Grecia: comunicato urgente dagli anarchici di Atene(!!!!)

Le giornate recenti hanno visto incredibili richiami alla Giunta in Grecia, esempi:
1.    Sbirri con pistole alle manifestazioni
2.    Attacchi con motocicletta contro manifestanti
3.    Sbirri che inseguono manifestanti pacifici durante il loro corteo; arresti selvaggi e indiscriminati
4.    Eventi inscenati come il falso tentativo di assassinare il rettore della Pritanea
5.    Una quantità abnorme di accuse, vaghe e
anche criminali e gli arresti anche di giovanissimi e anziani
6.    La chiusura di scuole con il pretesto
dell’influenza suina e gli spietati pestaggi di studenti che cercano di
arrivare alle loro scuole
7.    Sbirri in borghese che rapiscono giovani manifestanti
8.    Livelli di collaborazione più alti tra i nazisti dell’Alba Dorata e la polizia
9.    Incontri segreti tra Chrysohoides, i proprietari
delle reti televisive e i giornalisti per concordare come dovesse
essere fatta la copertura mediatica di questi giorni
10.    Uso di telecamere nascoste ed elicotteri della polizia che sorvolano continuamente le città
11.    Una strategia "tolleranza zero" che trasforma il
lancio di un arancia marcia o di una pietra contro una banca un reato
criminale e un pretesto per l’attacco poliziesco
12.    DIVIETO di assembramento politico e
manifestazioni in certe zone, intimidazione poliziesca massiccia,
schedature di massa
13.    Attacchi hacker a Indymedia e siti di spazi occupati, e a TVXS (Tv no confini), cancellazione dei commenti
14.    Irruzione e ARRESTI PREVENTIVI in molti spazi autogestiti
15.    In modo orwelliano, gli anarchici ed altri ribelli vengono definiti "fascisti e nazisti"!
16.    Operazione stile Giunta di violare il diritto all’asilo nelle università
QUESTO E MOLTO ALTRO ANCORA!
Alcuni di questi esempi sono casi isolati, altri non succedevano dai
tempi della Giunta tra il 1967 e il 1974, altri non sono mai successi
prima d’ora.
Non sono mai successi tutti insieme in un lasso di tempo così breve!
Sembra che la rivolta che sta avvenendo qui e che loro stanno
nascondendo, come l’indomabile dicembre, sia il pretesto per attivare
un piano d’emergenza, un nuovo ‘PLASTER CAST’. [ripetendo il
pronunciamento della Giunta 1967]
Questi momenti sono più che storici. Stiamo osservando per la
prima volta dal 1967 un tentativo di golpe fascista-poliziesco. Se una
democrazia parlamentare è capace di commettere questi crimini,
non è tanto diversa dalla Giunta, e stiamo tutti cominciando a
capirlo. Gli slogan anarchici che urliamo nelle strade dicono
chiaramente: "ABBASSO LA GIUNTA"
Una collusione di pubblici ministeri, rettori, padroni, media TV e
polizia: e ancora non sappiamo quali altre forze locali o straniere
siano state chiamate a raccolta. Si sente parlare di persone scomparse.
Il clima è pesante come sotto la Giunta.
Non è il momento per stare zitti!
Non è il momento per rilassarsi!
Tutti nelle strade – occupazioni ovunque!
AIUTATECI AD ABBATTERE LA GIUNTA GRECA!
IL REGIME STA SEGUENDO LA VIA DEL 1967!

Ancora AZIONI DIRETTE da Grecia e Sud America

da informa-azione.info

Grecia – Bomba esplode nel centro di Atene

fonte secolo XIX

Un ordigno artigianale è esploso stanotte fuori dalla sede delle
Assicurazioni nazionali, in centro ad Atene, causando danni
all’edificio e ad alcune auto parcheggiate ma nessun ferito. Lo ha reso
noto la polizia.

«C’è stata una telefonata d’avvertimento ad un giornale circa 15
minuti prima della deflagrazione – ha detto la polizia – ma non è stata
fatta nessuna rivendicazione». La polizia ha precisato che la bomba era
stata collocata vicino all’ingresso della sede della società
assicuratrice, situata vicino all’hotel Leda Marriott.

L’attentato è l’ultimo di una serie, tutti attribuiti a gruppi
anarchici e di sinistra, che hanno colpito la Grecia da quando, nel
dicembre 2008, un ragazzo venne ucciso dalla polizia durante una
manifestazione.
 
 
Cile – Attentato esplosivo contro il Banco Santader

fonte: Culmine, 25.12.09

Radio Bio-Bio informa che la notte di giovedì c’è stata un’esplosione che a colpito una filiale del Banco Santander, all’incrocio tra la avenida 10 de julio e la calle Rauli, in pieno centro di Santiago del Cile.
Sono intervenuti i carabineros del GOPE per le perizie del caso.
Non ci sono state vittime, solo danni materiali alle vetrate della banca.

