Usa, il prigioniero anarchico ecologista Eric McDavid rilasciato dal carcere
Dopo 9 anni di carcere, l’8 gennaio 2015 Eric McDavid ha ricevuto l’ordine di scarcerazione. Era stato arrestato il 13 gennaio 2006 ad Auburn, CA, e la data prevista della sua uscita era febbraio 2023, essendo stato condannato a quasi 20 anni di carcere.
Eric è un anarchico ecologista che insieme ad altre due persone (che hanno poi deciso di collaborare con le autorità in cambio di sconti di pena) fu incastrato da un’agente dell’FBI che il suo gruppo frequentava da un paio di anni, e accusato di cospirazione a commettere attacchi esplosivi di matrice ecologista, attacchi mai realizzati.
Il suo rilascio è avvenuto in seguito a una richiesta di revisione del caso effettuata da lui e dal suo avvocato nel maggio 2012, secondo cui documenti importanti della difesa erano stati ritirati dal governo durante il processo. Eric patteggiò poi per un’accusa minore, che prevedeva un massimo di cinque anni di carcere, ma venne comunque condannnato a quasi 20 anni. Il giudice ha ammesso oggi l’errore e il fatto che Eric abbia scontato 4 anni in più di quanto era previsto, 4 anni della sua vita che comunque non gli verranno mai restituiti, ordinando il suo rilascio immediato.
In questi anni Eric ha resistito all’isolamento, alla separazione dai suoi cari che si trovavano a centinaia di chilometri di distanza, alle mura fredde della prigione, rimanendo sempre forte, integro e coerente con sè stesso e con quello in cui crede, grazie anche al forte supporto che ha ricevuto dal movimento fuori.
Ora è uscito dal carcere di Sacramento County ma dovrà subire altri due anni di libertà vigilata, in cui sarà sottoposto al controllo delle autorità. Uscire dal carcere è un viaggio lungo e difficile, ma la libertà è adesso molto più vicina!
Ricordiamo che in carcere rimane ancora Marius Mason, condannato a 22 anni per azioni dell’ELF sempre nell’ambito della “green scare”, la dura repressione del governo statunitense contro gli anarchici ecologisti.
Per aggiornamenti sul suo caso: http://supportmariusmason.org/