Anche i birri rubano…Il super poliziotto Izzo colto con le mani nel sacco…qualche breve considerazione tecnica…

Poveretto, sembra che il super Birro, Nicola Izzo, vice capo della polizia ed immediato sottoposto di mister Manganelli sia stato colto da alcuni suoi colleghi di tribunale (probabilmente innervositi dalla pancia rimasta vuota) con le mani nella marmellata…Il nostro, apostolo e difensore in armi della legalità, sembra si dedicasse a manovrare gli appalti delle forniture al corpo birresco…ma non ci sdegnamo troppo, sicuramente questa attività axtracurriculare sarà stata svolta dal nostro fuori dell’orario di lavoro, quindi senza rubare una lira al ligio contribuente…Si, certo, qualcuno si indignerà (va di moda, no?), qualcuno lascera cadere il monocolo e dopo un provvidenziale svenimento e la comparsa altrettanto provvidenziale di sali benefici sotto le sue delicate nari si chiederà come sia possibile che colui che dovrebbe incarnare il massimo della virtus legalitaria sia potuto cadere in un così spiacevole accidente…Ah! Beata ingenuità! Tanto commovente negli infanti quanto ridicola in ometti dalla calvizie incipiente e dalle guance cadenti (diavolo, il gioco è bello finché dura poco!)…eppure lor signori dovrebbero ormai sapere che se papà natale non esiste Il privilegio, la “posizione” creano  la possibilità. Malatesta sosteneva che il potere corrompe chi ce l’ha e ad ogni minuto questo semplice e scontato assunto sembra acquisire sempre più valenza. Verrebbe da aggiungere che in un sistema vigente sul compromesso e la compromissione, la possibilità di accedere  ai ruoli più vicini al vertice della piramide sia strettamente collegata alla mancanza di scrupoli di chi vi punta. Non c’è ruolo, nella pantomima del potere (e vale per ogni tipo di potere in ogni ambito), che sfugga a queste regole, eppure la vulgata vuole -imboccata dagli stessi detentori dello scettro- che chi più inalto si trova debba incarnare (ed incarni) il grado più elevato di virtù…e quanto lo stupore, ogni qual volta la verità più chiara si palesa, quale sorpresa quando l’eletto (intendendo il termine con una vocazione quasi religiosa) usufruisce ed inciampa nei privilegi immensi che il proprio ruolo gli dona…eppure se per giungere là dove l’altezza da alla testa si deve abbandonare ogni scrupolo etico ed estetico (e stanamente anche questo assunto appartiene al patrimonio dell’evidentemente epilettico volgo) perché stupirsi? Casomai le anime belle dovrebbero cominciare a riflettere sul ruolo che le posizioni di privilegio, la gerarchia, e l’autorità svolgono nel perpetrare lo stato di sfruttamento vigente. Quando si dice che il potere corrompe colpiamo nel segno, il potere corrompe con il privilegio che eleva al di sopra del volgo, ma corrompe anche alla vecchia maniera, infilando nel taschino dei suoi seguaci tanti più soldi (sotto forma di stipendio e rimborsi, bonus e quant’altro…) quanto più si giunge vicino al vertice della piramide e quindi quanto più il grado di compromissione ed assenza di remore verso alcunché si acutizza…ovvio che nessuno acquisendo privilegio interverrà mai…contro di esso…ma si sa, si preferisce cedere all’abitudine e pensare che le cose stiano in altra maniera, per la precisione in quella che lor signori ci ripetono quotidianamente attraverso l’autocostruzione della propria figura. si ma, per quanto ancora?