Pistoia: Un Sabato di lotta

Sabato 16 Febbraio, in quel di Pistoia, la giornata è stata mobilitata da almeno un paio di eventi degni di nota.
Nella mattinata un banchetto propagantistico dei simpatici camerati di Cassa pound, o casa Casseri, decidete voi, è stato ravvivato dalla verve di un compagno che ha ben pensato di stracciare qualche  volantino sul loro desco (mai miglior uso ne fu fatto) per poi gettare a terra tutto il materiale dei nostri. Ne scatta qualche mulinar di pugni ed un comizio antifascista improvvisato.
I Cuginetti del cocom…emh, di Ramelli, avrebbero dovuto tenere un altro appostamento elettorale nel pomeriggio, in contemporanea con il nostro presidio antielettorale, ma evidentemente mossi dalla volontà di non “esasperare i toni” -siamo certi che per questo e solo per questo hanno deciso di disertare la loro stessa iniziativa sbandierata financo sui giornali- hanno preferito marcare visita, o forse per “consiglio” dei loro accoliti di via Macallé…
Come detto nel pomeriggio si è tenuto un presidio antielettorale con la gradita presenza di un paio di compagni NO TAV provenienti direttamente dalla valle che resiste. Ne è saltata fuori una bella giornata di militanza nella quale si è ribadita tutta l’importanza e l’irrinunciabilità della lotta diretta e non mediata contro sfruttamento e devastazione ambientale.
Di seguito il testo del volantino distribuito:

Il 24 e 25 Febbraio vi chiedono di votare, di scegliere chi deciderà le vostre sorti per i prossimi quattro anni. In quei due giorni, con una semplice crocetta, si risolverà tutto l’interesse che la casta politico-mafiosa ha per voi e tutto l’impegno che vi chiedono nel decidere della stessa vostra esistenza.
Poi passato il vento delle promesse e degli slogans tutto tornerà alla grigia realtà; una realtà fatta di lavoro -quando c’è- sempre più  precario, di devastazione del territorio, di tagli a sanità, scuola servizi sociali, di teatrino della “politica” (di ogni colore) votato a difendere i propri interessi  e quelli dei propri “amici”, di favori alle lobbies bancarie e al grande capitale che magari  hanno finanziato la campagna elettorale di questo o quello.
In tanti si propongono come alternativa al “vecchio”, ma vi siete  chiesti cosa dovrebbe significare questo “vecchio”? Non è l’età  anagrafica dei politicanti, non è il loro attaccamento alla poltrona,  non è la loro distanza dagli elettori.
“Vecchio”, il vero” vecchio”, è il modo di concepire la gestione del mondo che ci circonda, “vecchie” sono le strutture politiche basate sul  clientelismo e sulla protezione dei grandi interessi. Lo stato è un  convoglio al quale non vanno semplicemente cambiati il capotreno e i conduttori, ma è lo stesso convoglio oramai decrepito ad essere necessario di cambiamento, inadeguata non è la sua gestione ma il suo stesso concetto  di fondo che si è dimostrato disastroso nel poter garantire alle persone un’esistenza dignitosa.
La crisi precipita sempre più, e i sacrificabili siete voi, non lo stato, non chi lo gestisce, non le banche e i grandi capitali.
Ma che fare, allora?
Si tratta di rifiutare di delegare ad altri la nostra stessa esistenza, si tratta di riappropriarsi dei territori e di concorrere, tutti, alla  realizzazione di un orizzonte che metta al centro della società le  persone, con i loro bisogni e necessità e non il loro portafoglio.
Voi sapete di cosa avete bisogno, di cosa ha bisogno il vostro quartiere,  la citta nella quale abitate, quali sono le priorità da affrontare.
Lottare per il proprio futuro, tutti assieme, è un opzione irrinunciabile se non si vuol precipitare in un baratro del quale non si vede il fondo.
Nessuno ci toglierà le castagne dal fuoco, nonostante tutte le promesse dobbiamo pensarci assieme senza aspettarsi nulla dai politicanti di mestiere.
Non è utopia, nel mondo stanno nascendo sempre più esperienze di autorganizzazione ed autogestione di territori sempre più ampi. L’impegno di tutti solo ci potrà salvare dal declino cui ci stanno indirizzando.
L’alternativa non sono partiti neri, rossi, arancioni, viola o stellati, l’unica alternativa, l’unica possibilità reale è la lotta!
NON VOTARE, LOTTA!

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