Prato, Ronda su ronda…

Ieri sera la città di Prato ha visto le sue strade attraversate dalla prima ronda organizzata dalla lega nord. Alcuni di noi, assieme ai compagni del collettivo autonomo studentesco pratese e alla brigata Adelmo Santini di Agliana, hanno pensato bene di fargli capire che per loro la vita sarà dura…
In una ventina abbiamo intercettato gli otto leghisti, “accompagnati” da un certo numero di agenti della digos: da subito sono partiti sfottò e petardoni (come saltano i leghisti!!) all’indirizzo delle merde in camicia verde….Purtroppo la presenza dei digossini ha impedito che potessimo arrivare a contatto con gli eroi padani per “spiegargli” di quanto le ronde dei razzisti non siano gradite.
Con estremo divertimento abbiamo quindi seguito il verde carrozzone (in pettorina…gialla, colore che dicono di non amare particolarmente, per lo meno a Prato…) nella sua stupida passeggiata coprendolo di sfottò (conditi ogni tanto da qualche petardone fra i piedi, tanto per tenerli svegli), eliminando immediatamente i volantini che i nostri lasciavano nelle cassette della posta e sulle auto ed attirando l’attenzione di passanti –che per la cronaca hanno pressoché tutti rifiutato il volantino dei piccoli Bossi- e delle persone che si affacciavano dalle finestre, incuriosite dalle nostre grida sul ridicolo carrozzone di otto poveracci in pettorina gialla e fazzoletto verde scortati da un tot di sbirraglia a piedi e da tre volanti della polizia…e pensare che nel volantino i nostri scrivevano: “[…] Queste manifestazioni da noi organizzate non comportano nessun tipo di sottrazione di impiego alle forze dell’ordine […]” infatti, casomai, le hanno fatte lavorare di più; “[…] Abbiamo chiesto alla questura due agenti in borghese (…) non sarà certamente né la gazzella dei carabinieri, né tanto meno la pantera della polizia […]” infatti i digossini erano almeno sei, ed effettivamente, ad onor del vero, la “pantera” a seguirli a passo d’uomo non era una ma…tre!…Abbiamo attraversato il centro, abbiamo attravrsato chinatown e mentre ci riavviavamo verso piazza duomo la polizia ci ha accerchiato e ha provveduto alla nostra identificazione. Questi i fatti, adesso due semplici considerazioni, la prima: Quanto costano queste ronde? Mobilitare un piccolo esercito per scortare otto “bischeri” non dev’essere proprio economico, ed a fronte della crisi nera che sta attraversando generalmente tutto l’italico stivale, e Prato in particolare, sarebbe più logico impegnare queste risorse altrove; in seconda battuta è ovvio che ogni ronda si trasformerà in un problema d’ordine pubblico, e non ci saranno sempre gli angeli custodi di questura a guardare le spalle ai legoidi. Ieri abbiamo giocato…e ci siamo anche divertiti…alla prossima legatoli!
Fuori le squadracce razziste dalle nostre strade!!!!!

Anarchici Pistoiesi

Una risposta a Bergamo – Comunicato sui fatti

 Da informa-azione:

Pubblichiamo questa critica che riteniamo molto costruttiva. Ci scusiamo con i lettori per la pubblicazione di questa notizia, ma come i più assidi fruitori di informa-azione avranno notato e come vi abbiamo raccontato
tempo abbiamo problemi con la gestione della massa di informazioni che
quotidianamente ci arrivano. La nostra scarsa conoscenza delle realtà
bergamasche ha alimentato la nostra confusione.

A meno di esplicita richiesta non depubblicheremo il comunicato che ha generato questi scritti  perchè rimanga come esempio.

l’informa-azione crew


Gentilissima redazione di informa-azione.
Spedisco questa mia allo scopo di una, forse non tempestiva, ma, ritengo necessaria puntualizzazione.
Il
sottoscritto, fruitore del vostro sito e soprattutto appassionato
amante della libertà, deve ammettere di essere rimasto letteralmente
basito di fronte alla lettura della news “ Bergamo- comunicato sui fatti di Bergamo

Questo scritto, come penso altri avranno notato, stonava
completamente con quelli che sono i contenuti, pur variegati, del
vostro interessante sito; direi di più! Quel comunicato deve essere
stato scritto, senza ombra di dubbio, da dei paraculi i quali, senza
temere vergogna, si lamentano che lo Stato, nel quale evidentemente
ripongono ogni fiducia, li abbia abbandonati facendoli per sovrapprezzo
prendere a calci in culo dalla sua polizia.
Ora non si invoca qui
la censura; ripongo la mia fiducia nelle capacità critica dei
libertari, i quali senza dubbio non subiscono le informazioni con la
beota passività delle greggi teleguidate di sua Emittenza. Ma, per
mille fulmini, abbiate la pazienza di far sorbire, a chi ha scritto il
comunicato di sopra ,il discredito che merita.

