Milano – A proposito degli arresti…

riceviamo ed inoltriamo…

Report prima giornata di mobilitazione per gli arrestati di venerdì e prossime iniziative (aggiornato)

Oggi prima giornata di mobilitazione in statale per gli arrestati di venerdì.

Alcuni enormi striscioni di solidarietà sono apparsi all’interno dell’ateneo.

"sid, paolino, marcelo, tia, inez liberi subito! Sbirri infami!"
"5 arresti per rapina di fotocopie mentre la cusl ogni anno ruba 25 mila euro alla statale. Vergogna!"
"questi
ciellini: Alberto Vignali, Matteo Provasoli, Francesco Panunzio,
Francesco Costantini, Fedra Finessi, nuociono gravemente alla libertà"

Centinaia e centinaia di volantini sono stati distribuiti e
altrettanti manifesti attaccati sui muri. Alcune lezioni interrotte per
dare notizia di quanto accaduto.

Alle 14.30 un centinaio circa di studenti e amici si è radunato in aula 422 per un’assemblea.

L’assemblea rilancia alcuni appuntamenti:

– martedì 17 ore 9, presenza presso il tribunale di milano,
partecipazione all’udienza in tribunale per la rivolta avvenuta nel
Centro di Identificazione ed Espulsione di via Corelli.

Uno degli studenti arrestati, attivo tra l’altro nella lotta contro
i CIE, non ha la cittadinanza italiana e rischia, una volta scontata la
pena, di vedersi negato il rinnovo del permesso di soggiorno e di
finire in uno di questi centri e di essere poi espulso. Unire queste
due istanze di libertà, quella per gli arrestati per rapina di
fotocopie e quella per i ragazzi arrestati per la rivolta all’interno
del centro di via corelli, significa inoltre intessere contatti tra
varie esperienze di resistenza alle eccezionali brutalità di stato.

– martedì ore 14, dal tribunale si torna in statale per un volantinaggio massiccio di fronte alla libreria CUSL.

– mercoledì: giornata di iniziative di controinformazione diffusa
sugli arresti e sulla ristrutturazione universitaria in corso. Stampa,
attacchina, parla, racconta, inventa nuove forme di solidarietà ovunque
tu sia.
Alle 12.30 assemblea in scienze politiche sulla governance,
più tardi assemblea di interfacoltà sulle lotte universitarie presso la
facoltà di lingue.

– giovedì: giornata di mobilitazione contro gli arresti.
Dalle 12
nell’atrio centrale della Statale (fdp). Banchetto controinformativo,
speakeraggio, autofinanziamento per i 5 arrestati. Dalle 15 iniziativa
su CL, compagnia delle opere, Movimento per la Vita, tutto ben
allestito di fronte alla libreria CUSL. Cerchiamo di capire quale
impero economico e politico si nasconde dietro questi organismi e quale
è il loro ruolo all’interno delle università. Intanto colpiamoli lì
dove sembrano essere così sensibili: al portafoglio, boicottando per un
giorno intero i loro lauti affari.
Porta materiali controinformativi, cibo, bevande, tutto quello che può servire.

Per il resto chi c’era sa di cosa si è parlato, chi non c’era ma è interessato ci sarà la prossima volta.

L’attacco all’agibilità di chi si muove all’interno delle
università, la disparità di mezzi nelle università, come nella società,
degli individui rispetto alle grandi lobby di potere come CL, la
sproporzione delle rappresaglie di stato, la violenza della polizia, è
sotto gli occhi di tutti…certo è che per vedere è necessario tenere
gli occhi aperti.
Sabato ore 19.00 TAZ Concerto per raccogliere soldi per le spese legali
Cov Animal Factory and Much More

in continuo aggioramento


fonte ilgiornale

Vendetta anarchica, assaltata libreria

Urla, minacce, insulti («pezzi di m…»). Così ieri mattina alle 11
la libreria Cusl all’interno dell’Università Statale alla fine ha
dovuto abbassare la saracinesca per evitare guai peggiori. Motivo
dell’assalto: l’arresto per rapina di cinque militanti anarchici e dei
centri sociali, catturati venerdì mattina dai carabinieri del Nucleo
Informativo. Alla base dell’arresto dei cinque c’è un episodio avvenuto
il 3 ottobre proprio all’interno della libreria, quando un gruppo di
autonomi aveva fotocopiato seicento fotocopie di un volantino e al
momento di pagare il conto avevano riempito di botte cassieri e
commessi. Da qui la denuncia, gli arresti, il corteo di protesta di
venerdì sera. E la vendetta di ieri mattina.
L’irruzione avviene
intorno alle 11, ad opera di una ventina di giovanotti, tutti o quasi
tutti frequentatori della Statale. La libreria dove avviene
l’irruzione, la Cusl, è legata a Comunione e liberazione: e questo,
agli occhi dei centri sociali, è un’aggravante dell’infamia commessa
sporgendo denuncia. Gli autonomi entrano in libreria, cominciano a
ribaltare libri e a insultare. Lasciano copie di un volantino dal testo
decisamente esplicito: gli arrestati vengono definiti «cinque studenti
che non hanno mai smesso di portare dentro l’università un agire
critico verso l’esistente e la sua miseria», la Cusl viene definita una
«libreria cattomafiosa o cartoparrocchia legata a Cl». In un altro
manifesto, affisso nei giorni scorso, i compagni degli arrestati si
spingevano ancora più in là, indicando con nome e cognome i
responsabili della libreria che avevano firmato la denuncia.
«Non
ci soffermiamo – dice ancora il volantino diffuso ieri – a discutere
della possibilità che sia avvenuta o meno questa rapina o della sua
definizione in quanto tale, ma riconosciamo il clima nel quale si sono
svolti questi arresti: la repressione sistematica di qualunque
dissidenza per mantenere la normalità e l’apatia dominanti dentro
l’università quanto fuori di essa». «L’evidenza della catastrofe è
dover giustificare il fatto di non avere pagato delle fotocopie mentre
i nostri cinque compagni si trovano in carcere».
In realtà, quasi
tutti gli arrestati hanno ottenuto da subito i «domiciliari». A
trovarsi in carcere è solo uno degli arrestati: Valerio Ferrandi, una
lunga serie di denunce alle spalle, riconosciuto alla testa
dell’«esproprio proletario» delle fotocopie. All’indomani del suo
arresto, nel pomeriggio di sabato, si era tenuto un corteo di protesta
terminato davanti al carcere di San Vittore dove, oltre a rivendicare
la sua scarcerazione, era stata rievocata «la compagna Diana, uccisa
dal 41 bis, che salutiamo con i pugni chiusi». Cioè Diana Blefari,
brigatista, una degli assassini del giuslavorista Marco Biagi,
impiccatasi il 31 ottobre in una cella del carcere romano di Rebibbia.