Verona – Comunicato sulla repressione degli antifascisiti

I compagni antifascisti arrestati a Verona, ora entrambi agli
arresti domiciliari da oltre 2 mesi, stanno subendo continui attacchi e
intimidazioni da parte dei Carabinieri e della Digos di Verona. In
particolare uno dei due compagni riceve più volte al giorno controlli
domiciliari dai solerti sbirri molto pressanti. La digos di Verona con
azioni di terrorismo sta cercando di far perdere il lavoro al compagno,
recandosi più volte sul posto di lavoro, minacciando, intimidendo e
facendo pressioni perché lo si licenzi o che i colleghi abbiano paura a
frequentarlo. L’azione terrorista è stata coadiuvata dai già noti
pennivendoli della stampa asservita di Verona, con una valanga di
articoli di merda farciti di balle e supposizioni. Il pubblico
ministero Celenza della procura di Verona, che già rifiutò i
domiciliari per problemi cardiaci all’antifascista, ora indispettito
dalla concessione del giudice che volle ugualmente concedere i
domiciliari per gravi motivi di salute, e sempre più sotto pressione
dalla DIGOS, non ha alcuna intenzione di rilasciare benefici o alcun
cambio alla situazione detentiva dei compagni. E’ una forma di
“pressione” e annientamento del sistema politico di giudici e polizia,
contro chi si oppone e lotta con coraggio e determinazione contro
fascismo, razzismo, e il quotidiano terrorismo e violenza che lo stato
e il capitalismo applicano su tutti. I compagni sono accusati d’aver
preso a pugni in un luogo pubblico un noto fascista di Forza Nuova
veronese, Mauroner Giulio, che 4 anni prima assieme a una trentina di
nazisti aveva accoltellato i due antifascisti. Egli è indagato in una
miriade di aggressioni razziste e fasciste, anche assieme a due
forzanovisti condannati per l’omicidio di Nicola Tommasoli, e con gli
altri squadristi che aggredirono e pestarono una ragazza fuori un bar
di Piazza Viviani. La codardia e l’infamità fascista è esemplare. Il
suo stesso avvocato è un noto esponente dell’estrema destra veronese
(Alternativa Antagonista, vicina a Casa Pound) e uno dei difensori
degli assassini di Tommasoli. Ovviamente queste indagini sono ferme e
chiuse, per la questura scaligera il problema non sono gli omicidi
fascisti, ma gli antifascisti che si organizzano difendendosi e
lottando. Ne siamo lieti e felici!! Speriamo di essere per questo
cancro di magistrati, giornalisti asserviti, sbirri e politicanti, un
problema ingestibile sempre!!! Rilanciamo la lotta antifascista e
anticapitalista ai tanti antifascisti e antifasciste che da tutta
Italia ed Europa sono stati vicino ai due compagni, a tutti/e i/le
compagni/e che quotidianamente lottano contro ogni forma di ingiustizia
e di razzismo, contro lo sfruttamento e il capitale, i rivoluzionari
nelle carceri. Anche in questo momento difficile di repressione e
omicidi di stato nelle prigioni e nelle strade italiane, in condizioni
drammatiche per la privazione della propria libertà e vita, rilanciamo
l’antifascismo militante come unica pratica, teoria e organizzazione
possibile a chi ci vorrebbe tutti morti, schiavi o seppelliti nelle
prigioni di stato!!
NON UN PASSO INDIETRO!! SEMPRE ARDITI!! SEMPRE ANTIFASCISTI!!

PRIGIONIERI ANTIFASCISTI