della
democrazia, e abbiamo voluto comunicarla prima di tutto a chi a Roma è sceso in
piazza nello stesso giorno per manifestare contro le iniquità, le
discriminazioni e le violenze del capitalismo.
Abbiamo scelto di comunicarlo
alla Roma che si ribella al protocollo liberticida del sindaco Alemanno e
attacca i simboli dello sfruttamento, perché i CPT e la stessa categoria del
clandestino sono il risultato di vecchi e nuovi “protocolli” che stabiliscono
frontiere effimere tra gli sfruttati.

Nel punto di maggior visibilità del
percorso del corteo è stato calato lo striscione “SALAH UCCISO A PONTE GALERIA
– SOLIDALI CON GLI/LE SFRUTTATI/E IN LOTTA – CHIUDERE I CPT/CIE” e distribuito
il seguente volantino:

SALAH SOUIDANI ASSASSINATO NEL LAGER DI PONTE GALERIA

Nella notte tra il 18 e il 19 marzo, all’interno del Centro di Detenzione ed
Espulsione (C.I.E., ex C.P.T.) di Ponte Galeria a Roma, è morto Salah Souidani,
algerino di 42 anni.

Una morte tanto atroce quanto comune quella di Salah, il
cui racconto ci è arrivato attraverso la testimonianza dei suoi compagni, che
sono immediatamente entrati in sciopero della fame: un malore, la richiesta di
cure ignorata dal personale della Croce Rossa Italiana (responsabile della
gestione del centro di Ponte Galeria, come di vari altri in Italia), il rituale
pestaggio razzista per mano della polizia e il corpo di Salah ritrovato senza
vita la mattina dopo nella camerata.

Il risultato di questa vicenda di
“normale amministrazione” è l’ennesimo individuo che muore assassinato in uno
di questi lager di stato perché sprovvisto dei documenti e del portafogli
necessari ad essere ben accolto nella società del consumo.

Normale
amministrazione, come il referto medico della Croce Rossa che parla di “arresto
cardiocircolatorio per cause naturali”, ennesimo atto di complice
collaborazione con cui questo organismo paramilitare completa e legittima l’
opera di sterminio svolta dalle forze di polizia all’interno di questi nuovi
mattatoi della democrazia.

La stessa complice collaborazione con cui sempre la
Croce Rossa, nei teatri delle moderne “guerre umanitarie”, completa e legittima
lo sterminio compiuto dagli eserciti, gestendo l’affare dei cosiddetti “danni
collaterali” dell’occupazione militare.

Le ultime settimane hanno visto un
susseguirsi di proteste e rivolte all’interno di vari C.I.E. italiani (Roma,
Bari, Bologna, Lampedusa, Milano, Torino): dall’ammutinamento vero e proprio,
allo sciopero della fame e della sete, a gesti disperati come il cucirsi le
labbra, l’ingerire batterie rimanendone intossicati, o il tagliarsi con delle
lamette. Proprio in seguito a un gesto simile, compiuto per protesta da un
immigrato recluso al suo interno, nel C.I.E. di Trapani qualche giorno fa è
scoppiata l’ultima rivolta in ordine di tempo, repressa con la consueta
brutalità dalla polizia.

Queste storie di ordinario orrore sono lo specchio
della realtà di sfruttamento estremo vissuta quotidianamente dai migranti, a
cui anche fuori da tali lager è riservata una vita vissuta sotto la perenne
minaccia della detenzione e dell’espulsione, obbligati ad accettare qualsiasi
forma di ricatto lavorativo pur di evitare la deportazione nella parte di mondo
da cui si è scelto di fuggire.

Sono i migranti a pagare il prezzo più alto
della “crisi”, e se si accettano come normali le condizioni loro imposte in
quanto clandestini (effettivi o potenziali, magari in caso di ritardo nel
rinnovo di un permesso) si spalanca la porta al drastico peggioramento di
quelle di tutti noi.

All’appello della classe dirigente politica e
industriale, che ci vorrebbe invitare a rimboccarci le maniche per spremerci
ancora di più, al fine di superare il “problema comune” della recessione
economica, rispondiamo con la solidarietà tra gli sfruttati contro la miseria
imposta dal capitalismo, contro la repressione riservata alla ribellione e al
dissenso, contro le istituzioni carcerarie che mostrano e incarnano il vero
volto della democrazia.

SOLIDARIETÀ CON GLI SFRUTTATI E LE SFRUTTATE IN LOTTA

CHIUDERE I CIE/CPT, APRIRE OGNI GABBIA!
Anarchici/e e antiautoritari/e

Roma,
28/03/2009