Nelle prime ore del mattino di venerdì 3 luglio, i carabinieri del
R.O.S. irrompono in una quarantina di abitazioni di altrettanti
compagni e compagne in varie regioni d’Italia, per perquisirle e
notificare l’art. 270 bis (associazione sovversiva). Nel contempo due
compagni vengono arrestati con l’accusa di aver progettato di sabotare
la linea ferroviaria Orte – Ancona. Alessandro e Sergio, infatti, erano
stati fermati mesi prima a bordo di un’autovettura che, stando agli
inquirenti, risultava rubata e all’interno della quale sarebbero stati
trovati due ganci che, sempre secondo le accuse, sarebbero serviti per
il sabotaggio. Questa è la sintetica ricostruzione di quella che è
stata denominata operazione “Shadow”, nella quale è stata accorpata
un’altra inchiesta della procura romana che prende il nome di “Crocevia
2”, riguardante le città del Lazio in cui c’è una ripresa o un
continuum della lotta anarchica. Probabilmente la necessità di unire le
due indagini nasce dall’esigenza del R.O.S. di non fare crollare nel
vuoto il suo castello di carte e trovarsi così, tra le altre cose,
nella difficile situazione di non poter giustificare l’enormità di
soldi spesi. Ciò avrebbe provocato come in passato guerre intestine tra
polizie (come quando il R.O.S., di fronte all’eventualità di un suo
scioglimento, tornò alla ribalta con una serie di inchieste
diversificate, ultima delle quali la “Cervantes”).
Ci preme fare alcune considerazioni in merito ai tempi e ai modi in
cui si sta svolgendo l’inchiesta. Una delle prime cose che salta agli
occhi è il fatto che i due compagni siano stati arrestati solo dopo
mesi dal fermo. Evidentemente quello che premeva non erano
semplicemente gli arresti, la questione andava sfruttata diversamente.
Non possiamo fare a meno di notare che l’attribuzione di questa
ennesima associazione sovversiva arriva proprio una settimana prima del
G8 dell’Aquila, evidentemente c’è in questo l’intenzione di monitorare
e controllare i movimenti e le relazioni di individui che possano
essere una spina nel fianco per lo svolgimento pacifico del G8.
Un’altra nostra considerazione è relativa al momento in cui questi
arresti e notifiche arrivano: l’impoverimento crescente che gli
sfruttati vivono sulla propria pelle sta facendo lievitare il numero
degli individui esclusi dai processi di produzione e consumo; con
questo cresce il dissenso e la possibilità di ribellione per sacche
sempre più ampie di popolazione. In risposta a ciò aumentano le misure
repressive che il potere statuale sta adottando per gestire i conflitti
che possono scaturire dalle sempre più numerose e lampanti
contraddizioni sociali (introduzione del reato di clandestinità,
militarizzazione delle città, l’istituzione delle ronde cittadine,
inasprimento del regime penitenziario 41 bis, ecc…). Sono tutte cose
dalle quali il dominio tenta di distogliere lo sguardo anche puntando
il dito sul solito nemico interno, facendo passare per terrorista chi
vuole mettere in evidenza le contraddizioni di questa realtà sociale
lottando per l’abbattimento delle catene di oppressione e sfruttamento.
Inoltre c’è il fatto che l’attribuzione dell’art. 270 bis ha il
chiaro scopo di rendere più pesante un’eventuale condanna per
un’ipotesi di reato che da sola non darebbe forse i frutti sperati
dagli inquirenti in sede processuale.
Detto questo è evidente che il dominio ha la premura di colpire con
maggiore forza ciò che riconosce come più nocivo per la propria
salvaguardia e sicuramente il sabotaggio è una di queste pratiche. In
quanto anarchici la nostra premura è invece quella di scardinare il
sistema di privilegi, controllo e oppressione di cui lo Stato è garante
e riconosciamo come nostre tutte le pratiche che servano a questo scopo.
Affermiamo con forza la nostra più completa estraneità e mancanza di
interesse per i concetti di colpevolezza e innocenza, riguardano i
tribunali che noi vogliamo distrutti. Siamo solidali e vicini a
chiunque, mettendo in gioco la propria esistenza, lotta quotidianamente
attaccando il dominio.
Solidarietà con Sergio e Alessandro! Solidarietà con tutti i compagni e le compagne rinchiusi/e dallo Stato!
Anarchici a Latina
Cassa Anarchica di Solidarietà Anticarceraria