Milano – Sabotaggio + delazione = permesso di soggiorno?

fonte: corriere

MILANO – E’ stato un immigrato boliviano
clandestino a bloccarlo, dopo che aveva fatto esplodere un bancomat con
liquido infiammabile. Così uno studente vicino ad ambienti anarchici,
impegnato in quella che secondo lui era un’azione dimostrativa anti G8,
è stato arrestato dalla polizia. Marco Filippo Baldini, 25 anni, ha
compiuto il suo attacco giovedì mattina intorno alle 5.40, contro la
filiale della Banca popolare commercio e industria di piazzale De
Agostini (zona via Washington). L’esplosione è stata ripresa dal
sistema di videosorveglianza.

IL FILMATO – Il ragazzo, che frequenta l’Università
Bovisa, è stato ripreso in modo nitido mentre, dopo aver parcheggiato
la sua bicicletta, ha versato del liquido infiammabile all’interno del
bancomat e ha dato fuoco ad una miccia, causando l’esplosione del
bancomat stesso. Il ragazzo, con il volto coperto da passamontagna e
vestito con una maglietta verde e un bermuda militare, si è dato alla
fuga, ma è stato inseguito e bloccato da un cittadino boliviano senza
regolare permesso di soggiorno. Il suo intervento ha permesso agli
agenti delle Volanti di arrestarlo per danneggiamento e denunciarlo per
il possesso di armi: con sé aveva un coltello multiuso, mentre si era
disfatto dei guanti e dell’accendino trovati poco più in là. Il giudice
ha disposto il rinvio dell’udienza a lunedì mattina e ha rimesso in
libertà l’imputato con l’obbligo di firma. Gli investigatori hanno
richiesto a Vincenzo Indolfi, questore di Milano, che all’immigrato
venga concesso un permesso di soggiorno per «motivi umanitari» dopo il
senso civico dimostrato.

ALTRI DANNI – Il danneggiamento del Bancomat non è
l’unico atto contro il G8 che il mondo anarchico milanese ha segno.
Sempre nella stessa serata è stato danneggiato un altro Bancomat in via
California. In questo caso, però, ad agire sono state due persone che
oltre a danneggiare la struttura della banca Monte dei Paschi di Siena
ha lasciato una scritta ben visibile: «G8 sempre, G8 ovunuque». Altre
scritte sono comparse in via Gola, dove c’era la sede di uno dei
maggiori centri sociali di Milano. Il ragazzo arrestato non ha
precedenti ma risulta già noto agli uomini della Digos perché frequenta
gli ambienti anarchici della città. I poliziotti sono sulle tracce
degli altri due autori del danneggiamento.