 

Cile – Attaccate le icone del Natale

fonte: Fondazione Roscigna

La notte del 22 dicembre abbiamo installato un ordigno incendiario in un presepe (a grandezza reale) e un albero di natale alto circa 3 metri, all’interno di una recinzione disposta dal governo.
L’ordigno incendiario era composto da:
-Una bottiglia di benzina da 1,5 litri
-Una borsa ripiena di cotone
-Acido solforico
-Capocchie di fiammiferi pestate senza la parte in legno (più o meno una cucchiaiata)
-Un preservativo

La bottiglia era all’interno della borsa, avvolta nel cotone. Nel momento dell’installazione si è introdotto il preservativo ripieno di acido solforico e quest’ultimo a sua volta all’interno di una borsa che conteneva le capocchie dei fiammiferi. In questa maniera alla rottura del preservativo ci sarebbe stato il contatto con la polvere e quindi la fiammata che avrebbe incendiato la borsa con la benzina.

Abbiamo attentato contro il presepe e l’albero di natale per essere simboli del potere che ha la religione nel suo lavoro alienante e oppressivo. Ripudiamo la loro schifosa festa, che in questi giorni pervade tutto, mentre degli zombie addomesticati accorrono in massa a comprare l’ultimo cellulare, gli abiti di marca, una nuova tv, l’auto dell’anno, l’ultimo videogioco, ecc… Qualsiasi cosa che soddisfi l’ansia d’opulenza, il sentirsi bene per possedere quel che altri non hanno.
Quest’atto è in solidarietà con tutti i compagni prigionieri che si trovano in sciopero della fame, dimostrando che il carcere non li ha piegati e che la lotta continua e si diffonde. Questo è anche un saluto di coraggio per tutti i compagni che sono stati colpiti dal potere, come nelle ultime perquisizioni ai danni di centri sociali ed occupazioni di santiago, dimostrando la disperazione dello stato di fronte alla sua incapacità di frenare gli attacchi. Un saluto anche ai compagni in messico, che sono accusati per le azioni del fronte per la liberazione della terra, e la compagna Tamara, in Spagna, accusata dell’invio di un pacco-bomba.
Per tutti voi compagni, un saluto di forza e di convinzione, perché nella guerra contro il potere nessuno è solo e ogni colpo sarà restituito. Con l’installazione di questo ordigno incendiario nella notte del 22 abbiamo ricordato il punky mauri, a 7 mesi dalla sua morte… Compagno sei presente in ogni azione per la distruzione del potere e dell’ordine. E a te Diego, questa è la nostra forma di incoraggiarti e di abbracciarti, così come tu fai con noi con i tuoi comunicati. Un messaggio anche a quelli che lavorano alla tua ricerca. Sappiate che le esplosioni, il fuoco ed altro possono puntare ai vostri corpi.
Banda desquiciada incendiaria Punky Mauri
(banda sgangherata incendiaria Punky Mauri)

Note:
*Bisogna avere precauzione con l’acido solforico perché è altamente corrosivo. Trasporta solo quel che ti serve ed in contenitori di vetro.
**Dipende dalla caratteristiche del preservativo il tempo che questo impiega a rompersi e ad avviare l’accensione.
p.s.: L’ordigno incendiario non ha funzionato come sperato, perché pare che qualcuno abbia visto le fiamme e sia riuscito a spegnerle. Per questo l’incendio non è stato completo, ma anche così la minaccia è stata e continuerà ad essere presente.

 

Cile – Attentato in Plaza de Armas

Santiago del Cile, 23 dicembre – Allarme scatenato dall’esplosione di un ordigno esplosivo in Plaza de Armas.
Alle 18.50 agenti dei Carabineros hanno isolato la zona interessata dall’esplosione, in pieno centro della capitale, dopo essersi accertati che l’elemento esplosivo era costituito da una bottiglia contenente acido muriatico attivato da monete di alluminio. La bottiglia era stata lasciata all’interno di una cassa di pomodori.
Su posto sono accorsi gli artificieri del GOPE e le forze antisommossa.

 

Messico – Attaccata una proprietà distruttrice della terra

fonte: Liberación Total

Durante la fredda notte del 22 dicembre, la nostra cellula del Frente de Liberación de la Tierra ha attaccato di nuovo la proprietà di una delle imprese distruttrici degli ecosistemi in Messico.
Per la terza volta consecutiva in quest’anno, un altro attacco incendiario ha scosso l’impresa costruttrice CARSO. La nostra strategia è stata facile. Abbiamo fatto il giro della costruzione e, nell’oscurità, abbiamo trovato una livellatrice. Uno dei vetri del mezzo era rotto e di lì abbiamo introdotto un dispositivo incendiario, approfittando del fatto che le guardie si trovavano dall’altra parte della costruzione e che gli operai stavano lavorando duramente. Abbiamo attivato il dispositivo e ci siamo allontanati.
Dopo alcuni minuti la scintilla eco vendicatrice scaturiva dall’oscurità ed ha iniziato a bruciare il mezzo. All’interno della cabina splendeva una gran fiammata del fuoco del Fronte per la Liberazione della Terra. In seguito una gran nuvola di fumo ha coperto tutta la costruzione, allarmando le guardie, gli operai e i padroni, mentre la luna sorrideva al lato delle stelle, riempiendo quella tranquilla notte delle loro vite stanche di caos e confusione.
Mentre i servi dei distruttori della terra si davano da fare per spegnere il fuoco, noi ci siamo ritirati dallo scenario.
Questo è un nuovo messaggio per le imprese come CARSO. Noi non ci fermeremo, nemmeno quando arrestano i nostri compagni. Le azioni continueranno con pietre, molotov, bombe di gas butano, auto bruciate, animali liberati, scritte. La nostra idea è quella di spezzare l’ordine, la pace, la tranquillità e le leggi, per difendere quel che aneliamo.
Non possiamo lasciare il pianeta nelle mani di costruttori e politici. Siamo noi che dobbiamo cercare di cambiare le cose. Il COP 15 in Danimarca: si è trattato di una farsa. Sappiamo che il COP 16 in Messico sarà lo stesso, pertanto bisogna preparare la controffensiva in difesa della terra!
Un saluto solidale alle persone ultimamente arrestate dallo stato messicano. Tutto ciò non finisce, nemmeno disarticolando una cellula!
FLT – Estado de Mexico

