Agliana/Montale-Volantinaggio sui danni dell’inceneritore

Da presidio Permanente:

Ieri Pomeriggio 29.04.09, alcuni militanti del presidio contro
l’inceneritore di Montale hanno effettuato un volantinaggio nelle zone
di Montale ed Agliana; Ora che anche l’ASL ha preso formale posizione
contro l’impianto montalese gli amministratori non hanno più scuse:
l’inceneritore va chiuso! Ma aspettare che qualcuno si muova per noi
sarebbe stupido ed ingenuo, per questo è necessario rilanciare la
mobilitazione dal basso e continuare a lottare come abbiamo fatto in
questi anni, lontani dai partiti, con la gente.

Tornando alla giornata di ieri c’è sicuramente da notare una cosa,
ovvero la maggior ricettività degli individui per quanto riguarda le
tematiche legate alla pratica CRIMINALE dell’incenerimento dei rifiuti;
infatti rispetto a qualche tempo fa molte persone si soffermano a
discutere ed a informarsi. Evidentemente i dati allarmanti sulle
emissioni nocive dell’impianto hanno aperto gli occhi a molti…la
lotta è dura, ma noi non ci tiriamo indietro!

Di seguito il volantino distribuito:

LA   PIANA  DELLE   DIOSSINE
ORA  BASTA !
VIETARE  SUBITO LA  COMMERCIALIZZAZIONE  DI ALIMENTI : POLLI, PECORE, FRUTTA, VERDURA, LATTE E FORMAGGI 
CHIUDERE L’ INCENERITORE DI MONTALE


