Saronno – Devastato il TeLOS

Questa mattina il TeLOS ha ricevuto nuovamente visite sgradite.
Qualcuno si è introdotto ed ha provveduto a distruggere tutto il
distruggibile. Partendo dal tetto, passando per i computer, i mobili,
la cucina, la distro, il bancone e le spillatrici, le finestre, i muri,
le casse e gli ampli, le porte, senza tralasciare nulla quando tutto è
stato distrutto ed accatastato nel giardino tra il capannone e la casa.
Il generatore e un cannone-spara aria calda sono stati invece fatti
sparire, insieme ad altri attrezzi di lavoro.
Questa sera ci troviamo alle 21 in via Garibaldi per discutere e
decidere che fare (al telos siamo senza finestre ed elettricità…)
Seguiranno aggiornamenti.

In allegato 3 foto che documentano la triste devastazione.

collettivolafenice@email.it // http://collafenice.wordpress.com

Immagini [1] [2] [3]

Grecia – Notizie dirette

da un compagno in grecia

Atene, Exarchia, 6 gennaio 2009

Le occupazioni delle facolta’ sono terminate il 24 e la situazione
si e’ decisamente tranquillizzata, anche se durante le vacanze e’ stato
occupato un altro posto, un teatro in mezzo alle tre piazze centrali di
Atene, con l’intento di mantenere un luogo per le assemblee e per
continuare a vedersi. La partecipazione e’ decisamente diminuita, a
fronte delle assemblee di dicembre che riunivano centinaia di persone,
ma rimane molto consistente: basti pensare che all’assemblea di stasera
ad economia -convocata il giorno stesso – eran presenti circa 400
persone, e stiam parlando solo di anarchici, niente studenti, niente
immigrati, niente zingari, invece presenti nelle assemblee di dicembre.

Nei giorni scorsi è successo più o meno questo:

31 dicembre presidio notturno al carcere di
Koridallos prima al maschile, poi al femminile, 500 persone circa,
presenza sparuta di forze di polizia (una trentina), corteo spontaneo
con qualche lieve danno (Koridallos e’molto lontana dal centro).
Contemporaneamente un blocco nel centro attacca una decina di banche.

1 gennaio: nel tardo pomeriggio viene attaccato un gruppo di poliziotti con molotov appena fuori Exarchia.

2 gennaio: volantinaggio nella metropolitana sul
caso di Kostantina, occupazione di due uffici per leggere piu’ volte
attraverso i microfoni della metro il volantino che rimandava al corteo
del giorno seguente. Praticamente tutti prendono il volantino e leggono
sul momento, chiedendo informazioni- Due parole su Kostantina Kunova:
immigrata bulgara, lavorava nell’impresa di pulizie della metro,
sindacalista, a dicembre si rifiuta di firmare/accettare una
tredicesima da 200 euro ma "ufficialmente" da 800 euro. Una sera,
rincasando viene aggredita e le viene tirato in faccia dell’acido che
le penetra nella gola. Attualmente e’ ancora in fin di vita
all’ospedale, nel caso remoto in cui sopravviva, avra’ comunque perso
entrambi gli occhi e lesionate in modo definitivo le corde vocali,
insomma muta e cieca oltre allo stomaco gravemente lesionato. I
giornali han parlato pochissimo di lei, come han parlato niente di un
pakistano trovato morto qualche giorno fa e probabilmente ucciso.

3 gennaio: ore 13, corteo anarchico in solidarieta’ con Kostantina.
Un migliaio di persone. Durante il corteo una stazione della metro
viene ripulita da telecamere e obliteratrici, la polizia si mantiene
lontanissima per tutto il tragitto.
ore 15: parte altro corteo solidale con i palestinesi di Gaza
organizzato da sinistre varie, direzione ambasciata israeliana.
Quattro-cinque mila persone circa, molti anarchici presenti, violenti
scontri per piu’ di un’ora iniziati da giovani palestinesi, decine di
banche danneggiate.
I nuovi lacrimogeni provenienti da Israele sono effettivamente di altra pasta secondo molti.
Contemporaneamente un gruppo di un centinaio di anarchici attacca la
stazione metropolitana di una delle tre piazze centrali di Atene, a
molti km di distanza dal corteo. Decine di telecamere, uffici e
obliteratrici distrutte.

