G20 – Raid negli squat di Londra, cortei raggiungono il meeting

fonte: il messaggero

LONDRA (2 aprile) – Un’altra giornata di manifestazioni a Londra contro il G20. Tensioni davanti alla Borsa di Londra. Scotland Yard intanto ha avviato un’inchiesta per determinare le circostanze che hanno portato alla morte del manifestante durante i cortei contro il G20, trovato a terra presso la Banca d’Inghilterra. Secondo un testimone l’uomo, che si chiamava Ian Tomilson ed aveva 47 anni, non era un manifestante e stava tornando a casa dal lavoro quando si è accasciato per un malore. I medici della polizia hanno tentato invano di rianimarlo.

 

Scotland Yard ha condotto verso le 12.20 di oggi due raid in uno squat e in un centro sociale nell’est di Londra dove si trovavano decine dei manifestanti. Circa 80 persone in tutto sono state fermate e interrogate in relazione ai disordini di ieri. Quattro persone al centro sociale di Rampart Street sono state arrestate. La maggior parte degli attivisti è stata rilasciata e solo alcuni sono stati portati in centrale per essere ulteriormente interrogati. La polizia sta utilizzando i video e le fotografie della manifestazione di ieri per identificare i facinorosi che hanno preso parte agli scontri. Davanti allo squat di Earl Street un gran numero di persone, alcune in lacrime e chiaramente scosse, hanno raccontato alla stampa come si è svolto il raid. «Una persona è rimasta bloccata dietro la porta quando la polizia ha fatto irruzione. E’ stato picchiato più volte», ha raccontato Adam Whittaker, uno studente di 20 anni, aggiungendo: «La polizia è entrata urlandoci contro. Pensavano avremmo causato problemi, ma nessuno di noi ha fatto niente. Ci hanno ammanettati uno a uno, ci hanno fatto delle foto che hanno confrontato con quelle di ieri. Nessuna foto corrispondeva. Mi è sembrata una farsa». Le persone fermate durante gli scontri di ieri sono state 88: quattro sono state incriminate per possesso di armi da taglio e una per aggressione.

Anarchici italiani, Scotland Yard smentisce. Un portavoce di Scotland Yard ha smentito stasera la notizia, riportata dal quotidiano gratuito The London Paper, secondo la quale il comandante di polizia Simon O’Brien, responsabile del controllo delle proteste, avrebbe detto che a causare i disordini di ieri – dall’irruzione alla Royal Bank of Scotland agli scontri con la polizia – sarebbero stati degli anarchici italiani. «Per quanto riguarda gli episodi di ieri non abbiamo puntato il dito contro nessuno e continuiamo ad indagare», ha detto il portavoce.

Manifestazioni a Roma e Londra. Una manifestazione spontanea per l’uomo morto a Londra si è svolta a Porta Pia davanti all’ambasciata inglese. Era formata da un centinaio di giovani che hanno bloccato la strada ed esibito striscioni con le scritte: non justice, no peace e Genova 2001-Londra 2009 assassini. Analoga manifestazione anche a Londra alla quale hanno partecipato circa 300 persone.

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fonte: rainews24
[…] Intanto, le manifestazioni e i cortei  si sono spostati dalla City londinese all’Excel Centre dove si svolgono i lavori del summit. Le proteste si svolgono in modo pacifico, ma e’ massima allerta intorno all’edificio: tutte le strade di accesso sono state bloccate da cordoni di polizia. Altre 400 persone circa si sono radunate nell’area dei docklands, a est di Londra, per protestare contro la poverta’, la guerra e il sistema finanziario.

Ven, 03/04/2009 – 08:24

Grecia – Poliziotti feriti da arma da fuoco ad Atene

ATENE (Reuters) – Attentatori sconosciuti hanno ferito gravemente a colpi d’arma da fuoco ieri a tarda sera due poliziotti nel centro di Atene.

 

La polizia è nel mirino dell’estrema sinistra da quando un colpo sparato da un agente ha ucciso lo scorso dicembre un adolescente, provocando una reazione che ha causato i peggiori disordini degli ultimi decenni, segnando il governo conservatore.

