Grecia – Brevi sul pogrom di Exarchia del 5 maggio

 
Nella giornata dello sciopero generale del 5 maggio – purtroppo
tristemente ricordata per la tragica morte di tre impiegati, e non per
le centinaia di migliaia di persone che hanno collettivamente preso le
strade e affrontato le autorità – le forze dell’ordine hanno effettuato
un vero e proprio "pogrom" nel quartiere di Exarchia. Hanno attaccato
squat, café e abitazioni private, attaccando i passanti e sequestrando
diversi compagni.

Nonostante l’attuale centralità delle misure
anti-incendio nel dibattito pubblico, la polizia non ha esitato a
lanciare diverse granate lacrimogene all’interno di uno squat anarchico
di Zaimi Street, contro il quale sono anche stati esplosi colpi di arma
da fuoco. L’edificio è stato quindi invaso dagli agenti antisommossa che
hanno posto in stato di fermo tutte le 70 persone presenti all’interno –
25 di queste sono state denunciate.

Anche un centro sociale di
sinistra "Ritrovo dei Migranti" (Steki Metanastòn), al numero 13 di
Tsamadou street, subiva un raid sbirresco: devastazioni, minacce, porte
sfondate, percosse contro i presenti.

Poco prima, un’altra
squadra antisommossa attaccava il café all’angolo tra Stournari e
Tsamadou Street (come ripreso in questo  video), considerato un ritrovo di anarchici e anti-autoritari; le
vetrine venivano infrante e le persone all’interno minacciate.