4 gennaio: altro corteo per la palestina, convocato
il giorno stesso, quindi non preparato, due-tre mila persone, nuovi ma
piu’ brevi scontri difronte all’ambasciata israeliana, altre decine di
banche danneggiate.
Sei fermati, tutti rilasciati.
Nella notte vengono sparati diversi (pare piu’ di venti) colpi di
pistola e kalashnikov (si parla pure di una granata) verso una squadra
antisommossa. Due poliziotti vengono colpiti da piu’ colpi. Uno e’
molto grave ma ormai fuori pericolo.

5 gennaio: al mattino presidio sotto il ministero del lavoro per Kostantina. Nel pomeriggio megafonaggi e volantinaggi nel centro.

Nel quartiere di Exarchia, dove la polizia non mette piede da mesi
(non e’ una metafora) vengono eseguiti 300 (non 72 come riportato da
qualche parte) fermi di polizia dalle squadre antisommossa. Diverse
perquisizioni in abitazioni e locali, molti sono ritrovi di anarchici.
Le squadre effettuano un vero e proprio rastrellamento, con
intimidazioni varie.
Attualmente dei 300 rimangono solo 5 in stato di fermo, verranno, si
suppone, rilasciati domani. Il quartiere di Exarchia e’ pieno di sbirri
in assetto anti sommossa, cosa che non accadeva da anni secondo alcuni.
Il luogo dell’assassinio di Alexis e’ presidiato da sbirri ma, in piena
notte,decine di persone stazionano il luogo dandosi il cambio e girano
continuamente per il quartiere (vi sono sedi anarchiche, di altre
organizzazioni, bar di anarchici e altro, per cui gli abitanti
presidiano il tutto). Vi sono ancora sporadici fermi, ma non c’è alcuna
intenzione di mollare la piazza agli sbirri Alla sera assemblea a
Economia, centinaia di persone presenti. Gli abitanti di Exarchia,
riuniti in un’altra assemblea di quartiere invitano per l’indomani alle
13 ad un concentramento nella piazza centrale per ricacciar via la
polizia (gia’ a dicembre gli stessi si eran presentati alla caserma del
quartiere a chieder che si levassero dal cazzo).
All’Irida Squat, il teatro, un centinaio di persone è riunito per
prevenire eventuali sgomberi (il luogo non ha l’asylum, al contrario
delle facolta’) o piu’ probabili, secondo i compagni, attacchi dei
fasci…. Si attendono per i prossimi giorni altre pesanti reazioni…..

Per il resto Atene viene ripulita velocemente ma ci sono centinaia
di negozi di lusso, concessionarie, banche, catene commerciali
letteralmente in fumo, diversi edifici di 4-5 piani sono interamente
bruciati. In alcune vie l’odore di bruciato si sente ancora
pesantemente. Pare che l’80% del commercio natalizio sia fottuto.
Per le rivolte di dicembre ci sono 200 denunciati ma solo una
settantina sono detenuti, per lo piu’ immigrati beccati durante i
saccheggi.
Venti di questi settanta verranno processati con le leggi
antiterrorismo. C’e’ un numero imprecisato di dispersi, ancora
immigrati, visto che non si puo sapere nulla sui deportati o espulsi.
Il 9 ci sara’ la prima manifestazione studentesca dopo le vacanze;
nell’ultima settimana gli studenti, che a quanto pare son quelli che
han fatto piu’ macello insieme agli immigrati, son rimasti fermi.
Il 15 ci saranno manifestazioni in tutta la grecia per gli arrestati,
mentre il 17 ci sara’ una manifestazione nazionale a Larissa, nel nord.

DE’ (A)NDRE’ VIVE!