I
risultati delle analisi effettuate su  terreni, aghi di pino e su 
animali,  rispettivamente da Arpat e   Istituto Zooprofilattico del
Lazio e della Toscana,  nel territorio  pistoiese  e a Prato,
certificano  in modo  chiaro  la estesa,   persistente e dannosa 
diffusione  delle Diossine e dei  Pcb (Policlorobifenili, totali e 
dioxin-like ) nei terreni, nelle piante e negli animali.
Come  è noto  le  diossine   vengono assunte  prevalentemente attraverso al catena alimentare.
Quindi
la contaminazione  degli alimenti animali  (polli, pesci, bovini,
pecore, ecc.)  e di quelli vegetali (ortaggi, frutta)  è un elemento ad
altissimo rischio per i danni alla salute umana.
LA SITUAZIONE
SANITARIA  È  GRAVISSIMA: LA CONTAMINAZIONE DA DIOSSINE È
IRREVERSIBILE,   GLI EFFETTI DANNOSI  -TUMORI E MORTI – SULLA SALUTE
DELLE POPOLAZIONI SONO  CERTI.
Per quanto  riguarda le  Diossine,
sappiamo da anni che esse sono  gravemente dannose per la salute  e che
vengono emesse,  in modo largamente  preponderante,  dall’
incenerimento dei rifiuti.
Per  quanto riguarda  i  Pcb (
Policlorobifenili, totali e dioxin-like), il rapporto della Commissione
europea sui  Contaminanti Organici Persistenti ( P.O.P.s ) e  numerosi
documenti dell’Agenzia dell’ambiente degli Stati Uniti (EPA)  indicano
esplicitamente, come fonte inquinante di PCB, gli inceneritori.
Tuttavia
– come al solito – le amministrazioni  locali e le strutture sanitarie
ed ambientali pubbliche minimizzano e nascondono i problemi, ivi
compresi i sindaci che dovrebbero tutelare la salute dei propri
cittadini.
ORA PERO’ NON HANNO  PIU’  SCUSE
I  Sindaci dei
comuni di Agliana, Montale e Quarrata, proprietari del CIS, le province
di Prato e Pistoia, ma anche i sindaci di Montemurlo e Pistoia ORA
HANNO I RIFERIMENTI TECNICI che i sindaci dei comuni di Agliana,
Montale e Quarrata – in una trasmissione di una nota televisione
pistoiese –  hanno chiesto per intervenire ( “ci muoviamo secondo le
indicazioni tecniche delle strutture pubbliche” ).
Infatti una nota
ufficiale  del  Servizio di Igiene e Sanità Pubblica dell’ ASL delinea
uno scenario tutt’altro che rassicurante, anzi razionalmente e
saggiamente allarmante.
“la presenza di una diffusa contaminazione
alimentare  impone  oltre che immediati provvedimenti   di divieto di
commercializzazione e di utilizzo, relativi agli allevamenti risultati
che sono peraltro dovuti per obbligo di legge, anche l’abbattimento dei
capi,  oltre al divieto cautelativo di commercializzazione e di
utilizzo di tutti gli alimenti prodotti nell’area di ricaduta
dell’impianto CIS, con ulteriore adeguata area di sicurezza, e la
contestuale messa in carico dei danni ambientali (e sanitari) arrecati
al responsabile, così come esplicitamente previsto all’art. 20 del
D.Lvo 133/05, che, si ricorda, sanzionare non solo il danno accertato
ma anche il pericolo di inquinamento”
Questa  netta e chiara presa
di  posizione segue la pubblicazione – PERALTRO  TARDIVA – dei dati
Arpat e  dei dati delle analisi dell’Istituto Zooprofilattico che
certificano il ritrovamento di diossina nei polli DI DUE ALLEVAMENTI
CHE CONTINUANO IN MODO ASSURDO A COMMERCIALIZZARE GLI ANIMALI CON GRAVI
DANNI PER LA SALUTE DI CHI LI MANGIA
L’ allevamento in area
pistoiese è al confine dell’area indicata dalla modellistica come area
di ricaduta delle emissioni dall’ inceneritore. L’ altro a Prato  è 
situato   “ a ridosso (meno di 800 metri) dall’inceneritore per fanghi
di depurazione di Baciacavallo, già indagato più volte sul versante
epidemiologico e risultato sempre essere impattante, in senso negativo,
per la salute umana “.
La diffusione delle Diossine e dei Pcb nei
terreni, negli alimenti  e nei corpi umani, avviene nel territorio 
della Piana Pistoia, Prato, Firenze che è pesantemente inquinata da
sostanze nocive, pericolose, spesso mutagene e cancerogene. E i suoi
abitanti si ammalano e muoiono più che altrove per malattie scatenate
da queste sostanze dannose, assunte attraverso il cibo, bevute e
respirate.
CHIEDIAMO
Il  Divieto immediato di produzione e
commercializzazione  di animali da alimentazione, di verdura, frutta e
altri alimenti e RINNOVIAMO LA RICHIESTA DI IMMEDIATA CHIUSURA DELL’
INCENERITORE DI MONTALE, Un provvedimento  richiesto dalla stessa nota
ASL come  “sospensione cautelativa dell’attività dell’impianto CIS, la
cui ripresa di attività, dopo i ripetuti superamenti della emissione di
diossina nel 2007, si ricorda essere stata condizionata anche dal
monitoraggio del territorio”.
SI PUO’ FARE A MENO DEGLI INCENERITORI
 Un
inceneritore è non solo  dannoso, ma costoso e inutile. Vi sono
infatti  modalità di riduzione e di trattamento dei rifiuti che fanno a
meno della combustione e dell’ incenerimento e che presentano anche il
vantaggio di risparmiare materia ed energia e di aumentare l’
occupazione in lavori puliti e  la conoscenza tecnologica, un dato per
niente trascurabile in questa epoca di crisi globale economica,
energetica, alimentare.

COLLETTIVO LIBERATE GLI ORSI, Pistoia
ASSEMBLEA DEL PRESIDIO  “GIULIO MACCACARO” PER LA CHIUSURA DELL’INCENERITORE DI MONTALE
 

 

