L’obbedienza è morta

testo comparso in seguito all’occupazione del teatro dell’Opera, mantenuta per diversi giorni… 

 

 

Prima tutto era “ben” collocato.

 

Gli affamati in
Africa. Gli “specialisti” nella televisione. I “cattivi” in prigione.
Gli “anarchici” a Exarchia. Quelli che prendono le decisioni in
Parlamento. Il nostro denaro ipotecato. La polizia ad ogni incrocio. Le
nostre case alle banche. I nostri nemici in Turchia e in Macedonia. I
nostri parcheggi al posto dei parchi.

 

Il nostro
divertimento nei bar. I nostri figli nei collegi. I nostri amici su
Facebook. L’arte nei musei e nelle gallerie. I nostri desideri nella
pubblicità. I nostri alberi di Natale nella piazza del Parlamento. La
bellezza nei centri estetici. L’amore solo il 14 Febbraio.

Noi, chiusi tra quattro mura.

 

Ora l’obbedienza è morta, inizia la magia.

 

Gli affamati nel
Parlamento, gli specialisti a Exarchia, i cattivi nei centri estetici,
gli anarchici pure nei musei e nelle gallerie, quelli che prendono
decisioni solo il 14 Febbraio, la polizia in Africa, le nostre case nei
parchi, i nostri nemici su Facebook, i parcheggi nelle banche.

 

Il nostro
divertimento nei collegi, i nostri figli nei bar, i nostri desideri ad
ogni incrocio, la nostra arte nelle ipoteche (non pagheremo).

 

I nostri alberi nelle strade.

La bellezza nelle strade.

L’amore nelle strade.

 

E noi?

Tra quattro mura?

 
i figli bastardi di Dicembre

 

Torino – Scarpe e telecamere

28 febbraio. Al corteo contro il pacchetto
sicurezza indetto dalla Rete Migranti hanno preso parte circa un
migliaio di persone. Gli antirazzisti dell’Assemblea Antirazzista di
Torino si sono dati appuntamento in piazza della Repubblica, dietro il
Palafuksas, nell’area che ogni domenica ospita il mercato abusivo degli
immigrati.
Da lì, dietro allo striscione “contro il razzismo, azione diretta”,
hanno fatto il giro della grande piazza, raccogliendo numerosi
immigrati, prima di raggiungere corso Giulio Cesare, dove era fissata
la partenza.
Il corteo si è diretto in centro attraversando piazza della Repubblica.
All’angolo con corso Regina c’era Carossa, esponente di punta del
Carroccio torinese, che si riparava dietro ad un folto nugolo di agenti
in tenuta antisommossa. Dallo spezzone dell’Assemblea Antirazzista sono
partiti slogan e cori finché il leghista non si è allontanato. Carossa
non è nuovo a questi show, fatti per dimostrare ai media l’intolleranza
dei suoi oppositori. Peccato che abbia poco da dimostrare:
l’intolleranza al razzismo ha forti radici sotto la Mole.
Lungo il percorso sono stati affissi manifesti di informazione sul
pacchetto sicurezza e numerose “informazioni proletarie” per difendersi
da retate e controlli di polizia. Svariate telecamere sono state
oscurate per dimostrare che i meccanismi di controllo possono essere
inceppati. In piazza Arbarello la polizia guidata dal vicequestore
Mortola, che ha fatto carriera a Genova nel 2001, ha cercato di isolare
e caricare lo spezzone dell’Assemblea Antirazzista, schierando la
truppa in mezzo al corteo. La provocazione è rientrata subito: il resto
dei manifestanti è accorso in coda ed il corteo è proseguito. Numerosi
manifestanti si sono aggregati agli antirazzisti dell’Assemblea. In
piazza Castello esponenti della Rete Migranti hanno attuato un’azione
simbolica lanciando scarpe di gommapiuma contro i fantocci di Maroni e
Berlusconi. Il corteo è poi tornato alla partenza.
Il pacchetto sicurezza e le altre leggi razziste possono essere
bloccate tramite l’azione diretta quotidiana nei nostri quartieri. La
lotta continua ogni giorno…

Guarda alcuni dei manifesti apparsi lungo il percorso del corteo su
www.autistici.org/macerie/

Corteo Studentesco del 20 Febbraio a Firenze

Venerdì 20 Febbraio si è tenuto a
Firenze un corteo lanciato dalle realtà autorganizzate degli studenti
toscani, alla fine del quale è stato occupato il Liceo Castelnuovo dove
si è tenuta un Assemblea Regionale.