Montatura: VIDEO SULL’AGGRESSIONE(?) DI BERLUSCONI

http://www.youtube.com/watch?v=WVKN-MnY5zo

Montature su montature!

Il potere indossa la maschera della vittima

x giustificare un’altra morsa repressiva, altra reazione!

 

x togliere libertà agli individui!! x ingrassare d’altruismo!

e noi continuiamo a credere all’apparenza!?

alle immagini e alle informazioni dei grandi media!??

 

Montature su montature

il potere indossa la maschera della vittima

ma è uno sciacallo, il potere è OPPRESSIONE!!

 

Ma l’immagine è uno strumento da sempre usata

x ingannare, utilizzata da sempre per nascondere

morti in carcere, morti sul lavoro, morti di miseria 

MORTI DI StATO E DI CAPITALE! 

MORTI DI MISSIONE DI PACE!

 

Gli assassini portono lo smoking, si fanno ricrescere i capelli 

si fanno sempre più belli e  più misericordiosi.

Altri Duci, altri Patroni, altri Santi protettori 

di sfruttamento e di miseria.

 

Mentre perdiamo lavoro e libertà

mentre affoghiamo nelle burocrazia

loro incassano miliardi e popolarità!

 

MA LA COSA PIU’ BRUTTA

E’ CHE LORO POSSEGGONO LE NOSTRE VITE!

Manifestazione di Firenze – da Umanità Nova

Sullo striscione posto sul camioncino in testa del corteo c’era
scritto: "12/12/1969 Piazza Fontana. Strage di Stato", ma la
manifestazione di sabato 12 dicembre a Firenze era dedicata anche ai
recenti fatti di Pistoia e ai temi sempre attuali dell’antifascismo. Il
corteo, terminato sotto la sede di Confindustria, ha toccato vari
luoghi simbolici, tra cui il Tribunale e la Prefettura; è stata
data una forte risposta alla stretta repressiva che negli ultimi mesi
ha colpito compagni di diverse città ed appartenenti a varie
aree di movimento.
Ricordiamo brevemente i fatti: l’11 ottobre scorso, nel tardo
pomeriggio, a Pistoia, le forze dell’ordine fanno irruzione in una
assemblea regionale contro le ronde, effettuando perquisizioni e
portando i presenti nei locali della Questura, dove avrebbero passato
la notte.  Alla mattina del 12 ottobre, senza alcuna prova, 3
persone restano agli arresti ed altre 8 sono denunciate per aver
danneggiato la locale sede dei fascisti di casapound. L’11 novembre, a
seguito di un mese durante il quale si sono svolte numerose iniziative
di solidarietà in tutta la Toscana, scattano altri 4 arresti.
Sono quindi 7 adesso gli arrestati,  4 livornesi del Movimento
Antagonista Livornese, 2 membri dei CARC e Marco, un compagno degli
Anarchici Pistoiesi, attivo e conosciuto.
Ad inizio novembre un’operazione poliziesca colpisce a Firenze anche il
CPA Fi-Sud, numerose perquisizioni nelle abitazioni, denunce, e
l’arresto di un compagno sono il risultato di un’altra stretta
repressiva che va a colpire in particolare la lotta antifascista.
Da questa grave situazione è nata la necessità di una
mobilitazione regionale per la liberazione degli arrestati ed il ritiro
delle denunce, una mobilitazione che ha avuto successo, che ha visto
anche la partecipazione di molti studenti in un proprio spezzone.
Il corteo (circa 3000 partecipanti) ha sfilato nelle vie del centro
storico, tra gli immancabili turisti e le famiglie alle prese con le
spese per le prossime feste, ricordando a tutti i fatti del 1969 e
collegandoli alla attuale situazione politica. All’iniziativa hanno
aderito molte realtà provenienti da tutta la regione, compresi
partiti ex-parlamentari. Lo spezzone rosso-nero era probabilmente
quello più affollato (150-200 tra compagni e compagne) ed era
aperto dallo striscione "Anarchici Toscani" e seguito da altri: "Marco
Libero. Liberi tutti", "Non c’è sbirro, non c’è fascio,
che ci possa piegar mai", "Credere nella bontà dello stato
è il modo migliore per assolverlo", da numerose bandiere e da
compagni e compagne di tutte le età. Quelli che nel 1969 non
erano ancora nati accanto a chi allora era invece già in piazza.
Forse è stata soprattutto in questa vicinanza la bellezza della
manifestazione che è riuscita a collegare, concretamente, con il
resistente filo della memoria, quaranta anni di lotte che molti
vorrebbero far dimenticare.
Lo spezzone era stato organizzato da un’assemblea regionale anarchica
molto partecipata contro la repressione, svoltasi il 6 dicembre a
Firenze. Quella assemblea oltre a decidere la presenza al corteo, aveva
fatto emergere la necessità di sostenere Marco, il compagno
anarchico, attualmente ai domiciliari. Per questo la manifestazione del
12 è l’inizio di un più ampio percorso di mobilitazione
degli anarchici toscani. Domenica prossima, 20 dicembre ci sarà
infatti una nuova assemblea regionale per decidere il da farsi in vista
della prima seduta per il processo, prevista per il 20 Gennaio a
Pistoia.
Marco libero! Tutti liberi!

