La libertà porta ai Lager

papacita

http://www.donzauker.it/2009/08/10/la-liberta-porta-ai-lager/

«I lager nazisti, come ogni campo di sterminio,
possono essere considerati simboli estremi del male, dell’inferno che
si apre sulla terra quando l’uomo dimentica Dio e a Lui si sostituisce
[…] ci sono filosofie e ideologie che esaltano la libertà quale unico
principio dell’uomo, in alternativa a Dio, e in tal modo trasformano
l’uomo in un dio, che fa dell’arbitrarietà il proprio sistema di
comportamento».

Benedetto XVI, 9 agosto, 2009

Anche oggi l’anziano ma iroso Papa [si veda, al proposito, l’eloquente filmatino
che ne dimostra tutto l’astio] non ha mancato d’illustrare i principî
della sua ideologia faziosa, oscurantista e reazionaria. Lo ha fatto,
come sempre, con un discorso senza capo né coda, infarcito di luoghi
comuni religiosi inconsistenti e banali. Ma il concetto è stato chiaro:
chi pensa con la sua testa, chi rifiuta il Magistero ecclesiastico, non
è soltanto fuori dalla Salvezza e dalla Grazia, ma appartiene a quel
mondo mostruoso che ha generato i Lager. La libertà di pensare, la
libertà di scegliere cosa è buono per noi stessi o per i nostri figli,
diventa d’improvviso un tutt’uno con le peggiori nequizie dei peggiori
assassini. È davvero buono, questo Pontefice, vuole il nostro Bene,
quest’uomo che fa le mossettine, veste scarpine scarlatte e che ce l’ha
coi finocchi.
D’ora in avanti chi pensa con la sua testa, chi non si fa rimbambire
dalle pagliacciate dei miracoli di Padrepio, delle false apparizioni
della Madonna, del circo delle reliquie e dalle menzogne trasmesse
ininterrottamente da due millenni, costui è degno compare di un Himmler
o di un Goebbels. Il buon Padre ha parlato appropriatamente di
«umanesimo ateo», come uno dei pericoli più vicini ai Lager: a lui
danno fastidio proprio quegli uomini che con la sola ragione arrivano
ad avere una morale limpida e ben più nobile di quella cattolica. Sono
questi i veri nemici della Chiesa, coloro che dimostrano con la loro
vita che il razionalismo non è soltanto la salute dell’intelletto ma
produce anche una morale migliore e più umana. Uomini di altissimo
ingegno ed anche probi come lo furono Kant e come lo sono migliaia di
altri, sono la dimostrazione che il concetto di Dio non è soltanto un
freno alla conoscenza, ma genera una morale impiastricciata e
primitiva, intrisa di sensi di colpa, timori irrazionali, turbe
sessuali.
Conviene allora all’iroso Conservatore del Potere della Chiesa
attaccare la libertà di pensiero e di comportamento, assimigliandola a
quanto di più merdoso sia mai esistito, nel disperato tentativo di
arginare l’emorragia di clienti della sua Ditta. Fa quasi pena, questo
vecchio: è come il rappresentante di un prodotto ormai scaduto e
muffito che vede crollare le vendite e allora attacca violentemente il
prodotto fresco e sano della concorrenza, cercando di dirne tutto il
male possibile. Riuscirà il vecchio denigratore a danneggiare il buon
prodotto? A voi clienti reagire.

Federico Maria Sardelli