Ucraina:antifa uccidono naziskin

http://de.indymedia.org/2009/04/248562.shtml

Ukraine: Neo-nazi became victim of his own aggression
Antifascistska diya 27.04.2009 23:49 Themen: Antifa Weltweit
Ukraine: On the 17th of April in Odessa 15 nazi-skinheads with the use
of bottles and rocks attacked 5 members of the anti-fascist movement.
Nazis ran up to the antifascists sitting on a bench near the “Orech”
club and started shouting threads and Nazis slogans and started the
fighting. Earlier activists of «antifa» were often threatened by
Nazi-skinheads; anti-fascists were victims of nazi-attacks. Their fore
they realized that any conflict provoked by Nazis could be fatal.
Protecting their lives “antifa” had to use a pen-knife (means of
self-protection not prohibited by the low) Nazi-skinhead Maksim Chaika
–was wounded. He did not get proper medical aid and died. If the
antifascists had not fighted back protecting themselves they would have
been in morgue. Ultrarights tray to make benefit of the insolent by
fouls presenting the facts and cynically lying to the publicity.
Ultrarights propagandists declair that killing had political subtext.
Actually 5 antifa had to resist 15 aggressive nazi-skinhead attack. The
police confirm the fixed number of antifashiscts. Nazis are truing to
present Maksim Chaika as are victim however it was him , and his
friends who started the fighting.

It is well known that Chaika himself and another Odessa Nazis often
threatened antifa activists. Were collecting info even addresses and
made attacks antifascists. Naturally Nazi can reject an unfavorable
facts replacing them with their own falsification.

Mass-media also reproduce the myth that killed Maksim Chaika was an
activist off are ‘’patriotic organization’’ it is well known that
social organization ‘’Sich’’ is Nazi-skinhead organization who were
make onslaughts on racism basics. Criminal reports from all Ukraine
have more and more facts about killings on racism basics. People who
perform disagreement wish antihuman ideology of Nazism take even bigger
risk to fall victims of the street terror.
Bands of neo-Nazis do not keep in secret they are planning to revenge-
we can see this info online: “We must do everything possible that the
least of over blood to be shed and the most blood to be shed by the
enemy. Our enemies should be killed first then our losses would be
minimal”.

Meanwhile the ultrarights parties try to make political accets
hypocritically mentioning the repressions of the “Ukrainian patriots”.
It is worth mentioning that politicians of the opposite (pro-Russian
party “Rodina” and politician Igor Markov) – are following the
pragmatic aims. They preset the incident as a conflict of pro-Russian
and Ukrainian right radicals. But Ukrainian “antifa” is not related to
any political force. More than that a party promoting national
superiority could provoke only negative feelings of antifa members.

The fact that antifa are presented as extremists is another myth
that should be denied. Mass-media keep silent about extremist nature of
neo-Nazism ideology that rejects value of human life. Mass-media forget
about terrifying statistics of killing on basics of racism hatred. It
is terrible that people who do not agree with Nazis can’t count on any
protection of the authorities or society. We should add that reaction
of the antifa- activists for aggression had legal foundation: part 3
paragraph 27 of the constitution of Ukraine provides the right of the
individuals to protect their own lives and health and also lives and
health of other individuals from the illegal actions; according to
provision 36 of the Criminal Low of Ukraine the above motioned of the
antifascists is consider as a necessary self-protection. The
antifascists knew that the Nazis were more numerous and that they were
armed with bottles and rocks so fighting was inevitable.

We – the activists of antifascist movement – express our sincere
condolences to Maksim Chaika’s family and relatives. Those who make
fools of young people with the neo-nazi ideology and trend to gain
money, power and glory are really guilty of Maksim Chaika’s death.
We demand from Odessa police comprehensive investigation of the
incident and the conformation of the fact of necessary self-protection
on the part of antifa

We demand from all mass-media to resist all the provocations and to
objectively present the event because the destinies of antifascists who
are involved in this incident depends on this. More than this
mass-media should oppose attends of definite political forces to cash
on Maksim Chaika’s death.

Pavlo Shevchenko

Firenze – Firenze ingiuria, la polizia non può arrestare

ovvero: prima ti picchiano e poi ti denunciano

Nella notte di venerdì 24 aprile una volante che passa sgommando
viene omaggiata di un caloroso "MERDE": i cocainomani alla guida
inchiodano, afferrano il "colpevole" e lo sbattono sul cofano
dell’auto. Non basta.
Dopo che alcuni presenti osano chiedere
spiegazioni, altre sette volanti intervengono e, tra una manganellata e
l’altra, portano in questura cinque persone, dove per altro gli stessi
sbirri continuano a non tenere le mani a posto. Solo per MOTIVI DI
ORDINE PUBBLICO (il giorno dopo erano previsti due cortei antifascisti)
i cinque non vengono portati a Sollicciano, e possono raggiungere, dopo
ben sette ore, il presidio notturno di solidali sotto la questura.
Tutti i cinque sono comunque stati denunciati per oltraggio, lesioni e danneggiamento, il tutto con aggravante.

