Rilasciati i compagni fiorentini fermati stamani

G8: CINQUE GIOVANI SOTTOPOSTI A CONTROLLI A FIRENZE (ANSA) – FIRENZE, 7
LUG – Cinque giovani, tra cui due minorenni, indicati come gravitanti
nell’area antagonista, sono stati sottoposti oggi a controlli a
Firenze. Fermati stamani intorno alle 9.30 dalla Digos vicino alla
stazione di Rifredi, sono stati portati in questura e trattenuti tutto
il giorno. Il rilascio intorno alle 20. Effettuate, d’intesa con la
magistratura, anche perquisizioni domiciliari. Secondo quanto spiegato
dalla questura, i cinque sono stati fermati nell’ambito di controlli
disposti in vista del G8. L’ipotesi è che fossero diretti a Roma. Sono
stati trovati in possesso, spiega la polizia, di un passamontagna,
felpe con cappuccio, sciarpe e volantini «inneggianti alla violenza».
Sono stati così condotti in questura per ulteriori accertamenti. Nei
confronti di uno di loro, con segnalazioni per lancio di oggetti,
manifestazione non autorizzata e invasione di edifici – spiega sempre
la polizia – è stato sequestrato un ciclomotore e il questore ha
adottato l’avviso orale. Un presidio di solidarietà nei confronti dei
cinque fermati è stato fatto stamani da una ventina di giovani sotto la
questura. Nel pomeriggio, intorno alle 18, manifestazione improvvisata
poi fino alla prefettura – sotto il controllo delle forze dell’ordine e
prima dell’arrivo del presidente cinese Hu Jintao, in visita oggi in
Toscana – di una cinquantina tra appartenenti alla rete dei collettivi
studenteschi e dei centri sociali, contro il fermo dei cinque giovani e
contro gli arresti effettuati ieri a Torino per il G8 delle Università
e quelli di oggi a Roma, eseguiti tutti «per intimidire il movimento».
(ANSA).

Niente accade per caso – Solidarietà a Sergio e Alessandro

l sabotaggio colpisce il padrone attraverso il rallentamento del
lavoro,rendendo invendibili i prodotti fabbricati, immobilizzando o
rendendo inutilizzabili gli strumenti di produzione

E. Pouget

A pochi giorni dal G8 dell’Aquila e subito dopo l’approvazione del
pacchetto sicurezza, la pm Manuela Comodi, della procura di Perugia,
con la complicità dei ROS (ma che novità)ha fatto partire l’operazione
Shadow, arrestando due compagni Sergio e Alessandro, indagando una quarantina di persone e perquisendo altrettante abitazioni.

Numeri spettacolari per un’operazione che voleva essere
spettacolare, come del resto ci ha abituato la procura di Perugia, e
che con la complicità della stampa ha già sbattuto i mostri in prima
pagina ipotizzando una tentata strage…

E così tutti sono contenti: prima del G8 e subito dopo la strage di
Viareggio, costringere qualche anarchico in galera è sempre una buona
ricetta per la conservazione dell’ordine democratico….

Intanto la strategia della repressione preventiva (purtroppo) fa un
altro passo in avanti, sottraendo due compagni ai propri cari e affetti
per chissà quanto tempo, senza colpo ferire.

Lo strumento è sempre il solito, il 270 bis, sempre più una prassi per quelle procure che vogliono colpire quanti
non si arrendono e continuano a mostrare la propria rabbia e
determinazione a sabotare questo mondo in cui la guerra è pace, il
razzismo e le ronde protezione, gli omicidi sul lavoro incidenti e chi
lotta pericoloso e da isolare. E così come in altre inchieste i
rapporti personali diventano prove di un associazione e giornali strumenti di propaganda, e ogni momento della vita viene analizzato in chiave penale…..

In questa corsa alla mistificazione tipica di ogni regime
democratico totalitario, vogliamo ribadire la nostra completa e totale
solidarietà a Sergio e Alessandro, e a tutti e tutte le indagate in
questa nuova operazione come a tutti i prigionieri e prigioniere
rivoluzionarie.

