Grecia – Tutti assolti al processo contro Lotta Rivoluzionaria di Popolo

riceviamo e pubblichiamo

ATENE, 3 DIC – I tre imputati nel processo di appello contro
l’organizzazione armata Lotta Rivoluzionaria di popolo (Ela) che compi’
decine di attentati fra il 1974 e il 1995 in Grecia, sono stati assolti
in appello per insufficienza di prove. Lo rendono noto i media locali.
In primo grado gli imputati avevano ricevuto condanne a 25 anni di
reclusione. Ela, creata nel 1971, si oppose militarmente al regime dei
colonnelli. Dopo la caduta della Giunta ha compiuto attentati contro le
istituzioni governative e obiettivi economici nonche’ statunitensi in
Grecia. Fu smantellata nel 1995.

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Cuneo – Carcere: secondo morto in una settimana!

fonte indymedia piemonte

Dopo la morte del ventiquattrenne Alessio Scarano, un altro detenuto del carcere di Cuneo muore per carenza di cure mediche.

Cuneo: la notizia della morte di Alessio Scarano, 24 anni, detenuto
per una breve pena (sarebbe uscito nel 2010), martedì 24 novembre, ha
avuto una lieve eco sui giornai locali.

La verità che circola all’interno delle mura, però, è diversa da
quella che raccontano i pennivendoli a pagamento. Arrivato a Cerialdo,
Scarano stava bene. La sera ha cominciato a stare male. Il motivo?
Nessuno lo sa, ma poche ore prima si era fatto vaccinare,
nell’infermieria del carcere, contro l’influenza A. Accortisi che era
grave, i compagni di cella hanno cominciato a gridare, per chiamare le
guardie (altro che continuare a giocare a carte, come hanno scritto i
giornalisti infami!). Il giovane è stato portato in infermieria, ma non
sappiamo se il medico del carcere l’abbia visto o meno – ne dubitiamo,
dato che era sera. Invece di essere curato e tenuto in infermieria o
portato in ospedale è stato riportato in cella – letteralmente buttato
nel suo letto.  Durante la notte i compagni di cella, accortisi che era
morto, hanno ancora chiamato le guardie…

Questa storia non avrebbe dovuto uscire al di fuori delle mura: i
compagni di cella di Alessio sono stati portati il giorno dopo a
colloquio con il direttore del carcere – e forse non solo per capire
cosa era succeso.

Ma c’è dell’altro, che non ha avuto risalto mediatico… nel
week-end appena passato (fra venerdì 28 e domenica 30, non sappiamo la
data precisa) un altro detenuto è morto. Si è sentito male il
pomeriggio, quindi è stato portato subito in infermieria, ma non c’è
stato nulla da fare (o nessuno ha voluto fare nulla? Non sappiamo se ci
sia il medico, nei giorni festivi). Anche lui si era da poco vaccinato
contro l’influenza A.

Non ci intressa fare della dietrologia su vaccini ecc. Quello che ci
indigna e che vorremmo fosse un problema pubblico, è che i detenuti,
qui come nelle altre carceri, sono lasciati morire come bestie, senza
le cure mediche essenziali. Anche grazie all’indifferenza delle
"persone per bene", fuori.

Arresti domiciliari per Mannu

Francesco "Mannu" Mannucci si trova da oggi 2 dicembre agli arresti domiciliari, con divieto assoluto di comunicare all’esterno.

Di séguito il testo scritto da Mannu mentre da dentro la cella sentiva
il concerto del nostro presidio. Questo messaggio ha un grande valore
perché, oltre a farci sentire la vicinanza per il nostro compagno
detenuto in misura cautelare fino a ieri nel carcere di Sollicciano e
da oggi agli arresti domiciliari con divieto assoluto di comunicazione
all’esterno, è un riscontro di come vengano recepite dai detenuti
iniziative di solidarietà come quelle di Sabato 21 Novembre e quindi di
quanto sia importante continuare a rilanciare le nostre lotte contro
questo sistema repressivo con concrete azioni di solidarietà e di
denuncia.
Estendiamo la solidarietà.

LA VOCE DEI COMPAGNI

Un terrazzino, quello della mia cella, lo sgabello, un pacchetto di sigarette.
La musica che entra dentro le mura.
La musica, quella dei compagni, della solidarietà, quella che qua dentro mette i brividi sulle braccia e lungo la schiena.
Poi il carcere risponde!
Marocchini, rumeni, albanesi, italiani, molti picchiano con i pentolini
sulle sbarre di cemento e in coro si alza una parola che tutti
capiscono.
Molti stanno urlando LIBERTA’, LIBERTA’, LIBERTA’!
La vostra voce è entrata!
Da qui, in lontananza, si sentono anche le voci del femminile, dall’altra parte del carcere, si sbracciano, urlano anche loro.
La voce dei compagni entra, colpisce e torna fuori carica di forza.
Molti qua recepiscono e, anche se schiacciati da una realtà di sbarre,
mura di cinta e cemento, almeno in questo istante, tirano fuori rabbia,
passione e voce.

TUTTI LIBERI!

Un abbraccio grande a tutti e a presto.
A PUGNO CHIUSO

Mannu
http://www.cpafisud.org

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Crociate

http://www.donzauker.it/

30 novembre 2009

Non era ancora arrivata alle agenzie la seguente dichiarazione

«Credo che la Lega Nord possa e debba nel prossimo
disegno di legge di riforma costituzionale chiedere l’inserimento della
croce nella bandiera italiana» (Sen. Roberto Castelli)

che lo staff di creativi dello studio marketing Paguri Associati
era già al lavoro per partorire un portfolio di idee di elevato livello
qualitativo, tanto per evitare le figurette delle ultime volte (i loghi
del portale italia.it, per esempio).

Nel segno della tradizione, la proposta n. 1:

Savoia

A mo’ di recupero di altre iniziative leghiste, una spruzzatina di celtico per la proposta n. 2:

Celtica

Infine, per chi temesse il solito provincialismo italiano, un simbolo di respiro internazionale per la proposta n. 3:

Svastica

In ogni caso, un’idea che finalmente ci metterebbe d’accordo col
Ministro Umberto Bossi, che il 27 luglio 1997 si trovò a dichiarare:

Uso il tricolore soltanto per pulirmi il culo.

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PISTOIA: aggiornamenti

Arriva
voce , e non tramite legali o puffi blu , ma x mezzo dei atroci
pennivendoli dei giornali (tirreno e nazione)che:

E’ stato fissato al
20 gennaio prossimo davanti al tribunale collegiale di Pistoia, il
processo ai sette compagni antifascisti arrestati a seguito della
devastazione della sede di Casapound a Pistoia. Il gip Matteo Zanobini,
accogliendo la richiesta di giudizio immediato presentata dal pm Luigi
Boccia e ritenendo evidenti le prove a carico dei sette compagni.
Denunciamo
la situazione in si trovano JURI e MARCO dopo il suo arresto. Dopo che
sono stati messi agli arresti domiciliari il 9 novembre, da quel giorno
non hanno più potuto comunicare con nessuno tranne parenti + stretti ,
non possono scrivere una lettere ne comunicare x telefono ne con
internet. JURI e MARCO
in uno stato d’isolamento totale, una condizione che non viene
riservata neppure ai peggiori mafiosi.

Con
questa azione giudiziaria hanno voluto colpirli su tutti i piani,
ossia a livello psicologico per quanto riguarda l’isolamento, a livello
emotivo per quanto riguarda la totale lontananza dai propri affetti
(amici, partenti,compagni ecc.)

Solidali con tutti i prigionieri
non lasciamo i compagni soli!!