Rovereto – Arrestato un compagno

riceviamo e diffondiamo:

Ieri pomeriggio il nostro amico e compagno Enrico (Rasta) è stato arrestato a Calliano (Rovereto) per un residuo di pena di quattro mesi per il furto di gasolio avvenuto dentro un cantiere dell’Anas a Gravere in Valsusa il 29 agosto 2011.
In serata è stato portato al carcere di Spini di Gardolo a Trento.

Libertà per Enrico
Libertà per tutti

Per scrivergli:

Enrico Ferrari
Via Beccaria 13,
loc. Spini di Gardolo
38014 (Trento)

Anarchici ed anarchiche di Trento e Rovereto

Firenze – Appello per una mobilitazione contro omicidi di Stato e repressione

iceviamo e diffondiamo:

ASSASSINI!

Tra gennaio e febbraio del 2012, due uomini furono assassinati nelle camere di sicurezza della Questura di Firenze.
Il primo, Youssef Ahmed Sauri, marocchino, venne prelevato da una pattuglia della polizia intorno alle 8 di sera davanti all’ospedale di Santa Maria Nuova mentre gridava disperatamente “aiuto!”. A un passante che si era messo nel mezzo gli sbirri intimarono di farsi gli affari suoi. Tre ore dopo, gli infermieri ne constatavano il decesso in Questura. Secondo le forze dell’ordine si era impiccato.
Il secondo, Rhimi Bassem, tunisino, 26 anni, venne fermato nei pressi della stazione Leopolda. Condotto in Questura, sarebbe morto per un malore. Peccato che i parenti ne abbiano visto la salma martoriata dalle percosse, come documentato persino da una foto del cadavere che aveva ferite al volto e un buco sulla nuca.

Nei mesi successivi, in città, si ebbero alcune proteste. Le comunità marocchina e tunisina scesero in strada al grido di “Basta morti in Questura!”. Anche alcuni anarchici, a più riprese, dissero la loro. Perché era chiaro a tutti che la polizia aveva nuovamente assassinato due di quegli indesiderabili che tutti i giorni gli sbirri fermano, picchiano e rinchiudono.

Il 29 marzo 2012, nei dintorni di Piazza Dalmazia, la Digos, col supporto di tre volanti, tenta di fermare un gruppetto di anarchici mentre protesta contro gli omicidi polizieschi. Dopo un parapiglia ne porta via tre in malo modo. Anche altri compagni, accorsi a manifestare solidarietà sotto la Questura, vengono fermati. La giornata si chiude con tre arrestati per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, due compagne rilasciate con denunce per gli stessi reati e tre compagni colpiti da foglio di via. Una punizione esemplare per chi aveva osato denunciare ciò che era sotto gli occhi di tutti.
Come nella vecchia fiaba il re era nudo. Bisognava azzittire il bambino che ne aveva additato le vergognose nudità, con ogni mezzo necessario. Perché gli sbirri possano continuare a fare il loro mestiere di assassini, ripulendo le città dorate da tutti quegli indesiderabili che le infestano  – specie se sono senza soldi e senza documenti. Perché i piani dell’autorità si impongano sempre sulle esigenze della libertà, a qualsiasi costo – morti compresi. Perché lo Stato e il Capitale  possano continuare a detenere il monopolio della violenza.
Se autopsie compiacenti, giornalisti reticenti e una dura risposta repressiva hanno insabbiato questa vicenda, per noi la questione non è affatto chiusa. Anzi.

Il 23 maggio si apre il processo a 5 compagne e compagni denunciati per aver gridato che la polizia uccide. Non lasciamoli soli, non restiamo in silenzio. Portiamo in strada la rabbia per tutti gli Youssef Sauri e gli Aldo Bianzino, per i Rhimi Bassem e i Giuseppe Uva, per i Marcello Lonzi e i Michele Ferrulli, per i tanti e le tante che ogni giorno muoiono assassinati da mano poliziotta.