Siamo stanchi di vedere persone, amici e non, fermati, picchiati e
sequestrati, e a volte pure torturati (ci ricordiamo ancora di Pepe,
arrestato e massacrato in questura nel 2007) dai servi dello Stato.
Siamo stanchi delle provocazioni sbirresche, della polizia onnipresente, delle retate, delle telecamere ovunque.
Siamo stanchi dei politici, ai quali non è rimasto altro che la paura della gente, per mandare avanti il loro teatrino.

Piazza S.Spirito è l’unico luogo dove c’è ancora uno straccio di socialità, fuori dai circuiti a pagamento.
Non
è un caso che sia diventata, nella Firenze del controllo totale,
oggetto di attenzioni particolari: la costante presenza di municipale,
carabinieri, polizia e la digos che cresce come muffa.
Ma non è un
caso nemmeno che adesso i tutori dell’ordine abbiano i nervi a pezzi,
dato che qui hanno sempre trovato risposte decise da parte di tutta la
piazza.
Come è già avvenuto tante volte in passato, l’unica difesa
possibile dei nostri spazi sta nella resistenza attiva e nella
solidarietà di tutti quelli che sentono le piazze come bisogno vitale.

PERCHE’ EPISODI COME QUELLO DI VENERDI’ NON ACCADANO MAI PIÙ.
NON C’E’ CANCELLATA, IDRANTE, PATTUGLIA CHE TENGA.

FUORI IL CONTROLLO DALLE PIAZZE E DALLE NOSTRE VITE.

Giovedì 30 aprile, dalle 19 appuntamento in piazza S.Spirito cibo, bere, materiale informativo.
Porta quello che vorresti trovare, ma soprattutto porta te stesso.

Laboratorio contro la repressione
labcontrorep@inventati.org

Messico: Militari in una comunita’ di Oaxaca

Da Indy Napoli:

[28-04-2009] Militari a Xanica, denuncia

Ai mezzi di comunicazione
Alle organizzazioni indipendenti
Ai collettivi anarchici
Al popolo in generale

Ancora una volta nel nostro stato si incrementano le intimidazioni a
danno dei popoli emarginati: ci mandano militari suppostamente per
disarmare i cittadini, quando in realta’ ci sono famiglie che non hanno
da mangiare, molti bambini oggi non hanno fatto colazione prima della
scuola, e il governo, in tutto questo, aumenta i battaglioni per fare
il suo lavoro intimidatorio contro i messicani.

A Santiago Xanica sono giunti i militari il giorno 25 aprile per una
perquisizione generale del villaggio nella notte, per ordini federali;
nelle regioni vicine hanno perquisito all’alba, entrando in maniera
prepotente, compiendo violazioni, rubando soldi e gioielli; dunque
questo giorno sono venuti a Xanica con le stesse intenzioni, ma grazie
all’intervento dei cittadini e dei compagni la perquisizione non si e’
portata a termine, motivo per cui i militari sono rimasti tre giorni
nel villaggio e oggi, infine, se ne sono andati verso la montagna.

La nostra domanda e’: quale e’ il piano che hanno in mente? I
bambini sono terrorizzati, hanno paura, quando torneranno? Stanno qui
vicino? Che ci faranno? Nella regione tutti vivono con questa stessa
paura, per questo facciamo la seguente denuncia.