Venerdì 20 febbraio, a Firenze, alcune centinaia di studenti sono scese
in piazza per il corteo regionale lanciato delle realtà studentesche
autorganizzate della Toscana.

Sebbene i numeri siano stati prevedibilmente ben distanti dalle
mobilitazioni di ottobre, il corteo è riuscito nel suo intento di
riportare nelle strade la lotta degli studenti, che da anni non
scendevano in piazza nel non facile periodo successivo alle vacanze di
fine anno, oltre che in quello di auto-organizzare la mobilitazione,
costruendola dal basso in autonomia da partiti e sindacati.

Proprio mentre questi ultimi non fanno che fingere di continuare la
lotta a forza di comunicati e “blablabla”, utili solo a farsi un po’ di
pubblicità ma totalmente inutili alla reale trasformazione della realtà
presente, gli studenti scesi in piazza il 20 hanno deciso di continuare
ad Agire, con la stessa rabbia e la stessa determinazione di ottobre.

E’ così che arrivati in Piazza Santissima Annunziata, gli studenti
hanno continuato il corteo verso il liceo Castelnuovo, eludendo la
celere, prima colta di sorpresa e poi bloccata dai cordoni: qualche
schiaffo e qualche calcio prima di rassegnarsi al fatto che il corteo
ormai è (ri)partito e avanza determinato.

Il corteo arriva prima della celere, che intanto la Digos invitava
istericamente a raggiungere il Castelnuovo. Il corteo entra nella
scuola e si dirige in palestra, luogo più idoneo allo svolgimento della
preannunciata Assemblea Regionale di fine corteo. All’assemblea sono
intervenuti studenti di Firenze, Prato, Empoli, Livorno e Pisa.

La questura, che dopo aver fatto di tutto per limitare nei giorni
scorsi il percorso del corteo negando una dopo l’altra le richieste di
autorizzazioni ora si trova con un scuola occupata dopo un corteo non
autorizzato, decide di mostrare i muscoli: diverse camionette e volanti
di Polizia e Carabinieri si appostano nei pressi dell’istituto in
compagnia di una ventina di uomini (?) della Digos.

Al termine dell’Assemblea, gli studenti rimasti all’interno, rimasti
isolati in Palestra dopo che il preside ha fatto chiudere la porta che
la collegava al resto della scuola (e rimasti quindi anche senza
bagni…), sono costretti a barricarsi dentro, dopo un tentativo della
Digos di entrare nella palestra.

Viene minacciato lo sgombero con l’uso della celere, che intanto era stata spostata in San Marco “in attesa di ordini”.

Verso le ore 5 del pomeriggio, gli occupanti rimasti all’interno
decidono di abbandonare l’occupazione uscendo compatti dalla palestra,
e dirigendosi in un ulteriore corteo verso la facoltà di Lettere.

Che i giornali dicano pure quello che vogliono: tenendo conto del
momento di pesante riflusso del movimento, di una data di per sé
difficile pensando al fatto che da anni ormai gli studenti non
scendevano in piazza dopo l’autunno, il corteo è stato un successo per
il fatto stesso di essere riuscito a riportare la lotta nelle strade e,
nonostante il numero modesto, a compiere un importante azione di
riappropriazione come l’occupazione della palestra del Castelnuovo.

… LA RICRE/AZIONE E’ APPENA INIZIATA!

di seguito il comunicato degli occupanti:

OCCUPARE E’ GIUSTO

LOTTARE E’ NECESSARIO!

