Da informa-azione:
Pubblichiamo questa critica che riteniamo molto costruttiva. Ci scusiamo con i lettori per la pubblicazione di questa notizia, ma come i più assidi fruitori di informa-azione avranno notato e come vi abbiamo raccontato
tempo abbiamo problemi con la gestione della massa di informazioni che
quotidianamente ci arrivano. La nostra scarsa conoscenza delle realtà
bergamasche ha alimentato la nostra confusione.
A meno di esplicita richiesta non depubblicheremo il comunicato che ha generato questi scritti perchè rimanga come esempio.
l’informa-azione crew
Gentilissima redazione di informa-azione.
Spedisco questa mia allo scopo di una, forse non tempestiva, ma, ritengo necessaria puntualizzazione.
Il
sottoscritto, fruitore del vostro sito e soprattutto appassionato
amante della libertà, deve ammettere di essere rimasto letteralmente
basito di fronte alla lettura della news “ Bergamo- comunicato sui fatti di Bergamo”
Questo scritto, come penso altri avranno notato, stonava
completamente con quelli che sono i contenuti, pur variegati, del
vostro interessante sito; direi di più! Quel comunicato deve essere
stato scritto, senza ombra di dubbio, da dei paraculi i quali, senza
temere vergogna, si lamentano che lo Stato, nel quale evidentemente
ripongono ogni fiducia, li abbia abbandonati facendoli per sovrapprezzo
prendere a calci in culo dalla sua polizia.
Ora non si invoca qui
la censura; ripongo la mia fiducia nelle capacità critica dei
libertari, i quali senza dubbio non subiscono le informazioni con la
beota passività delle greggi teleguidate di sua Emittenza. Ma, per
mille fulmini, abbiate la pazienza di far sorbire, a chi ha scritto il
comunicato di sopra ,il discredito che merita.
Gli estensori del documento succitato ci informano che “ i fascisti
di Forza Nuova sono stati fatti sfilare- nonostante non avessero
neanche chiesto l’autorizzazione per un corteo-…” Quale grave
compromissione dell’ordine pubblico, da restare senza parole, ci
mancava solo ci informassero che i fascisti avessero, a spregio di ogni
forma di convivenza civile, parcheggiato le loro macchine in divieto di
sosta, il livore perbenista degli antifascisti/e bergamaschi/e è tale
da farci dedurre che facciano, evidentemente, del rispetto delle leggi
un loro punto d’onore.
Scorriamo qualche riga e veniamo a sapere che “ …le forze
dell’ordine hanno attaccato, con scene da mattanza cilena, in maniera
deliberata e gratuita i manifestanti … il questore ha condotto un
vera e propria caccia all’uomo …con atti brutali nei confronti di
chiunque capitasse a tiro, giornalisti compresi”
Ebbene, innanzi tutto, noto che la categoria dei giornalisti viene,
nel testo, disgiunta del resto dello scibile umano, considerazione
nella quale concordo ma purtroppo presumo per motivazioni opposte a
quelle degli scriventi.
Infatti mentre, devo ammetterlo, per me le botte ai giornalisti sono
sempre ben date – vista l’infame professione che questi svolgono- i
Lombardi sono esterrefatti che un giornalista possa “addirittura”essere
picchiato come un povero cristo qualunque – devo dedurre da ciò che i
giornalisti, sono considerati degli amici senza i quali non si possono
montare teatrini per mimare il conflitto sociale. Ben più gravemente
negativamente giudico lo sproporzionato riferimento ai “metodi cileni
della polizia” questa terminologia rappresenta la dimostrazione dello
svilimento del linguaggio a scopi politici, della perdita di senso
delle parole in questo mondo di alienazione.
La dignità, e l’amore
per la verità, dovrebbero contraddistinguere i compagni seri, i quali
sanno che, in questi tempi difficili, ci son ben altri contesti nei
quali purtroppo è appropriato l’uso di termini che ci trasportano nelle
pagine buie del passato. Mentre i nostri giovanotti si bevono
beatamente la birra nei loro centri sociali, lì parcheggiati in attesa
di una propizia occasione di carriera, ci sono, purtroppo, altri più
sfortunati proletari, che i metodi cileni hanno modo di sperimentarli
sullo loro meno fortunate carni, in una solitudine francamente
imbarazzante.
Mi venga perdonato il tono saccente, ma, voglio far notare che “ gli
atti brutali nei confronti di chiunque capitasse a tiro” attribuiti ,
nel documento, alla Celere, sarebbe stato il caso che gli antifascisti
si fossero attrezzati per compierli loro, approfittando della nota e
generosa irruenza delle genti bergamasche. Lo avrebbero dovuto fare se
la loro intenzione fosse stata quella di impedire realmente la sfilata
dei fascisti, cosa alla quale mi sembra di capire che, in questo caso,
non erano minimamente preparati in quanto non vi era probabilmente
l’intenzione da parte degli organizzatori di farlo.
