Argentina – Benetton il minatore…

La compagnia mineraria di Benetton alla ricerca dell’oro a San Juan

fonte: www.diariodecuyo.com.ar
articolo di Viviano Pastor – Diario de Cuyo

La compagnia mineraria Minera Sud Argentina, con il pacchetto di
maggioranza delle azioni posseduto da Luciano Benetton, il magnate
italiano fabbricante di vestiti ed uno dei più grandi latifondisti
dell’Argentina, è sbarcata per la prima volta nella provincia di San
Juan per esplorare l’oro nella Cordigliera di Igliesias.
Il segretario delle attività minerarie della provincia, Felipe
Saavedra, ha informato che questa settimana si è riunito con Carlos
Massa, gestore generale della compagnia, il quale gli ha comunicato che
l’impresa ha iniziato ad esplorare il progetto Brechas Vaca, sito nel
dipartimento di Iglesia. La zona è stata catalogata come luogo ad "alto
potenziale minerario" da parte della compagnia.
In questa prima tappa l’impresa investirà 500.000 dollari; si
realizzeranno le prime perforazioni. Saavedra ha confermato che i
tecnici e gli assistenti si erano già recati nella zona in questione,
assieme al principale equipaggiamento per la perforazione, compito che
sarà a carico della ditta locale Eco Minera.
I mezzi d’informazione nazionale segnalavano già da 4 anni sulla
costituzione di una nuova compagnia mineraria, Minera Sud Argentina
S.A., della quale Compañías de Tierras del Sud Argentino (di proprietà
Benetton) è titolare del 60% del capitale. Infobae sosteneva che la
compagnia puntava alle regioni del nord e del centro dell’Argentina,
rispettivamente le province di Jujuy e San Juan, "dove le miniere
stanno acquisendo una grande attrazione".
L’imprenditore italiano è considerato uno dei più grandi latifondisti
del paese, padrone di 900.000 ettari nel sud del paese e nella
provincia di Buenos Aires. Inoltre, possiede più di 280.000 ovini, con
interessi nell’industria della lana, della riforestazione e
dell’allevamento.
Nel 2002 Benetton è stato denunciato da organizzazioni mapuche per
usurpazione di terreni ancestrali nella Patagonia argentina. In quello
stesso anno la famiglia aborigena Curiñanco Nahuelquir si scontrò con
il gruppo Benetton con un processo per sgombero. L’avvocato dei
mapuche, Gustavo Macayo, sostenne che dietro lo sgombero della famiglia
mapuche "potrebbe esserci anche un interesse a estrarre l’oro che
potrebbe esser presente in quel luogo."

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