Archivi autore: M, Individuo
Resistenza sugli aerei delle deportazioni
Da Indy Piemonte:
Ve lo ricordate Mamadou, il ragazzo senegalese che all’inizio di maggio
era riuscito a perdere l’aereo della deportazione, finendo in carcere e
poi di nuovo dentro al Cie di via Corelli? Ebbene, questa mattina, con
la scusa di un foglio da firmare, lo hanno preso da dentro al Centro e
lo hanno riportato a Malpensa dove, legato ed imbavagliato, è
stato fatto salire sull’aereo. Questa innocente “precauzione” dei
funzionari di polizia che lo accompagnavano, però, ha sortito l’effetto
contrario di quanto desiderato: il comandante dell’aereo, vedendolo così
impacchettato, si è rifiutato di accettarlo a bordo ed ora Mamadou, che
ha fatto un bel casino una volta che si sono decisi a liberarlo da
lacci e bavagli, è di nuovo in via Corelli.
Firenze-Assemblea regionale contro i CIE 24/05/2010
A tutti coloro che individualmente e
collettivamente si oppongono al
progetto CIE in Toscana.
Con la campagna elettorale per le regionali di Marzo è divenuto ben
chiaro
che la costruzione di un lager per migranti (il famigerato CIE) è ormai
all’ordine del giorno.
La coalizione vincente di Enrico Rossi è già pronta a tale opzione, sia
pure con l’ipocrita paravento dell’umanizzazione. Le politiche razziste e
naziste dell’attuale governo delle destre sono state preparate nel tempo
anche da quella "sinistra" istituzionale che si è contraddistinta, in
tema
di politiche migratorie, con la promulgazione della legge
Turco-Napolitano.
Infatti, proprio con questa legge sono stati creati in Italia i Centri
di
Permanenza Temporanea (Cpt), genitori degli attuali Centri di
Identificazione ed Espulzione (Cie). Va inoltre sottolineato che oltre a
questi veri e propri lager per migranti, la sinistra istituzionale, si è
contraddistinta anche in diversi contesti locali per i blitz polizieschi
contro gli ultimi della scala sociale; ne sono un esempio le gesta
"eroiche" degli Sceriffi "Rossi" da Cofferati, a Cioni, passando per
Zanonato,solo per citare i più eclatanti..
Per tutti coloro che si sentono vicini più che mai alle donne e agli
uomini di tutte le varie etnie che sono nel nostro paese, per tutti
coloro
che sentono una forte solidarietà umana e di classe con il popolo
migrante,
per tutti coloro che assistono con angoscia al dilagare delle politiche
securitarie, per tutti coloro che considerano i CIE, nient’altro che
lager
e come tali non umanizzabili, si impone la necessità di organizzare
l’azione diretta, il più estesa possibile, per impedire la costruzione
di
un lager sul nostro territorio.
Nei mesi scorsi qualcosa ha cominciato a muoversi contro la costruzione
del CIE in Toscana. Varie forze, di varia natura, hanno cominciato a
dare
dei segnali importanti, seguendo ciascuno il proprio percorso
rispondente
a
legittime sensibilità politico-sociali.
Noi crediamo che questi percorsi pur restando distinti possono
incontrarsi
per la costruzione di alcuni momenti cruciali di mobilitazione, i quali
senza ambiguità abbiano l’obbiettivo di abbattere il progetto CIE in
Toscana.
In questo senso noi riteniamo che sia ormai maturata la necessità di
lanciare per il mese di Giugno una manifestazione regionale che abbia
come
obbiettivo diretto la Regione Toscana.
Per costruire insieme questo appuntamento di mobilitazione e di lotta
chiamiamo tutte le forze disponibili ad una assemblea di confronto
Lunedì
24 maggio alle ore 21.00 presso il Circolo
Anarchico Fiorentino di Via dei Conciatori 2/R.
ANARCHICI TOSCANI
per contatti:
circoloanarchico@libero.it
Gradisca D’Isonzo – Sommossa con evasione dal Cie
21/05/10
In
40 salgono sui tetti del Cie, 17 fuggono
GRADISCA Rinchiusi in
40 in una stanza da otto, sono riusciti a fuggire dal Cie. È iniziata
così la seconda evasione di massa dalla struttura per immigrati in
appena due settimane. L’episodio si è verificato nella notte fra
mercoledì e giovedì, attorno alle 3. Ancora una volta gli immigrati
rinchiusi nel Cie – in larga parte tunisini – sono riusciti ad
arrampicarsi sul tetto del complesso e a tentare la fuga lanciandosi
oltre il muro di cinta, nel vuoto, da oltre 4 metri d’altezza: questa
volta è andata bene a 17 di loro, riusciti a far perdere rapidamente le
proprie tracce nella campagna circostante avvolta dall’oscurità. Le
ricerche che ne sono seguite non hanno prodotto risultati. Più o meno
altrettanti, 19, sono stati invece immediatamente ripresi dalle forze
dell’ordine. Nella notte fra il 5 e 6 maggio erano riusciti a darsi alla
macchia in nove. Ma questa volta, oltre che per i numeri, l’evasione è
clamorosa anche per la ricostruzione che ne è stata fatta nel primo
pomeriggio di ieri. Un folto gruppo di clandestini, sembra in tutto 39,
di etnia maghrebina e apparsi particolarmente “caldi” nelle ore
precedenti, sarebbe infatti stato rinchiuso in una stanza da appena 8
posti allo scopo di limitarne le velleità di rivolta e – chissà – le
possibilità di fuga. E invece la scelta si è rivelata un’arma a doppio
taglio. I nordafricani – altro fatto incredibile – sono riusciti a
raggiungere il tetto forzando la stessa, medesima grata utilizzata nella
fuga di due settimane prima. Si tratta di un pertugio collocato in una
sorta di atrio d’ingresso della cella vera e propria. Quella grata
l’hanno forzata facendo leva tutti assieme, a turno, probabilmente anche
grazie a qualche spranga nascosta con cura nella stanza. A quel punto,
hanno agevolmente avuto accesso al tetto della struttura e hanno potuto
portarsi in un attimo davanti all’ultima barriera, lasciandosi andare
nel vuoto prima di correre a perdifiato nella notte. Fra loro anche
l’immigrato che nei giorni scorsi si era cucito per protesta la bocca
con ago e filo, venendo ricoverato d’urgenza al nosocomio goriziano. A
differenza di altre occasioni, nessuno ha rimediato conseguenza nel volo
oltre il muro di cinta. Solo l’immediato intervento della vigilanza,
invece, ha scongiurato un’evasione più massiccia. «Essere riusciti a
riprenderne la metà è già un ottimo risultato per come si era messa la
situazione», riflette il segretario provinciale del Sap, Angelo Obit.