 

Un ufficiale di polizia, che non ha voluto dire il suo nome, ha dato l’annuncio dell’attentato dicendo che non è chiaro se la sparatoria abbia motivazioni politiche.

 

In gennaio uomini armati avevano ferito gravemente un agente che montava la guardia al ministero della Cultura, attentato rivendicato dal gruppo guerrigliero Lotta Rivoluzionaria. Mentre il mese scorso una bomba è esplosa all’esterno di un’agenzia che gestisce proprietà statali, vicino al quartier generale della polizia.

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fonte: RaiNews24

Due poliziotti greci sono stati feriti, in nottata, nel centro di Atene,da due persone a bordo di una moto. I due agenti sono stati portati in ospedale il piu’ grave e’stato operato ma sono entrambi fuori pericolo. Le forze dell’ordine greche sono state prese di mira da gruppi di estrema sinistra,dopo la sparatoria del dicembre scorso, nella quale e’rimasto ucciso un ragazzo. La notte scorsa, mentre gli agenti controllavano due persone,una donna li avrebbe distratti e i complici hanno sparato.

Nato -scontri al vertice

fonte: swissinfo / rainews24

STRASBURGO – La polizia francese ha effettuato oggi un centinaio di fermi al termine degli scontri fra diverse centinaia di militanti anti-Nato e la polizia, alla vigilia del vertice dell’Alleanza atlantica a Strasburgo. Lo ha riferito un portavoce della polizia.

I dimostranti erano armati di bastoni di legno, e si registrano danni rilevanti agli arredi urbani, ma gli scontri non hanno fatto alcun ferito.

La calma è tornata nel tardo pomeriggio, dopo che gli ultimi manifestanti sono stati dispersi e respinti verso il villaggio autogestito, situato a sud della città.

Gli agenti hanno usato i gas lacrimogeni per respingere i manifestanti che tentavano di sfondare un cordone di sicurezza e di raggiungere il centro del capoluogo alsaziano. I giovani incappucciati – 600 secondo la polizia, 2mila per gli organizzatori – hanno lasciato il villaggio del contro-summit e hanno marciato verso la citta’, distruggendo una decina di pensiline di autobus e dando fuoco ai cassonetti lungo la strada. Un lancio di sassi ha mandato in frantumi i vetri di un commissariato.

Sul vertice vigilano oltre 25mila uomini della sicurezza, tra francesi e tedeschi. In Germania, 600 militari affiancano i 14.600 poliziotti. Altri 200 agenti tedeschi e sei mezzi con gli idranti sono stati inviati in Francia, dove 10mila tra gendarmi e poliziotti proteggono le zone rosse e arancioni istituite nel centro di Strasburgo.

Un fotografo tedesco dell’agenzia Ddp è rimasto ferito nel corso di tafferugli fra poliziotti e manifestanti anti-Nato nel sud di Strasburgo, dove da domani si svolgerà il vertice dell’Alleanza atlantica. Lo ha reso noto la stessa agenzia.

Il fotografo, ripreso in immagini circolate nel circuito televisivo internazionale, ha detto di essere stato colpito da una pallottola di gomma a un polpaccio. La polizia anti-sommossa francese, schierata in forze attorno al villaggio, nel quartiere di Neuhof, è stata bersagliata da pietre lanciate dai manifestanti. "Indossavo la pettorina con su scritto Press e ho alzato le mani, ma mi hanno sparato addosso", ha detto il fotografo, il cui nome non è stato precisato. Il capo del servizio fotografico dell’agenzia Ddp, Michael Kappeler, ha detto alla France Presse che il fotografo è stato colpito alla pancia. "E’ stato ricoverato in ospedale", ha aggiunto