Gli estensori del documento succitato ci informano che “ i fascisti
di Forza Nuova sono stati fatti sfilare- nonostante non avessero
neanche chiesto l’autorizzazione per un corteo-…” Quale grave
compromissione dell’ordine pubblico, da restare senza parole, ci
mancava solo ci informassero che i fascisti avessero, a spregio di ogni
forma di convivenza civile, parcheggiato le loro macchine in divieto di
sosta, il livore perbenista degli antifascisti/e bergamaschi/e è tale
da farci dedurre che facciano, evidentemente, del rispetto delle leggi
un loro punto d’onore.

Scorriamo qualche riga e veniamo a sapere che “ …le forze
dell’ordine hanno attaccato, con scene da mattanza cilena, in maniera
deliberata e gratuita i manifestanti … il questore ha condotto un
vera e propria caccia all’uomo …con atti brutali nei confronti di
chiunque capitasse a tiro, giornalisti compresi”

Ebbene, innanzi tutto, noto che la categoria dei giornalisti viene,
nel testo, disgiunta del resto dello scibile umano, considerazione
nella quale concordo ma purtroppo presumo per motivazioni opposte a
quelle degli scriventi.

Infatti mentre, devo ammetterlo, per me le botte ai giornalisti sono
sempre ben date – vista l’infame professione che questi svolgono- i
Lombardi sono esterrefatti che un giornalista possa “addirittura”essere
picchiato come un povero cristo qualunque – devo dedurre da ciò che i
giornalisti, sono considerati degli amici senza i quali non si possono
montare teatrini per mimare il conflitto sociale. Ben più gravemente
negativamente giudico lo sproporzionato riferimento ai “metodi cileni
della polizia” questa terminologia rappresenta la dimostrazione dello
svilimento del linguaggio a scopi politici, della perdita di senso
delle parole in questo mondo di alienazione.
La dignità, e l’amore
per la verità, dovrebbero contraddistinguere i compagni seri, i quali
sanno che, in questi tempi difficili, ci son ben altri contesti nei
quali purtroppo è appropriato l’uso di termini che ci trasportano nelle
pagine buie del passato. Mentre i nostri giovanotti si bevono
beatamente la birra nei loro centri sociali, lì parcheggiati in attesa
di una propizia occasione di carriera, ci sono, purtroppo, altri più
sfortunati proletari, che i metodi cileni hanno modo di sperimentarli
sullo loro meno fortunate carni, in una solitudine francamente
imbarazzante.

Mi venga perdonato il tono saccente, ma, voglio far notare che “ gli
atti brutali nei confronti di chiunque capitasse a tiro” attribuiti ,
nel documento, alla Celere, sarebbe stato il caso che gli antifascisti
si fossero attrezzati per compierli loro, approfittando della nota e
generosa irruenza delle genti bergamasche. Lo avrebbero dovuto fare se
la loro intenzione fosse stata quella di impedire realmente la sfilata
dei fascisti, cosa alla quale mi sembra di capire che, in questo caso,
non erano minimamente preparati in quanto non vi era probabilmente
l’intenzione da parte degli organizzatori di farlo.

Mi dispiace constatare come il testo analizzato, che pure è così
breve, sia disgustoso in ogni sua riga; non sfuggono a questo giudizio
le conclusioni finali. Sono parole che mi trafiggono il cuore, gettando
ombre cupe sull’illimitata fiducia che ripongo, per mia natura, nei
confronti dell’umanità.
“Chiediamo le dimissioni di un questore che
si è dimostrato accondiscendente verso i naziskin… L’apertura della
sede di Forza Nuova è una vergogna per Bergamo, così come il
comportamento della polizia oggi in piazza”

Comprendo lo sgomento che a questo punto attanaglierà il lettore
accorto, lo esorto perciò a verificare le citazioni di persona , nel
testo in menzione. Fugherà così facendo il dubbio che siano frutto di
una fantasia perversa o di un trascrittore in malafede.

