Grecia – Prolungata la carcerazione di Alfredo Bonanno e Christos Stratigopoulos

fonte:
http://actforfreedomnow.blogspot.com/

Qualche giorno fa
sono state negate le istanze di scarcerazione per Alfredo
Maria Bonanno e Christos Stratigopoulos
, estendendo di altri 6 mesi
i termini della carcerazione preventiva.
Nel caso specifico di
Alfredo, la decisione è stata presa nonostante i pareri contrari di vari
medici (sia il medico del carcere sia esterni), che ne indicavano le
gravi condizioni di salute.

Rilascio immediato per Alfredo
Bonanno, fermiamo il suo sterminio fisico!
Solidarietà con Christos
Stratigopoulos!
Libertà per tutti i lottatori sociali!

Livorno: I casi della vita: dalle ronde alle Sughere

Da Senza Soste:

“S’è accanito contro la donna,
riempiendola di calci e pugni, poi le ha sfondato il cranio colpendola
ripetutamente con una statuetta metallica di Padre Pio; quindi ha preso
un coltello e le ha tagliato di netto l’orecchio sinistro”. I poliziotti
intervenuti sul posto parlano di un lago di sangue, una scena da film
horror.

Se l’autore del massacro fosse stato un
rom e la vittima italiana avrebbero già chiesto tortura e pena di morte
per il mostro, e sulla stampa locale si sprecherebbero gli interventi
contro il “permissivismo”, il “buonismo”, e l’”ipocrisia di una certa
sinistra” (che non si è mai capito cosa vuol dire ma c’incastra sempre).

Però la vittima (che sta lottando tra la
vita e la morte) è russa e il colpevole è italianissimo: i toni sono
quindi molto delicati, si legge che l’autore del misfatto “è una persona
con una situazione emozionale sbilanciata”. Interrogato dai magistrati,
la stampa ce lo descrive tormentato ma collaborativo, “intenzionato a
ricostruire non solo l’aggressione ma anche le settimane precedenti, le
cose fatte, le difficoltà vissute”.

Ancora una volta si dimostra la falsità
del luogo comune per cui  la violenza sulle donne sarebbe un’emergenza
determinata dall’”invasione” extracomunitaria: la stragrande maggioranza
degli episodi di questo tipo accade all’interno della coppia e gli
autori sono i partner o gli ex-partner, italianissimi, che si scoprono
improvvisamente “sbilanciati”.

Ironia della sorte, il protagonista di
questo episodio alle ultime elezioni è stato uno dei candidati della
lista civica guidata da tale Bruno Lo Porto, che proponeva l’istituzione
delle ronde in città.

Se l’idea si fosse concretizzata, lo
avremmo visto con stellette e stivaloni e chissà quanti extracomunitari
avrebbe potuto massacrare impunemente con la copertura della
“sicurezza”. E chissà quanti psicopatici avevano visto con entusiasmo la
possibilità di partecipare alle squadracce di Lo Porto.

A proposito di Lo Porto, nega perfino di
conoscere l’energumeno e dice di non averlo mai coinvolto nella
faccenda delle ronde. Chiaro, lo aveva messo in lista scegliendo a caso
sull’elenco del telefono… E figuriamoci se i candidati della sua lista
non li aveva “arruolati”, visto che giurava e spergiurava di avere
decine e decine di persone disponibili a partecipare alle ronde e poi ha
preso 250 voti.

Del resto Lo Porto non pare proprio un
personaggio “con la parola di Mazzini”: un passato da consigliere
circoscrizionale per Alleanza Nazionale, si candida in seguito con Forza
Italia, poi crea la lista “Tutti Insieme per Livorno” di cui sopra. Ma
proprio in questi giorni colpo di scena: si propone al PD, dicendo che
in fondo non è mai stato un uomo di destra e che in passato è stato
perfino iscritto alla FGCI.

Vedremo se un PD alla frutta imbarcherà
pure lui. Del resto l’astro nascente della maggioranza locale è
quell’Andrea Romano che qualche anno fa come caporione leghista
partecipava alle ronde a Marina di Massa, poi è transitato nell’Italia
dei Valori, quel partito che fa del moralismo dappertutto meno che a
Livorno.