Due che c’erano

Reliquie

Nel Museo Vaticano, gli abiti indossati da, nell’ordine:

  • Giovanni Paolo II, il giorno dell’attentato di Alì Agca.
  • Giovanni Paolo I, dopo cena, la sera della morte.
  • Benedetto XVI, il giorno dello spavento causato da Susanna Maiolo
http://www.donzauker.it/

AZIONE DIRETTA: varie dal mondo

 da informa-azione.info

Grecia – Anarchici rivendicano attentati contro il PASOK

Gli attacchi incendiari ed esplosivi che hanno preso di mira diverse sedi del partito socialista al potere in Grecia, il Pasok, sono stati rivendicati da un gruppo anarchico.

Il
gruppo, che si è firmato Anarchici di insicurezza e di illegalità
diffusa, spiega che le azioni dirette sono state effettuate al fine di
prevenire probabili futuri attacchi contro gli spazi sociali ed il
popolo che lotta.

Il comunicato, in greco, su: athens.indymedia.org/front.php3?lang=el&article_id=1114892

 

Cile – Attentato esplosivo contro compagnia assicuratrice

fonte: Liberación Total

Un attentato esplosivo ha provocato seri danni alla facciata dell’edificio della compagnia assicuratrice “Chilena Consolidada”, appartenente al gruppo svizzero Zurich, ed ha causato il trauma acustico di una persona.

Il fatto è avvenuto all’alba di questo lunedì nel comune borghesizzato di Providencia. L’esplosione ha provocato gravi danni alle vetrate della compagnia, ha rotto le vetrate di una fermata del Transantiago ed ha causato un trauma acustico ad una persona che si trovava nei paraggi. Il fatto è avvenuto verso le 0.30 di lunedì 21 dicembre ed ha allarmato le persone che abitano nella zona per la forte detonazione, che sarebbe stata
ascoltata fino ad 1 chilometro di distanza.
Sul posto sono giunti gli artificieri del GOPE (grupo de operaciones policiales especiales), in compagnia dello sbirro magistrato Francisco Jacir, per le perizie del caso.
Sempre nella stessa nottata, un falso allarme bomba ha costretto il GOPE ad evacuare uno dei terminal bus più grandi di Santiago, generando caos e frustrazione tra agenti e cittadinanza.

 

Barcellona – Alle fiamme banca e agenzia immobiliare in solidarietà con la rivolta greca

fonte: Klinamen

Solidarietà con la rivolta greca. Bruciata una banca a Barcellona.
In solidarietà con i compagni greci e la loro rivolta, nella notte di
sabato è stata bruciata una banca nel barrio Poble Nou, Barcellona.
Abbiamo
così mostrato la nostra miglior arma solidale, l’azione diretta, verso
i tanti fermati, arrestati e processati in Grecia e in tutte le parti.
Contro questo mondo e le sue catene.

La notte tra i 15 e i 16 dicembre abbiamo attaccato una agenzia
immobiliare all’incrocio tra Toledo e Constituciò, nel barrio di Sants
(Barcellona), in solidarietà con i ribelli greci.

 

Buenos Aires – Bruciato un veicolo di lusso

fonte: Ai Ferri Corti, 22.12.09

All’alba di martedì è stato bruciato un furgone di lusso nel
quartiere borghese di Villa del Parque de la Ciudad di Buenos Aires.
L’azione
è stata realizzata facendo ricorso alle famose molotov, che in un
istante hanno illuminato le nera notte di questa città di cattive arie
governata dall’abominevole flusso delle auto e dei suoi conduttori.
Il
fuoco non solo ha incendiato il mezzo, ma ha avvivato la pratica della
ribellione che tanti compagni stanno esercitando in tutte le parti del
mondo.
Questo è un appello all’azione che ha ricevuto la sua
risposta e speriamo rispondano gli altri compagni che lottano giorno
dopo giorno per la liberazione, per l’anarchia.
Per la distruzione della civilizzazione e di tutti i suoi amici.
Fuoco a tutto quel che ci converte in schiavi.
Anarquistas

Varie di Buon maiale da Pistoia

In questi giorni di consumi e d’indifferenza a pistoia ci sono stati due serate di volantinaggi:

Volantinaggio davanti al Maxmara su globo , campagna lanciata da AIP (associazione animalista) , nel periodo natalizio contro le pellicce, per sensibilizzare i consumatori a non comprare abbigliamento che
contenga inserti di pelliccia, più difficili da individuare che non una
pelliccia intera classica e molto più diffusi.

