Venezuela: Nessuna concentrazione del potere è rivoluzionaria

* Di fronte al tentativo di Chavez di
permettersi la rielezione presidenziale indefinita, attraverso
l’approvazione del Referendum di un emendamento costituzionale, noi
anarchici rendiamo pubblica questa dichiarazione, contenuta anche
nell’Editoriale di El Libertario, n. 55 di Gennaio- Febbraio 2009.

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– A metà Dicembre ad una gran quantità di persone con contratti alle
dipendenze statali furono rescissi i contratti, secondo ordini “
dall’alto” che di fronte ad uno scenario di crisi economica obbligavano
a ridurre drasticamente l’ingolfata nomina statale. Dall’altra parte,
un reportage dell’organizzazione CECODAP calcolò il nomero di 174
bambini e bambine morti all’anno per arma da fuoco, nelle zone popolari
dove risiedevano. Questo testimonia l’estensione della violenza vivida
nel paese, sintomo della nostra crisi sociale. La mancanza di un
alloggio degno colpisce 13 milioni di persone. Per colpa di 10 anni
consecutivi di fallimento delle mete del Governo bolivariano, si è
generata una mobilitazione delle comunità senza tetto in lungo e in
largo nel paese, si sono occupati terreni sotto la minaccia della
criminalizzazione e della repressione poliziesca e giudiziaria.
L’inflazione nell’anno 2008 si è collocata come la più alta
dell’America latina, condannando i salari reali nell’aumento dei costi
di alimenti e servizi. La situazione che non sarà migliore nell’anno
2009. In aggiunta, le spese e le entrate statali diminuiranno
significativamente a causa della riduzione dei prezzi del petrolio
d’esportazione. La situazione ospedaliera, di sicurezza sociale, delle
persone private di libertà, il degrado dei corpi di polizia e
l’assassinio dei sindacalisti, non resiste nemmeno ad un minimo esame,
se si pensa a tutta la propaganda dispiegata dallo Stato con i mezzi di
comunicazione statali.

Controcorrente, le preoccupazioni governative sono ben lontane dalle
sofferenze, domande ed esigenze della gente comune. Dalla cupola si è
stabilito che la priorità, come se non ci fossero problemi più urgenti
da risolvere, è cambiare un articolo nella Costituzione per permettere
una re elezione indefinita per l’incarico presidenziale. Questa
modifica completerebbe l’intelaiatura giuridica che sosterrebbe la
progressiva centralizzazione militarizzante del potere che abbiamo
sofferto nell’ultima decade, compiendo le formalità democratiche. In
questo socialismo da caserma sostentato nella costruzione di un
capitalismo di Stato, non esiste “ processo” possibile ne l’eventualità
del minimo dissenso dalla linea politica ordinata dall’alto e messa in
atto tramite il PSUV (“Partido Socialista Unido de Venezuela”) , come
lo sanno bene le altre organizzazioni partitiche come il PCV (“Partido
Comunista de Venezuela”) e il PPT (“Patria Para Todos”), che appoggiano
la proposta bolivariana.

Nonostante aver vissuto per un decennio le entrate petrolifere e
fiscali più alte della storia venezuelana, l’assenza di cambiamenti
strutturali, lo sviluppo dell’economia rentista e mono produttrice,
così come gli scandalosi indici di corruzione a tutti i livelli del
governo, ci pongono sfavorevolmente alle porte di una crisi economica
globale, la quale, come tutte le crisi, colpirà con maggior enfasi i
settori più vulnerabili. Senza dubbio, gli appetiti del potere non
hanno ricevuto critica a spendere 800 milioni di bolivares forti (
quasi 400 mila dollari) in una campagna per l’emendamento
consituzionale.