A questo punto consigliamo al PD per la
prossima campagna acquisti uno dei nostri beniamini: il leghista
Emiliano Baggiani, ex candidato a sindaco a Collesalvetti, cacciato
ingiustamente dal PdL e in cerca di una nuova collocazione. È giovane e
dinamico, e nella squadra di Cosimi non sfigurerebbe. Dai, prendetelo
almeno in prestito con diritto di riscatto…

Per Senza Soste, Nello
Gradirà

20 aprile 2010

Nuovi aggiornamenti sull’arresto di Costa, Silvia e Billy [Aggiornato]

Arrivano aggiornamenti in merito all’arresto di Costa,
Silvia e Billy
.
A quanto pare sarebbero stati fermati ad un
posto di blocco vicino a Zurigo. Durante la perquisizine dell’auto
(noleggiata in Italia) la polizia svizzera dichiara di aver trovato
esplosivo, detonatore e un comunicato in riferimento ai laboratori IBM Ibm di ricerca sulle nanotecnologie (fonte: gazzettino.it).

Attraverso
gli avvocati, 3 diversi perchè in svizzera non possono avere lo stesso,
comunicano di stare bene; sembrerebbe anche che siano riusciti ad
ottenere il vitto vegan in carcere, ma la certezza per ora si ha solo
per Billy.

Segue
comunicazione di aggiornamenti da anarchici e anarchiche di via del
Cuore – Pisa

Il 15 Aprile sono stati arrestati in svizzera
Costantino, Silvia e Billy, con l’accusa di trasporto e tentato uso di
materiale esplodente.
Vogliamo ribadire la nostra solidarietà
incondizionata nei loro confronti, perché la loro identità e la loro
lotta è quella di tutti e tutte le rivoluzionarie, perché con passione,
tenacia e volontà hanno sempre lottato contro lo Stato ed il
Capitalismo, che producono da sempre guerre, morte, devastazioni
ambientali, sfruttamento, oppressione e profitto per il dominio. Ed il
controllo e la ricerca bio-nano-tecnologica sono alcuni degli strumenti
nelle mani del potere per poter mantenere questo stato di cose.

Esistono
tre tipologie di persone: quelli che stanno alla finestra e osservano
quello che accade, quelli che stanno alla finestra e commentano quello
che accade e poi ci sono quelli che le cose le fanno accadere.  Questi
ultimi che hanno compreso la necessità di agire in prima persona per
liberarsi dalle catene di questa società sono gli indispensabili e noi
stiamo dalla loro parte.

La solidarietà è nostra arma

Solidarietà
a costa, Silvia e Billy
Solidarietà a Marco Camenisch
Solidarietà
a tutti e tutte le prigioniere rivoluzionarie

Attualmente
Costantino è rinchiuso nel carcere di Berna: Amtshaus Bern

Luca (Billy)
nel carcere di Thun

Silvia è rinchiusa nel carcere di Biel

Per
contatti:

Silvia Guerini
c/o
Regionalgefängnis
Biel

Spitalstrasse 20
2502 Biel/Bienne, Switzerland

Costantino
Ragusa

c/o
Regionalgefängnis Bern
Genfergasse 22
3001 Bern

Luca
Bernasconi

c/o
Regionalgefängnis Thun
Allmendstr. 34
3600
Thun

La censura verrà effettuata dal procuratore
federale.

Ricordiamo che tutto verrà tradotto
in tedesco dalla censura e che la procura federale sta indagando e legge
tutto con molto interesse.

Per chi volesse
spedire libri, ricordiamo che i libri devono essere spediti incelofanati
allo stesso indirizzo.

Per chi volesse fare versamenti il numero di
conto corrente è in Italia:

c.c.p. 93785582 intestato a
Benedetta Galante, per bonifici bancari codice IBAN 
IT79T0760110700000093785582
Specificando nella causale per arresti
Costa, Silvia e Billy.

Solidarietà
incondizionata da anarchici e anarchiche di via del Cuore (Pisa),
informa-azione.info, Las Vegans, individualità anarchiche genovesi,
Equal Rights Forli, Campagna gli ZooBastardi, AIP-Romagna, Vascello
Vegano
, Giù
Mura Giù Box – Forlì, La Biblioteca dell’Evasione – Faenza, la redazione
di ALT UN PAS – Ravenna, Anarchici e Anarcheche Riminesi, Rimini HC

Arrestati in Svizzera tre compagni anarchici di Via del Cuore

Tre italiani sono stati arrestati il
15 aprile scorso in Svizzera. Si tratta di Costantino Ragusa, Silvia
Guerini e Billy (Luca Bernasconi), compagni anarchici da anni attivi
nelle lotte ecologiste radicali, per la liberazione animale, contro
nocività come biotecnologie, nanotecnologie e nucleare.

