[Firenze] 7/12 Presidio a Sollicciano in solidarietà agli ergastolani in lotta

Il 1 dicembre in numerose
carceri di tutta Italia, avrà inizio uno sciopero della fame promosso
da centinaia di ergastolani per ottenere l’abolizione dell’ ergastolo.
Vogliamo esprimere solidarietà ed appoggio a questa lotta in quanto
nata dalla volontà dei detenuti stessi di lottare in prima persona e di
ribellarsi ad una realtà che li vuole sottomessi, automi, morti viventi
senza più neanche la consapevolezza di essere vivi.
Molti prigionieri oggi si sono riconosciuti nella loro condizione
comune, come non più isolati, come invece li vorrebbe la struttura
carceraria, e hanno deciso di lottare uniti, come sta succedendo in
Spagna ed in Grecia e come già successo in Germania.
Crediamo che questa lotta sia importante per tutti e tutte perchè
aldilà di anni di privazioni, soprusi, lontananza dai propri affetti e
aldilà dei continui tentativi da parte del carcere, con le sue regole
premiali, di soffocare ogni istinto di libertà e di ribellione, questi
prigionieri ci dimostrano come sia possibile lottare contro ciò che
sembra già scritto e definitivo, senza perdere la volontà di
combattere, con tenacia e determinazione.
Speriamo che questo possa essere un passo per sviluppare ulteriori
lotte che se pur parziali, potrebbero determinare un rafforzamento di
istanze di opposizione più radicali e capaci di coinvolgere più
prigionieri.
Del resto già alcuni propongono, insieme all’ abolizione dell’
ergastolo di lottare contro il disegno di legge Berselli, contro la
detenzione dei bambini, per la libertà immediata per i detenuti da
oltre 26 anni imprigionati, per abolire ogni forma di tortura, per l’
abolizione del 41 bis (e le sue restrizioni) contro l ‘E.I.V., l ‘A.S.,
il14 bis e il 4bis.
Con questa lotta i prigionieri escono fuori dai muri spessi del carcere
nel tentativo di trovare un contatto e un coordinamento con l’esterno,
rompendo di fatto l’isolamento prerogativa del carcere e quindi già
scardinando e abbattendo uno dei tanti meccanismi di questa istituzione.

Il 7 dicembre saremo davanti al carcere di Sollicciano per salutare e sostenere i prigionieri in lotta.
Ma questo non può bastare perchè la solidarietà deve essere
accompagnata dalla lotta e la nostra opposizione a questo mondo fatto
di cemento e sbarre deve essere quotidiana.
domenica 07 dicembre ore 15
presidio solidale davanti a Sollicciano

Anarchici/che di via del cuore, CPA-Fi sud, Villa Panico
 
 

Bella Vita a Venaus in occasione del Programma della 3 Giorni NoTav in Val Susa

Da Anarchia in azione:

Bella Vita a Venaus in occasione del Programma della 3 Giorni NoTav in Val Susa: http://tuttosquat.net/news/sab-6-dic-corteo-notav-a-susato
COSA PORTARE DA MANGIARE E DA BERE Appello ai bellavitosi e al resto del mondo.
Ma, prima di tutto, al movimento NO TAV PELATI – PASSATA SALSICCIA –
SALAMI – ZAMPONI – COTECHINI CARNE GORGO – TOMA – FONTINA FARINA GIALLA
NORMALE OLIO EXTRA VERGINE di OLIVA BURRO VINO ROSSO NO TAVernello
GRAPPA, GENEPY, ecc. CIPOLLE – AGLIO – PATATE – CAROTE – SEDANO –
CAVOLI – ZUCCHE – FAGIOLI SECCHI e VERDURE di STAGIONE ARANCE – MELE e
FRUTTA di STAGIONE DOLCI (meglio se autoprodotti) CAFFÈ – ZUCCHERO
OCCORRE INOLTRE GASOLIO PER I GENERATORI CENTRI DI RACCOLTA CIBI E
BEVANDE: Barocchio Squat Garden Strada del Barocchio, 27 Grugliasco-To
ad ovest di Torino, nei pressi di C.so Allamano.
se si arriva dal centro Città: bus da Piazza Castello 55 & 56 Da
Porta Nuova Linea Tram 4 arrivati allo stadio Olimpico prendere il 17 o
17/
Da Porta Susa: Linea Tram 10 direzione Stadio Olimpico scendere alla
fermata Sebastopoli-Stadio Olimpico e a destra su corso Sebastopoli c’è
la Fernmata 17 & 17/ direzione Rivoli, scendere alla Fermata dei
vigili del Fuoco.
altri bus 44 da collegno bus da Piazza Carducci: 17, 17 barr & 66 Da collegno e Grugliasco Centro Bus 44
***
La Boccia Squat Via Giacomo Medici, 121 quartiere Parella Torino MAPPA http://www.informa-azione.info/files/boccia.jpg
Mezzi pubblici Da Porta Nuova e Porta Susa Metrò direzione Fermi,
fermata Monte Grappa Mezzi che passano in zona Linea Tram 13, Bus 65,
65/, 71

