Nazisti fuggiti in Sudamerica dopo un secondo battesimo?

Da Indy Roma:

Nazis auf der Flucht, ultimo libro di Gerald Steinacher, storico
sudtirolese e docente presso l’Università di Monaco e Innsbruck, sta
facendo decisamente rumore, quantomeno fuori dall’Italia. Il volume
ricostruisce la fuga in Sudamerica di alcuni noti gerarchi nazisti,
quali Klaus Barbie, Friedrich Schwend, Erich Priebke, Adolf Eichmann,
Joseph Mengele, Franz Stangl: fuga andata a buon fine grazie agli
uffici del Vaticano. Il dato nuovo presentato dall’autore, e alla base
delle polemiche, risiederebbe nel ’secondo battesimo’ a cui sarebbe
stati sottoposti i nazisti prima dell’espatrio, battesimo che sarebbe
stato impartito con il consenso delle gerarchie ecclesiastiche. E’ noto
infatti che, a partire dalla controversia sui lapsi del terzo secolo,
la dottrina cattolica vieta la ripetizione del battesimo, tanto che
anche le legislazioni civili, a partire dall’impero romano-cristiano,
hanno punito tale atto con la morte.

http://www.uaar.it/news/2008/09/08/nazisti-fuggiti-sud…

 

Pisa – Cassazione per l’Operazione Ardesia

UDIENZA IN CASSAZIONE PER I COMPAGNI e LE COMPAGNE DI PISA

Il 26 Febbraio si svolgerà l’udienza della Corte di Cassazione
chiamata a decidere sulla legittimità della richiesta della PM Mione
per gli arresti domiciliari degli/le otto indagati nell’Operazione
Ardesia, per i quali il GIP non aveva accettato come misura cautelare
il carcere.
Questa operazione nel maggio 2008 aveva già portato all’emissione di
quattro mandati di cattura, due a carico di Daniele e Francesco, ai
tempi già detenuti da un anno, e altri due a carico di Paola e Leo, di
cui solo uno eseguito. Se la Corte di cassazione accettasse la
richiesta della PM renderebbe esecutivi i domiciliari. Ma non solo, una
decisione simile sarebbe un ulteriore esempio di come la solidarietà ai
compagni presi di mira dalla repressione sia considerata un fatto
illegittimo che spaventa e per questo da perseguire sistematicamente e
sarebbe un chiaro segnale da parte dello Stato e dei suoi organi
giudiziari della volontà di perseguire tutte quante le idee e le
tensioni che non si allineano al coro della mera indignazione,
condannando tutti e tutte coloro che ancora credono che lottare senza
delegare ed esporsi per le proprie idee sia l’unica soluzione per
cambiare lo stato delle cose.

LIBERTA’ PER DANIELE E FRANCESCO
LIBERTA’ PER PAOLA
LIBERTA’ PER TUTTI

Anarchici e Anarchiche di Via del Cuore

Per contatti:
c’è un nuovo indirizzo (la CP postale di Livorno non è più attiva):
Bonamici F. cp 288 56127 Pisa centro
c.c. p. 72208614 intestato a Luca Drovandi
mail: anarchicisolidali@virgilio. it

Mentre i nuovi riferimenti per contattare Il Silvestre e Terra Selvaggia sono:
Silvestre Corso Vercelli 70, 10015 Ivrea
c.c.p. 93785582 intestato a Benedetta Galante (specificando sempre la causale),
per bonifici bancari dall’Italia e dall’estero:
codice IBAN: IT79T0760110700000093785582

Firenze – Sul presidio contro l’OPG di Montelupo

Sabato 31 gennaio, come annunciato,
in una ventina circa ci siamo ritrovati in piazza della Libertà a
Montelupo per un presidio informativo contro il carcere, la psichiatria
e il manicomio giudiziario locale. Avevamo con noi uno striscione (OPG
LAGER "IO OBBEDIVO AGLI ORDINI IO NON SAPEVO"), un megafono, dei
volantini, degli opuscoli antipsichiatrici e dei pannelli informativi.
Sotto gli occhi attenti dei carabinieri e dei digossini, distanti ma
sul "chi vive", abbiamo megafonato e parlato con la gente, raccogliendo
una certa attenzione e disponibilità. Quindi ci siamo spostati al
mercato. Siamo piuttosto soddisfatti di questa iniziativa, che pensiamo
abbia avviato in loco un dibattito critico sul carcere e la
psichiatria. Da parte nostra, ovviamente, c’è tutta la volontà di
continuare questo percorso. Siamo solo all’inizio…