L’appoggio mostrato alla proposta dai principali funzionari statali e
attori economici ha la sua motivazione: assicurare la continuità di un
modello di governare del quale hanno beneficiato ampliamente. Già è in
occultabile l’esistenza di un nuovo settore di classe privilegiata, la
“boliborghesia”, nata e rafforzata al calore della simulazione pseudo
rivoluzionaria. Questa fiorente oligarchia condividendo spazi con gli
estamientos tradizionali legati alla globalizzazione dell’economia,
mostra senza pudore l’arricchimento immediato più scandaloso del
continente. Questi ampones dal collo bianco e cappello rosso, riparati
per l’impunità concessa dalla concentrazione del potere, hanno
realizzato desfalcos al denaro pubblico, di una grandezza che collocano
i desmanes amministrativi dell’ex sindaco di Caracas Juan Barreto come
un ladro di galline di provincia.

In questa esposizione di principi, è possibile osservare nelle sue
forme, la sostanza del “ Nuovo mondo” che ci vogliono imporre dal
vertice della cupola del ricambio burocratico. La coazione degli
impiegati pubblici per la sottoscrizione dell’emendamento, sotto la
minaccia velata o esplicita di una possibile perdita del lavoro,
esemplifica lo spirito di cambiamento che anima questa stravaganza
populista del XXI secolo. In un simile torneo di opportunismo e
abiezione, gli scopi giustificano l’applicazione di qualsiasi mezzo,
precisamente il contrario dell’etica che animava i padri fondatori del
socialismo. Il caudillismo autocrate nega l’essenza del contro potere
popolare, nel quale l’ampia maggioranza e non solo una persona, sono il
motore che spinge alle trasformazioni. In cambio, il transito in questa
direzione legittima la militarizzazione della vita quotidiana, la
mancanza di indipendenza e autonomia dei movimenti sociali, la
penalizzazione delle differenze e del dissenso, la discriminazione per
motivi politici, la corruzione e impunità degli adulanti, come la
perdita della potenzialità democratica delle assemblee dirette che si
esprimono in molteplici forme e non solamente con la riduzione all’atto
elettorale.

La vocazione alla concentrazione del potere deve essere combattuta da
tutti i punti possibili. Per i libertari e libertarie, lo scopo
consiste nello scavare la base di appoggio del governo senza che ciò
significhi l’aumento delle fila dell’opposizione mediatica. Proponiamo
e sosteniamo la costruzione di un’alternativa dal basso, che non
abbandoni i sogni di una società più giusta di esseri umani liberi e
solidali, autonomi dal potere e dalle istituzioni della violenza e
della coercizione.

[Per consultare i documenti sull’anarchismo e anarchici del Venezuela
in italiano, andare alla sezione “other languages” nella pagina web
www.nodo50.org/ellibertario]

El Libertario www.nodo50.org/ellibertario – ellibertario@nodo50.org

Related Link: http://www.nodo50.org/ellibertario

Trasferita Maddalena Calore

Madda é stata trasferita nel carcere di Vigevano.

Per scriverle, il nuovo indirizzo é:

 

Maddalena Calore
Casa Circondariale di Vigevano
Via Gravellona, 240
27029 Vigevano (PV)

 

Seguiranno aggiornamenti, anche per quanto riguarda Peppe

Grecia – Attentato a procuratore antiterrorismo

(ANSA) – ATENE, 12 FEB – Una bomba artigianale e’ esplosa davanti
all’abitazione ateniese del procuratore capo addetto ai casi di
terrorismo, Papagelopoulos. L’attentato con un ordigno a gas di modesta
potenza, riferiscono i media, non e’ stato rivendicato, ma e’ del tipo
che la polizia suole attribuire agli anarchici ed ha fatto solo danni
materiali.

Pontassieve (FI) – Denunciati tre compagni

Esprimiamo solidarietà ai compagni della Macchia, come sempre il potere dimostra tutta la sua arroganza e la sua violenza nei confronti di chi non è disposto a chinare il capo e dire si signore. Vi appoggeremo in ogni iniziativa. Un abbraccio.