La solidarietà e la vicinanza sono un’arma che nessuno ci può
togliere e con la quale possiamo sabotare gli ingranaggi di questo
sistema…

Libertà per Alessandro e Sergio
Libertà per Daniele, Francesco, Magda e Niku
Libertà per tutti e tutte

Anarchiche e anarchici di ViaDelCuore

Aggiornamenti sui compagni fiorentini fermati

I cinque compagni fermati sono della Rete dei Collettivi Studenteschi
fiorentini e tra qualche ora li dovrebbero rilasciare…Comunque sono
stati seguiti e portati di peso alla questura perchè, secondo gli
sbirri, si stavano recando a Viareggio e quindi erano potenzialmente
pericolosi.

Nelle prossime ore ci saranno tutti i dettagli.

G8 L’Aquila – Fermati 5 francesci con bastoni sul furgone | Disordini e fermi a Roma

L’Aquila, 7 lug. (Adnkronos) – Sono stati
denunciati a piede libero per detenzione e porto di oggetti atti ad
offendere, i cinque giovani francesi fermati dai carabinieri a Pettino,
alle porte dell’Aquila, non lontano dalla ‘zona rossa’ che ospiterà da
domani il G8. L’operazione è stata condotta dai carabinieri della
compagnia di intervento operativo e dal reparto operativo del comando
provinciale dell’Aquila, impegnati in questi giorni nelle attività di
vigilanza all’esterno dell’area interdetta al traffico e alla
circolazione.

A bordo di un furgone Renault con targa francese, i militari
dell’Arma hanno trovato mazze e bastoni. "Il furgone -dice
all’Adnkronos il tenente colonnello Giovanni Di Niso, comandante del
reparto operativo dei carabinieri dell’Aquila- è stato fermato mentre
transitava lungo una strada di Pettino. In questi giorni è alto il
livello di vigilanza intorno all’area che ospiterà il vertice".


Roma, 7 lug. – (Adnkronos) – Ventisette ‘No global’ sono stati
fermati per l’identificazione dalla Digos questa mattina tra San
Giovanni e via Ostiense a Roma. I no global, tutti a volto coperto,
erano stati visti dai cittadini incendiare cassonetti e copertoni in
via Cilicia. Il gruppo era composto da circa 150 persone alcuni
indossavano caschi. Un centinaio di no global si sono invece rifugiati
all’interno dell’università Roma Tre.

Ferrara – Blitz anarchico al processo Aldrovandi

fonte: estense

Blitz di un gruppo di anarchici nell’aula B del tribunale di
Ferrara, questa mattina alle 10.20, durante la 32ma udienza del
processo per la morte di Federico Aldrovandi. Gli anarchici hanno fatto
improvvisamente irruzione durante l’udienza – dedicata alle repliche
dell’accusa e all’eventuale verdetto – lanciando volantini con la foto
di Federico morto all’obitorio e i nomi dei quattro poliziotti imputati.

Gli stessi volantini recavano anche una scritta che recitava così:
”Per la legge colpevoli o innocenti di eccesso colposo per avere
ecceduto nelle proprie legittime funzioni causando la morte di Federico
Aldrovandi. Per noi sempre, solo e comunque assassini”. Il gruppo di
anarchici è stato fermato dai Carabinieri del servizio di vigilanza del
tribunale. Cinque persone sono state subito identificate.