E’ chiaro che si trovano in un momento buono per questo genere di
lavoro: senza prestare nessuna attenzione al perche’ l’altra epidemia
si sta diffondendo in maniera rapida: ma chi ha permesso cio’? Se negli
stati c’e’ poverta’, non c’e’ sanita’, non ci sono servizi basici, non
c’e’ lavoro, che altro ci aspetta?

per questo i popoli in resistenza dicono "non un passo indietro"

No alla militarizzazione nelle comunita’ emarginate

CODEDI Xanica

 

FI – Studenti in piazza il 25 Aprile: e AZIONE DIRETTA fu!

resoconto del corteo studentesco del 25 Aprile a Firenze

Lo
scorso sabato pomeriggio, nella giornata della "liberazione", circa 500
studenti si sono ritrovati in Piazza San Marco per raggiungere in
corteo la manifestazione cittadina in Piazza Santo Spirito.
E’ così che, lontani dalle commemorazioni istituzionali e dalle feste
"bipartisan", centinaia di studenti hanno deciso di vivere questo 25
Aprile come una giornata di Lotta e Resistenza che, senza perdersi
nelle chiacchiere da ricorrenza, riportasse nelle strade lo stesso
spirito ribelle di chi salì sulle montagne fucile alla mano, dando
battaglia ancora oggi a vecchi e nuovi fascismi, di strada o di palazzo
che siano.

IL RISCALDAMENTO
Preceduto dallo striscione a firma "studenti autorganizzati”, con
scritto "Dalle scuole alle università / Contro il Fascismo / Azione
diretta", a ribadire che le uniche pratiche che possono davvero
rendersi utili a scacciare ogni tipo di fascismo dalle nostre città
sono l’azione, la lotta e la militanza, 365 giorni all’anno, il corteo
si è incamminato per via Cavour.
Per prima cosa, il consolato greco viene per l’ennesima volta preso di
mira in onore alla Rivolta che negli scorsi mesi ha scosso la Grecia,
poi, davanti al Liceo Galileo, alcuni studenti si occupano di
cancellare le scritte di qualche pischello esaltato che nei giorni
scorsi s’era divertito a disegnare celtiche e onorare il buon duce,
altri di farne delle nuove.

… E IL BANCHINO NON C’E’ PIU’!
Dopo aver attraversato piazza della Repubblica, il corteo incrocia un
banchino elettorale di Giovanni Galli, candidato del Popolo della
Libertà, formazione che unisce Forza Italia e i neofascisti di Alleanza
Nazionale, provocatoriamente posizionato in quel punto, nonostante
l’invito della polizia a spostarlo. La provocazione (non la prima,
visto che lo stesso Galli in persona qualche sabato fa non trovava
nulla di meglio da fare che posizionarsi al lato di un corteo contro lo
sgombero del csa Next Emerson circondato da sbirri) questa volta non
passa inosservata: la pazienza fa preso a finire e nel giro di pochi
minuti del banchino non resta che cenere, mentre il gazebo che lo
copriva vola nel cielo azzurro di una splendida giornata di Aprile.
A differenza di quanto scritto dai giornali e riportato dalle
televisioni, l’episodio non è nato da "un commando di violenti
staccatosi dal corteo", ma, al contrario, è stato frutto di una vera e
propria azione spontanea e condivisa nata dalla piazza e che ha visto
la partecipazione (in diverse forme) di praticamente tutti gli studenti
presenti al corteo, in clima di complicità diffusa: chi non ha
materialmente partecipato all’azione, l’ha sostenuta e difesa
contribuendo ad allontanare la Digos, impedendogli di effettuare alcun
fermo, tra calci nel sedere provenienti da 360 gradi e cori che proprio
in quel momento e negli attimi successivi divenivano veri e propri
boati: "via i fascisti da firenze" prima, "via la digos dal corteo" poi.
Che i giornali e le televisioni continuino pure ad attribuire il tutto
ai "soliti anarchici" o al "Cpa fi-sud" (che tra l’altro non poteva
essere presente essendo in quel momento in piazza Santo Spirito): noi
sappiamo che questo non è che l’ennesimo segnale importante di come le
pratiche antifasciste stiano tornando ad essere radicate tra gli
studenti delle scuole e delle università che, scagliandosi contro un
banchino del partito che oggi in italia è il maggiore responsabile
della deriva fascista ed autoritaria in corso e dello sdoganamento
delle formazioni neo-fasciste e squadriste, hanno festeggiato in modo
appropriato una data significativa come il 25 Aprile.
Che gli stessi politicanti di destra e di sinistra che proteggono e
sostengono i fascisti ci diano anche di "squadristi", per quanto ci
riguarda questo appellativo lo dedichiamo a quei poliziotti che proprio
venerdì sera, il giorno prima del corteo, sfogavano le proprie
frustrazioni picchiando a colpi di manganello i ragazzi che passavano
tranquillamente la serata in piazza Santo Spirito, per poi portarne in
questura 5 di questi in un clima di delirio ed esaltazione degno della
divisa che indossano.

