Il 25 Aprile è solo una ricorrenza.

Nella mia città, Pistoia, l’eroe della resistenza per antonomasia è Silvano fedi, il giovane anarchico scapestrato “leader” delle squadre franche libertarie, l’unica formazione a livello nazionale che non aderì al CLN e che decise di rimanere del tutto autonoma (e questo gli costò la vita). Oggi in città lo celebreranno, come celebreranno questa giornata Aprilina. Però nell’idea di Silvano il 25 avrebbe significato poco, perché come racconta ad esempio il Benesperi (suo compagno d’armi e di idea, da poco scomparso), era sua intenzione continuare a combattere anche dopo la liberazione dal nazifascismo per impedire l’occupazione anglo/americana; anche per questo a seguito delle requisizioni di armi durante le azioni una parte veniva ridistribuita alle popolazioni. Si sa poco di quella che realmente fosse la sua visione politica all’interno del panorama anarchista, ma in questo caso ci aveva visto molto lungo.
Il 25 per noi anarchici ha sempre contato relativamente, ora ancor meno, visto la situazione che ci troviamo a vivere. Dalla valle a Niscemi ci dimostrano che non si dovrebbe mai abbassare la guardia e smettere di lottare, fuori da ogni retorica democratista e pacifinta. Dal 1998 in poi abbiamo visto tantissimi compagni, centinaia, reclusi; ognuno di noi ha testato -chi più chi meno- i metodi e le modalità della repressione. Abbiamo anche almeno un paio di Morti (Sole e Baleno). Io sento di aver poco da festeggiare e tanto da fare. Con tutti i rischi del caso. Il 25 Aprile E’ una ricorrenza. La resistenza la si fa tutti i giorni. Lasciamo queste giornate a chi blatera di antifascismo e solidarizza con i fascisti quando vengono attaccati, a chi gira le spalle a coloro che difendono i territori dalla speculazione e la devastazione, a chi blooa di violento chi resiste e non china il capo.
Da chi e da cosa saremmo stati liberati? Siamo dunque liberi? Se ieri il capitale aveva bisogno di dittatori folcloristici, oggi si serve di signori in giacca e cravatta; se un tempo servivano gli squadristi, oggi ci pensano i media a mantenere i rigurgiti rivendicativi entro i limiti della paura veicolata in maniera scientifica…no, non c’è stata liberazione, anzi, dal 45 ad oggi il bel paese a visto lo schifo sedimetare e trasformarsi in blocco di potere granitico. Oggi festeggiate, da domani tornate a chinare il capo. Noi oggi ci diamo da fare, come sempre. Per la Libertà, fuor d’ogni retorica. Viva l’Anarchia!

M.