Torino – Contro ogni sgombero, no alla militarizzazione delle città

riceviamo e pubblichiamo

Durante l’ultimo mese abbiamo assistito a una sempre più pesante
militarizzazione delle nostre strade. Migliaia fra carabinieri, poliziotti,
finanzieri e rappresentanti di ogni corpo delle forze dell’ordine sono
stati mandati a Torino dal governo per permettere agli affaristi della TAV
di eseguire le trivellazioni e i sondaggi che suppostamente dovrebbero
garantire la democratica sostenibilità dell’opera
Nonostante il silenzio complice dei giornalisti, ogni sondaggio è stato
accompagnato da presidi e proteste di ogni tipo, che andavano dalla
presenza di famiglie, lavoratori e cittadini preoccupati a tentativi di
sabotaggio e blocco dei lavori (in certi casi anche riuscito).
Sabato 23 gennaio, dopo la partecipatissima manifestazione a Susa, in
sfregio a questo clima di sempre più pesante repressione è stato rioccupato
il Velena Squat, sgomberato ad ottobre dopo 8 mesi di vita e iniziative.
Lunedì alle 10 del mattino uno spropositato gruppo di forze dell’ordine si
presenta per sgomberare il posto; i compagni riescono a salire sul tetto,
ma gli ispettori della digos, dopo avergli rotto le tegole sotto i piedi
rischiando di farli cadere, li convincono a scendere. I pompieri che
assistono alla scena si rifiutano di intervenire e se ne vanno.
Martedì mattina in segno di protesta vengono fatti due blocchi stradali
incendiari. I giornali di regime tacciono, la polizia stradale nega di aver
ricevuto segnalazioni, ma chi passava di là se n’è accorto…
Giovedì mattina viene sgomberata la Boccia Squat, uno stabile occupato per
20 anni da varie realtà, venduto dal comune per fare cassa. Uno spazio
verde e di incontro per il quartiere ora regalato alla speculazione dei
palazzinari. Dopo 2 anni di squat, feste, dibattiti e incontri resteranno
solo macerie.
Venerdì mattina terza puntata dello show elettoral-repressivo: è la volta
dell’Ostile di corso Vercelli 32, rioccupato anch’esso da qualche
settimana. Questa volta per garantire la riuscita dell’azione vengono
mobilitate una sessantina di camionette e blindati che bloccano l’intero
isolato dello stabile per tutto il giorno impedendo a chiunque di
avvicinarsi e di portare solidarietà agli occupanti.
Un gruppo di solidali invade pacificamente il comitato elettorale di
madama Bresso per chiedere l’immediato rilascio degli occupanti che erano
stati trasferiti in questura. Il servizio d’ordine del PD è più solerte
degli sbirri, e provvede punire con manganelli telescopici e spray
urticante chi aveva osato turbare la quiete della loro democrazia. I
picchiatori, prontamente difesi dalla digos, se ne vanno indisturbati
mentre 12 facinorosi anarchici vengono portati in questura e rilasciati
solo a tarda notte con pesanti denunce e fogli di via.
Un gruppo di instancabili amanti della libertà trova ancora la forza di
tentare un presidio e corteo informativo nelle vicinanze dell’Ostile. La
situazione è grottesca: centinaia di poliziotti, carabinieri, finanzieri in
assetto antisommossa accerchiano una cinquantina di anarchici armati solo
di megafono. Evidentemente hanno davvero tanta paura delle nostre idee.

Nonostante la repressione, la violenza, i metodi fascisti messi in scena
dal governo e dal comune, la censura e le falsità diffuse dai mezzi di
informazione, ci trovate oggi qua a festeggiare i 15 anni di occupazione
dell’Asilo squat. Sarà una risata che vi seppellirà…

Potete toglierci le mura ma non ci toglierete mai le nostre idee!

Per un’informazione libera…
Radio Blackout 105.250 FM
www.tuttosquat.net
www.informa-azione.info
www.autistici.org/macerie/