SOLIDARIETA’ AI 5 PROCESSATI DI PIAZZA DALMAZIA
Solidarietà ai processati del 15 ottobre, ai compagni anarchici rinchiusi a Ferrara e a tutti i colpiti dalla repressione delle lotte

SABATO 18 MAGGIO 2013 FIRENZE PIAZZA DELLA REPUBBLICA H 14.30
CORTEO
CONTRO GLI OMICIDI DI STATO E DI POLIZIA
CONTRO LA REPRESSIONE

SABATO 11 MAGGIO
ai Giardini del Mezzetta (San Salvi) dalle 16.00 presentazione del corteo

GIOVEDI’ 23 MAGGIO h 9.30 in concomitanza con il processo ai compagni PRESIDIO a Piazza Dalmazia

Il 25 Aprile è solo una ricorrenza.

Nella mia città, Pistoia, l’eroe della resistenza per antonomasia è Silvano fedi, il giovane anarchico scapestrato “leader” delle squadre franche libertarie, l’unica formazione a livello nazionale che non aderì al CLN e che decise di rimanere del tutto autonoma (e questo gli costò la vita). Oggi in città lo celebreranno, come celebreranno questa giornata Aprilina. Però nell’idea di Silvano il 25 avrebbe significato poco, perché come racconta ad esempio il Benesperi (suo compagno d’armi e di idea, da poco scomparso), era sua intenzione continuare a combattere anche dopo la liberazione dal nazifascismo per impedire l’occupazione anglo/americana; anche per questo a seguito delle requisizioni di armi durante le azioni una parte veniva ridistribuita alle popolazioni. Si sa poco di quella che realmente fosse la sua visione politica all’interno del panorama anarchista, ma in questo caso ci aveva visto molto lungo.
Il 25 per noi anarchici ha sempre contato relativamente, ora ancor meno, visto la situazione che ci troviamo a vivere. Dalla valle a Niscemi ci dimostrano che non si dovrebbe mai abbassare la guardia e smettere di lottare, fuori da ogni retorica democratista e pacifinta. Dal 1998 in poi abbiamo visto tantissimi compagni, centinaia, reclusi; ognuno di noi ha testato -chi più chi meno- i metodi e le modalità della repressione. Abbiamo anche almeno un paio di Morti (Sole e Baleno). Io sento di aver poco da festeggiare e tanto da fare. Con tutti i rischi del caso. Il 25 Aprile E’ una ricorrenza. La resistenza la si fa tutti i giorni. Lasciamo queste giornate a chi blatera di antifascismo e solidarizza con i fascisti quando vengono attaccati, a chi gira le spalle a coloro che difendono i territori dalla speculazione e la devastazione, a chi blooa di violento chi resiste e non china il capo.
Da chi e da cosa saremmo stati liberati? Siamo dunque liberi? Se ieri il capitale aveva bisogno di dittatori folcloristici, oggi si serve di signori in giacca e cravatta; se un tempo servivano gli squadristi, oggi ci pensano i media a mantenere i rigurgiti rivendicativi entro i limiti della paura veicolata in maniera scientifica…no, non c’è stata liberazione, anzi, dal 45 ad oggi il bel paese a visto lo schifo sedimetare e trasformarsi in blocco di potere granitico. Oggi festeggiate, da domani tornate a chinare il capo. Noi oggi ci diamo da fare, come sempre. Per la Libertà, fuor d’ogni retorica. Viva l’Anarchia!

M.

Pistoia – Cena Sociale Antifa. Sabato 27/4

Sabato 27 Aprile, presso la Libera officina primo Maggio, si terrò una Cena sociale Per festeggiare l’assoluzione degli antifascisti pistoiesi prosciolti dal reato di manifestazione non-autorizzata in seguito ai fatti di cagapound.

Dalle 19 Apericena.

A Seguire dj set.

FOTOCENA27

Antifascisti Sfavati

Firenze: Nuova occupazione in San Frediano!