… SI MANGIA, SI BALLA, SI RIDE… E SI BRINDA!
Il corteo raggiunge quindi la manifestazione in piazza Santo Spirito.
Ancora un breve corteo fino a piazza Tasso insieme al resto della
Firenze Antifascista, e quindi di nuovo in Santo Spirito a mangiare,
ballare, ridere e brindare ad un intensa e felice giornata
d’Antifascismo.

Opuscolo Pistoiese d’Anarchismo, il numero 10 da scaricare

E’ pronto da scaricare il numero 10 dell’opuscolo pistoiese d’Anarchismo e cultura; clicca sul link infondo alla pagina per scaricarlo. Questo il sommario:
 
PG1: Editoriale – Che la crisi la paghino i padroni;
 
PG2: Brevi dal mondo, Russia – Continuano omicidi e assalti contro gli oppositori del governo; L’inceneritore di Montale, bomba sanitaria per tutta la provincia;
 
PG3: La casa è di chi l’abita! No agli sfratti a Pistoia;
 
PG4: Dalla Grecia…voci e pensieri dalle barricate-L’obbedienza è morta;
 
PG5:  Personaggi – Arthur Rimbaud;
 
PG6: Letture consigliate – "Il biocapitalismo", di Vanni Codeluppi; Boicottiamo l’apartheid ed il genocidio, boicottiamo lo stato d’Israele;
 
PG7: Contro la crisi non basta una bandiera;
 
PG8: Poche parole…
 

Comunicato di Daniele Casalini dal carcere di Alessandria

COMUNICATO DI DANIELE

E’ passata una ventina di mesi da quando, il 12 giugno 2007, durante
una camminata su per i sentieri delle alpi Apuane insieme a Francesco,
siamo stati fermati da alcuni automi in borghese con tanto di pistole
in pugno che, dopo averci informati che eravamo accusati di aver
rapinato un ufficio postale qualche ora prima, ci hanno arrestati. Col
passare del dei mesi comincia ad intravedersi la reale sostanza di
questa inchiesta quando passa tutto nelle mani della super procura
fiorentina che nel gennaio 2008 ordina una serie di perquisizioni in
Toscana con la scusa di cercare una pistola che sarebbe stata usata
nella rapina. La farsa si rivela definitivamente per quello che è nel
maggio 2008 quando il P.M. titolare dell’inchiesta, tale Giuseppina
Mione, rispolvera il 270 bis (nemmeno troppo impolverato) chiedendo il
carcere per 12 tra compagne e compagni vicine/i al circolo anarchico
ecologista di Via del cuore a Pisa. Il P.M. sostiene che la rapina
sarebbe stata finalizzata al finanziamento di un’associazione
sovversiva con finalità di terrorismo. Il G.I.P. emette 4 ordinanze di
custodia cautelare in carcere (per me, Francesco, Leo e Paola). A fine
gennaio 2009 le indagini vengono chiuse, 13 risultano essere le
compagne e i compagni indagate/i, a tutte/i viene contestato il 270
bis, a me, Francesco, Leo e Paola di essere coinvolti a vario titolo
nella rapina, inoltre a me e Francesco ci contestano anche la
ricettazione di una moto che sarebbe stata usata per compiere la
rapina. Ad oggi io e Francesco siamo in carcere, Paola  dopo più di 8
mesi tra carcere e domiciliari ha la firma tre volte la settimana e Leo
risulta irreperibile.
Questo per fare una breve ricostruzione dei fatti.