Per le gioie di Bacco resto esterrefatto. Sarà che lo scrivente, in
buona compagnia di qualche amico di lungo corso, rimane legato ad idee
intransigenti e superate e non comprende questi giovinotti?
Potrà
anche darsi, ma meglio così, che accompagnarsi a degli smidollati
sedicenti antifascisti, e per giunta ciucciamentine pronti a frignare
quando papà gli fa le toto. Non se ne parla neppure.

Gli anarchici e i libertari, basandomi sulle mie informazioni, non
chiedono le dimissioni dei questori, ne disquisiscono sulle virtù delle
forze dell’ordine. ( La logica mi soccorra se intendo che, chi sostiene
che il comportamento della polizia possa ritenersi in talune occasioni
vergognoso, faccia intendere che in atre non lo sia e che anzi lo si
possa ritenere virtuoso)

Sempre basandomi sulle mie conoscenze in materia, ritengo poter
affermare, senza recare offesa ad alcuno che, gli anarchici vogliono
semplicemente che la polizia e i questori spariscano dalla loro vista e
più compiutamente dal mondo intero il più in fretta possibile; siano
detti funzionari dell’ordine pubblico accondiscendenti o meno,
vergognosi o meno.

Risulta evidente a tutti che le persone che si firmano con la sigla
Antifascisti/e di bergamaschi/e non hanno nulla a che vedere con gli
anarchici, questo è pacifico, ovviamente non è obbligatorio essere
anarchici. Ma il problema che pongo non è cosa abbiano a che fare
queste persone con gli anarchici – ma cosa hanno a che fare gli
anarchici con queste persone.

Non posso celare di essere infastidito da come si indignano i
sinceri democratici di qui sopra, di come si lagnano con il loro idolo,
lo Stato, che li ha traditi, preferendogli i fascisti di Forza Nuova e
i loro saluti romani.

Non posso mascherare il disgusto che mi pervade a cagione
dell’ipocrisia viscida di questi alfieri della democrazia, i quali
fingono di non sapere che, mentre i fascisti di Fiore sono solo dei
bovini rincoglioniti cresciuti guardando troppi telefilm, lo Stato, a
cui essi in quanto cittadini, esplicitamente si appellano in cerca di
consolazione. Non solo i fascisti li ha al governo, ma è uno Stato
assassino, che merita il nostro disprezzo, al pari, di Fiore e dei suoi
camerati, uno Stato che combatte guerre, che rinchiude i poveri nelle
sue prigioni, che fa morire di lavoro e distrugge l’ambiente nel quale
viviamo. Più ironia.
Ma la domanda più seria che mi pongo è perché i
gli anarchici si fanno abbindolare da questi quattro rincoglioniti,
vanno alle loro iniziative e per giunta si fanno picchiare e arrestare
al posto loro. Perché gli anarchici, si prestano di continuo a fare da
sponda per una sinistra asfittica che tira a campare, facendo da massa
di manovra quando va bene, e da capro espiatorio, quando va male.
Siamo
forse affetti da una sorta di masochismo militante che ci porta pur di
fare qualcosa, a fare le macchiette, negli spettacolini dei centri
sociali .
Non abbiamo forse capito che questi movimenti nati dal
riflusso e allevati nella culla della pace sociale e del sono mucchi di
sabbia destinati ad essere spazzati dai forti venti di guerra che
stanno spirando.

Non abbiamo sempre rifiutato noi l’antifascismo fine a se stesso, la
sua assenza di prospettive che lo rende perdente, il suo becero scopo
di auto-rappresentazione politica.
E solo sviluppando un progetto
sociale di offensiva che possiamo uscire da questi pantani, E solo se
abbiamo da dire qualcosa in una città che i fascisti non prendono
piede. Proporrei ai compagni di smetterla di fare i soldatini alle
carnevalate, che finisce che noi si prende le mazzate e gli facciamo
pubblicità gratis ai fascisti. Se dobbiamo scendere in strada almeno
decidiamo noi come fare e proviamo a farci rispettare.
Avremmo
nostri percorsi da compiere facciamoli, i fascisti se ci
attraverseranno la strada, non sono niente di diversi da qualsiasi
altro servo dei padroni.