21/04/2013

Stamattina è stata occupata una palazzina di proprietà del Comune abbandonata da diversi anni. Di seguito pubblichiamo il comunicato degli occupanti: 

IL QUARTIERE E’ DI CHI LO VIVE, NON DI CHI CI SPECULA!

San Frediano è un quartiere storico, perché strade e piazze hanno una struttura ancora a misura d’uomo, lontana dall’urbanistica tipica delle metropoli fatte di colate di cemento e centri commerciali, e ciò rende possibile il mantenimento di un certo livello di relazioni e socialità tra le persone che lo abitano.
Ma è proprio in un terreno come questo che, in nome della sicurezza e del bello, vengono agiti cambiamenti e trasformazioni calati dall’alto. Comune e speculatori vari hanno trovato l’ennesimo territorio in cui investire andando a sconvolgere il tessuto urbano e sociale del rione.
Basta guardare a progetti come quello del parcheggio di piazza del Carmine, che, finalizzato solo alla venuta di facoltosi turisti, muterebbe totalmente l’assetto della piazza e delle vie circostanti, e alla sottrazione di importanti spazi comuni di socialità come i giardini Nidiaci, e tutto in nome del profitto. O ancora pensiamo a chi viene sfrattato da polizia e ufficiali giudiziari poiché diventa impossibile pagare gli affitti che si innalzano sempre di più, ed è costretto a trasferirsi altrove.
A questo punto potremmo dire che quello in atto è un vero e proprio attacco alle nostre esistenze ed è per questo che abbiamo deciso di giocare un ruolo in questa partita, opponendo al piano di riqualificazione dei padroni la costruzione di una quotidianità altra, basata sulla socialità e la condivisione.

Per questi motivi abbiamo deciso oggi di riappropriarci di uno spazio abbandonato, per renderlo attraversabile da tutti quelli che si riconoscono in quest’ottica e hanno voglia di reagire e dare vita al quartiere come noi vogliamo che sia.
I primi progetti che nasceranno in questo nuovo spazio sono una biblioteca e un archivio di memorie orali del quartiere, e ovviamente invitiamo tutti a portare le proprio proposte e iniziative per costruirle insieme.

VIENI A TROVARCI IN VIA DEL LEONE 60

DOMENICA 21

dalla mattina LAVORI E PULIZIE, sistemiamo insieme il nuovo spazio

LUNEDÌ 22

h 18.oo ASSEMBLEA in piazza Tasso per conoscerci e condividere idee e proposte

h 20.00 CENA a offerta libera

Bologna – Nuova inchiesta per associazione a delinquere con finalità eversiva

Dalla richiesta di rinnovo indagini, cinque compagni di Bologna hanno recentemente saputo di essere indagati per associazione a delinquere con finalità eversiva.
A quanto emerge da questo misero foglio (unica documentazione a riguardo al momento accessibile) il fascicolo è stato aperto il 1 aprile 2011, cinque giorni prima delle misure cautelari relative all’operazione “Outlaw” contro i compagni del Fuoriluogo, anch’essa concernente lo stesso tipo di reato.
Dei cinque compagni inquisiti, tre sono già sotto processo per l’operazione “Outlaw”, due inquisiti per l’operazione “Mangiafuoco” e uno era stato sottoposto a perquisizioni per l’operazione “Ardire”.
La proroga delle indagini è stata chiesta dalla pm Scandellari (che ha sostituito l’ormai affezionata Plazzi, la quale dopo “Outlaw” ha cambiato campo di interesse) per altri 6 mesi dal giorno dell’iscrizione nel registro delle notizie di reato a partire dal 2 aprile 2013. La motivazione “poiché entro tale termine non possono concludersi le indagini preliminari per attendere l’esito degli accertamenti”, è quanto mai vaga oltre che indicativa delle difficoltà in cui costantemente incappano nel tentare di costruire i loro castelli di carta (le indagini sono aperte ormai da due anni).
Non si sanno, né si ha modo di conoscere, i dettagli di questa nuova inchiesta, ma alcuni dati sono in ogni caso lampanti: Bologna è una città in cui procura e questura lavorano a braccetto esercitando una pressione costante contro i compagni, ma questa nuova inchiesta non fa che confermare che la quantità di fascicoli aperti negli ultimi anni è evidentemente mirata a sopperire alla qualità degli elementi indiziari in loro possesso. Inoltre dà dimostrazione della palese volontà di continuare a tenere sotto intercettazione le vite di diversi compagni, inserendoli in un circolo infinito di inchieste… ma quanto ci guadagnano da questi sporchi lavori? Per dare un esempio, per l’op. “Outlaw” dell’enorme mole di intercettazioni telefoniche, ambientali e di mail (spesa totale: 260mila euro), pochissimo è stato il materiale portato a processo.
Ci hanno provato in mille modi: misure cautelari, fogli di via, avvisi orali. Ed ora sfoderano nuovamente un reato associativo. Credono forse che attraverso questa spirale di pressione e repressione la nostra voglia di libertà verrà soffocata? Tanti auguri ai signori dei tribunali ed ai loro servi.