Laboratorio contro la repressione di Firenze


Segue il testo del volantino distribuito:

NEL LAGER DELLA MALATTIA MENTALE
Chiudiamo il manicomio giudiziario di Montelupo

Lo scorso novembre, alcuni detenuti dell’Ospedale Psichiatrico
Giudiziario (OPG) di Montelupo Fiorentino hanno preso coraggio.
Attraverso due telegrammi e due lettere indirizzate al garante per i
diritti dei detenuti Franco Corleone, hanno denunciato l’orrore delle
condizioni di vita in queste galere mascherate da ospedali e case di
cura: gente legata ai letti, docce fredde come forma di punizione,
termosifoni staccati per due settimane di fila e pure qualche autentico
pestaggio.

Il coraggio dei detenuti di Montelupo, che dall’interno del lager
hanno denunciato alcuni degli abusi subiti, merita tutto il nostro
sostegno.

GLI INTERNATI DEI MANICOMI GIUDIZIARI SONO I DANNATI TRA I DANNATI.

DANNATI in quanto prigionieri: non sopportando la galera e
rivoltandosi, o dichiarati infermi di mente da un giudice, sono stati
avviati al manicomio per essere sedati con psicofarmaci, letti di
contenzione, isolamento.

DANNATI in quanto psichiatrizzati: definiti "malati di mente"
dai dottori complici dell’abominio carcerario, sono stati privati
persino dell’ultima facoltà rimasta al prigioniero: quella di
protestare anche solo con le parole o con uno sciopero della fame.

L’inquisizione psichiatrica, infatti, relega anche la loro rabbia
nel recinto della malattia mentale e li priva di tutto, di ogni scelta,
della possibilità di esprimersi, di accettare o rifiutare le "cure",
persino del poco che non viene divorato dal carcere o dagli
psicofarmaci.

L’OPG è l’ultimo anello di una catena che lega tutti quanti alla
società del profitto e dell’autorità. Questa società infatti, dopo aver
creato i poveri e gli infelici, li rinchiude per aver violato delle
leggi che non hanno mai sottoscritto: è IL CARCERE, L’ ETERNA GABBIA DEI POVERI E DEI RIBELLI.

Alla reclusione, nel caso degli OPG, si affianca l’arroganza
totalitaria della psichiatria, che si arroga il diritto di decidere chi
e cosa è "normale" e chi non lo è, curando a colpi di elettroshock,
letti di contenzione, farmaci, ritorsioni, pestaggi.

In OPG, gli psichiatri esercitano un potere pressochè assoluto sugli
internati, decidendo quanto tempo devono restare, quando e se possono
uscire accompagnati, quali materiali stampati possono ricevere.

L’internato in OPG non viene considerato un prigioniero che sconta
una pena, ma un paziente che riceve delle cure. Il prigioniero si trova
quindi nella condizione legale di detenuto a pena sospesa. Questo fa sì
che, nei fatti, molti internati passino anche decine di anni rinchiusi,
scontando quindi, pure per reati lievi, un ergastolo bianco e non
dichiarato.

Se la legge 180 (impropriamente chiamata "legge Basaglia") ha
cambiato ben poco il meccanismo di esclusione e controllo della
psichiatria, questa legge non ha toccato minimamente i manicomi
giudiziari, rimasti tali e quali dagli anni ’70.

Lottare contro questi lager, quindi, ci sembra importante anche per
un’altra ragione: essi sono una minaccia per tutti noi, visto che alla
repressione poliziesca (contro immigrati, poveri, diversi ed
oppositori) si affianca sempre più il controllo mentale esercitato
dalla psichiatria. Assistiamo infatti a una crescente
psichiatrizzazione della società: per fare alcuni (pochi) esempi, si
prescrivono sempre più gli psicofarmaci ai bambini giudicati troppo
agitati o distratti, si propone l’internamento obbligatorio dei senza
dimora (proposto dall’immonda sindachessa milanese Letizia Moratti) o
ancora si invoca, senza troppi giri di parole, la riapertura dei
manicomi non giudiziari e l’estensione dei mai scomparsi (e purtroppo
assai frequenti) ricoveri obbligatori.

I MANICOMI GIUDIZIARI SONO GALERE

FACCIAMOLA FINITA CON LE GALERE
E CON LA SOCIETA’ CHE NE HA BISOGNO

Laboratorio contro la repressione
PER INFORMAZIONI, SCAMBI DI IDEE SCRIVETE A:
CASELLA POSTALE 4304 – UFFICIO CAMPO DI MARTE – FIRENZE

(E-MAIL) labcontrorep@inventati.org

[Torino] Inaugurazione anno accademico: cerimonia interrotta

Tensione e fialette puzzolenti.

