Grecia: Bruciati uno scuolabus e un veicolo di una ditta responsabile di devastazioni ambientali

“Sono qui come vostro dichiarato ed impenitente nemico, non supplico la vostra clemenza, non cerco di dialogare con voi ed i vostri pari. I miei valori sono in guerra con i vostri, così ogni mia frase contro di voi è un rasoio che incide le maschere della vostra ipocrisia e chiarisce la posizione ed il ruolo di ognuno di noi. Voi compilate decine di pagine di incartamenti e costituite continuamente nuovi casi, per seppellirci nelle prigioni delle vostre democrazie, per decenni. Vi state preparando ad imporci ’’condizioni di detenzione speciali’’, l’unico colpo mancante dal pantheon di ‘’trattamento speciale’’(trasferimenti di carcere, processi, leggi) che create per combatterci.

Le semplici leggi della fisica lo dettano, la reazione è la conseguenza dell’azione. Fuori da quest’aula di tribunale su terreni liberi, c’è gente ribelle, compagni per me, terroristi per voi, che non intendono tollerare il nostro sterminio, senza far sanguinare per primi voi ed i vostri supervisori.

Voi potete prender questa per una minaccia. Io credo sia la cinica realtà. Ogni scelta ha i suoi costi. Credo che, come giudici e servitori della legge, sarete d’accordo con me su questo.

Nikos Romanos
(Frammento della dichiarazione al processo per la rapina di Velvento, Kozani)

Nel frenetico e perenne cambiamento della realtà sociale che ci circonda, anche i consulenti scientifici dei leaders del sistema capitalistico falliscono nelle loro previsioni. Inoltre di fronte alle scelte individuali geostrategiche dei loro rivali dello stesso rango(Palestina, Siria, Ucraina, Iran, ecc)e ad alcune crepe e contraddizioni del sistema che paiono acutizzarsi per le(a causa di questo)esacerbate condizioni della crisi strutturale in corso, quello che sfascia le fragili maschere umanitarie degli statisti e rifiuta, costantemente, ogni certezza sul futuro, ogni mito riguardo l’onnipotenza dello stato ed qualsiasi idea sulla futilità della lotta di liberazione, è il fattore incontrollato degli insorgenti di questo mondo.

La ’’europeizzazione’’ del sistema delle carceri greche, l’aggravamento della repressione penale delle lotte sociali, l’escalation della politica anti-terrorismo dettata da incontri delle polizie interstatali sulla Giustizia e la Sicurezza Nazionale, la caccia alle teste dei rivoluzionari ed il recente assestamento legale ed annuncio della costruzione di prigioni di alta sicurezza(tipo C) a Domokos, che si rivolge prima di tutto contro i prigionieri coinvolti in casi di azione rivoluzionaria armata, sono tutti ’segni dei tempi’ ed espressioni del dominio di classe contro una vasta maggioranza di istituzioni sociali, formali ed informali, controllate dallo stato e dal capitale.

La tentata ristrutturazione globale ed a più livelli, capitalista e culturale, con la crisi economica come pretesto e mezzo, richiede ’’pace” sociale, servitù di massa, individuazione e soprattutto annullamento dei ’’nemici interni’’.

Ci sono comunque tempi in cui le analisi sono ridondanti, la rabbia e l’ odio per l’ordine stabilito diventano una corrente che minaccia di annegare non solo chi usurpa le nostre vite ma anche i pigri, ipocriti critici e gli umanisti inattivi ed indignati.

Non ci sono scuse! Stiamo costantemente cercando strade per sfuggire alla rete dell’imposizione e del dominio e lottare per reclamare momenti di una vita-in anticipo-alienata, deregolando e cercando di smantellare gli orologi della macchina sociale, mantenendo nel mentre una scommessa aperta su di una rivoluzione anarchica ed una rottura totale col regime.

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L’ anarchico della guerriglia urbana, imprigionato, Nikos Romanos, amico di Alexandros Grigoropoulos, che era stato presente al momento del suo omicidio da parte del verme in uniforme Korkoneas, è uno delle dozzine di anarchici prigionieri di guerra nella Repubblica Ellenica, che in anni recenti hanno affrontato gli inquisitori della mafia giudiziaria ed il trattamento speciale riservato ai nemici politici del sistema, e che coraggiosamente hanno difeso il progetto ed i valori dell’Anarchia, assumendosi la responsabilità ed i costi delle scelte che hanno fatto, nonostante il carico di accuse contro di loro ed il peggioramento delle condizioni di carcerazione, che hanno implicazioni sulle loro esistenze fisiche e libertà.