Se Qualche altro spazio sociale vuole mettere a disposizione Il
proprio posto come base logistica per far arrivare le cose sopra
elencate, copi quest’appello e lo inoltri ai propri siti e indirizzi
email.

Bologna – 22 denunciati per assalto al banchetto di AN durante corteo studenti

Da informa-azione:

fonte: romagnaoggi

BOLOGNA – Sono 22 le persone denunciate dalla Digos di Bologna per
l’assalto avvenuto il 20 novembre scorso al banchetto degli
universitari di An in Piazza Verdi, nel cuore della zona universitaria
bolognese. Undici persone erano state accompagnate nell’immediatezza
dei fatti in Questura per il riconoscimento e altre 11 sono
identificate successivamente. Si tratta di appartenenti al collettivo
Crash, all’ex Mercato 24, Disobbedienti, Collettivi universitaria
autonomi (Cua) e Anarchici insurrezionalisti che frequentano
solitamente il circolo
Fuoriluogo.

I reati di cui dovranno rispondere a vario titolo sono: resistenza a
pubblico ufficiale (11 persone); violenza privata (7 persone); ingiurie
(7 persone); deturpamento e imbrattamento di cose altrui;
manifestazione non preavvisata (7 persone); accensione ed esplosioni
pericolose (1 persona); istigazione a delinquere (1 persona); e rifiuto
di indicare i propri dati personali (2 persone).

Si tratta di persone tra i 20 e i 28 anni e tra loro c’è chi ha
commesso più reati. Quella mattina, dopo l’assalto al banchetto degli
universitari di An, un gruppo si radunò davanti alla Questura per
chiedere il rilascio degli 11 che gli erano stati accompagnati per il
riconoscimento e già in Piazza Verde precedentemente il gruppo aveva
tentato di bloccare gli agenti mentre portavano via gli 11.

Torino, l’Onda contro i “produttori di crisi”: cariche della polizia, irruzione al convegno di Torino Incontra

da infoaut:

L’Onda torinese torna ad
attraversare la città di Torino, al grido del "noi non paghiamo la
vostra crisi!" e del "di scuola e di lavoro non si può morire!".
Bloccato il centro cittadino, iniziativa teatrale di fronte alla banca
San Paolo. Irruzione degli studenti a "Torino Incontra": la polizia
carica, l’Onda si conquista la visibilità e la parola.

A Torino questa mattina 200 persone hanno attraversato il centro
cittadino con un corteo selvaggio sotto una neve fittissima che ha
cominciato a cadere ed imbiacare la città fin dalle ore notturne. La
mobilitazione ha prima fatto tappa di fronte alla Banca San Paolo di
piazza San Carlo, con una messinscena teatrale sui responsabili della
crisi e gli avversari diretti che tutt* dovremmo affrontare in futuro:
banchieri, imprenditori e tutti quanti vogliono ora dividere le perdite
dopo anni di superprofitti.

Dopo il blocco del centro cittadino e l’iniziativa simbolica di fronte
alla banca San Paolo, gli studenti e le studentesse dell’Assemblea No
Gelmini e dell’Assemblea No Tremonti sono ripartiti in corteo per le
vie della città, dirigendosi verso la struttura di "Torino Incontra",
dove si stava svolgendo un covegno sul futuro della città promosso dal
comune di Torino e dall’Associazione Torino Internazionale. Quale
migliore occasione e palcoscenico per una mobilitazione che, per prima
e da subito, ha posto la questione della crisi e dei suoi costi sociali
al centro del dibattito e dell’iniziativa?