[BO] Quattro indagati scontri tpo-casapound

Sabato 21 un manipolo di neofascisti aveva sbarrato la strada ad
alcuni partecipanti ad un volantinaggio indetto per chiedere la
chiusura della sede di Via Castiglione della formazione di estrema
destra, tirando fuori cinghie e coltelli. Nel mirino di Digos e
Procura, però, finisce soprattutto il centro sociale Tpo.
3 marzo 2009 – gi.ast.

Riportano le agenzie di stampa che tre attivisti del Tpo sono stati iscritti nel registro degli indagati per i fatti avvenuti durante il volantinaggio dello scorso 21 febbraio nell’ambito della campagna «Chiudere
CasaPound». Un trentacinquene di Padova, un trentasettenne bolognese e
un ventisettenne di Pescara sono indagati per manifestazione non
autorizzata, lesioni aggravate in concorso, percosse e tentata violenza
privata. Questo ultimo capo d’accusa si riferisce alla denuncia di un
negoziante che sostiene di aver subito minacce per non aver voluto
esporre il volantino antifascista. Sotto indagine per lesioni personali
aggravate (una cinghiata), invece, un fascista di CasaPound.
L’indagine, ancora in corso, è in mano al pm Valter Giovannini del pool
antiterrorismo.

Sembra dunque riscuotere un certo successo anche presso i pubblici poteri la strategia di autovittimizzazione sulla quale i fascisti del terzo millennio costruiscono la loro fortuna.

Bergamo – L’antifascismo non si arresta… Il fascismo si annienta!

Sabato 28 febbraio la città di Bergamo è stata
invasa da una ripugnante sfilata di neofascisti, in occasione
dell’apertura di una sede di forza Nuova. Nell’indifferente tolleranza
delle istituzioni locali, gli scarti risorti dalle ceneri di Salò si
sono mossi in un corteo fino alla nuova sede, scortati dai tirapiedi in
divisa del sindaco Bruni. Quest’episodio è un lampante affronto verso
ogni più sincero antifascista e amante della libertà: è una di quelle
sortite di rigurgito nazionalista e nazista che porta con se una
spirale di continua intolleranza e violenza contro il diverso di turno
(l’immigrato, l’omosessuale, l’alternativo di sinistra,…). Mentre
questi individui godono di svariate coperture istituzionali, gli
antifascisti, riunitisi a Bergamo e mobilitatosi per contrastare la
feccia fascista, hanno prontamente subito le cariche e i brutali
pestaggi compiuti in strada dalla polizia. Il bilancio repressivo è
stato di 59 fermi e due arresti fra cui diversi contusi. Il sindaco
Bruni, chiudendo gli occhi di fronte alla presenza in città dei
neofascisti e permettendo di fatto l’apertura di un nuovo covo di Forza
Nuova, ha rimarcato ciò che le istituzioni italiane hanno sempre
mostrato: la continuità storica fra vecchio e nuovo regime. Un tempo
c’erano i tentacoli dell’Ovra, che spiavano e controllavano ogni forma
di dissenso; ora ci sono le reti di video sorveglianza e l’avanzato
controllo tecnologico per fare ciò. Un tempo vennero istituite le leggi
razziali, mutuate dal nazismo; ora ci sono leggi e provvedimenti contro
l’immigrazione e le minoranze etniche per isolare gli stranieri,
sbatterli nei moderni lager di Stato (C.I.E.) e lasciarli in preda
all’odierno razzismo. Un tempo c’erano le milizie squadriste al
servizio del regime; oggi ci sono le ronde securitarie, al servizio dei
governi e dei comuni. Un tempo c’era la potente macchina della
propaganda statale, per legittimare le politiche interne e le missioni
imperialiste all’estero; oggi pure. Un tempo vennero istituiti i reati
politici contro anarchici, comunisti e dissidenti; tutt’ora esistono.

Lungi da noi è difendere i valori costituzionali della repubblica
antifascista, vuoto concetto stampato su carta straccia, oppure
appellarci agli organi istituzionali per chiedere un maggior rispetto e
osservanza di tali valori. Ribadiamo e affermiamo la necessità di
attuare l’antifascismo militante, per ripulire le città dalle carogne
neofasciste, attaccando il collaborazionismo istituzionale e partitico
che alimenta sentimenti di odio razzista.