L’11 Gennaio del ’99 il vuoto che ci attraversa si faceva un po più vuoto e l’orizzonte un po più grigio; nel ’98, qualcuno ha perso un padre, qualcuno un marito, alcuni un cantante, gli ultimi uno dei pochi che avevano deciso di dargli voce, la poesia ha perso i colori dei carrugi di Genova e della Sardegna ed ha aquistato quelli della nostalgia che sa di rimpianto, noi abbiamo perso un compagno, un compagno tanto schivo quanto presente nei momenti di bisogno (come non ricordare i concerti benefit per la stampa Anarchica?), un compagno che non si è mai vergognato di dirsi Anarchico anche quando le circostanze avrebbero voluto più "cautela" per un personaggio in vista (suo malgrado) come lui…insomma in quel Gennaio -proprio come il suo amico Tenco tanti anni prima- Fabrizio ci lasciava -cose che capitano agli uomini- e cosa avrà pensato la morte di colui che l’aveva cantata, trovandoselo davanti? Certo, noi avremmo preferito che quel randez-vous fosse quantomeno rimandato, ma tant’è…fortunatamente ci sono le canzoni…si le canzoni…ma bastano le canzoni…? La domanda ha poco senso ed una semplice risposta: questo è quello che ci rimane, questo ci deve bastare…certo saremmo stati curiosi di sentirlo cantare della sua Genova sfregiata dalla violenza del potere che sempre aveva avversato o del Sud America che resiste all’avvilimento del capitale, Oaxaca…Poi il medio Oriente ancora violentato o le Rivolte greche o…certo che dieci anni sono tanti, tanti per il rimpianto d’un amore che non c’è più, tanti per un ricordo che comunque vive…Noi comunque ci siamo, sempre in direzione ostinata e contraria, come pettirossi da combattimento, non "angeli senza dio" (come lo stesso Fabrizio ci definì parlando di Malatesta), ma  uomini, forse un po ai margini, mai chini, sempre nella nostra nuvola di dubbi e bellezza…Ciao ancora F(A)brizio.
 
http://www.youtube.com/watch?v=UbTglb4GK74
 
 
 

Assemblea cittadina in solidarietà con la popolazione di Gaza


Venerdì 9 Gennaio 2009
ore 21:15
presso lo Spazio Liberato
Ex
Breda Est
(via Pacinotti 9, Pistoia)

ASSEMBLEA CITTADINA

Per
organizzare insieme un percorso di iniziative in solidarietà con la
popolazione della Striscia di Gaza sotto attacco da parte di Israele

Comunità Araba ed Islamica di Pistoia, Comunità Palestinese Toscana,
Associazione di Amicizia Italo-Palestinese

Per informazioni:

Raja 338/8107406,

Francesco  333/9110255

i$raeliani usano bombe al fosforo bianco!

 bastaguerre!

05/01/2009

Times: israeliani usano bombe al fosforo bianco

L’ipotesi avanzata da un ufficiale israeliano

Nell’offensiva di terra nella Striscia di Gaza l’esercito israeliano
starebbe usando i controversi proiettili al fosforo bianco che creano
spesse cortine fumogene, ma che possono anche causare terribili
ustioni. Lo rivela il quotidiano britannico Times nell’apertura del
suo sito internet.

Come a Falluja e in Libano. Il giornale riporta le dichiarazioni di un
esperto di intelligence israeliano. Si tratta delle stesse munizioni
impiegate dagli Usa in Iraq nel novembre del 2004 a Falluja e nella
guerra del Libano contro Hezbollah nel 2006. In base al Trattato di
Ginevra del 1980 – precisa il Times – il fosforo bianco "non puo’
essere usato come arma di guerra nelle aree popolate da civili, anche
se non ne è vietato li”impiego appunto come cortina fumogena o come
bengala per illuminare le aree" dove operano le truppe. In realtà,
secondo il Times, vengono usate nelle aree urbane "per snidare i
cecchini o quanti restano appostati tra le macerie per far esplodere
gli ordigni improvvisati" al passaggio delle truppe. Israele ha
riconosciuto di aver usato il fosforo bianco nel Libano meridionale
durante la disastrosa guerra dell’estate del 2006 contro le milizie
sciite di Hezbollah. "Impiegare tali proiettili in un’area delle aree
piu’ densamente popolate del mondo come la Striscia di Gaza – scrive
il giornale conservatore – alimenterà ulteriormente le critiche contro
l’offensiva israeliana che ha già causato almeno 2.300 feriti".