IL SINDACO NON RIDE…
DALLE BANANE ALLA QUERELA:
SIAMO PROPRIO ALLA FRUTTA
 

Il 2 Febbraio si è svolta
la prima udienza a carico dei 21 compagni denunciati per l’occupazione
dell’SRA la Macchia, spazio restituito all’ uso collettivo nel febbraio
2006 dopo anni di completo abbandono. Già nel giugno 2006, con lo sgombero
forzato dei carabinieri di pontassieve su ordine del sindaco Marco Mairaghi,
lo spazio è ripiombato nell’ abbandono più completo in cui giace
tuttora… altro che riqualificazione .

L’assemblea di voci dalla
macchia ha continuato la propria attività politica sul territorio con
i mezzi che la contraddistinguono.

Nella notte fra il 10 e l’
11 aprile a pontassieve tre compagni di Voci dalla Macchia sono stati
colti in flagranza mentre affiggevano alcuni manifesti nel periodo della
campagna elettorale nazionale del 2008. I manifesti, intitolati “La
Repubblica delle Banane” ironizzavano sulla forma rappresentativa
del voto, mettendone in evidenza l’ effettiva inutilità, considerato
l’attuale contesto politico-governativo territoriale e nazionale ,
attraverso una parodia dai toni satirici in forma di vernacolo. Ad abbellire
il tutto era stato inserito un fotomontaggio raffigurante il primo cittadino
Marco Mairaghi circondato da una banda musicale. L’immagine lo immortalava
nell’atto della celebrazione di un finto manifesto elettorale raffigurante
una scimmia in veste di candidato elettorale che prometteva “più
banane per tutti”.  A seguito della compilazione di un verbale
prestampato è stata sequestrata una copia dei manifesti e consegnato
un avviso di una possibile apertura di inchiesta . Ad un breve passo
dalle elezioni amministrative 2009 sono giunte le notifiche delle denunce
con l’imputazione di danni all’ immagine e diffamazione del sindaco
Marco Mairaghi. Come prova della montatura che è stata costruita sul
caso, nella fotocopia del manifesto allegata agli atti è stata omessa
la frase rilevante : “raccolta di notizie non proprio vere “. Con
queste denuncia, a nostro parere, è stato raggiunto l’apice della
meschinità, dato dal timore di un vero confronto pubblico, colpendoci
invece, individualmente. Questa vicenda è parte delle strategie repressive
messe in atto a tutti i livelli come anche sul nostro territorio verso
chi dissente pubblicamente e chi volontariamente sfugge all’ottica
conformista di  questa società liberticida .

Voci dalla Macchia

Lecco – Arrestato Compagno

Durante la giornata della commemorazione del
giorno del ricordo, come ogni anno una sfilza di fascisti ha deciso di
sfilare in corteo per le vie di Lecco in ricordo dei loro “martiri”
delle foibe. Un gruppo di antifascisti ha deciso di dedicare a loro dei
cori come “morte al fascio” e “non ci sono martiri nelle foibe”. A
questi cori ha reagito lo squadrone di celere e digos, caricando
immediatamente il gruppo di individui, fermando 4 compagni. La carica è
stata improvvisa, accompagnata da insulti e calci. Uno dei fermati,
Riccardo, è stato tratto in arresto e sarà processato con rito
abbreviato, probabilmente domani. I reati attribuiti per tutti e
quattro sono: radunata sediziosa, manifestazione non autorizzata e
resistenza a pubblico ufficiale. Probabilmente al compagno è attribuito
anche il reato di lesioni a pubblico ufficiale. Quest’ennesimo attacco
da parte della digos di Lecco non può che ricevere la giusta risposta
da parte nostra, e saremo presenti al processo, rilanciando la lotta
contro ogni forma di militarismo e di nazionalismo.
A presto nuovi aggiornamenti su data del processo e particolari.

