Bologna Quando il fascismo diventa liturgia, FN candida Don Giulio

Comunicato di Forza Nuova Bologna:

FORZA NUOVA BOLOGNA comunica che Don Giulio Maria Tam, sacerdote tradizionalista, è il proprio candidato alla carica di primo cittadino alle imminenti elezioni comunali.
Lotta contro la recessione e per il rilancio dell’economia del territorio attraverso l’adozione d’una moneta locale, lotta contro la strisciante privatizzazione dell’acqua, coinvolgimento di associazioni di cittadini nella questione sicurezza, intervento dell’amministrazione locale nella questione abitativa in un piú organico programma statale di agevolazione all’acquisto della casa contro la logica speculativa del sistema bancario: questi alcuni dei punti del programma amministrativo di Forza Nuova.
La scelta di questo coraggioso sacerdote, gesuita e missionario, é coerente collo spirito del Movimento perché rappresenta un segnale di vera e propria rottura rispetto ad una partitocrazia affarista e lontana anni luce dal suo scopo di servizio per la comunitá.
Nei prossimi sará comunicato l’appuntamento per la conferenza stampa di presentazione del candidato e del programma elettorale.

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comunicato dell’Assemblea Antifascista Permanente di Bologna:

A Bologna una ordinanza prefettizia vieta ogni manifestazione politica in centro durante il sabato e i giorni festivi. Da un lato, secondo la Prefettura, non si può manifestare; ma dall’altro le sei liste elettorali di estrema destra, con la scusa delle elezioni comunali, possono fare liberamente banchetti razzisti e xenofobi in ogni angolo della città.

Così, i Giovani padani (Lega nord) volantinano in favore di una legge per la «castrazione chimica» degli stupratori migranti. Per l’autorità non si tratta di «istigazione all’odio razziale», ma è chi protesta che si prende una bella denuncia.

Ora l’ultimo arrivato nell’hit parade dei candidati impresentabili – dopo il tetro Pietro Paolo Lentini – è il prete fascista don Giulio Tam, l’apologeta del manganello, il sacerdote che dice messa «per Mussolini Duce d’Italia» e si autodefinisce «crociato in lotta contro la decadenza, l’invasione islamica e le trame dei perfidi giudei».

57 anni, gesuita, aderente ai movimenti di estrema destra, allievo del vescovo negazionista Richard Williamson, don Tam correrà per Forza Nuova, partito in cui milita dal 2000. Per don Tam infatti «la tonaca è semplicemente un camicia nera più lunga».

Dopo l’Associazione Edera, ecco don Tam. Immaginatevi i comizi di questo integralista cattolico che non nasconde né il suo razzismo né il suo antisemitismo! Un predicatore d’odio e di violenza. Un altro lupo con la pelle d’agnello, per cui qualche «sincero democratico» invocherà forse la «libertà d’espressione».

Finora al potere bastava il fascismo-razzismo-sessismo profuso 24 ore al giorno attraverso le televisioni e i giornali. Oggi i neofascisti devono stare anche sul territorio, nel salotto buono, e senza attriti: ecco allora i banchetti xenofobi con annessa camionetta, spuntati come funghi velenosi nei sabati bolognesi. Addirittura, nel caso della conferenza al Baraccano dell’Associazione Edera, c’erano tre pullman di poliziotti e hanno spostato pure la fermata dell’autobus. Per un eventuale comizio di don Tam in piazza Maggiore mobiliteranno l’esercito e sospenderanno il traffico