Tessuti bruciati. I proiettili danno vita a "esplosioni fantastiche,
causano tanto fumo ostacolando la vista del nemico e consentendo alle
nostre truppe di avanzare", ha spiegato un esperto di sicurezza
israeliano. "Se il fosforo bianco è stato sparato in maniera
deliberata sulla la gente qualcuno finirà alla Corte per i crimini di
guerra dell’Aia", ha commentato l’ex maggiore dell’esercito
britannico, Charles Heyman, perchè "è anche un arma terroristica. Le
gocce di fosforo bruciano al contatto con la pelle". Tsahal ha negato
l’uso del fosforo, ma non ha voluto precisare il tipo di armi adottate
limitandosi a ribadire che "Israele usa munizioni autorizzate dal
diritto internazionale", ha detto il portavoce, capitano Ishai David.
Tra i militari il fosforo bianco viene chiamato ‘Willy Pete’ fin dalla
Prima Guerra mondiale ed è stato ampiamente utilizzato dagli Usa nel
Vietnam. Il fosforo bianco viene conservato sott’acqua o in azoto
perchè a contato con l’ossigeno presente nell’aria produce anidride
fosforica generando calore. L’anidride fosforica reagisce
violentemente con composti contenenti acqua (come il corpo umano) e li
disidrata producendo acido fosforico. Il calore sviluppato da questa
reazione brucia la parte restante del tessuto molle. Il risultato è la
distruzione completa del tessuto organico.

Atene – Colpi di mitra sulla polizia

fonte: rainews24

In Grecia un poliziotto e’ rimasto gravemente ferito stanotte a
Atene. Alcuni sconosciuti gli hanno sparato addosso colpi di
mitraglietta, secondo quanto appreso da fonti della polizia. Anche un
altro poliziotto e’ stato colpito, non in modo grave.

Il poliziotto, ferito al petto e in un piede, e’ stato ricoverato in
ospedale in gravi condizioni e deve essere operato, ha aggiunto la
stessa fonte. L’aggressione e’ avvenuta poco dopo le 4
locali, quando erano le 3 in Italia. I due agenti stavano di guardia davanti al ministero della Cultura nel centro di Atene.

Gli aggressori sono riusciti a fuggire e ora i poliziotti stanno
dando loro la caccia nel centro di Atene, dove hanno fermato una
quarantina di persone nel quartiere di Exarchia. Sul posto
dell’aggressione sono stati trovati una ventina di bossoli di
Kalaschnikov.

Francesco Catgiu e la continua tortura da parte dello stato

da informa-azione.info

Continuano le torture da parte dello stato nei confronti del prigioniero Francesco Catgiu.
Condannato nel 1984 per un processo tra i più inverosimili della
giustizia sarda, Catgiu, claustrofobico, ha subito torture di ogni
genere, sperimentando le peggiori violenze dell’istituzione carceraria.
Il magistrato Franco Ionta,
capo del DAP, diligente amministratore del tritacarne penitenziario e
sadico burocrate, ha rifiutato la semplice richiesta di trasferimento
di Francesco, sessanatasettenne in sedia rotelle e affetto da morbo di
Parkinson. Per conoscere più approfonditamente le mostruosità del
carcere subite da Catgiu vi rimandiamo al n°3 del bollettino di Croce
Nera (2001).

"SIRBONE" LIBERO!
IONTA BOIA!