Mentre la vendita di pellicce intere, capo costoso, sono in
flessione nell’Europa occidentale non solo a causa della crisi, cresce
la proposta e il consumo di pezzi di pelliccia di animali su giacche,
guanti, sciarpe e piumoni, colorata, tinta, rasata per dissimulare la
vera provenienza. Le pellicce sono di visone, procione, chinchillà,
coniglio e altri animali, tenuti in gabbia per mesi per poi essere
uccisi.

Ieri sera invece è stato fatto un volantinaggio stravagante e un pò brillo (compreso cappello da babbo maiale) per le vie del centro di pistoia , con petardi,un euforico slogan(parafrasando "Berlinguer ti voglio bene Film di Bertolucci 1977): "In questa notte buia d’inverno meglio fare BOOM che L’UOMO MODERNO!! COME IN GRECIA!!"

Distribuendo questo volantino: 

 

Lo stato punisce chi non stà in riga sotto il suo giogo . .

 Il sistema capitalista è in crisi ,si anima in una morsa repressiva che colpisce tutti e ovviamente parte dai più poveri.
Leggi xenofobe e razziste sull’immigrazione, nuove leggi repressive, nuovi
LAGER CPT/CIE a misura di migranti, nuove strutture carcerarie oltre
alle già sovraffollate gabbie (per sfruttati),  dove non sempre se ne
esce vivi!

Prigionieri Uccisi nelle celle, come Stefano Cucchi e purtroppo,
molti altri ancora!

Non dimentichiamo Milano, Piazza Fontana, 1969,
 LO STATO UCCIDE e oggi stigamtizza le sue STRAGI,
 mette sullo stesso piano vittima e carnefice,
diffonde confusione nelle menti della gente con la sua ipocrisia
istituzionale, un impasto di un riluttante buonismo "vogliamoci bene" , mentre quotidianamente lo stato/capitale  massacra al lavoro,come in prigione!

Si arriva, poi, alla chiusura delle fabbriche ed ai licenziamenti,
lavoratori sfruttati per una vita intera, usati come fazzoletti sporchi
e gettati via in tronco in mezzo alla strada.
Una vita al servizio del signor capitale, una vita al servizio di un
lavoro che non ti appartiene, una vita in mano ad altri..
.

E cosa fa lo Stato con chi non accetta questa misera esistenza ???

Lo stato ti vuole sottomesso, in riga al centrocommerciale per far
ripartire l’economia, ti vuole zotico e insensibile per poter
sfruttare meglio le masse, sfruttare e linciare le minoranze.

Lo stato, con i suoi organi repressivi  ha
timore di qualsiasi di anomalia alla massa, paura degli indivdui
pensanti,dei dissidenti e degli indomabili.

Lo stato punisce chi non stà in riga sotto il suo giogo . .

Ecco perchè Marco si trova agli arresti domiciliari!

Deportato la sera dell’11
 all’assemblea della coordinazione Antirazzista, perchè è uno
degli Antifascisti e Antiautoritari che non accetta nessun compromesso con
l’istituzione.

L’iconoclasta pistoiese, cappellino verde e occhiali tondi,
 individuo che non ha mai accettato l’ingiustizia dello stato,
 della chiesa e del capitale, mai rassegnato,
 uno spirito disobbediente alle leggi della massa.

Siamo stanchi di subire ,basta servi sinistri e padroni destri!
(o viceversa!)
Riprenderemo tutte le nostre vite!
. . in una presa di coscienza esplossiva!!
Nessuno dei compagni ha dimenticato Marco!
Nessuna Rassegnazione!
x i compagni che detestano giurare su una bandiera!!
un saluto immenso di LIBERTà!

*da chi non fa parte di nessuna stalla

Report dell’azione antifascista a Varsavia – 11 Novembre 2009

Riguardo la manifestazione a Varsavia dei gruppi
neofascisti guidati da “Blocco nazionale radicale” dell’ 11 Novembre il
movimento anarchico e antifascista ha portato avanti una serie di
azioni con il fine di dare una voce decisa ed univoca contro il
fascismo.

Le azioni sono state portate avanti nelle giornate
europee contro il fascismo, le quali sono state una conseguenza della
conferenza antifascista indetta da Siempre Antifascista.

 

L’evento più rilevante di quella giornata è stato
indetto da “Accordo 11 Novembre” : un pacifico appuntamento antifà
all’incrocio delle vie Swietikrzyskiej e Marszaikowskiej.
È iniziato allo ore 13.00 (un’ora prima dall’inizio della marcia
pianificata dai fascisti) che ha radunato circa 300-400 persone. All’
appuntamento sono stati chiamati antifascisti come Alina Cala (Istituto
di Storia Giuridica), Seweryn Blumsztajn (giornalista), Halina
Bortnowska (fondazione diritti dell’uomo).

Era presente gente da tutta la Polonia e anche da altre nazioni.