Anarchici lecchesi

Firenze – Foglio di via per 3 anni a Favollo

 Esprimiamo massima solidarietà al compagno fermato dai fascisti in divisa per impedirgli di partecipare alla manifestazione antifascista. Il messaggio lanciato dai bastardi in uniforme è chiaro, non saranno tollerate interferenze al compimento del progetto neoautoritario in marcia nell’italico stivale.
Di fronte ad aggressioni premeditate ai danni di compagni o immigrati, difronte alla virata autoritaria che il potere sta dando al paese ogni voce contraria va zittita con la prevaricazione, l’intimidazione…il problema non è solo italiano, in Inghilterra un simpatizzante Shac è stato arrestato per alcuni commenti su indymedia. Da parte nostra auspichiamo che la scintilla greca appicchi il fuoco in tutta Europa, contro stato e capitale, per una vita degna di essere chiamata tale libera dalla schiavitù di stati (i veri terroristi) e mercato. Solidarietà a Favollo. VIVA L’ANARCHIA!
 
 
PRIMA DELLA MANIFESTAZIONE ANTIFASCISTA DI FIRENZE DEL 7 FEBBRAIO VIENE
FERMATO E CONDOTTO IN QUESTURA FAVOLLO.PER AVERE UN TEMPERINO DI LAMA 6
CM E UNO SPRAY AL PEPE DI LIBERA VENDITA SE NE ESCE (DOPO ESSER STATO
RINCHIUSO 6 ORE NEGLI UFFICI DELLA QUESTURA) CON IN MANO UN FOGLIO DI
VIA DA FIRENZE PER 3 ANNI + ANNESSA DENUNCIA!
 

Pistoia-Contro ogni fascismo: il caso Venezuela

Riceviamo e pubblichiamo:

Il comitato antifascista San Lorenzo organizza una serata Antifascista

Sabato 14 febbraio 2009 – Circolo 1° Maggio, via di Porta San Marco, 38 – Pistoia

CONTRO OGNI FASCISMO: IL CASO VENEZUELA

– ore 20.00 cena conviviale con piatti SudAmericani
– ore 21.30 proiezione del documentario:

PUENTE LLAGUNO, CLAVES DE UN MASACRE

Documentario sui fatti avvenuti l’11 aprile 2002 in Venezuela.

L’Aquila – Danneggiati ripetitori

fonte : "IL Messaggero" del 10/02

"Lucchetti distrutti, porte forzate e danneggiate. I vandali hanno
ancora preso di mira le stazioni base delle emittenti radiotelevisive e
non solo di Monteluco di Roio. Approfittando della zona scarsamente
illuminata e della dislocazione delle stazioni radiotelevisive,
nascoste tra la pineta, ignoti hanno messo in atto una serie di atti
vandalici a danno, a quanto sembra, anche delle Forze dell’ordine che,
a Monteluco, hanno stazioni e ponti ripetitori, in virtù della
posizione della collina che, sovrastando la città, rende le
comunicazioni radio e telefoniche, sempre efficienti anche nelle
frazioni più lontane. Il danneggiamento delle postazioni è saltato
fuori nella tarda mattinata di ieri. Sul posto sono intervenuti gli
agenti della squadra Volante, quelli della Digos e gli agenti della
Polizia scientifica. Subito dopo sono arrivati anche i Carabinieri del
Nucleo operativo e radiomobile. L’ultimo atto vandalico in ordine di
tempo era stato compiuto contro un emittente televisiva locale. In
quell’occasione furono tranciati i cavi di alimentazione del
ripetitore. (…)

Ferrara – Ultime brevi

Sabato 24 gennaio / Domenica 25 gennaio:
Distrutta nella notte parte di un impianto di videosorveglianza nei
pressi di una scuola, istallata per contrastare il fenomeno delle
scritte contro la polizia.

Venerdì 6 febbraio / Sabato 7 febbraio: Imbrattata nella notte con
vernice nera la sede di Arpa, complice nella costruzione di un asilo su
un adiscarica di cvm.

Domenica 8 febbraio / Lunedì 9 febbraio: Incendiati nella notte
cassonetti davanti al carcere di via arginone in solidarietà con la lotta dei detenuti dell’emilia romagna contro l’ergastolo.