Riceviamo e diffondiamo la traduzione di un comunicato degli arrestati dopo gli scontri del 18 settembre ad Atene avvenuti in seguito all’omicidio per mano fascista di Pavlos Fyssas, :
Comunicato degli arrestati
Mercoledì 18/9 ci hanno presi durante il corteo che c’è stato a Keratsini dopo l’omicidio di Pavlos Fyssas da parte di un manipolo di fascisti, avvenuto la seta precedente. Gli arresti sono stati numerosi, dopo l’intervento dei MAT.
Oggi, siamo trattenuti a G.A.D.A., caricati di una serie di false accuse per “fatti” che non sono mai avvenuti. Diversi di noi sono stati feriti gravemente durante l’arresto.
Eravamo lì, e se potessimo tornare indietro nel tempo, sempre lì saremmo stati. Perchè una persona è stata uccisa, questa volta per la sua azione politica.
Ci siamo trovati lì contro il fascismo e gli attacchi omicidi, che arrivano sia dai manipoli di neonati, che dallo stesso stato e dalla repressione.
Respingiamo tutte le accuse.
Per i nostri accusatori:
non riuscirete ad applicare a noi la teoria degli “opposti estremismi”.
La teoria di uno stato che mantiene “l’equità” davanti ai fascisti e agli antifascisti, per consolidare l’immagine di “gestione lineare” che ipocritamente tenete, gettando nel fango tutto e ancora altri dei nostri.
Alcuni potrebbero pensare di applicare per l’ennesima volta la stessa favoletta degli arrestati e dei feriti, gettando il panico tra noi. Sappiamo molto bene che questo giochetto è una pugnalata alle spalle di tutti noi.
Qua, conoscendoci l’un l’altro siamo più forti.
Ringraziamo tutti i solidali e tutte le solidali, e i compagni e le compagne che si trovano dappertutto. Esprimiamo alla famiglia e agli amici di Pavlos la nostra vicinanza.
Prigionier* del “dipartimento di sicurezza dello stato sociale”
(sesto piano, G.A.D.A.)