Livorno: SABATO 20/04 COMITATO “LIVORNO NON SI PIEGA!” IN PIAZZA

Sabato 20 Aprile alle ore 18:00 si terrà si terrà in Piazza Cavour a Livorno il primo presidio del Comitato Cittadino LIVORNO NON SI PIEGA nato in solidarietà agli indagati per i fatti del 30 Novembre, 1° e 2  Dicembre 2012. Il presidio avrà lo scopo di raccogliere adesioni al  comitato e di procedere ad una prima raccolta di fondi.

da: http://www.senzasoste.it/interventi/livorno-non-si-piega–nasce-il-comitato-in-difesa-dei-36-fra-indagati-e-rinviati-e-giudizio-sabato-presidio-in-citta

Solidarietà anarchica contro l’Europa delle polizie e contro tutte le autorità

Il 13 Giugno 2012, dopo diverse operazioni contro altri compagni, lo Stato italiano ha lanciato un giro di vite contro decine di anarchici, denominata  ”Ardire”, portando avanti  40 perquisizioni, 24 rinvii a giudizio e 8 arresti. Questa volta, si avrebbe dato anche una dimensione supplementare, accusando inoltre a compagni già incarcerati in diversi paesi europei, tra cui Grecia, Svizzera e Germania. Come al solito, lo Stato intende vedere il suo volto autoritatio  nella sorrissa dei suoi nemici irriducibili, costruendo, ad esempio, dei ruoli di lider, esecutori e di coordinatori all’interno di un’ennesima “associazione terroristica”, lì dove ci sono affinità, corrispondenza con i prigionieri, lotta e voluntà di combattere. E così che Gabriel Pombo da Silva e Marco Camenish, imprigionati per molti anni, si trovano in questa indagine inseguito a uno sciopero della fame internazionale intrapreso nel dicembre del 2009, trattati come “simboli” e punti di riferimento di un nuovo progetto sovversivo” del cuale sarebbero “gli ideologi e sostenitori.”

Dopo 20 anni passati nelle carceri spagnole (di cui 14 in regime FIES) riesce a fuggire. Arrestato nel 2004, Gabriel rifarà altri nove anni supplementari in Germania, dopo un controllo e una sparatoria con la polizia in questo paese. Estradato in Spagna il 25 febbraio, per la purga della fine delle codanne, è già stato spostato tre volte in meno di due mesi. Ora è nella carcere di Valdemoro (Madrid), sarà chiamato a testimoniare al Tribunale Nazionale il Martedì 16 Aprile 2013, perché li sia notificato il mandato di arresto europeo ( euro- ordine)  emessa dall’Italia contro di lui nel marco dell’ Operazione “ardire”. Gabriel è deciso a respingere queste misure. Se invece la procedura viene convalidata, lui dovrà ripassare davanti a tre giudici per che prendano una decisione circa una settimana più tardi, questa volta nel corso di un’audizione pubblica …

