Carceri: continua la protesta dei detenuti a Sollicciano e a Pisa

da: intoscana.it

Nei giorni scorsi il drammatico gesto di un carcerato marocchino
che si è cucito la bocca dopo che era stata rifiutata la sua richiesta
di rimpatrio

Continua la protesta dei detenuti nel carcere di Sollicciano di Firenze, dove nei giorni scorsi un carcerato marocchino si è cucito materialmente la bocca per opporsi al mancato rimpatrio.
Il detenuto aveva ancora due anni di condanna e la sua richiesta di rimpatrio non era stata accolta così ha compiuto il terribile gesto di autolesionismo al seguito del quale la magistratura ha dato il via libera alla sua domanda.

A renderlo noto è il garante delle carceri del Comune di Firenze
Franco Corleone, che ieri si è recato nel carcere di Sollicciano dove dal 18 agosto è in corso la protesta dei carcerati contro l’eccessivo sovraffollamento delle strutture penitenziarie.
Sollicciano, informa Corleone, ospita oltre 900 detenuti a fronte di una capienza di 500, per questo i carcerati vivono in tre in celle da un posto e in sei in celle da tre persone.
Dall’inizio della protesta la condizione di vita a Sollicciano è
migliorata: i detenuti non mangiano più pane ammuffito e possono fare
la doccia anche la domenica.

Una protesta che si è estesa anche alla casa circondariale
di Pisa, dove ieri sera per reclamare contro la mancanza d’acqua, metà
dei 400 detenuti ha dato fuoco a cuscini, vestiti ed effetti personali
e ha lanciato bottiglie e bombolette nei corridoi.
Ci
sono volute due ore per spegnere il fumo e riportare la situazione alla
calma: lo ha comunicato il Sappe, sindacato autonomo di polizia
penitenziaria.