Un gancio al mento – Sull’arresto di Sergio e Alessandro

Nelle prime ore del mattino di venerdì 3 luglio, i carabinieri del
R.O.S. irrompono in una quarantina di abitazioni di altrettanti
compagni e compagne in varie regioni d’Italia, per perquisirle e
notificare l’art. 270 bis (associazione sovversiva). Nel contempo due
compagni vengono arrestati con l’accusa di aver progettato di sabotare
la linea ferroviaria Orte – Ancona. Alessandro e Sergio, infatti, erano
stati fermati mesi prima a bordo di un’autovettura che, stando agli
inquirenti, risultava rubata e all’interno della quale sarebbero stati
trovati due ganci che, sempre secondo le accuse, sarebbero serviti per
il sabotaggio. Questa è la sintetica ricostruzione di quella che è
stata denominata operazione “Shadow”, nella quale è stata accorpata
un’altra inchiesta della procura romana che prende il nome di “Crocevia
2”, riguardante le città del Lazio in cui c’è una ripresa o un
continuum della lotta anarchica. Probabilmente la necessità di unire le
due indagini nasce dall’esigenza del R.O.S. di non fare crollare nel
vuoto il suo castello di carte e trovarsi così, tra le altre cose,
nella difficile situazione di non poter giustificare l’enormità di
soldi spesi. Ciò avrebbe provocato come in passato guerre intestine tra
polizie (come quando il R.O.S., di fronte all’eventualità di un suo
scioglimento, tornò alla ribalta con una serie di inchieste
diversificate, ultima delle quali la “Cervantes”).

Ci preme fare alcune considerazioni in merito ai tempi e ai modi in
cui si sta svolgendo l’inchiesta. Una delle prime cose che salta agli
occhi è il fatto che i due compagni siano stati arrestati solo dopo
mesi dal fermo. Evidentemente quello che premeva non erano
semplicemente gli arresti, la questione andava sfruttata diversamente.
Non possiamo fare a meno di notare che l’attribuzione di questa
ennesima associazione sovversiva arriva proprio una settimana prima del
G8 dell’Aquila, evidentemente c’è in questo l’intenzione di monitorare
e controllare i movimenti e le relazioni di individui che possano
essere una spina nel fianco per lo svolgimento pacifico del G8.

Un’altra nostra considerazione è relativa al momento in cui questi
arresti e notifiche arrivano:  l’impoverimento crescente che gli
sfruttati vivono sulla propria pelle sta facendo lievitare il numero
degli individui esclusi dai processi di produzione e consumo; con
questo cresce il dissenso e la possibilità di ribellione per sacche
sempre più ampie di popolazione. In risposta a ciò aumentano le misure
repressive che il potere statuale sta adottando per gestire i conflitti
che possono scaturire dalle sempre più numerose e lampanti
contraddizioni sociali (introduzione del reato di clandestinità,
militarizzazione delle città, l’istituzione delle ronde cittadine,
inasprimento del regime penitenziario 41 bis, ecc…). Sono tutte cose
dalle quali il dominio tenta di distogliere lo sguardo anche puntando
il dito sul solito nemico interno, facendo passare per terrorista chi
vuole mettere in evidenza le contraddizioni di questa realtà sociale
lottando per l’abbattimento delle catene di oppressione e sfruttamento.

Inoltre c’è il fatto che l’attribuzione dell’art. 270 bis ha il
chiaro scopo di rendere più pesante un’eventuale condanna per
un’ipotesi di reato che da sola non darebbe forse i frutti sperati
dagli inquirenti in sede processuale.

Detto questo è evidente che il dominio ha la premura di colpire con
maggiore forza ciò che riconosce come più nocivo per la propria
salvaguardia e sicuramente il sabotaggio è una di queste pratiche. In
quanto anarchici la nostra premura è invece quella di scardinare il
sistema di privilegi, controllo e oppressione di cui lo Stato è garante
e riconosciamo come nostre tutte le pratiche che servano a questo scopo.

Affermiamo con forza la nostra più completa estraneità e mancanza di
interesse per i concetti di colpevolezza e innocenza, riguardano i
tribunali che noi vogliamo distrutti. Siamo solidali e vicini a
chiunque, mettendo in gioco la propria esistenza, lotta quotidianamente
attaccando il dominio.

Solidarietà con Sergio e Alessandro! Solidarietà con tutti i compagni e le compagne rinchiusi/e dallo Stato!

