Pistoia, buone nuove e nuove denunce…

– Il giorno 19 Luglio il torquemada Luigi Boccia, il pubblico ministero che fino ad allora aveva orchestrato la montatura giudiziaria a carico dei compagni riguardo i fatti dell’11 Ottobre, si è dimesso dal suo incarico a causa delle pressioni -così ha dichiarato- subite in questi mesi.

– Qualche giorno dopo e precisamente il 21, il tribunale del riesame di Firenze ha definitivamente revocato tutte le misure restrittive ancora applicate ai compagni sotto processo, restituendogli così libertà di movimento e sconfessando in maniera decisa l’operato del pavido giudice pistoiese Costantini, che invece aveva a suo tempo confermato le misure.

– Sempre il giorno 21 a 9 solidali -tra cui 2 compagni Anarchici- che pochi giorni dopo gli arresti di quell’Ottobre si ritrovarono davanti al carcere S. Caterina di Pistoia per dimostrare la propria vicinanza ai colpiti dalla montatura repressiva, sono state recapitate altrettante denunce per manifestazione non autorizzata e pari numero di multe consistenti nella cifra pro capite di 2600 Euro.

Mentre la montatura giudiziaria a carico dei compagni si sta lentamente ma inesorabilmente sgretolando, cosa dimostrata anche dalla fuga repentina di Boccia (si sa, quando la nave sta per affondare i topi sono i primi ad abbandonarla) e dallo schiaffo  ricevuto a mezzo tribunale di Firenze dal giudice Costantini e dagli apparati repressivi cittadini (questore Manzo, digos), lo sbirrame pistoiese non sta certo con le mani in mano, portando avanti una nuova offensiva ai compagni che da quell’11 Ottobre hanno minuto dopo minuto portato avanti controinformazione e solidarietà militante nei confronti dei colpiti dalla repressione.
Queste nuove denunce, grottesche e risibili hanno un chiaro intento intimidatorio ed è impossibile non leggerle come un evidente ritorsione contro chi in questi mesi ha lavorato per elidere alla base il colosso dai piedi d’argilla della montatura giudiziaria perpetrata da Questura e PM con l’aiuto fondamentale di un noto confidente di polizia, il fascista Massimo Dessì.

Due parole anche sul camerata Massimo: come sa chi ha seguito le vicende pistoiesi questo personaggio è uno dei tre testimoni fondamentali dell’accusa a carico dei compagni. Dessì il fascistà dichiarò in un primo momento di non aver riconosciuto nessuno dei partecipanti alla visita al circolo Agogè salvo poi, due giorni dopo, tornare in questura e descrivere nei minimi dettagli anche l’abbigliamento dei presunti ri-arredatori del covo fascista. Ebbene il probo testimone Camerata Massimo risulta avere numerosi debiti in giro per la città, tanto da essere citato in tribunale -Lunedì 26 Luglio- da un creditore che dal nostro pretende la restituzione di una cospicua somma…Insomma pare ovvio che il repentino lampo di memoria avuto dal Fascista Dessì in quei giorni sia legato ad una necessità personale di recuperare fondi (il nero camiciato ha già chiesto ad un compagno -ed ottenuto dal tribunale- un risarcimento di 2500 Euro per lesioni) per pagare i propri debiti; di quì l’accordo con la questura di Pistoia che evidentemente fornì le generalità delle persone che per vari motivi era interessata a coinvolgere.

Da un lato salutiamo con un abbraccio la ritrovata libertà di movimento dei compagni, dall’altro facciamo presente ai vari sbirrami (di questura e tribunali) che i loro attacchi non ci hanno né intimidito né fermato e che certo non saranno queste nuove denunce a farlo…si mettano pure l’animo in pace…
VIVA L’ANARCHIA!!