Firenze – Presidio e corteo contro la Lega

Lunedì 11 gennaio. Al termine di un assemblea
al 400Colpi di via del Parione, alcuni compagn* vengono pedinati e
fermati dalla polizia prima ancora di poter iniziare ad attacchinare i
manifesti che invitano al presidio antirazzista di mercoledì in piazza
Pier Vettori, di fronte alla sede della Lega Nord. Per l’operazione
vengono utilizzate 3 volanti di PS, uomini della Digos e un poliziotto
travestito da netturbino per seguiregli spostamenti dei compagn*.

Mercoledì 13 gennaio. Un centinaio di antirazzist* si radunano in
piazza Pier Vettori muniti di megafono volantini e striscioni. Su
questi si leggeva “No alla guerra fra poveri”, “Libertà per gli
immigrati in rivolta – No alle deportazioni”. Un altro striscione,
invece, palesava la presenza dei compagn* del Movimento di Lotta per la
Casa.
La sede della Lega Nord, per paura o per vergogna non c’è
dato saperlo, viene spogliata di manifesti e bandiere, oltre che chiusa
abbassando le saracinesche: un primo buon risultato della giornata.
Dopo
numerosi interventi e un volantinaggio serrato, che raccoglie
l’attenzione di molti passanti ed automobilisti imbottigliati nel
traffico, il presidio si sposta ed imbocca via Pisana.
Da qui
parte un corteo rumoroso che attraversa prima il quartiere di San
Frediano, sotto gli occhi un po curiosi e un po simpatizzanti dei molti
affacciati alle finestre, per poi dirigersi verso via Palazzuolo e
sciogliersi in San Lorenzo. Sul percorso diversi immigrati, che
affollano i due quartieri, ringraziano e simpatizzano con gli
antirazzist*, che intanto distribuiscono volantini in lingua francese.
Tanti
i cori contro la Lega e il suo ministro Maroni, i razzisti di ogni tipo
e i CIE, per la libertà di tutti gli immigrati deportati e in
solidarietà ai ribelli di Rosarno.
Scacco matto, invece, ai numerosi mezzi di polizia più volte colti di sorpresa dal percors
o del corteo e incastratisi con manovre maldestre nelle viuzze del centro.
Così si conclude una giornata di rabbia e solidarietà.

Guerra ai padroni, non agli immigrati.

questo il volantino distribuito…

NO ALLA GUERRA TRA POVERI. LIBERTA’ PER GLI IMMIGRATI DEPORTATI.

In questi giorni abbiamo assistito ad immagini di uomini
“invisibili” al servizio esclusivo di un padronato vampiresco e tenuti
in scacco da varie cosche, uomini la cui reazione esasperata ha per
molti offeso il quieto vivere e il senso civico. La violenza degli
sfruttati non poteva che ricevere una bella lezione di stile ossia
baracche rase al suolo e 1200 deportati nei vari centri di espulsione,
salvo chi ha avuto la “fortuna” di essere bastonato dagli abitanti di
Rosarno, che ha potuto usufruire della protezione umanitaria. Altri
episodi simili sono accaduti nel passato (Castel volturno, Bruzzano) e
ci spiace parlare solo ora della violenza vera, quella a cui si sono
sottratti gli “invisibili” di Rosarno, una storia di violenza che va
dai centri di controllo delle frontiere libiche fino all’azienda
padovana o calabrese; è una storia di violenza in cui sfruttamento,
strumenti penali sempre più oppressivi e una crisi che rende sempre più
precarie le vite dei cittadini e più esasperate le loro reazioni
formano una miscela devastante ; in questa cornice emerge chiaramente
ciò che caratterizza i nostri tempi ovvero una crescente guerra tra
poveri in cui si giungerà, sia da parte nostra che da parte dei
migranti/neo italiani, ad una reciproca identificazione nel nemico: noi
contro loro in quanto stranieri “incivili”, loro contro di noi in
quanto italiani sfruttatori e razzisti. Indiscusso protagonista di
questo clima di guerra silenziosa e permanente è Il partito di Maroni
Borghezio e Bossi che ha avuto “il merito” di aver accelerato quei
processi di tensione sociale ed insicurezza diffusa e violenta,
attraverso campagne becere e populiste di nitido stampo razzista. E’
chiaro che tali campagne hanno lo scopo di indirizzare la popolazione
verso l’idea della rigenerazione della” comunità Italia” attraverso la
violenza e l’esclusione di tutti gli indesiderabili. La Lega nord, e la
compagine governativa di cui fa parte, si rendono straordinari
interpreti di un paese che sta imparando a trovare un senso nei
pacchetti sicurezza, nell’istruzione impoverita, nel mercato come unica
cosa sensata nella vita di un paese e nell’ossessione per la legalità,
che sfocia in manifestazioni di violenze dal “basso”. In questo
scenario, non c’è da stupirsi se viene riscoperta la positività del
neofascismo, la spia di una idea diffusa per cui la società, in questo
momento, non può che organizzarsi su basi autoritarie e ghettizzanti
per sopravvivere. In questo contesto ricordiamo che nella quieta
Firenze durante la notte di Capodanno hanno avuto luogo pestaggi a
danno di immigrati e omosessuali.
Rosarno getta luce su una
società che distrugge e si distrugge, parla di ciò che resta da fare
quando non si ha più nulla, parla di una linea che unisce “noi” a
“loro”, di “noi” che rabbrividiamo di fronte alla violenza degli
“invisibili” e lasciamo indiscussa la violenza vera, quella davvero
“organizzata” da Stato e Capitale che ci toglie diritti, ci rende più
poveri (in tutti i sensi) e ci fa trovare un senso in tutto quello che
perdiamo. La violenza vera, di cui la Lega è l’interprete più volgare,
sta parlando di un “uomo nuovo” flessibile e razzista: a noi, come agli
uomini e alle donne di Rosarno, non ce ne frega un cazzo di questo uomo
nuovo e ne approfittiamo per gridare “libertà per gli immigrati in
rivolta!”. Va riscoperto chi è il nemico in questa società, chi è
veramente “organizzato” per la violenza e soprattutto, va rilanciata la
solidarietà nel tessuto sociale e va chiusa la stagione del ribellismo
del borghese piccolo piccolo.

NO AL RAZZISMO!
NO ALLA LEGA NORD E AI SUOI AMICI!
NO ALLA GUERRA TRA POVERI!
LIBERTA’ PER GLI IMMIGRATI DEPORTATI NEI CIE!

LIBERTE’ POUR LES IMMIGRES DEPORTES!
NON A’ LA GUERRE DES PAUVRES AUX PAUVRES !

Autorganizzati contro il razzismo