UNIVERSITÀ:
TORINO, ATTIMI TENSIONE FRA POLIZIA E STUDENTI (V. ‘UNIVERSITÀ:
PROTESTA STUDENTI…’ DELLE 10.14) (ANSA) – TORINO, 2 FEB – Attimi di
tensione questa mattina a Torino nella zona del Rettorato
dell’Università di Torino dove gli studenti dell’Assemblea No Gelmini e
Onda Anomala stanno manifestando con l’inaugurazione dell’anno
accademico. All’angolo di via Bogino con via Po un centinaio di giovani
ha cercato di sfondare il cordone delle forze dell’ordine ma, anche con
qualche manganellata, sono stati respinti indietro. Alcuni degli
studenti erano in possesso di scudi in plexiglas che sono stati
sequestrati. Un giovane, secondo indiscrezioni non confermate, sarebbe
stato fermato dalle forze dell’ordine per essere identificato. In
precedenza, gli studenti avevano raggiunto la sede regionale della Rai
in via Verdi dove erano entrati nell’atrio con uno striscione.
All’arrivo delle forze dell’ordine erano poi usciti senza problemi.
(ANSA). KVD 02-FEB-09

UNIVERSITÀ: TORINO, STUDENTE DELL’ONDA INTERROMPE CERIMONIA (V.
‘UNIVERSITÀ: PROTESTA STUDENTI…’DELLE 10.14) (ANSA) – TORINO, 2 FEB –
Uno studente dell’Onda contro la riforma Gelmini è riuscito ad entrare
nell’Aula Magna del palazzo del Rettorato dell’Università di Torino e a
interrompere la cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico.«Questa
è una farsa – ha detto – puzza di marcio». Al termine un altro del
movimento ha aperto una fialetta puzzolente verso il palco dei
relatori, tra i quali il rettore Ezio Pelizzetti. «Non è vero che è
un’inaugurazione aperta alla cittadinanza – ha inoltre protestato lo
studente – anzi è superblindata». Fin dal primo mattino,infatti, un
imponente schieramento di polizia ha circondato il palazzo del
Rettorato e interrotto la circolazione stradale in via Po, davanti al
cancello d’ingresso. (ANSA). BAN 02-FEB-09


da un sms

la polizia ha fermato un ragazzo al corteo per l’inaugurazione dell’anno accademico e lo ha portato via.

 

Nè con Israele nè con Hamas [Lettera di Mauro Rossetti Busa]

Quanti bambini, donne e innocenti dovranno
essere ancora uccisi prima che qualcuno decida di intervenire per
fermare questo massacro? Quante vittime dovranno ancora morire prima
che qualcuno dica basta? Quanto sta accadendo in Palestina è
vergognoso! Vergognoso è il silenzio del governo italiano e di quelli
mondiali.
Niente può giustificare questo bagno di sangue compiuto dal governo israeliano e da Hamas.
Nessuna può rivendicare il diritto di compiere una simile strage contro donne, bambini e anziani.
Bisogna invece condannare tutti i responsabili di questo eccidio di massa contro ogni libertà individuale.

E’ inaccettabile che Hamas lanci missili contro Israele come è
inaccettabile la guerra scatenata da quest’ultimo contro la Palestina e
il conseguente assedio alla striscia di Gaza.

Come comunista e anarchico, condanno gli atti compiuti sia da Israele che da Hamas.

Tutta la mia solidarietà va al popolo palestinese, vergogna per
Hamas in quanto responsabile delle centinaia di morti, sarà Hamas a
doverne rispondere! Mentre Hamas specula sul conflitto, la gente muore
sotto le bombe!

Viva la Palestina libera!
A morte i dittatori sionisti!

Dal carcere di Poggioreale – 11/1/2009

Mauro Rossetti Busa

Faber, in direzione ostinata e contraria

Nonostante tra gli organizzatori ci siano gli studenti di sinistra riceviamo e pubblichiamo, un po di Faber non guasta mai…
 
Faber, in direzione ostinata e contraria
 
Mercoledì 4 Febbraio alla facoltà di agraria, via piazzale delle Cascine, Firenze
 
Ore 17: Lezione "Dé André e le piante"
Dott.ssa Maria Adele Signorini
 
Ore 19: Apericena
 
Ore 21,30: concerto della "Faber band"
 
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