Prigionieri – Miserie del garantismo: lettera di Michele Fabiani dal carcere di Ferrara

Miserie del Garantismo

In questi sei mesi non ho scritto molto perché non amo fare la parte del prigioniero che tempesta il web e le riviste specialistiche di lettere.

Scrissi un breve comunicato nel quale spiegavo che la galera non avrebbe certo smussato la mia fierezza rivoluzionaria, rifiutavo ogni ipotesi di servizio sociale e chiedevo all’universo plurale e multiforme delle persone che mi sono solidali a non cadere nel vittimismo.

Torno a scrivere perché mi giunge voce di alcuni scritti che sarebbero girati in rete e sul giornale “il garantista” nei quali vengo descritto niente meno che “pacifista”, “spaventato a morte”, etc.

Faccio notare che questo atteggiamento è, in primo luogo, offensivo nei miei confronti e nei confronti dei miei compagni e delle mie compagne che lottano ogni giorno senza mai tremare di fronte alla minaccia della repressione. In secondo luogo è totalmente inutile: lo Stato ci spia di continuo, ascolta i nostri discorsi, ci fotografa e ci filma mentre ci scontriamo in piazza con i suoi servi. Insomma pensare che un camuffamento tardivo possa farmi risparmiare mesi di galera è mera utopia, nonché poco dignitoso.

I miei compagni a Spoleto hanno avuto il merito di organizzare 3 conferenze negli ultimi 5 anni nelle quali si è analizzato con precisione e spietatezza il cancro del giustizialismo di sinistra e poi l’ascesa della feccia grillina. Oggi mi accorgo che abbiamo fatto un errore a non dedicare altrettanto spazio ad un fenomeno del tutto speculare: la mistificazione garantista. Il giustizialismo ed il garantismo nascono dalla stessa menzogna, quella volta a rimuovere la natura intrinsecamente classista della giustizia sociale.  E’ la smisurata e pervertita sete di profitto che porta allo sfruttamento, alla devastazione ed alla galera per chi si ribella. Invece per i manettari del “Falso Quotidiano” il problema sono i ladroni mentre per le pietose anime del “Garantista” gli abusi di potere.

Per loro un regime capitalista senza ladri e senza accanimenti giudiziari andrebbe benissimo. Ma noi sappiamo che lo Stato avrà sempre “guardie e ladri”. Lo Stato non è altro che il braccio armato delle classi dominanti e la sua funzione è eminemente repressiva.

E per tirare giù queste mura gli appelli non bastano…

Con Damiano e Fabrizio nel cuore

Michele Fabiani. 
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Per scrivergli:

Michele Fabiani
Carcere di Ferrara
Via Arginone 327
44122 Ferrara