Di seguito vengono pubblicati alcuni aggiornamenti che ci fanno avere i compagni del sito Material Anarquistasugli arresti dei compagni a Barcellona (Spagna), accusati degli attacchi alle chiese, ribadendo, da parte di RadioAzione, la solidarietà a Francisco, Mònica, Valeria, Rocio e Gerardo:
Compagni, la notizia è in corso di aggiornamenti ed è urgente la sua diffusione. In questo momento come sito ribadiamo che non ci interessa sei compagni diano colpevoli o , innocenti ci interessa solo che i nostri fratelli e le nostre sorelle siano “liberi” per le strade, non importa da quale regione del pianeta vengono, la solidarietà è illimitata. Al momento siamo in grado di fornire solo le informazioni raccolte dai vari mezzi di comunicazione borghesi, e le informazioni di individui solidali ai quali chiediamo collaborazione per gli aggiornamenti su questo caso.
Poco prima delle 03:00 di oggi 13 novembre aapprendiamo che cinque compagni, che vivevano in un appartamento nel quartiere de Carmel de Barcellona, sono accusati come presunti responsabili dell’attacco esplosivo presso la Basilica del Pilar di Saragozza, in data 2 ottobre. Secondo le informazioni fornite dall’Ufficio di Informazione Generale, le accuse per gli autori di questa azione sono Francisco Javier Solar Dominguez eMonica Andrea Caballero Sepùlveda (entrambi compagni sono cileni), Valeria Giacomoni (italiana), che non viveva in quella casa, ma che secondo la ricerca, è la persona che ha portato in Spagna Monica Caballero, Gerardo Damiàn Formoso (Argentina) e Rocio Yune Mira Pèrez (Cile).
Il ministero dell’Interno di Spagna sostiene che gli arrestati fanno parte di “un comando molto ben organizzato, estremamente pericoloso con forti collegamenti internazionali” (…) e che “sono ben noti storia criminale in Cile” (…). Il fatto che gli arrestati sono compagni stranieri conferma il sospetto della polizia che, da diversi mesi, sostiene che la Spagna sta diventando un rifugio per gli anarchici insurrezionalisti.
Accusati per il posizionamento della bomba sono i due compagni Monica Caballero e Francisco del Solar, che sarebbero identificati attraverso le immagini registrate, il giorno dell’esplosione, alla periferia della basilica, dove sono stati visti arrivare con due zaini alla cattedrale ” macevano attenzione per non essere notati “. Poi hanno lasciato il luogo poco prima dello scoppio.
L’esplosivo collocato nella Basilica del Pilar de Zaragoza ha causato un forte scoppio nella sala centrale del tempio, senza provocare feriti, anche se era aperto al pubblico al momento. I due uomini sono arrivati alla Basilica del Pilar con i mezzi pubblici.
L’attacco fu rivendicato dal Comando Insurreccional Mateo Morral, stesso gruppo anarchico che ha rivendicato la responsabilità dell’attacco alla Cattedrale di Almudena a Madrid nel mese di febbraio, tuttavia, non non è esplosa. Gli autori rivendicrono poco dopo l’attentato in un comunicato che chiariva che l’attacco non aveva “alcuna intenzione di nuocere a parrocchiani e fedeli” e quindi avevano messo in guardia due giornali e la basilica in anticipo di dieci minuti in modo da poter farla evacuare.
Ma secondo le indagini degli investigatori, l’attacco a Zaragozza, non può essere direttamente connesso con le stesse persone che hanno attaccato la Cattedrale di Almudena a Madrid, il 7 febbraio. Ma il sospetto è sul fatto che entrambe gli attacchi sono stati rivendicati dal Comando Insurreccional Mateo Morral e le bombe presentano “caratteristiche simili” che li porta ad affermare che sarà solo “questione di tempo”, per imputagli anche l’attentato nella capitale della Spagna.
“Secondo le dichiarazioni della polizia, il 4 febbraio (prima dell’attacco alla Basilica del Pilar di Saragozza) la polizia spagnola prese contatti con l’INTERPOL Cilena per avere conferma dell’identità di Francisco e Mònica. Così, lo scorso 8 novembre, la polizia spagnola ha notificato al ministro dell’Interno cileno dell’arresto imminente dei sospettati “.
Di fronte a questa situazione non possiamo rimanere indifferenti all’attacco delle autorità spagnole, cilene e tutti i suoi lacchè, Ne Innocenti Ne Colpevole, siamo solo loro nemici e solidali in tutte le sue forme con i compagni perseguitati nelle diverse regioni del pianeta. É più che chiaro che la guerra sociale è dichiarata, non possiamo augurare un solo momento di pace all’autorità e facciamo una chiamata alla solidarietà ed a mantenere l’offensiva in tutta la sua vasta gamma, dall’inchiostro al pugnale , nulla è estraneo a questa guerra.
Un saluto irriducibile ai nostri fratelli e sorelle arrestati in Spagna il 13 novembre, amiamo i nostri fratelli e sorelle guerrieri e odiamo i nostri nemici.
Video degli arresti: Qui