Mi dispiace constatare come il testo analizzato, che pure è così
breve, sia disgustoso in ogni sua riga; non sfuggono a questo giudizio
le conclusioni finali. Sono parole che mi trafiggono il cuore, gettando
ombre cupe sull’illimitata fiducia che ripongo, per mia natura, nei
confronti dell’umanità.
“Chiediamo le dimissioni di un questore che
si è dimostrato accondiscendente verso i naziskin… L’apertura della
sede di Forza Nuova è una vergogna per Bergamo, così come il
comportamento della polizia oggi in piazza”
Comprendo lo sgomento che a questo punto attanaglierà il lettore
accorto, lo esorto perciò a verificare le citazioni di persona , nel
testo in menzione. Fugherà così facendo il dubbio che siano frutto di
una fantasia perversa o di un trascrittore in malafede.
Per le gioie di Bacco resto esterrefatto. Sarà che lo scrivente, in
buona compagnia di qualche amico di lungo corso, rimane legato ad idee
intransigenti e superate e non comprende questi giovinotti?
Potrà
anche darsi, ma meglio così, che accompagnarsi a degli smidollati
sedicenti antifascisti, e per giunta ciucciamentine pronti a frignare
quando papà gli fa le toto. Non se ne parla neppure.
Gli anarchici e i libertari, basandomi sulle mie informazioni, non
chiedono le dimissioni dei questori, ne disquisiscono sulle virtù delle
forze dell’ordine. ( La logica mi soccorra se intendo che, chi sostiene
che il comportamento della polizia possa ritenersi in talune occasioni
vergognoso, faccia intendere che in atre non lo sia e che anzi lo si
possa ritenere virtuoso)
Sempre basandomi sulle mie conoscenze in materia, ritengo poter
affermare, senza recare offesa ad alcuno che, gli anarchici vogliono
semplicemente che la polizia e i questori spariscano dalla loro vista e
più compiutamente dal mondo intero il più in fretta possibile; siano
detti funzionari dell’ordine pubblico accondiscendenti o meno,
vergognosi o meno.
Risulta evidente a tutti che le persone che si firmano con la sigla
Antifascisti/e di bergamaschi/e non hanno nulla a che vedere con gli
anarchici, questo è pacifico, ovviamente non è obbligatorio essere
anarchici. Ma il problema che pongo non è cosa abbiano a che fare
queste persone con gli anarchici – ma cosa hanno a che fare gli
anarchici con queste persone.
Non posso celare di essere infastidito da come si indignano i
sinceri democratici di qui sopra, di come si lagnano con il loro idolo,
lo Stato, che li ha traditi, preferendogli i fascisti di Forza Nuova e
i loro saluti romani.
Non posso mascherare il disgusto che mi pervade a cagione
dell’ipocrisia viscida di questi alfieri della democrazia, i quali
fingono di non sapere che, mentre i fascisti di Fiore sono solo dei
bovini rincoglioniti cresciuti guardando troppi telefilm, lo Stato, a
cui essi in quanto cittadini, esplicitamente si appellano in cerca di
consolazione. Non solo i fascisti li ha al governo, ma è uno Stato
assassino, che merita il nostro disprezzo, al pari, di Fiore e dei suoi
camerati, uno Stato che combatte guerre, che rinchiude i poveri nelle
sue prigioni, che fa morire di lavoro e distrugge l’ambiente nel quale
viviamo. Più ironia.
Ma la domanda più seria che mi pongo è perché i
gli anarchici si fanno abbindolare da questi quattro rincoglioniti,
vanno alle loro iniziative e per giunta si fanno picchiare e arrestare
al posto loro. Perché gli anarchici, si prestano di continuo a fare da
sponda per una sinistra asfittica che tira a campare, facendo da massa
di manovra quando va bene, e da capro espiatorio, quando va male.
Siamo
forse affetti da una sorta di masochismo militante che ci porta pur di
fare qualcosa, a fare le macchiette, negli spettacolini dei centri
sociali .
Non abbiamo forse capito che questi movimenti nati dal
riflusso e allevati nella culla della pace sociale e del sono mucchi di
sabbia destinati ad essere spazzati dai forti venti di guerra che
stanno spirando.
Non abbiamo sempre rifiutato noi l’antifascismo fine a se stesso, la
sua assenza di prospettive che lo rende perdente, il suo becero scopo
di auto-rappresentazione politica.
E solo sviluppando un progetto
sociale di offensiva che possiamo uscire da questi pantani, E solo se
abbiamo da dire qualcosa in una città che i fascisti non prendono
piede. Proporrei ai compagni di smetterla di fare i soldatini alle
carnevalate, che finisce che noi si prende le mazzate e gli facciamo
pubblicità gratis ai fascisti. Se dobbiamo scendere in strada almeno
decidiamo noi come fare e proviamo a farci rispettare.
Avremmo
nostri percorsi da compiere facciamoli, i fascisti se ci
attraverseranno la strada, non sono niente di diversi da qualsiasi
altro servo dei padroni.