Di seguito un articolo che descrive gli ultimi scatti dell’ingranaggio burocratico.

fonte: Agi, 2 gennaio 2009

"Francesco Catgiu, 67 anni, di Orgosolo, in gravi condizioni di
salute, recluso a Secondigliano di Napoli, deve essere trasferito in
Sardegna dopo oltre 24 anni di detenzione in carceri della penisola. Ha
il diritto di trascorrere il residuo della pena (6 anni e 3 mesi) in un
istituto dell’isola dove possa essere curato e stare vicino agli
affetti familiari. Del resto, per le numerose patologie di cui soffre,
la sua lontananza dall’isola non può essere giustificata da ragioni di
pericolosità sociale".
Lo afferma la consigliera socialista Maria Grazia Caligaris (PS),
componente della Commissione Diritti Civili, che ha scritto al capo
Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria del Ministero della
Giustizia, Franco Ionta, e al direttore del carcere di Secondigliano
per avere notizie sulle condizioni di salute del detenuto e
sull’eventuale trasferimento in Sardegna.
Il capo del Dipartimento ha, precisato, nella risposta, che "non
risulta che Catgiu abbia formulato istanze di trasferimento per la
Sardegna" ed "è affetto da tali e tante patologie da comportare la sua
permanenza in un istituto penitenziario fornito di centro diagnostico
terapeutico".
"Affetto dal morbo di Parkinson, da una forma di paraplegia che lo
costringe a muoversi con le stampelle, dalla psoriasi, da gravi
disturbi claustrofobici e da una artrosi progressiva che gli blocca un
braccio, non è più difeso da parecchio tempo dall’avvocato Vittorio Trupiano
del Foro di Napoli che aveva avviato la procedura al Tribunale di
Palermo per la revisione del processo. Il fatto assurdo – precisa
Caligaris – è che Catgiu non è a conoscenza della rinuncia del difensore di fiducia e non è in grado di compilare, per via gerarchica, la richiesta di trasferimento in Sardegna".

 

Israele – Arrestati 21 “Anarchici Contro il Muro”

Da informa-azione:

Anarchici bloccano l’ingresso della base delle Forze Aeree Israeliane in segno di protesta contro l’attacco su Gaza

Ventun membri del gruppo "Anarchici Contro il Muro" sono stati
arrestati venerdì mattina dopo aver bloccato l’ingresso della base
delle Forze Aeree Israeliane di Sde Dov, nella parte nord di Tel Aviv.
I manifestanti, che indossavano maschere bianche macchiate di sangue
finto, si sono sdraiati sulla strada fingendo di essere morti. Hanno
detto di essere stati arrestati dopo essersi spostati dalla strada,
mentre stavano già sul marciapiede. Ayala, uno dei manifestanti, ha
detto che la protesta avrebbe dovuto servire a "mostrare ai piloti
delle Forze Aeree Israeliane il risultato delle loro azioni a Gaza.
Dall’alto del cielo, un pilota che schiaccia un bottone può ignorare,
dimenticare, o non essere neppure in grado di capire che in quel
preciso momento ha ucciso persone innocenti. Siamo venuti qui a
ricordarglielo."

Sempre Venerdì, sono scoppiati scontri tra polizia e arabi
israeliani che lanciavano pietre nel corso di una protesta contro i
raid su Gaza. In Tiberiade invece, giovedì una quindicina di giovani
[israeliani] hanno bruciato copertoni e una bandiera Palestinese in
supporto alle operazioni in corso a Gaza.

fonti:

‘Anarchists’ block entrance to IAF base in protest of Gaza strikes http://www.haaretz.com/hasen/spages/1052261.html

Foto e rassegna stampa Blocking the entrance to the air force base
of “Sde Dov”, Tel Aviv,Israel, 2/1/2009.
http://www.flickr.com/photos/activestills/3159151244/

21 activists protesting Gaza op detained http://www.ynetnews.com/articles/0,7340,L-3649206,00.html

TA: Left-wing activists arrested outside Sde Dov airfield http://www.ynetnews.com/articles/0,7340,L-3649145,00.html

Twenty Extremists Arrested for Demonstation at Sde Dov http://www.israelnationalnews.com/News/Flash.aspx/158547