Grecia – Anarchici all’assalto alla vigilia del G20

ATENE – Gli anarchici greci, la cui rivolta dello scorso dicembre è divenuta simbolo della resistenza no-global, hanno lanciato un lungo assalto contro i capisaldi del potere politico ed economico. Assalto che coincide con gli ultimi preparativi per il G20, in programma a Londra giovedì, e per lo sciopero generale – indetto lo stesso giorno – contro la politica economica del governo di Costas Karamanlis. Negli ultimi giorni una marea di attentati, sia pure di bassa intensità, ha colpito banche, uomini politici e di governo, partiti, agenzie marittime, negozi ad Atene e a Salonicco. Ed ha messo di nuovo sulla difensiva la polizia accusata da opposizione e media di "incapacità" e "risposta inadeguata"; e contemporaneamente da Amnesty International di "uso eccessivo della forza" e di "gravi violazioni dei diritti umani". L’ultima serie di attacchi ad Atene, continuazione dei gravi disordini seguiti lo scorso dicembre all’uccisione da parte di un agente del quindicenne Alexis Grigoropoulos, si è avuta nelle prime ore di stamani, soprattutto contro alcune banche; ed ha fatto seguito ad una giornata, ieri, caratterizzata da una vera e propria ondata di attentati nella capitale e a Salonicco, fortunatamente senza vittime, contro politici, partiti, banche e interessi commerciali. Gli attacchi odierni con ordigni artigianali a gas sono stati compiuti contro quattro banche, un autosalone, e diverse auto di imprese, delle poste e di altri enti pubblici alla periferia di Atene. Ieri sera una serie di attentati incendiari erano stati compiuti contro uffici di due viceministri del governo di centrodestra e quattro deputati della maggioranza e dell’opposizione a Salonicco, provocando danni ma nessuna vittima. Gli attacchi seguivano di meno di 24 ore azioni simili contro uffici del partito di governo Nuova Democrazia (ND), quattro banche e un salone di imbarcazioni da diporto ad Atene. Sebbene nessuno di questi attacchi sia stato rivendicato, la polizia non ha dubbi che siano opera del movimento anarchico. Anche se negli ultimi tempi la differenza fra no-global e guerriglieri veri e propri, autori di vari attentati nessuno dei quali mortale, appare sempre più sottile. Fonti della polizia dicono di temere nuovi conati di violenza, e non escludono che il crescendo di attentati possa essere dovuto in qualche modo all’appuntamento del G20 a Londra, lo stesso giorno in cui si svolgerà in Grecia lo sciopero generale. Un appuntamento, il G20, dove la polizia inglese teme l’intervento degli anarchici europei, a cominciare da quelli greci. Ma fonti dell’antiterrorismo ad Atene dicono di ritenere che l’aumento della violenza degli anarchici abbia soprattutto cause endogene e sia da mettere in rapporto con l’inizio domani del processo contro un loro compagno arrestato nel 2007, Giorgio Voutsis-Vogiatzis.

FI – Sabato 4 Aprile corteo cittadino contro il piano strutturale e lo sgombero del next Emerson

 
Due anni non ci bastano – Il csa nEXt Emerson e’ sotto sgombero
– 4 aprile corteo contro lo sgombero e contro il piano strutturale,
perche’ la citta’ sia di chi la vive e la ama e non di chi vuole
svenderla e ricoprirla di cemento.
Per info su Castello e sul Piano strutturale: Sos CastelloCoordinamento contro il piano strutturale
 

Sabato 4 Aprile

ore 15:00 Corteo cittadino contro la speculazione e la cementificazione della città

ore 22:00 Serata hip-hop con Gente de Borgata, Broken Speakers, Millelemmi, Daretta, Alti-Bassi, Sec, Zino, Crepobeat

ore 2:00 Dj-set FUNKY con DEDA aka Katzuma ( ex Sangue Misto)

 

 

 

 

Agliana – volantinaggio sui danni dell’inceneritore

Ieri pomeriggio, alcuni militanti del collettivo liberate gli orsi di Pistoia, del presidio contro l’inceneritore di Montale e del laboratorio metropolitano -sempre di Pistoia-, hanno svolto un volantinaggio nel centro e alla coop di Agliana per denunciare, per l’ennesima volta, i gravi danni che l’impianto d’incenerimento di Montale sta recando agli abitanti della piana; nonostante la pioggia sono stati dati via poco più di un migliaio di volantini, ed in molti si sono soffermati a discutere le tematiche legate al cancrovalorizzatore.