Poco prima dell’appuntamento la polizia ha creato
un cordone che ha creato non pochi problemi nel raggiungimento e
nell’abbandono della piazza. Nonostante questo il sit-in è andato
avanti con musica e balli, e con la partecipazione di Food Not Bombs.

Ad un certo punto alcuni gruppi di manifestanti
hanno iniziato a dividersi e dirigersi verso via Senatorskiej. Nella
piazza Bankowym è stato appeso un grande striscione con scritto “IL
FASCISMO NON PASSERA’” con una croce celtica e una svastica sbarrate.

 

Appena giunta la notizia che i fascisti avevano
incominciato a marciare, lungo tutta via Senatorskiej si è formato un
blocco di circa 150 persone, purtroppo fin dall’inizio ostacolati dalla
polizia, la quale continuava ad intimare di abbandonare la strada. Il
cordone nonostante ciò ha resistito fino alla decisione degli sbirri di
far spostare la marcia dei nazi in via Nowy Swiat e Krakowskie
Przedmiescie. A quel punto una parte dei manifestanti è corsa verso la
metro per arrivare al centro e li bloccare i fascisti. Le persone che
sono rimaste sono state accerchiate dalla polizia, che ha usato gas
lacrimogeni e manganelli. Venti persone sono state circondate da un
cordone nel parco Saskim per quasi due ore, e trattenute senza saperne
il motivo.

 

Dopo il breve impedimento la marcia dei fascisti è
arrivata all’incrocio delle vie Jerozolimskich e Nowego Swiata dove un
gruppo di 20 antifascisti gli ha tagliato la strada lanciando diversi
oggetti, prima dell’intervento delle guardie che hanno fermato un
manifestante.

 

Giunta l’informazione della deviazione della
marcia, gli antifascisti si sono spostati dalla parte del monumento
Dmowskiego, dove i fasci avrebbero dovuto terminare il corteo.

Quando i nazi sono arrivati al monumento sono
stati protetti dagli sbirri mentre si recavano sul posto sempre più
antifascisti, alcuni dei quali sono stati attaccati da loschi individui
che si sono identificati come agenti in borghese solo dopo avercele
prese di santa ragione.

Bilancio 14 compagni fermati, 7 dei quali
rilasciati il giorno stesso mentre fuori si era radunato un presidio di
solidali, 5 il pomeriggio del giorno dopo e 2 il giorno dopo ancora.

Alcuni dei fermati sono stati accusati di violenza e lesioni a pubblico ufficiale.

 

Da notare che durante l’intera giornata ci sono
state delle simpatiche azioni antifa come l’attacco del corteo, a
piccoli gruppi, anche dopo la sua fine. In una di queste azioni la
polizia ha rincorso gli antifascisti armi in mano, sparando qualche
colpo in aria (!!!)

Per fortuna nessuno è rimasto ferito (apparte ovviamente i neonazi attaccati!).

 

Gli attivisti e le attiviste che hanno partecipato
agli eventi antifa del 11 novembre hanno dovuto avere a che fare con le
manovre repressive, tra l’altro “illegali”, da parte della polizia tra
intimidazioni minacce ed identificazioni.

Riportiamo di seguito un dialogo tra due sbirri
“intercettato” da alcuni antifascisti che venivano scortati alla
stazione di Swretokrzyska

 

Sbirro A: “Ehi senti ma alla fine chi dobbiamo identificare?”

Sbirro B: “Gli anarchici coi capelli colorati o rasati”

 

Questa testimonianza ci fa riflettere sul modo di
pensare degli agenti che hanno guidato le operazioni, che ha portato ad
una situazione assurda dove la polizia per prima cosa ha relegato i
manifestanti in una zona (come dal parco di Saskim) per poi accusarli
di adunata sediziosa in quel luogo. I poliziotti in borghese che
avevano attaccato gli antifascisti senza identificarsi, li hanno poi
accusati di aver attaccato dei funzionari dell’ordine.

Grottesco era anche il motivo per il quale la
polizia ha modificato il percorso dei fascisti, ovvero il presunto
ritrovamento di un oggetto sospetto che si è poi rivelato essere una
busta piena di cartone.

Nonostante ciò gli sbirri non hanno fatto
intervenire gli artificieri ma hanno semplicemente dichiarato loro
stessi che si trattava di cartone.

Sono queste le procedure d’ufficio per un allarme bomba?!!

Una tale tattica ha lo scopo di accusare il
movimento anarchico ed antifascista e pubblicizzare attraverso i media
la propaganda diffamatoria, “Anarchici teppisti, vandali e violenti
contrapposti ai poliziotti difensori della democrazia”.

Allo stesso modo sono stati trattati i trattenuti,
senza poter contattare la famiglia e gli avvocati, senza informazioni
sul motivo del fermo, ed è stato negato l’utilizzo del bagno, il cibo e
l’acqua, insultati con frasi razziste e sessiste e minacciati. Gli
sbirri non hanno nascosto la loro simpatia per i nazi.

 

Anche in quest’occasione gli antifascisti/e hanno
dimostrato con estrema chiarezza che le manifestazioni pubbliche dei
neofascisti non sono tollerate.