 
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I tre si troverebbero in stato di fermo a Berna.
Si apprende ora che sono accusati di aver progettato un attentato
dinamitardo contro la sede svizzera di una multinazionale.

I reati ipotizzati sono: approvvigionamento, occultamento, trasporto e
tentato uso di materie esplosive.

Secondo Sonntagsblick, l’obiettivo doveva essere il laboratorio della
IBM a Rueschlikon, specializzato in nanotecnologie.
Nella loro auto sarebbe stato trovato anche un volantino di
rivendicazione dell’azione.

Ecco il comunicato di solidarietà emesso dai compagni di Via del Cuore:

Solidarietà a Costa, Silvia e Billy – Anarchici e anarchiche di Via del
Cuore

Il 15 aprile in Svizzera sono stati arrestati Costa, Silvia e Billy. La
notizia del loro arresto è arrivata in Italia due giorni dopo, tutt’oggi
non si conoscono precisamente i capi d’accusa e per quanto riguarda
Costa e Silvia non ci sono notizie certe di dove sono trattenuti.
Non ci interessa sapere per quale reato questi/e compagni/e sono stati/e
arrestati/e, li conosciamo bene, abbiamo condiviso con loro anni di
lotte, di repressione, di vita, conosciamo la loro coerenza e
determinazione, la loro inarrestabile passione per la libertà. Quello
che ci interessa ribadire adesso è la nostra incondizionata solidarietà e
vicinanza e il nostro ardente desiderio di saperli il prima possibile
in libertà. Come spesso accade lo Stato ci priva della preziosa presenza
dei compagni più generosi questo non ci servirà mai come monito ma come
una ulteriore spinta a lottare con ancora più impegno.
Le strade per sovvertire l’esistente passano anche attraverso la
solidarietà complice e attiva.

LIBERTA’ PER COSTA, SILVIA E BILLY!
LIBERTA’ PER TUTTI E TUTTE!
SOLIDARIETA’ AI COMPAGNI ARRESTATI IN GRECIA!

Anarchici e Anarchiche di via del cuore

Prolungata di altri 6 mesi la carcerazione preventiva per Alfredo e Christos

fonte: actforfreedomnow.blogspot.com
– traduzione di Culmine

Pochi
giorni fa l’istanza per la scarcerazione per Alfredo
e Christos
è stata respinta ed è stato deciso che devono restare in
carcere per altri 6 mesi.
Specialmente nel caso di Alfredo, il
prolungamento del periodo di carcerazione preventiva è stato deciso
nonostante le segnalazioni di diversi medici (il medico del carcere,
così come medici dall’esterno che lo hanno visitato) sulla sua grave
situazione di salute. Stop alla sterminio fisico!
Rilascio immediato
di Alfredo Bonanno!
Solidarietà a Christos Stratigopoulos!
Libertà
per tutti i combattenti in prigione!

La nostra memoria non รจ condivisa! Contro i recuperatori di regime.

 Ieri, 25 Aprile 2010, correva il
novantesimo anniversario della nascita di Silvano Fedi. Ieri, 25 Aprile, la
retorica del potere e la faccia di bronzo dei pavidi antifascisti delle feste
comandate hanno mostrato nuovamente il loro volto.

Da tempo ormai Silvano Fedi è
divenuto l’eroe della resistenza pistoiese, celebrato nelle ricorrenze del
giorno della liberazione(?) dal nazi/fascismo e paladino repubblicano. Come
sappiamo il potere tenta di recuperare tutte le figure e gli avvenimenti di un
certo rilievo piegandole alla retorica della propria autocelebrazione, nulla di
nuovo, ma quando è troppo è troppo.