Di seguito il testo del volantino:

CHIUDERE SUBITO L’NCENERITORE DI MONTALE

DANNI CERTI PER LA SALUTE, SPRECO DI ENERGIA E MATERIALI,  SPRECO DEI SOLDI  DI TUTTE/I NOI

I dati delle analisi effettuate sugli animali intorno all’inceneritore di Montale, compiute  dall’ Istituto Zooprofilattico della Toscana e del Lazio, confermano la presenza  nelle matrici biologiche, così come in quelle ambientali stando alle analisi fatte dall’Arpat, di Diossine, Furani, Ploriclorobifenili, metalli pesanti: sostanze pericolose per la salute e cancerogene.

Che l’inceneritore di Montale sia estremamente dannoso per la salute umana e per la biodiversità ambientale, lo ripetiamo da tempo ed è inoltre dimostrato dai  numerosi superamenti del limite alle emissioni dagli inceneritori di diossine e furani (un limite che in ogni caso non garantisce dai rischi per la salute): basti ricordare quello clamoroso dei primi di  maggio 2007, i cui dati furono resi noti dal CIS SOLTANTO il 17 luglio, e che portarono alla chiusura dell’impianto di via Tobagi   per alcuni mesi.

 
L’inceneritore di Colleferro viene chiuso e vengono arrestati i responsabili dell’azienda che gestisce l’ impianto.
L’Asl dei Colli Albani boccia il progetto di un nuovo inceneritore perché consuma acqua preziosa (usata per il raffreddamento dell’impianto) e perché le sue emissioni interessano una popolazione troppo numerosa con conseguenti  estesi rischi e costi sanitari.
Gli inceneritori di Brescia e di Vienna – magnificati da politici e lobbies inceneritoriste – rischiano la chiusura per i danni sanitari.
E qui da noi nella piana Pistoia.Prato.Firenze,  come se niente fosse, si vogliono costruire due nuovi inceneritori  (Case Passerini e Calice) e si insiste a tener aperto il cancrovalorizzatore di Montale. Anzi c’è chi parla di raddoppiarlo!!

Contemporaneamente l’ASL 3 e l’Arpat – che dovrebbero tutelare salute e territorio e fare opera di prevenzione – tendono a minimizzare la gravità del problema e dei risultati delle analisi (non è colpa dell’inceneritore…)
La nomenclatura politica  è cieca e sorda, incapace e collusa.

Un vasto movimento di cittadini in tutto il mondo, di medici e scienziati, denuncia la nocività assoluta dell’incenerimento dei rifiuti domestici, industriali e ospedalieri, in termini di morti per cancro, aggressione agli organi vitali, al metabolismo, alle attività di regolazione dei geni.

Un movimento che non dice solo NO sacrosanti, ma che ha saputo costruire la strategia RIFIUTI  ZERO e dimostrare come ci siano strade concrete e realistiche, meno costose, senza effetti negativi sulla salute, che risparmiano materiali ed energia e aumentano l’occupazione.

D’altra parte senza gli incentivi Cip 6 e Certificati verdi, truffaldini perché finanziano fonti energetiche non rinnovabili e non pulite, il bilancio delle aziende che gestiscono gli inceneritori sarebbe in rosso. Quello del CIS di Montale è ampiamente in rosso nonostante i CIP 6: perché?

            NON VOGLIAMO  INCENERITORI NE’ A MONTALE NE’ DA NESSUNA  ALTRA PARTE,
 
                                            LA NOSTRA SALUTE NON HA PREZZO!

          NOI I VOSTRI ERRORI NON LI PAGHIAMO!

PER UN PIANO RIFIUTI ZERO DELL’ATO TOSCANA CENTRO RILANCIAMO L’ INZIATIVA SUI TERRITORI

CONTINUIAMO L’AZIONE DIRETTA DAL BASSO