Quest’anno hanno partecipato circa 400-500 persone
nelle diverse azioni antifasciste non solo dalla Polonia ma anche dalla
Germania e dalla Repubblica Ceca, azioni più ampie e svariate rispetto
l’anno scorso. E’ chiaro che la gente non teme più questi gruppi di
fascisti e che non intende tollerare le loro ideologie. Le tecniche
antifa si evolvono facendosi più offensive ed è questa la strada da
percorrere.

La manifestazione dei nazi è stato possibile solo
grazie alla massiccia concentrazione di sbirri che è costata molto allo
Stato. Sappiamo bene che le autorità neoliberiste guardano la realtà
solo dal punto di vista economico e dovranno fin da adesso calcolare
quanto spendere l’anno prossimo per aiutare i fascisti. Sig. Tusku,
Sig. Gronkiewicz, siete sicuri che ne vale la pena? Ricordate che
ovunque i fascisti vorranno diffondere le loro idee malate noi saremo
li per infrangere i loro sogni di grandezza…

 

CON TUTTE LE NOSTRE FORZE

NON PASSERRANO

 

AREZZO, Riunione dei fascisti di Casa Pound e il mercenario Franco Nerozzi – ONLUS POPOLI

Giovedì 17 dicembre alle ore 20,30 presso la libreria Spazio Lacerba, in via San Lorentino 51

Alla conferenza intervanno volontari che hanno
partecipato a missioni di solidarietà a sostegno della popolazione,
come l’autore del libro Fabio Franceschini della Onlus Popoli e Alberto
Palladino del Blocco Studentesco.

Per chi non sapesse di cosa si tratta l’Onlus Popoli.

Tra
le notizie che sono recentemente apparse nel forum di Indymedia, c’è
anche una sorta di “inserzione pubblicitaria”, firmata da una non
meglio identificata “Lina”, che tesse le lodi della “Comunità
Solidarista Popoli”, un’associazione che si dedica a portare aiuti
(soprattutto medicinali, in collaborazione con i Farmacisti Senza
Frontiere) ed ha, nei suoi piani di lavoro, la solidarietà con l’etnia
Karen di Birmania e con i Montagnards del Vietnam. Questa associazione,
molto ben vista dal Partito Radicale, fa capo al giornalista veronese
Franco Nerozzi, ed è a questo punto che intendiamo rendere noto, a chi
non lo conoscesse, l’altro volto di questo attivista della
“solidarietà”.