L’eroe Silvano fedi era un
Anarchico ed un partigiano, l’ordine dei termini non è casuale, poiché nel
percorso che lo ha portato a combattere contro l’oppressione fascista è sempre
stata chiara e presente la sua tensione verso un orizzonte libertario che
andava ben oltre la “semplice” lotta al regime, ma che prefigurava –in ogni
azione- una precisa volontà rivoluzionaria di cambiamento radicale dell’esistente,
che mal si sarebbe sposata con l’opzione democratico repubblicana nata dalla
resistenza.

Innanzi tutto, coerentemente con
la sua fede Anarchica condivisa da molti compagni di lotta, le “Squadre franche
libertarie” (così si chiamava la formazione partigiana cui faceva parte) non
aderirono al CLN e restarono –unico esempio in Italia- totalmente autonome,
tanto da attirarsi numerose antipatie negli ambienti “istituzionali” della
resistenza pistoiese.

Nelle numerose azioni portate
avanti dalla formazione di Silvano ogni sequestro di vettovaglie, materiali ed
armi, veniva diviso con le altre formazioni partigiane e con la popolazione,
che nel probabile disegno futuro immaginato da Fedi avrebbe dovuto levarsi in
armi contro i nuovi occupanti anglo-americani.

Come da testimonianza di Artese
Benesperi, un vecchio compagno d’ideali e di battaglia, nelle intenzioni di
Silvano c’era quella di continuare la battaglia anche a “liberazione” avvenuta,
rifiutando l’inevitabile occupazione americana (che ancora scontiamo) e
l’instaurazione di un nuovo regime, questa volta chiamato democratico, che
avrebbe nuovamente portato oppressione e sfruttamento, seppur in forme diverse.

Silvano viene ucciso nel ’44 in
un’imboscata organizzata da settori della resistenza pistoiese che
evidentemente mal tolleravano l’orizzonte che un ragazzo di 24 anni stava con
forza prefigurando.

Ma prima della guerra? Già dal
‘36 un piccolo gruppo di Anarchici, tra cui Fedi, si organizzarono presso il
liceo Forteguerri svolgendo attività antiautoritaria ed antifascista; il gruppo
viene individuato dalla polizia badogliana nel ’39 e Silvano finisce agli
arresti con l’accusa di associazione e propaganda antinazionale, tutto questo
mentre i suoi pari età se ne stavano ad inveire –avendo cura di non essere
visti ed uditi- contro la dittatura.

Questo è il Silvano Fedi che la
retorica di potere e gli antifascisti “democratici” vogliono recuperare, il
Silvano Anarchico, ribelle, nemico dell’autorità e d’ogni forma di oppressione,
il giovane che in vece di gettare parole al vento, come ancor oggi fanno tanti,
ha lottato ogni minuto e fino al minuto ultimo per il più grande ed intenso
amore che si può provare, quello per la Libertà, in poche parole il
rivoluzionario.

Se oggi fosse ancora qui lo
troveremmo sicuramente a fianco dei cittadini che lottano contro le nocività
ambientali, gomito a gomito con i compagni che si battono per la distruzione
dei lager per migranti, lo troveremmo in prima fila ad opporsi ai nuovi
fascismi ed al capitale loro finanziatore, sarebbe qui con noi, suoi
compagni…sicuramente irrimediabilmente nemico di chi ora lo commemora.

L’insuscettibile di ravvedimento,
Evgenij Vasil’ev Bazarov.

Cie – Joy, tentato suicidio, tentato omicidio

da noinonsiamocomplici.noblogs.org

Mesi
e mesi di vita rubata tra Cie e carcere dopo anni di vita rubata
dai suoi sfruttatori.
Quello di Joy non è un tentato suicidio, ma un tentato omicidio, e
sappiamo bene chi vuole la sua morte: chi sta facendo di tutto per non
farla uscire dal Cie, chi da settimane cerca di piegarla e distruggerla
psicologicamente, chi cerca di isolarla impedendo i colloqui con lei e
negandole la linfa vitale delle relazioni.
Tutti/e costoro – e i loro complici – sono responsabili del gesto
disperato di Joy che oggi i suoi avvocati hanno voluto denunciare con un
comunicato stampa mandato alle agenzie.
Chiediamo a chi intende riprendere il comunicato di omettere, come
abbiamo fatto noi, il suo cognome.