Oggi venerdì 20 febbraio, al termine del corteo promosso e partecipato
dalle realtà studentesche autorganizzate di tutta la Toscana, gli
studenti hanno deciso di occupare il liceo Castelnuovo di Firenze.
L’occupazione nasce dall’esigenza primaria di liberare uno spazio in
cui ospitare un Assemblea Regionale del movimento studentesco Toscano,
continuando così il percorso di lotta in cui si sono riconosciuti gli
studenti scesi in piazza stamattina, e rilanciando le mobilitazione
dell’autunno scorso.
Con quest’occupazione vogliamo:

Rivendicare il diritto da parte degli studenti e delle studentesse di
auto-gestire la propria scuola, rippropriandosene direttamente e senza
compromessi;
Manifestare la nostra opposizione a tutte le riforme della scuola e
dell’università che si inseriscono in un percorso che va avanti da anni
portando avanti mercificazione della cultura e privatizzazione
dell’istruzione;
Resistere ad ogni processo reazionario e repressivo nelle nostre
scuole, in cui cinque in condotta, videosorveglianza, controllo
elettronico del "rendimento" ed SMS spia stanno andando ad aggravare
sempre ulteriormente il clima oppressivo che già da prima noi studenti
eravano costretti a subire;
Continuare la nostra lotta per una scuola autogestita e libera da ogni
asservimento alle logiche del mercato, che abbandoni il proprio ruolo
di fabbrica di lavoratori obbedienti del domani, e torni ad essere un
luogo di elaborazione e diffusione gratuita di conoscenze.

Nell’ora successiva all’occupazione la celere si è schierata nelle
vicinanze del liceo, mentre tutt’ora la digos continua ad essere
presente. Si fa appello a tutti i compagni a recarsi sul posto e
sostenere l’occupazione.

Assemblea riunitasi al Castelnuovo Occupato il 20 febbraio 2009

Related Link: http://retecollettivi.noblogs.org/

Bergamo – Comunicato e video sui fatti di Bergamo

Oggi, sabato 28 febbraio,
a Bergamo la Questura ha dimostrato quali sono le direttive per la
gestione dell’ordine pubblico e del dissenso: i fascisti di forza nuova
sono stati fatti sfilare – nonostante non avessero neanche chiesto
l’autorizzazione per un corteo – con tutto il loro armamentario da
apologia del fascismo e caschi e spranghe bene in vista, mentre le
forze dell’ordine hanno attaccato, con scene da mattanza cilena, in
maniera deliberata e gratuita i manifestanti che si erano opposti
all’apertura della sede di FN.
Alla fine della riuscita e determinata manifestazione antifascista il
questore ha condotto una vera e propria “caccia all’uomo” verso i
manifestanti che si stavano disperdendo, guidando la Celere verso atti
brutali nei confronti di chiunque capitasse a tiro, giornalisti
compresi: persone prese e sbattute a terra, tenute a terra ad
anfibiate, picchiate.
Video e fotografie inchiodano le scelte scriteriate e autoritarie del
questore Rotondi che ha dato precise indicazioni a celerini e
carabinieri di rastrellare – a fine manifestazione – più manifestanti
possibili.
Chiediamo le immediate dimissioni di un questore che si è dimostrato
accondiscendente verso i naziskin e ha disposto il fermo di 60
manifestanti, facendo caricare anche chi fuori dalla questura chiedeva
semplicemente informazioni sui fermati.
L’apertura di una sede di forza nuova è una vergogna per Bergamo, così come il comportamento della polizia oggi in piazza.
Contro il fascismo e i suoi “padrini” [in divisa o seduti in
parlamento, tanti sono i legami fra FN Bergamo e Alleanza Nazionale]
non un passo indietro.
Chiediamo l’immediata liberazione di tutt* i compagn* arrestati e pestati brutalmente dalla polizia.

Antifascisti/e bergamaschi/e