Franco Nerozzi, oggi giornalista di guerra
free-lance, nei primi anni ‘90 era giornalista e reporter della Rai;
tra i vari servizi fu inviato durante la guerra in Afghanistan. Nel
1993 entrò in contatto con la sua concittadina Nidia Cernecca, esule
istriana, che si era convinta che il responsabile della morte di suo
padre Giuseppe, ucciso nel settembre 1943 durante la jacquerie
istriana, fosse Ivan Motika. Nerozzi, stando a quanto racconta la
stessa Cernecca , si mostrò interessato e disponibile ad intervistare
Motika per un servizio sul TG Sette, ed accompagnare Cernecca che
voleva incontrare l’anziano dirigente. Il 17/3/93 Nerozzi si recò
quindi a Zagabria per intervistare Motika, assieme ad un operatore.
Motika acconsentì a farli entrare in casa a condizione che non fossero
fatte riprese, ma l’operatore le fece ugualmente, di nascosto. Nidia
Cernecca si trovava in quei giorni in Slovenia per lavoro ed il giorno
dopo Nerozzi le fece vedere le riprese. Due giorni dopo la donna andò
assieme a Nerozzi ed all’operatore Capuozzo, sempre con la telecamera
nascosta, all’ospizio di Rovigno per incontrare un certo Tomissich,
allora novantenne e cieco, per interrogarlo.
Se tutto questo
corrisponde al vero, non ci sembra che Nerozzi abbia tenuto un
comportamento professionalmente corretto nei confronti delle persone
che è andato ad intervistare in collaborazione con Cernecca.
Nel
2001 Nerozzi fondò la ONLUS “Popoli”, che individuò come prima
popolazione da “aiutare” quella dei Karen, abitanti sulle montagne
della Birmania orientale, al confine con la Thailandia, in lotta contro
il governo di Rangoon. Sul quotidiano triestino “Trieste Oggi”,
leggiamo che < “Popoli” ha sposato la causa del movimento di
liberazione dei Karen >, che si oppongono al governo di Rangoon e
che < agendo in collaborazione con l’organizzazione “Farmacisti
senza frontiere” >, portavano gli aiuti < direttamente ai
soggetti bisognosi, recandosi nella regione dalla confinante Thailandia
>, cioè attraversando illegalmente il confine birmano .
Nello
stesso anno furono organizzate tre “missioni”, alla terza delle quali
parteciparono anche altri due giornalisti, ambedue reporters di guerra:
Monica Maggioni, della RAI e Gian Micalessin, che aveva fondato negli
anni ’80, assieme a due altri ex militanti del Fronte della gioventù
triestino (Almerigo Grilz, poi deceduto in Mozambico mentre faceva da
cronista ai guerriglieri antigovernativi finanziati dal Sudafrica, e
Fausto Biloslavo), i quali realizzarono poi un servizio messo in onda
tra gli “speciali” del TG1 dal titolo “Medici in prima linea”.
Nel
dicembre 2002 invece Nerozzi salì agli onori delle cronache perché il
suo nome era tra quelli coinvolti nelle indagini condotte dalle Procure
di Verona e di Torre Annunziata su un sospetto traffico di “mercenari”
(alcuni anche triestini), finiti in un giro di mercanti d’armi e di
armati da mandare in varie parti “calde” del mondo a destabilizzare – o
ristabilire l’ordine, a seconda del committente dell’incarico – in zone
come le isole Comore, ma anche la Bosnia, il Ruanda, la Birmania. Si
ventilò dunque il sospetto che l’attività “umanitaria” e
“solidaristica” di Nerozzi fosse servita come copertura per altre
attività illecite.
L’inchiesta era nata < quasi per caso >,
come spiegò il PM veronese Guido Papalia ai giornalisti, in seguito
alle indagini su alcune scritte antisemite comparse a Verona. Da
intercettazioni telefoniche erano emersi dei contatti tra Nerozzi e
l’anziano ex “mercenario” francese Bob Denard, che aveva combattuto in
Congo e che era stato ritenuto dagli investigatori interessato a
portare a termine un golpe nelle isole Comore perché vi aveva investito
capitali ingenti in un progetto turistico, che il governo in carica gli
avrebbe impedito di portare avanti.
Nerozzi aveva conosciuto Denard
nel corso della sua attività di reporter di guerra, il che non provava
alcuna sua “collaborazione” con le presunte attività illegali del
francese. L’inchiesta si chiuse con la richiesta di rinvio a giudizio
da parte della Procura per Nerozzi e per altri indagati. Nel maggio
2005 davanti al GIP veronese < il triestino Fabio Leva (…) ha
patteggiato una pena a un anno e dieci mesi di reclusione. Ha
patteggiato la stessa pena anche il giornalista (…) Franco Nerozzi
>, leggiamo sul “Piccolo” (6/5/05).
Mentre era ancora indagato,
nell’ottobre del 2003, Nerozzi partecipò a Trieste ad un convegno
organizzato dall’Associazione “Novecento”, il cui portavoce, Angelo
Lippi, militante di destra in gioventù, nel ‘92 si era candidato nella
“Lega delle leghe”, fondata dal più noto Stefano Delle Chiaie (uno
degli esponenti di spicco della strategia della tensione), che nel
corso della campagna elettorale aveva sbandierato orgogliosamente il
fatto di essere riuscita ad accomunare nelle proprie fila, oltre a
persone chiaramente di destra anche fuoriusciti della sinistra. Nel
corso di questo convegno, dedicato ai “crimini” dei “regimi comunisti”,
dove erano relatori oltre a Lippi e Nerozzi, anche due degli allora
candidati alle suppletive per la Camera: la radicale Christina Sponza e
Renzo Codarin della Casa delle liberta, Nerozzi, tanto per mettere
subito le cose in chiaro, si è autodefinito < bieco e delirante
anticomunista >.
Noi non abbiamo alcuna intenzione di entrare nel
merito dell’attività di Nerozzi, non siamo certo in grado di stabilire
se la sua è solo un’innocente attività di aiuto alle popolazioni con le
quali ha contatti ed i contatti che ha con persone come Bob Denard sono
del tutto innocenti e nulla hanno a che fare con le presunte attività
illecite di questo, ci limitiamo a prendere atto di quello che è stato
reso noto dalla stampa, quindi per noi Nerozzi è semplicemente un
indagato che ha patteggiato una pena asserendo di essere stato vittima
di un equivoco. Però le sue posizioni politiche non ci piacciono,
quindi riteniamo che, in ambito di associazioni di volontariato e di
aiuto a popolazioni colpite dalla guerra, ce ne siamo molte altre alle
quali si possa dare una mano, dato che i loro rappresentanti non si
presentano come “biechi e deliranti”, non importa di quale colore
politico.

Ancora il caso della Onlus POPOLI: I mercenari del XXI secolo vere multinazionali
Al
giorno d’oggi nel mondo ci sono oggi almeno cinquanta conflitti fra
stati o all’interno di stati, in entrambi i casi per svariati motivi
politici, territoriali, etnici ecc.. è facile trovare a fianco di uno o
di ambedue i contendenti dei gruppi di soldati mercenari; ossia del
personale bellico che non appartiene allo schieramento cui si affianca
durante i conflitto, ma che invece, è stato ingaggiato da questa
fazione dietro pagamento il più delle volte di laute somme di denaro.

L’attività
mercenaria è senza dubbio il secondo dei mestieri più antichi al mondo,
il fenomeno è vecchio come la guerra. E fin dai tempi antichi nella
storia dei conflitti militari civili ed internazionali, si è fatto
ricorso spesso a truppe non regolari, assoldate per rispondere a
necessità contingenti e in seguito scaricate una volta terminata
l’esigenza bellica. Del resto la stessa etimologia della parola
“soldato” lo lascia intuire. Anche se di seguito per indicare chi
forniva i propri servigi bellici a pagamento si è utilizzato il termine
mercenario, dal latino mercenarium, che deriva da merces-ìdis “mercede,
paga”, cioè chi presta la propria opera a pagamento.

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