L’irruzione dell’Onda ha colto di sorpresa le forze dell’ordine, che di
fronte allo sbucare in ogni angolo degli studenti ha risposto caricando
in più occasioni, cercando di contenere e bloccare l’accesso. Le prime
cariche, visto anche il fattore sorpresa, sono state particolarmente
violenze, ed hanno causato un paio di contusi fra gli studenti. Che non
si sono però fatti intimorire ed hanno forzato il blocco poliziesco,
spingendolo fino in fondo al corridoio, per poi aprirsi i varchi
necessari per raggiungere l’aula. Gli applausi del pubblico fuori dalla
sala sono stati tutti per chi ha animato un appuntamento altrimenti
rituale e inconcludente.

"Noi non paghiamo la vosta crisi! Noi la crisi ve la creiamo!" è stato
lo slogan con cui l’Onda torinese ha fatto il suo ingresso in sala, la
quale annoverava in tribuna come in platea i personaggi della "Torino
che conta", in primis un basito sindaco Sergio Chiamparino, ma anche
Gianfranco Carbonato, presidente dell’Unione Industriale di Torino e
Enrico Salza, presidente del consiglio di gestione di Intesa San Paolo.
E’ stato letto il documento prodotto dall’Assemblea No Gelmini, che è
andato a sottolineare il concetto del "noi non paghiamo la vostra
crisi!" e della volontà degli studenti di essere protagonisti nella
costruzione del loro futuro. Dopodichè studenti e studentesse dell’Onda
hanno banchettato a champagne e pasticcini, prendendosi il buffet che
sindaco e amministrazione avevano preparato per gli invitati al
congresso…

Il corteo è quindi tornato a Palazzo Nuovo Occupato in corteo, dopo una
mattinata importante nel percorso di opposizione alla "controriforma
Gelmini", all’interno della quale l’Onda torinese si è conquistata un
momento rilevante di visibilità e parola. L’Onda non si ferma quindi,
già in direzione delle scadenze del 6 dicembre, corteo cittadino
indetto dai lavoratori e dalle lavoratrici ad un anno dalla strage
della ThyssenKrupp e manifestazione No Tav in Val Susa in difesa dei
beni comuni, e del 12 dicembre, sciopero generale e generalizzato
indetto dalla Cgil sulla spinta determinante dell’Onda Anomala!

 

pestaggio di parma-sul pc degli agenti foto trofeo con “la scimmia”

Come sempre…ACAB!!!!!!

 Bonsu, altro orrore dei vigili Foto trofeo con "la scimmia"

La procura ha trovato sul computer di un agente la foto, cancellata,
di un vigile che abbraccia Emmanuel mostrandolo come un ricordo di
caccia.

Come Abu Ghraib. Un vigile della polizia municipale di Parma si fa
fotografare mentre abbraccia la "scimmia" Emanuel Bonsu, indicando il
suo occhio tumefatto come trofeo. Come nella prigione irachena dove i
carcerieri mostravano i detenuti nudi, feriti, maltrattati e senza più
dignità.

E’ scioccante quello che ha scoperto la procura della Repubblica di
Parma: una immagine riemersa dalla memoria resettata di un computer del
Comando dei vigili urbani. Lo hanno scambiato per un pusher, inseguito,
picchiato, insultato – "confessa scimmia" -, lasciato andare con una
busta con la scritta "Emanuel negro", tenendosi come ricordo della
caccia una fotografia, un vero pezzo da collezione. Un vigile se l’era
salvata sul pc e solamente dopo ha provato a cancellarla, senza sapere
che i file eliminati possono anche essere recuperati. Gli inquirenti ci
sono riusciti: proprio oggi, il procuratore capo Gerardo Laguardia,
senza mai citare l’esistenza della foto, ha infatti parlato di
"ulteriori risvolti anche dai computer che i carabinieri hanno
sequestrato al comando di via del Taglio" riferendosi a file che
potrebbero essere stati cancellati o modificati.

Emmanuel, il giovane studente che ha denunciato gli agenti della
polizia municipale di Parma per averlo aggredito, pestato e insultato
senza un perché, quel momento non poteva scordarlo. Davanti alla pm
Roberta Licci, che cura le indagini sul caso, nel primo interrogatorio
raccontò di essere stato costretto da un agente a fare quella foto con
lui. Gli inquirenti, pochi giorni dopo, sono andati nel Comando della
polizia municipale: con la "scusa" di cercare atti e documenti hanno
sequestrato alcuni computer dalle scrivanie. Uno di questi era quello
giusto: nel pc erano stati cancellati diversi file, pochi giorni dopo
l’arresto di Emmanuel, cestinate delle immagini e resi inutilizzabili
dei documenti. I periti informatici della Procura però sono riusciti a
recuperare alcuni dati: fra questi, c’era anche quella foto, trofeo
dell’ operazione antidroga effettuata al parco Ex Eridania il 29
settembre. Quella che era valsa ai vigili i complimenti per la loro
professionalità dell’assessore alla sicurezza urbana Costantino
Monteverdi.