Solidarietà ai due compagni arrestati (per fortuna già rilasciati) e ai/alle compagn* fermat*.

L’ANTIFASCISMO NON SI PROCESSA!

Al di quà e al di là di una linea immaginaria…AnarcoSelvatic*

Bologna – Aggiornamenti

Ieri 3 marzo i reclusi nel CIE di Bologna si sono rivoltati contro le condizioni e il prolungamento della loro detenzione.

Poco prima delle 18, mentre sotto le due torri era in corso un
presidio informativo, un detenuto ha chiamato gli antirazzisti per
comunicare che un suo compagno aveva appena ingerito del ferro e che
altri tre erano saliti sul tetto della struttura.

Il presidio si è così spostato in via Mattei per portare solidarietà
ai rivoltosi sul tetto i quali, quasi completamente nudi, gridavano
“libertà” mentre da sotto era in atto una battitura e l’incendio di
alcuni materassi.

Da fuori si è urlato con loro e sono state tracciate delle scritte sul muro di cinta.

Poco dopo le 20 i rivoltosi sono stati fatti scendere dai vigili del fuoco e il presidio si è sciolto.

Oggi abbiamo saputo che i tre sono stati trasferiti nel CIE di
Milano. Purtroppo non sappiamo molto dei due migranti ricoverati in
questi giorni.

Oggi inoltre si è tenuto un presidio in zona universitaria per
informare di quanto accade in via Mattei, e per lanciare l’iniziativa
di venerdì prossimo.

NON È IL MOMENTO PER LA RASSEGNAZIONE

FACCIAMO SENTIRE IL NOSTRO APPOGGIO

Anarchici

Bergamo – Comunicato sul 28 febbraio 2009

Sabato 28 febbraio 2009 abbiamo manifestato la nostra indignazione all’inaugurazione della sede di Forza Nuova.
La
tensione era già alta dall’inizio quando siamo stati bloccati in Porta
Nuova dalla polizia che voleva impedirci provocatoriamente di
raggiungere il presidio indetto dal Movimento Antifascista Bergamasco.
In
modo determinato abbiamo partecipato al presidio e al conseguente
corteo. Giunti in via Quarenghi, vedendo l’impossibilità di avanzare
verso la sede di Forza Nuova, dato l’enorme dispiegamento di forze
dell’ordine, in maniera spontanea ed autorganizzata in circa cento
compagni  abbiamo deciso di riprendere possesso della nostra città
confluendo verso il centro cittadino con un corteo comunicativo,
gridando e denunciando l’ignobile sfilata di nazifascisti per
l’apertura della sede di Forza Nuova e la connivenza plateale di tutte
le istituzioni, compreso quel fantoccio del sindaco Bruni.
Arrivati
all’angolo Viale Papa Giovanni XXIII/ Via Paleocapa, dopo aver toccato
i principali punti della viabilità cittadina, avevamo intenzione di
scioglierci quando, a freddo, polizia e carabinieri ha caricato
duramente in una manovra di accerchiamento e di rastrellamento.
La debole difesa data dal lancio di alcune bottiglie non ha evitato il feroce pestaggio sui manifestanti ed ignari passanti.
Picchiati ed insultati 59 ragazz* vengono  fermat* e tradott* in
Questura, dove, due di questi vengono arrestati e portati in carcere
per nascondere e giustificare i segni evidenti del brutale pestaggio.
Nel frattempo gli altri 57 compagn* molto lentamente sono stati
rilasciati dopo esser stati schedati, denunciati e aver subito
pressioni intimidatorie, anche violente, da parte di polizia e
soprattutto dai carabinieri. Intanto, al di fuori della questura n
gruppo di solidali che chiede il rilascio dei compagni
fermati viene gratuitamente caricato.
Alle 22 circa, solo dopo che
anche gli ultimi militanti di Forza Nuova se ne sono andati scortati da
ingenti forze di polizia ed aver impunemente marciato e festeggiato il
loro covo, i primi compagni sono stati rilasciati.
Il 02/03/09 nel tardo pomeriggio, sono stati rilasciati anche i due arrestati con l’obbligo di firma due volte la settimana.
Denunciamo
che Forza Nuova ha inaugurato la sede in via Bonomelli 13/e facendo
confluire in città 200 naziskin provenienti dal nord Italia, capeggiati
dal loro leader Roberto Fiore, ex militante dei NAR e imputato al
processo per la strage di Bologna, e dall’immancabile Don Tam entrambi
sostenitori e promotori di idee razziste, integraliste e fasciste.
Denunciano, inoltre, la gravissima provocazione  che le forze
dell’ordine hanno consentito e coperto la “marcia su Bergamo”: una
sfilata, con tanto di mazze e caschi, fortemente caratterizzata da
simboli, bandiere e slogan inneggianti al fascismo, partita dalla
Malpensata e giunta indisturbata in via Bonomelli.
Ringraziamo le
istituzioni “democratiche e antifasciste” per la loro palese collusione
con i neofascisti e stragisti e per aver apertamente manifestato la
loro vocazione repressiva per le strade della città.
Alla luce del
fatto che nulla è stato danneggiato o distrutto, contrariamente e
quanto sostenuto dai mezzi di disinformazione, evidenziamo che l’unica
cosa gravemente danneggiata è stato lo spirito antifascista della città.
I
fatti di sabato e la repressione subita dimostrano ancora una volta che
dal 11 marzo 2006 ad oggi, passando dai fatti di Lecco del Febbraio
2009 (cariche e un arresto per aver manifestato dissenso durante la
commemorazione del giorno del ricordo) fino ad oggi 3marzo (presso
l’università statale di milano dove un volantinaggio di azione
universitaria viene protetto da polizia e carabinieri contro un folto
numero di compagni accorsi per non dare agibilità ai fascisti), ai
fascisti viene permessa una libertà di movimento e una visibilità
intollerabile mentre l’antifascismo viene criminalizzato e represso
ormai come appannaggio solo di una minoranza .

