Ribellarsi è giusto

Il delirio securitario sta mietendo vittime a piene mani; alcuni uccidono i corpi; le paure, levate ad arte, uccidono le coscienze. Altri corpi morranno nell’indifferenza.
Dando un’occhiata approfondita alle notizie pubblicate sui giornali, su riviste di umanità varia, e vomitateci addosso da azzimati mezzobusto –artigiani della paura e del consenso- una cosa appare fulgida, l’escalation di episodi di xenofobia e razzismo da parte di ogni categoria sociale italica, dalla vecchietta che si lamenta dei “negri” che sporcano, ai politici che propongono ed attuano manu militari schedature su base etnica…in mezzo la sbirraglia che si sente legittimata ad attuare qualsiasi tipo di abuso nei confronti dei migranti o del “diverso” in genere -la dove per diversità si intende l’impossibilità d’inserimento non conflittuale negli ingranaggi di profitto e riproduzione delle logiche di potere e sopraffazione- sicura della solidarietà e complicità di un’opinione pubblica trasfigurata dalla paura creata ad arte da chi, cavalcando l’onda del terrore, ha intenzione di stringere ancor più il cappio autoritario intorno al collo degli individui mascherandolo sotto la cravatta della “sicurezza”…in questo caso Hobbes non aveva così torto…Ma non conta la paura, o meglio la paura non legittima l’indifferenza e la complicità con i peggiori rigurgiti razzisti che sempre più stanno riempiendo non le cronache giornalistiche -non solo- ma bensì le strade, i discorsi e le teste delle persone…attacchi squadristi passati sotto silenzio o giustificati candidamente, operazioni di sbirraglia tanto frequenti quanto inauditamente violente contro i migranti; se un ragazzo ucciso a sprangate non suscita indignazione ma comprensione verso gli uccisori (una vita val bene un pacco di biscotti…), se i CPT/CIE sono considerati alberghi per migranti, se gli uomini non sono uomini ma sono bianchi, neri, rossi, gialli, se i morti durante i viaggi della speranza hanno avuto ciò che meritavano, se a chi vuol autotutelare la propria salute si oppone l’esercito…no, la paura non giustifica tutto ciò, non lo legittima, NON ASSOLVE. C’è sempre la possibilità di scegliere d’essere altro, di dire no; tutti hanno occhi per vedere, TUTTI, basta volerlo; finché la lotta sarà lotta fra poveri e non lotta contro chi ci succhia l’esistenza nelle fabbriche, nei call center, dagli inceneritori, dalle linee ad alta nocività, contro chi ci impone guerre e basi della morte…lo spettacolo sarà deprimente…sarà ignoranza? Anch’essa non assolve…se la vita, la Libertà, sono viste come fattori secondari; se la maggioranza del gregge preferisce il nerbo del padrone alla gioia di vivere senza i lacci ed i lacciuoli che li costringono…non possiamo perdere tempo, se lo schiavo vuol essere tale e difende con i denti la sua posizione…così sia.
Ogni paria, ogni intoccabile, sovversivo perché ingranaggo senza denti, perché sognatore, ostinato e contraro verso ogni ingiustizia deve, se lo vuole, agire, da solo o insieme ad altri 100 al fine di perseguire il proprio desiderio di Libertà e di liberazione individuale e collettiva; se è vero, ED E’ VERO, che portiamo dentro di noi un mondo nuovo allora per esso lottiamo, senza tentennamenti né rimorsi, e lottiamo ORA; lottiamo con chi vorrà agire al di là di tante sterili parole, lottiamo con chi non ne vuol più saperne di deleghe (la marea è silenziosa ma cresce), lottiamo con tutti coloro che sentono il peso opprimente delle scelte che altri precipitano sui loro capi e che intravedono oltre la coltre di rassegnazione e indifferenza un flebile quanto ostinato raggio di sole. Ribellarsi è giusto.
 
Evjenij Vassil’ev Bazarov.