Non
mi interessa in questa occasione dilungarmi su quel che gli automi
spioni hanno scritto nei loro fogli, tantomeno intendo lanciarmi in una
difesa dalle accuse che mi vengono mosse, aggrappandomi a concetti che
non mi appartengono come quello di innocenza/colpevolezza. I termini
propri dei tribunali, dei salotti democratici e delle gogne mediatiche
li lascio a chi giudica le persone sulla base del codice penale che,
come qualsiasi codice e leggi imposte da uno stato, non è che uno
strumento finalizzato ad organizzare gerarchicamente la società, a
mantenere l’assetto politico-economico-sociale, a tutelare gli
interessi di pochi e ad assicurare una condizione di sottomissione e
sfruttamento alla maggior parte della popolazione. Evito quindi di
fornire qualsiasi tipo di elemento utile a far maturare, sia pur
inconsciamente, un giudizio basato su codici e leggi che lo stato ci
impone. Piuttosto credo che sia più importante focalizzare l’attenzione
sulla manovra repressiva che va al di là di questa specifica inchiesta
ma di cui, questa inchiesta, è sicuramente parte.
Sono anni che
assistiamo al susseguirsi di inchieste per 270 bis che vedono
coinvolte/i compagne e compagni che frequentano il circolo anarchico
ecologista di Via del cuore a Pisa. Inchieste che indiscutibilmente
vanno ad inserirsi all’interno di un’unica manovra tesa a porre fine
all’esperienza del circolo di Via del cuore e così sradicare una realtà
di critica radicale dal territorio. Stessa cosa è successa e sta
succedendo nei confronti di altre realtà di critica radicale non solo
in Italia.
Perché ovunque magistrati, sbirri e tutti gli altri
servitori del potere vorrebbero che di fronte ad un’esistenza squallida
fatta di sottomissione, alienazione e sfruttamento, di fronte ad una
realtà caratterizzata dall’oppressione di pochi su molti, dallo
sfruttamento e il dominio dell’essere umano sull’essere umano, sugli
altri animali e sulla terra, da devastazioni perpetrate in nome del
denaro, per il mantenimento ed il progresso della civiltà
tecno-industriale, di fronte a tutte le odiose ed infami peculiarità
dei singoli stati, ecco vorrebbero che di fronte a tutto questo
volgessimo lo sguardo altrove invece di tenerlo fisso su coloro che
tutto questo generano e da questa miseria generalizzata traggono
giovamento.
Vorrebbero che la paura di perdere quella che si affannano chiamare “libertà” ci facesse abbassare la testa, ci immobilizzasse.
Vorrebbero
che di fronte alla prospettiva di vedere gabbie e catene più o meno
astratte (leggi, codici e regole imposte dagli stati) trasformate in
gabbie, sbarre e catene ben più concrete (come sono quelle di un
carcere) ci rassegnassimo ad accettare tutto quello che ci impongono,
imparassimo ad amare le catene e le gabbie che quotidianamente
stringono i nostri polsi e rinchiudono i nostri pensieri, e
rinunciassimo così a lottare per la libertà di ogni essere vivente. La
libertà vera! Non la loro.
Nella società galera la libertà viene
negata, è sostituita da quelle ridicole possibilità democratiche che
vengono concesse. Si tratta di briciole che per il fatto stesso di
essere concesse da qualcuno, possono in ogni momento essere negate, ma
soprattutto le briciole non sfamano, anzi, prolungano l’agonia e in più
rendono servili e dipendenti. Contrattare sulla quantità o chiederne di
più grosse è una pratica triste e degradante.
Riappropriamoci delle
nostre esistenze, della nostra libertà e di tutto quello che da troppo
tempo ci è stato tolto! Un abbraccio alle compagne e i compagni
indagate/i, a Francesco, a Paola e a Leo, a coloro che con i metodi che
più ritengono opportuni lottano per la libertà di ogni essere vivente.

Con la testa alta e lo sguardo ben fisso
Saluti ribelli
Daniele


Questo comunicato risale a qualche settimana fa, per ritardi con la posta lo pubblichiamo solo adesso.
Ad oggi Paola non ha più alcuna restrizione e Daniele è stato trasferito nel carcere di Alessandria.
Ricordiamo gli indirizzi:

DANIELE CASALINI                                                                    FRANCESCO GIOIA
Via Casale 50/a                                                                        Via Lamaccio
15040 san Michele Alessandria                                                  67039 Sulmona (AQ)

Rinnoviamo l’invito ad esprimere la propria solidarietà, anche per
capire se persistono, per quanto riguarda Daniele, problemi con la
posta (sempre avuti nella sua detenzione a Parma, anche dopo la revoca
della censura)


Per quanto riguarda il processo “gruppi di affinità”, per il quale è
imputato anche Daniele, mercoledì 29 aprile ci sarà la penultima
udienza e mercoledì 27 maggio ci sarà la sentenza.