Adesso la procura avrebbe ormai acquisito i dati necessari per
chiudere le indagini preliminari. Il rinvio a giudizio dei dieci vigili
indagati e accusati in concorso di percosse aggravate, calunnia,
ingiuria, falso ideologico e materiale, violazione dei doveri
d’ufficio, abuso di potere e sequestro di persona, è ormai imminente.
Finora Mirko Cremonini, Andrea Sinisi, Ferdinando Villani, Marcello
Frattini, Graziano Cicinato, Giorgio Albertini, Pasquale Fratantuono,
Marco De Blasi, Stefania Spotti e Simona Fabbri non hanno aperto bocca
davanti ai magistrati. Oltre ai fatti di quella sera adesso c’è anche
da spiegare quella foto che mostra un vigile ben riconoscibile mentre
viene immortalato con il simbolo della sua "virilità". Ma che trofeo
non è: oggi Emmanuel Bonsu Foster, 22 anni, studente dell’Itis, è
traumatizzato, bloccato. Parla poco, non esce di casa, sta ancora male
fisicamente ed è in terapia da uno psicologo.

Sono passati due mesi da quello scatto e da quella notte. Non si è
ancora ripreso: ci ha provato, oggi pomeriggio, ad andare a Betania, il
centro di recupero per tossicodipendenti dove doveva iniziare a
lavorare come volontario. Ci ha provato "ma adesso non è ancora il
momento – dice il padre Alex – sta troppo male e non ci sono le
condizioni per iniziare. Forse lo farà da gennaio". Lo stesso periodo
in cui potrebbe arrivare il rinvio a giudizio per i dieci vigili
indagati.
(27 novembre 2008)

fonte: Repubblica

Milano – Sentenza per gli scontri del 11/03/06

Massima solidarietà ai compagni condannati per i fatti di Milano del Marzo 2006, di nuovo uno stato che sedicentemente si professa antifascista…denuncia e condanna gli antifascisti…rei di voler impedire un corteo dei…fascisti…si mostra per quel che è: paladino dell’autoritarismo più becero, che esso stesso rappresenta e che in maniera più colorita rappresentano i "fascisti del terzo millennio" di fiamma tricolore ora casa pound. Le condanne non fermeranno né gli antifascisti, né chi ha fatto dell’amore per la Libertà il proprio vessillo. Morte al fascismo, morte allo stato!

Stiamo organizzando -assieme ad altri- per sabato 13 Dicembre una serata benefit per raccogliere fondi da destinare ai condannati. Seguiranno maggiori informazioni.
Anarchici Pistoiesi.

Roma-Colpi di arma da fuoco contro occupazione abitativa, un ferito

Ieri nel tardo pomeriggio, davanti
all’occupazione di Casale Caletto in via di Cervara, un nostro compagno
ha subito un tentativo di omicidio ricevendo diversi colpi di arma da
fuoco di cui uno lo ha raggiunto ad un gluteo. Le condizioni del
compagno sono abbastanza buone anche se è ancora ricoverato al Sandro
Pertini per ulteriori accertamenti. Al momento ci risulta ancora poco
chiaro il movente di questa vigliacca aggressione; è però certo che chi
ha agito lo ha fatto con l’intento di uccidere. Questo episodio segue
un precedente attentato avvenuto qualche giorno fa verso la stessa
occupazione abitata da numerose famiglie con bambini nel quale erano
stati esplosi colpi di arma da fuoco verso una finestra. Ribadiamo la
nostra solidarietà nei confronti del compagno ferito e dell’occupazione
abitativa di Casale Caletto.
Nessun attacco da parte di chiunque fermerà la lotta di classe!

Le compagne ed i compagni di Combat

Le compagne e i compagni di Viterbo
in solidarietà con il compagno e l’occupazione

Niente e nessuno ci fermerà!

