Leonardo Landi condannato a 6 anni in primo grado

Ieri 20 Luglio si è svolta a Lucca l’ultima udienza del processo a
Leo.
La richiesta della P.M. era di 6 anni per rapina con
l’aggravante di terrorismo, la corte ha escluso l’aggravante confermando
però una condanna a 6 anni di reclusione.
Un processo lungo, una
sentenza già scritta, non solo per i cinque minuti di camera di
consiglio che sono serviti ai giudici per decidere, ma anche per il
clima repressivo che contraddistingue ormai da anni la Toscana e per
l’andamento più generale che vede il potere imporsi sempre più nel
tentativo di eliminare ogni nemico che più o meno coscientemente gli si
para davanti.
Ci fa inevitabilmente rabbia sapere che Leo rimarrà
ancora in galera, non stupisce che gli abbiano voluto far pagare il suo
essere anarchico, l’aver sempre portato avanti a testa alta le sue idee,
con determinazione le lotte, con la pratica il suo amore per la
libertà.
Molto spesso ci siamo trovati a parlare e ad occuparci di
repressione, anche quando avremmo preferito dedicare tutte le energie
alle lotte senza "rincorrere" le scadenze che ci venivano "imposte".
Questi
anni però ci hanno fatto riflettere molto su quanto sia stata e sia
fondamentale una solidarietà attiva e concreta ai compagni e alle
compagne, tanto più se imprigionati.
A loro, infatti, viene fatto
pagare il prezzo di una guerra dichiarata contro una realtà
inaccettabile.
Noi al loro fianco continuiamo a preferire l’attacco
al nemico allo sterile piagnisteo sulle sue brutture. Preferiamo non
fermarci impotenti di fronte agli ostacoli che incontriamo sul nostro
percorso, ma cercare il modo di scavalcarli.
La libertà non si
mendica ma si conquista!
Quando colpiscono uno di noi intendono
tutti!
La rabbia non si placa, il pensiero e il cuore a Leo.
    

           Anarchiche e anarchici di
via del cuore