Dal 1 febbraio 2013 quando è stato arrestato dopo un inseguimento in auto in seguito al duplice esproprio di denaro statale con i suoi compagni G. Mihailidis, A-D. Bourzoukos e D. Politis nella città di Veria nella provincia di Kozani, il compagno Romanos, un membro della Federazione Anarchica Informale, è ora tra quegli anarchici prigionieri che si sono trovati accusati, assieme ad altre persone di partecipare a gruppi armati, attualmente nelle prigioni greche per rapine in banca, scelte come un mezzo di disimpegno dalla soluzione obbligata, divoratrice di esistenze della schiavitù salariata e di rafforzamento della guerriglia anarchica.

Dal carcere minorile di Avlona, ha partecipato agli esami nazionali ed è ora-per legge-studente del TEI di Atene ed è consono a seguire i corsi, che lo Stato rifiuta di garantirgli. (Un esempio simile è quello del prigioniero politico Hercules Kostaris, ristretto per coinvolgimento nell’Organizzazione Rivoluzionaria 17 Novembre, che ha avuto circa 200 permessi dalla prigione, regolari per motivi educativi, bloccati con il pretesto della fuga dal carcere di Christodoulos Ksiros).

Senza avere alcuna illusione sull’istituzione dell’educazione come strumento di soggiogamento ed addomesticamento delle persone in mano al Dominio e sul ruolo dell’università come fabbrica che produce schiavi obbedienti al servizio del profitto capitalistico e della normalità, il nostro compagno, ora nel carcere di Koridallos, rifiutando di districare il nodo di responsabilità del consiglio del carcere e del procuratore speciale Nikopoulos, è in sciopero della fame dal 10 novembre esigendo il suo ’’diritto’ ad un soffio di libertà!

Solidarietà attraverso le azioni e supporto a questa difficile lotta sono già state espresse dagli altri ’’arrestati per il caso di Velvedo’’ anche con scioperi della fame all’interno delle carceri.
Contemporaneamente un ampio, diversificato movimento di solidarietà si è sviluppato attraverso l’intero territorio greco, mentre movimenti di propaganda pubblica e ‘’interventi’’ notturni sono stati fatti all’estero.

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Ricordando l’assioma dell’incertezza nel mondo naturale e rifiutando la classica, deterministica concezione del proletario assalto al cielo, i modelli di lotta organizzativi centralizzati e le stime ottimistiche di un superficiale, riformista idealismo della ’’maturazione di condizioni obiettive’’, noi siamo dove le ideologie impattano contro una brutale realtà, dove la ribellione esistenziale si combina con la lotta di classe autonoma ed orizzontale con carattere internazionalista ed anti-stato, come si manifesta in ogni circostanza specifica, diventa una parte integrante della guerra sociale e cerca di dare caratteristiche anarchiche alla guerra contro l’Autorità e alla liberazione dell’Uomo e della Natura; là dove le nostre convenzioni e contraddizioni nella vita quotidiana non ci impediscono di vedere l’utilità tattica e riconoscere la particolarità di’ lotte intermedie ’e la necessità di organizzare la lotta anarchica nella sua totalità, individualmente e collettivamente, dove solo quelli che sono in carcere, torturati od uccisi per essersi dedicati ad un progetto di liberazione sociale, senza piegare la testa, possono percepire la nobiltà d’animo e la motivazione in tutto il suo splendore, dove il consolidamento della paura come uno stato emozionale permanente non trova terreno fertile e qualsiasi suo germe viene sradicato a forza come un parassita che succhia l’albero sempreverde della

Rivoluzione; dove, nel presente, la teoria incontra la pratica ed ogni traccia del dubbio sulla risposta al dilemma tra una vita sottomessa od una vita in battaglia si annulla di fronte al sorgere della coscienza anarchica; siamo ad un punto di non ritorno…
Siamo stati ispirati dalle stelle cadenti e dal coraggio delle persone che stanno combattendo contro la Bestia. Abbracciati dalle tenebre ci siamo avventurati in territori ostili creando oasi di fuoco nel deserto sociale.

Così, la mattina del 1/12 abbiamo incendiato uno scuola bus del St. Lawrence College in via Dimitrios. Rivendichiamo anche la responsabilità dell’attacco, con bombole di gas, poco dopo la mezzanotte del 6/12contro un veicolo della ditta di costruzioni Aktor Facility Management (succursale del gruppo ELLAKTOR conosciuto nel suo coinvolgimento nelle miniere d’oro a Skouries, in Calcidica, e in diversi casi di devastazione dell’ambiente naturale)

Gli attacchi continueranno.
VITTORIA ALLA LOTTA DI NIKOS ROMANOS
FORZA AI PRIGIONIERI ANARCHICI IN SCIOPERO DELLA FAME
SOLIDARIETA’ AI COMPAGNI RICERCATI NEL MONDO
LUNGA VITA ALL’UOMO LIBERO
LUNGA VITA ALL’ANARCHIA

Per il sorgere di un ammutinamento(anti)-sociale.
Eterni studenti all’Università dell’Insurrezione Anarchica/FAI – IRF

Traduzione e fonte: Croce Nera Anarchica