Francesco Gioia trasferito a Sulmona

Francesco in questi giorni è stato trasferito
nel carcere di Sulmona. Ancora non si conoscono le motivazione di un
simile trasferimento. Seguiranno aggiornamenti.
Libertà per Paola, Daniele e Francesco

Anarchici e anarchiche di Via del Cuore

FRANCESCO GIOIA
CASA PENALE VIA LAMACCIO 1
67039 SULMONA (AQ)

Bologna. Poliziotti smascherati da videocamera: hanno pestato e arrestatto Rom innocenti

Da indymedia EmiliaRomagna:

y1pp8BE3ACUAvyim5_hg8-2q5VkWOd-KBf-oVs4F2f6VnXmQnx18HdtwqxP6ty4CZyT.jpeg

Sono fatti che accadono intorno a noi e che costituiscono una
spaventosa

persecuzione poliziesca e giuridica contro i Rom. Questa
volta, grazie a una coincidenza, abbiamo le prove degli abusi, abusi
che restano nella stragrande maggioranza dei casi impuniti, perché gli
agenti si coprono a vicenda e i loro superiori, pur non approvando, non
si sforzano di combattere. Colpevoli le forze dell’ordine, ma colpevoli
anche i polit

ici che potrebbero visitare i detenuti Rom nelle carceri,
per raccogliere le loro testimonianze e comprendere che portata abbia
il fenomeno. Colpevoli i magistrati che condannano persone innocenti in
base alle sole dichiarazioni di uomini in divisa. Colpevoli gli
antirazzisti, che non entrano in contatto con i Rom, ma esauriscono i
loro ideali in cortei, manifestazioni e salotti.

—————

Bologna. Quattro poliziotti, inchiodati da una videocamera, indagati per abusi e violenze su giovani Rom

Bologna, 25 Novembre 2008. Le organizzazioni per i diritti umani
raccolgono ogni anno decine e decine di segnalazioni di abusi e
violenze perpetrate da agenti delle forze dell’ordine nei confronti di
bambini, donne e uomini di etnia Rom. Il caso di Stelian Covaciu e
della sua famiglia, picchiati e intimiditi da agenti di polizia a
Milano, non è certo un episodio isolato. La sola differenza, rispetto a
tanti altri eventi simili e anche più gravi, risiede nel fatto che
Stelian ha avuto il coraggio di denunciare i suoi aguzzini, subendo
conseguenze terrificanti, perché gli agenti sono tornati a cercarlo più
e più vo

lte, costringendolo a fuggire insieme ai suoi cari, come
animali braccati. Personalmente, ho assistito a episodi di brutalità
incredibile, durante sgomberi e operazioni di pubblica sicurezza. In
quei casi, sono sempre riuscito a fermare gli agenti violenti,
frapponendomi a fare da scudo alle vittime con il mio corpo e
ricordando, nello stesso tempo, agli aguzzini il loro giuramento di
"servire e proteggere" e le possibili conseguenze delle loro azioni. Il
mio gruppo ha presentato prove e testimonianze di abusi polizieschi
alle autorità dell’Unione europea, essendo purtroppo costume di q

uelle
italiane coprire i misfatti degli uomini in divisa, anziché
stigmatizzarle e punirle, come sarebbe necessario per salvaguardare
l’integrità delle istituzioni di pubblica sicurezza.
A Bologna quattro poliziotti del Reparto Mobile sono da oggi oggetto di
indagine da parte del pm Antonello Gustapane per arresto illegale,
calunnia, falso ideologico, lesioni aggravate e frode processuale. Le
accuse riguardano una rissa con tre Rom davanti a una discoteca di
Casalecchio di Reno, nella notte tra il 7 e l’8 ottobre 2008. In genere
la parola dagli agenti, in questi frangenti, è legge e gli sfortunati
Rom che cadono nella loro trappola subiscono pestaggi e condanne per
direttissima, spesso a p

esanti pene detentive, nonostante siano
completamente innocenti. In questa occasione, però, si è verificata una
coincidenza tanto rara quanto preziosa: il filmato registrato da una
telecamera, infatti, dimostra al di là di ogni dubbio che i Rom non
avevano effettuato alcuna rapina né aggredito

nessuno, al contrario di
quanto verbalizzato dagli agenti. Lieto fine – salvo nuovi
insabbiamenti – di un caso (questo caso) su cento, perché in genere gli
agenti violenti si assicurano di non essere videoripresi, quando
commettono i loro abusi. In quest’occasione, però, comunque vada a
finire, almeno i tre Rom iniquamente accusati di un grave reato non
subiranno l’ennesima ingiustizia. R.M.