Immigrazione/ Denunciò stupro al Cie: nigeriana tenta
suicidio

Il 17 aprile Joy (***) ha ingerito sapone al Cie di Modena
(da Apcom)
Joy (***), la 28enne nigeriana che ha denunciato un tentativo di
violenza sessuale da parte di un ispettore di polizia nel Cie di Milano
l’estate scorsa, ha tentato il suicidio all’interno del Centro di
identificazione ed espulsione di Modena dove è trattenuta da alcuni
mesi. A quanto risulta ad Apcom, il 17 aprile scorso, la donna ha
ingerito un intero flacone di sapone ed è stata ricoverata in ospedale
dove le è stata praticata una lavanda gatrica. Sentito da Apcom,
l’avvocato Eugenio Losco, che insieme con il collega Massimiliano
D’Alessio difende la donna, conferma l’episodio: "Se l’è cavata, ma sono
molto preoccupato perché, dopo questo tentativo, Joy continua a
manifestare propositi suicidi e non vorrei contare il secondo morto
nella vicenda seguita alle proteste nel Cie di Milano". L’avvocato si
riferisce al suicidio, nel gennaio scorso, a San Vittore di Mohamed El
Aboubj, in carcere dopo la condanna in primo grado nel processo con rito
direttissimo per la "rivolta" in cui fu coinvolta anche Joy. "Joy è nei
Cie da quasi un anno in attesa di espulsione ed è fisicamente e
psicologicamente molto provata, sia per la detenzione che per il
dilatarsi dei tempi di inoltro della denuncia che ha fatto contro i suoi
sfruttatori e che le farebbe ottenere un permesso di soggiorno per
protezione sociale" continua il legale, sottolineando che la situazione
per Joy, in Italia dal 2002 per fare la parrucchiera e poi diventata
prostituta, si è "ulteriormente aggravata dopo che il 12 aprile scorso,
giorno in cui era prevista la sua liberazione, le è stato comunicato che
sarebbe dovuta rimanere al Cie per altri due mesi". Per quanto riguarda
la vicenda della presunta violenza sessuale (l’ispettore accusato ha
sporto querela contro la donna), l’avvocato fa sapere che l’8 giugno
prossimo il Gip Guido Salvini ha fissato l’incidente probatorio per
l’audizione della donna nigeriana.

Bologna – Attaccata mensa Concerta contro i Cie

fonte: repubblica.it

Con
dei martelli frantumano i vetri della mensa universitaria
Un gruppo
di persone a volto coperto ha anche lasciato la scritta: "No Cie"

Avevano
il volto coperto le persone – quattro o cinque – che in pieno giorno,
intorno alle 11, hanno mandato in frantumi i vetri del retro della mensa
universitaria in piazza Puntoni, allo snodo fra via Belle Arti e via
Zamboni.
Hanno usato tre martelli e prima di fuggire hanno lasciato una scritta
sul muro: ‘no Cie’.

Il
locale è gestito da Concerta, la stessa società di  ristorazione che
produce i pasti per il centro di identificazione ed espulsione (Cie,
l’ex Cpt) di Bologna.

Milano – Un altro stupratore in divisa

da noinonsiamocomplici.noblogs.org

"Violenza
sessuale di gruppo", questa una delle accuse con cui qualche giorno fa a
Milano è stato arrestato a Milano l’ennesimo stupratore in divisa.


Come
i Cie, anche i controlli antiprostituzione rappresentano una "riserva
di caccia" per questa gentaglia.


E noi ribadiamo che non si
tratta di "mele marce", ma di una prassi consolidata che ha trovato
terreno fertile nelle politiche securitarie e anti-immigrazione.



segue
un’invisibile trafiletto tratto da repubblica.it

Un altro
finanziere, fino a qualche tempo fa in servizio al gruppo Pronto
impiego di Milano, è stato arrestato dai suoi colleghi, i militari del
nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza, con l’accusa di
aver abusato di prostitute durante i controlli di routine contro
l’immigrazione clandestina.

Sono gli ulteriori sviluppi di
un’inchiesta […] che ha portato già all’arresto di due militari nel
mese di giugno 2009 e di altri tre lo scorso marzo per ulteriori episodi
di abusi sessuali nei confronti di altre prostitute. I reati contestati
nell’ordinanza di custodia cautelare in carcere […] sono violenza
sessuale di gruppo, concussione e peculato.