Anarchici a Latina

Cassa Anarchica di Solidarietà Anticarceraria

Onda – Occupato rettorato La Sapienza contro arresti

fonte: rainews24

"L’Onda Perfetta non si condanna, liberi tutti". Dietro questo
striscione decine di studenti dell’Onda hanno occupato questa mattina
gli uffici del rettorato dell’Università La Sapienza di Roma per
protestare contro "gli arresti degli studenti per gli scontri del G8
dell’università a Torino lo scorso maggio".

"Si tratta di un’operazione preventiva – ha detto uno studente a
proposito degli arresti – che è stata effettuata contro le
mobilitazioni anti-G8 di questi giorni e contro l’Onda. Vogliamo una
presa di posizione da parte dell’università contro questa ignobile
azione, altrimenti non lasceremo il rettorato". Gli studenti hanno
steso fuori dalle finestre del primo piano dell’università alcuni
striscioni contro gli arresti.

Proteste anche a Venezia
Per lo stesso motivo
un’altra quarantina di aderenti al movimento studentesco hanno
protestato questa mattina davanti al rettorato dell’università Cà
Foscari di Venezia. Gli studenti – come ha reso noto Tommaso Cacciari,
uno dei portavoce del movimento veneziano – hanno appeso uno striscione
e avuto un incontro con il rettore Pier Francesco Ghetti. Nel corso
dell’incontro – come ha confermato lo stesso Ghetti – gli studenti
hanno espresso la loro protesta per un provvedimento della magistratura
torinese ritenuto eccessivo rispetto alla libertà che c’è all’interno
delle Università di fare proposte e avanzare idee. Il gruppo ha quindi
annunciato l’intenzione di andare anche all’Università Iuav per
incontrare il rettore Carlo Magnani.

Nervi tesi…pensieri pescati in ordine sparso…

Dopo i due compagni arrestati pochi giorni fa -Alessandro e Sergio liberi!- assistiamo nuovamente all’oscena macchina repressiva che si mobilita per colpire, a pochi giorni del G8 a l’Aquila, gli studenti dell’onda, gli stessi che quest’inverno fecero sperare che l’italica stirpe non fosse poi tutta rincretinita dai media di regime e ottenebrata dalla paura creata ad arte.

Mentre la crisi getta sul lastrico centinaia di migliaia di persone, mentre i padroni (che ora hanno il nonvolto dei CDA delle multinazionali) delocalizzano le loro aziende all’estero -creando nuovi sfruttati e rendendo i vecchi disoccupati- il potere, incarnato da politicanti, magistrati e cagnacci in divisa, schiavo degli arcangeli del profitto,  decide di colpire tutti coloro che in varie modalità hanno deciso di non star a guardare mentre pochi -sanguisughe in doppio petto- si organizzano per succhiar via la loro stessa esistenza…I lavoratori o perdono il lavoro o muoiono lavorando, gli studenti vengono messi sempre più nell’impossibilità di poter studiare…e la repressione colpisce duro chi si oppone a questo stato di cose…Avevamo assistito a qualcosa di simile mesi fa, quando le proteste delle popolazioni contro le devastazioni ambientali e sociali (discariche, inceneritori, tav, basi della morte…) venivano accolte a colpi di manganello da quegli abbietti personaggi in divisa, automi che se glielo ordinassero menerebbero anche loro madre (non ci saranno mai abbastanza Nassiriya o Raciti)…

Tutto questo poco prima del "G8 della crisi"…provocazione? Tentativo di alzare la tensione? Il solerte lettore divisato di questo blog, che si fa vanto del suo passato e presente di pezzo di materiale organico di scarto forse ci potrebbe dare maggiori delucidazioni…

Eppure il vento cambia…i lavoratori si mobilitano e non hanno paura a relazionarsi con i movimenti; le mobilitazioni popolari, che si era tentato di fiaccare con la lunghezza della lotta e la violenza della repressione sono più vivi che mai…e si stanno radicalizzando…

forse è solo brezza di un mattino, forse è tempesta che giunge…ebbene, staremo a vedere…

Andrea Cosimo Alberto Buonmattino.