fonte: il messaggero
Scotland Yard ha condotto verso le 12.20 di oggi due raid in uno squat e in un centro sociale nell’est di Londra dove si trovavano decine dei manifestanti. Circa 80 persone in tutto sono state fermate e interrogate in relazione ai disordini di ieri. Quattro persone al centro sociale di Rampart Street sono state arrestate. La maggior parte degli attivisti è stata rilasciata e solo alcuni sono stati portati in centrale per essere ulteriormente interrogati. La polizia sta utilizzando i video e le fotografie della manifestazione di ieri per identificare i facinorosi che hanno preso parte agli scontri. Davanti allo squat di Earl Street un gran numero di persone, alcune in lacrime e chiaramente scosse, hanno raccontato alla stampa come si è svolto il raid. «Una persona è rimasta bloccata dietro la porta quando la polizia ha fatto irruzione. E’ stato picchiato più volte», ha raccontato Adam Whittaker, uno studente di 20 anni, aggiungendo: «La polizia è entrata urlandoci contro. Pensavano avremmo causato problemi, ma nessuno di noi ha fatto niente. Ci hanno ammanettati uno a uno, ci hanno fatto delle foto che hanno confrontato con quelle di ieri. Nessuna foto corrispondeva. Mi è sembrata una farsa». Le persone fermate durante gli scontri di ieri sono state 88: quattro sono state incriminate per possesso di armi da taglio e una per aggressione.
Anarchici italiani, Scotland Yard smentisce. Un portavoce di Scotland Yard ha smentito stasera la notizia, riportata dal quotidiano gratuito The London Paper, secondo la quale il comandante di polizia Simon O’Brien, responsabile del controllo delle proteste, avrebbe detto che a causare i disordini di ieri – dall’irruzione alla Royal Bank of Scotland agli scontri con la polizia – sarebbero stati degli anarchici italiani. «Per quanto riguarda gli episodi di ieri non abbiamo puntato il dito contro nessuno e continuiamo ad indagare», ha detto il portavoce.
Manifestazioni a Roma e Londra. Una manifestazione spontanea per l’uomo morto a Londra si è svolta a Porta Pia davanti all’ambasciata inglese. Era formata da un centinaio di giovani che hanno bloccato la strada ed esibito striscioni con le scritte: non justice, no peace e Genova 2001-Londra 2009 assassini. Analoga manifestazione anche a Londra alla quale hanno partecipato circa 300 persone.
Ven, 03/04/2009 – 08:24