Noi non ci stiamo e ribadiamo che l’antifascismo non è reato!
Per la chiusura delle sedi fasciste! Fuori i razzisti dalle città!

Anarchiche/i

(PT) Agliana, blitz degli Antifascisti al consoglio comunale

Ieri sera, al consiglio comunale di Agliana si è discusso di tante cose; uno degli ultimi punti doveva essere la richiesta di solidarietà agli antifascisti aglianesi coinvolti nei fatti del 13 Dicembre 2008.

A metà seduta alcuni presenti Antifascisti hanno srotolato uno striscione, distribuito volantini e chiesto la parola…immediatamente digos e carabinieri hanno provveduto a bloccare i compagni, a "liberare la sala" e ad identificare i "disturbatori"…naturalmente l’infame sindaco Magnanensi si è comportato come suo solito, interrompendo il consiglio comunale e ignorando le richieste dei convenuti.

Dopo l’identificazione dei compagni da parte delle forze del disordine l’intervento degli antifascisti è continuato davanti al palazzo del comune, tra cori e battibecchi con i conigli in divisa.

Un pass(A)nte

Bergamo – Scarcerati due manifestanti

fonte indymedia lombardia

da www.radiondadurto.org

02 Mar. Ore: 19.21 – BERGAMO: SCARCERATI I DUE ANTIFASCISTI ARRESTATI SABATO POMERIGGIO
Conferenza stampa oggi in Comune a Bergamo degli antifascisti e delle antifasciste, proclamata per denunciare pubblicamente la caccia all’uomo
fatta da polizia e carabinieri nel pomeriggio di sabato scorso in città
durante il presidio antifascista che intendeva opporsi all’apertura
della sede cittadina di Forza Nuova. Ai 59 compagni e compagne finiti
pesantemente nel mirino della questura orobica sabato potrebbero presto
aggiungersi altri partecipanti al presidio. La Digos orobica ha infatti
annunciato nuove denunce, che dovrebbero scattare una volta terminata
l’analisi dei filmati. I provvedimenti andrebbero ad aggiungersi ai 57
fermi e 2 arresti compiuti sabato come giustificazione alle cariche
indiscriminate contro i manifestanti. Oggi pomeriggio, il 20enne di
Como e il 24enne di Seriate arrestati sabato sono stati scarcerati dal
gip. Entrambi hanno dichiarato di aver solamente tentato di difendersi
dalle manganellate degli agenti, cercando di proteggere chi era caduto
a terra. Il magistrato ha disposto per i compagni coinvolti l’obbligo
di firma due volte la settimana.[…]