24.02 Firenze: presidio NOTAV NOSTATO

 
Mercoledì 24 febbraio alle 16,30 alla stazione di Santa Maria Novella
 
DOVE CORRI?

«Non siamo noi a correre sulla strada ferrata: è lei che corre su di noi»

Qui in Italia, in Piemonte, c’è un’intera valle che da anni si batte contro la menzogna del Progresso, quel connubio di ambizioni di potere e di interessi economici che viene fatto  passare per modernità e benessere. È la Val Susa, già colpita nel suo territorio, che ha deciso di opporsi all’ultima abiezione che lo Stato vuole imporle: il TAV.
I suoi abitanti non vogliono che alla loro valle accada quel che è successo al Mugello, irrimediabilmente devastato e prosciugato dai cantieri dell’Alta Velocità.
Per difendere la propria terra, i valsusini hanno bloccato strade ed  eretto barricate. Per difendere il proprio tornaconto, l’intera classe dirigente ha scagliato loro contro i suoi mazzieri. Sui valsusini, e su chi è accorso in solidarietà, sono piovute le manganellate delle forze dell’ordine e la pavida propaganda dei giornalisti. L’ultima volta è accaduto lo scorso 17 febbraio, quando i manifestanti giunti per protestare contro i lavori sono stati caricati dagli agenti — fra cui si è distinto l’8° Reparto Mobile di Firenze — guidati dal massacratore della scuola Diaz di Genova.
Diversi manifestanti sono rimasti feriti, due in modo grave.

Ma quanto accade in Val Susa non è un affare privato piemontese. Il TAV è ovunque, e ovunque lo Stato — governato dalla destra o dalla sinistra poco importa — cerca di imporre i propri
mortiferi progetti (sotto forma di inceneritori, discariche, centrali nucleari…) ed incassa cospicui introiti. Se la Val Susa non intende imitare il Mugello nella sua rassegnazione, il resto d’Italia potrebbe prendere spunto dalla Val Susa e dalla sua rivolta.

Al completamento dell’Alta Velocità in Toscana manca solo un tassello, un’altra stazione ferroviaria a Firenze. Una follia nella follia, da anni rimandata perché impossibile da realizzare senza causare nuovi disastri, ma sempre sollecitata perché foriera di lucrosi guadagni da spartire.
Sostenere la Val Susa, fermare lo Stato, è anche il miglior modo per vendicare l’assassinio del Mugello. Ed è il solo modo per salvare Firenze da un nuovo sventramento che ne decreterebbe la definitiva morte.

Per rifiutare un presente e un futuro di alienazione senza ricadere nella difesa di un passato di servilismo, affermiamo un No senza mediazioni, per smettere di scandire Signorsì a destra e a manca.

NOTAV NOSTATO

individualità anarchiche

 
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