Ribadiamo la nostra solidarietà, appoggio e vicinanza a Daniele, Leo e Francesco

LIBERTA’ PER DANIELE E FRANCESCO!
SOLIDALI CON LEO NELLA SUA CORSA PER LA LIBERTA’!

Anarchiche e anarchici di via del cuore

25 aprile Pistoiese

Ieri il giorno della liberazione (che è stata iniziata , e non è mai stata finita!!) abbiamo deciso di far una bevuta davanti al monumento a Silvano Fedi , aspettando l’arrivo del sindaco (che di sua consuetudine , ogni 25 aprile, insultava la memoria d’un partigiano Libertario).

Quest’anno non si è presentato!!

 

 

 

 

Torino. Borghezio appeso in effige davanti alla Lega

A testa in giù, come Mussolini

Appeso a testa in giù, la faccia a
portata di sputo, il noto esponente della Lega Mario Borghezio fa
mostra di se di fronte alla sede provinciale della Lega in via Poggio
23 a Torino, nel cuore di Barriera di Milano.
Sui muri la scritta “Lega=fascismo”, sotto il campanello il cartello
“Bossi, Maroni, Borghezio… a piazzale Loreto c’è ancora tanto posto!”

Le foto scattate da un antifascista di passaggio.


Borghezio appeso


Borghezio appeso

Quello di Borghezio purtroppo è solo un fantoccio.

Nella
nostra città, in occasione del 25 aprile, c’è chi ha voluto ricordare
che oggi il fascismo ha il volto della Lega, che il fascismo non è
morto in quel lontano aprile quando nelle strade di Barriera i
partigiani combattevano e morivano per la libertà e per la giustizia
sociale. Senza se e senza ma.

 

Oggi, 25 aprile 2009, il fascismo colpisce ogni giorno.

 

Le
squadracce oggi si chiamano ronde, le leggi razziste pacchetto
“sicurezza”, le aggressioni agli immigrati e ai rom episodi di
“bullismo”, le “leggi speciali” sono diventate “normali”, i centri per
immigrati senza documenti stanno trasformandosi nei lager del nuovo
secolo.

Ogni
giorno, ogni ora, qualcuno muore in mare, inghiottito dalle norme
razziste che impediscono la libera circolazione degli individui.

Ogni giorno, ogni ora, qualcuno muore di lavoro, ammazzato dalla precarietà per legge, dalla clandestinità forzata.

 

In
questo 25 aprile vogliamo ricordare le ragioni di chi combatteva il
fascismo, portando in se il sogno di un’umanità senza stati né
frontiere, solidale. Lottavano perché uguaglianza/libertà/solidarietà
non fossero solo parole ma il cuore stesso della nostra società. Queste
ragioni sono state dimenticate o gettate nel fango.

Spetta
a noi raccoglierle e farne una bandiera. Spetta a noi riprendere il
cammino dei nostri padri e dei nostri nonni. Spetta a noi conquistare
un nuovo aprile.

 

Oggi come ieri

Resistenza!

Buon 25 aprile!

 

Federazione Anarchica Torinese – FAI

Corso Palermo 46 Torino – la sede è aperta ogni giovedì dalle 21 in poi

fai_to@inrete.it

338 6594361


Lega=fascismo


Lega=fascismo


Bossi, Maroni, Borghezio... a p.le Loreto c'é ancora tanto posto!


Bossi, Maroni, Borghezio… a p.le Loreto c’é ancora tanto posto!


Buon 25 aprile!

FI – UniversitĂ , Polizia al polo di Novoli

 circa 50 studenti sono chiusi nel D5 con le uscite della facoltà presidiate dalla polizia

si deve svolgere stasera una festa nel d5 organizzata dal col.pol.
circa 50 studenti sono attualmente "sequestrati" nell’edificio e la polizia non fa entrare nessuno
seguiranno aggiornamenti al più presto