Attraverso questo requisito contro Gabriel per inviarlo certo al modulo della prigione di Ferrara (Italia), costruito appositamente per sottomettere agli anarchici e dove vari compagni sono già in isolamento, rendono pubblica una avvertenza  contro tutti. Perché le teste rimangano abbassate, le bocche imbavagliate e gli occhi chiusi. Ma è un avvertimento che non lo seguiremo mai. In mezzo ai prigionieri di questo mondo,  tiriamo fuori la nostra forza ,anche, della non partecipazione, della ribellione, dell rifiuto di fronte a tutti gli obblighi che ci invitano ad osservare, e del conflitto permanente con le istituzioni. E continueremo a difendere che, se non possiamo sfuggire a questa realtà,  siamo in grado di attaccargli in tutte le sue sfaccettature. Da soli o in buona compagnia, di giorno e notte, con i fatti e con le parole.

Ora che il governo italiano ha chiesto che li sia consegnato Gabriel Pombo da Silva per continuare il loro sporco lavoro, dimostriamogli che se i potenti sanno concordare i suoi interessi, noi anche possiamo opporre una delle nostre armi, quella della solidarietà da entrambi i lati del muro, tra i prigionieri della guerra sociale, che anche lei tanto meno conosce i confini.

No al trasferimento di Gabriel  a Italia.
Giù tutti gli Stati, i loro recinti, la loro polizia, i loro tribunali e il suo traffico di prigionieri,
Libertà per tutti/e!

Alcuni anarchici internazionalisti
13 di aprile 2013 [volantino scritto per diverse iniciative pubbliche in solidarietà a Gabriel Pombo da Silva nello stato spagnolo ]

Torino: Arresti e misure cautelari

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Apprendiamo che a Torino, in seguito all’emissione di 6 misure cautelari, in mattinata e nell’arco della giornata ci sono stati alcuni fermi e arresti.

I capi di imputazione riguardano la cacciata di un fotografo del fogliaccio xenofobo e forcaiolo “CronacaQui” durante un presidio sotto il Cie di corso Brunelleschi, per cui era stata espulsa una compagna francese.

Delle 6 misure cautelari, quattro sono mandati di custodia in carcere e due di altro genere. I primi hanno portato all’arresto di Paolo, Marta e Greg, mentre un compagno non risulta repreribile.
Rispetto agli altri due provvedimenti cautelari, sappiamo che uno riguarda il divieto di dimora a Torino per una compagna francese, mentre il secondo non è stato probabilmente notificato. La polizia è ancora a caccia.
Durante queste operazioni altri compagni sono stati fermati e trattenuti in questura; Greg è stato pestato e portato in ospedale, quindi trasferito in carcere.

Per scrivere e inviare telegrammi agli arrestati:

Borzì Martina Lucia
Poupin Gregoire Yves Robert
Milan Paolo
C.C. via Pianezza 300
10151 Torino

fonte

Milano – Azione in solidarietà con prigioneri/e anarchici/e

Da Informa-Azione:

riceviamo da mail anonima:

Nella notte dell’11 aprile a Milano abbiamo tagliato le gomme di 75 tra suv e auto di lusso, 1 auto dell’atm (azienda trasporti) e 2 furgoni Marr,ditta del gruppo Cremonini che trae profitto tra l’altro dalla fornitura di cibo alle carceri. Abbiamo pensato con gioia alle facce dei proprietari che il giorno successivo avrebbero trovato rovinati i loro costosi status symbols e avrebbero perso ore del loro “prezioso” lavoro. Il nostro disprezzo non è però diretto solo verso il lusso e il capitalismo, ma verso tutti i prodotti di questa società tecnologica e alienata. Sergio,questa azione dedicata a te,la tua forza e determinazione ci ispirano ad agire! saluti e forza anche ai/alle prigionieri/e anarchici/e Elisa, Peppe, Stefano, Ale, Alfredo e Nicola! Divertiti anche tu, distruggi un SUV! Cellula “Ned Ludd”