Che pone l’accento sulle responsabilità dell’ente gestore, il consorzio
Connecting People: «Non solo la scelta di rinchiudere 40 immigrati in
una stanza da otto persone si è rivelata un autogol, anche perchè il
tutto è avvenuto nello stesso atrio di due settimane prima – afferma –
ma la decisione non era neppure stata comunicata al personale deputato
alla sorveglianza esterna. Solo la prontezza delle forze dell’ordine ha
limitato i danni: bloccare tutti i fuggitivi sarebbe stato fisicamente
impossibile».
Agliana/Montale 22 MAGGIO MANIFESTAZIONE PER LA CHIUSURA DEGLI INCENERITORI!!
Domani alle 15.00 ad Agliana in Pzz. del comune x dire no all’incenerimento della vita dal profitto e dall’istituzione!!
RADIOSONAR.NET – FUSORADIO.NET IWANETWORK.ORG IN
COLLABORAZIONE CON RADIOSSINA.INFO PARTECIPERANNO CON LA DIRETTA AUDIO
DELLA MANIFESTAZIONE REGIONALE di SABATO 22 MAGGIO A MONTALE- AGLIANA
: PER LA CHIUSURA DEGLI INCENERITORI IN ESERCIZIO – STOP AL PROGAMMA
REGIONALE DI NUOVI INCENERITORI – NO ALL’ IMPIANTO DI CDR PREVISTO A
BADIA A PACCIANA. PER LE ALTERNATIVE SENZA COMBUSTIONE, BASATE SUL
RISPARMIO DI MATERIA, LA RIDUZIONE DELLA PRODUZIONE DEI RIFIUTI, IL
RIUTILIZZO E IL RICICLAGGIO
ALTERNATIVE CHE PERMETTONO
GRANDE RISPARMIO DEI DENARI DEI CITTADINI E TOGLIERE TERRENO COME
SAPPIAMO ALL’ INSOSTENIBILE E CRIMINALE CORRUZIONE CHE CI HA PORTATI
ALLA BANCAROTTA FINANZIARIA, DI CUI LA POLITICA INCENERITORISTA E’
COERENTE RAPPRESENTANTE, PER CUI CHIEDERANNO A NOI CITTADINI
"INCOLPEVOLI" ANCORA E’ DI PIU’ LACRIME E SANGUE DEVASTANDO IL GIA’
DEPAUPERATO WELFARE
COME CITTADINI E COMITATI
CONTINUEREMO LE INDAGINI E FARE E CHIEDERE ANALISI NON SOLO IN QUESTO
TERRITORIO A COMINCIARE DALLE ANALISI ULTERIORI DEL LATTE MATERNO, DEL
SANGUE , SUI TESSUTI UMANI CON L’AUSILIO DEI CONIUGI MONTANARI, SUGLI
ALIMENTI QUI PRODOTTI COME ORTAGGI, FRUTTA E OLIO, DEGLI ANIMALI
ALLEVATI E DEI TERRENI PER PREPARARE INFORMAZIONE E VERTENZE PREPARARE
IN MODO CHE I RESPONSABILI PAGHINO PER I DANNI ALLA SALUTE DEI CITTADINI
E ALL’ECONOMIA DEL TERRITORIO
PER LA DIFESA DEI BENI E DEI LUOGHI COMUNI : SALUTE, ACQUA, TERRA,
ENERGIA, RIFIUTI, BIODIVERSITA’.
RIPRENDIAMOCI LA SALUTE
RIPRENDIAMOCI IL TERRITORIO
RIPRENDIAMOCI IL FUTURO
BASTA
Immettere nuove nocività e nuove tossicità nella piana e nei territori
già più che saturi
NO ALLA STRATEGIA INTEGRATA DELLA GIUNTA ROSSI
BASATA SULL’ INCENERIMENTO
BONIFICHE SANITARIE E TERRITORIALI SUBITO
ALTERNATIVE NO COMBUSTIONE CHE PORTANO POSTI DI LAVORO
E REDDITO PULITO
Tutte e tutti a Montale per difendere la nostra salute, il nostro
territorio, i nostri risparmi, le nostre case. Per riprenderci il
diritto a decidere sulla nostra vita, per dire a nuove nocività che
vogliono continuare a imporci per esempio con la localizzazione di un
impianto di CDR a Badia a Pacciana.
PERCHE’ LE DECISIONI SIANO PRESE COLLETTIVAMENTE e non delegate a
politici spesso incapaci, qualche volta collusi con le lobbies
inceneritoriste e i comitati d’ affari, quasi sempre estranei ai
bisogni e ai desideri degli abitanti. No alla privatizzazione dei
sevizi locali. NO alla riduzione a merce dell’ acqua, dei rifiuti, delle
fonti energetiche rinnovabili.
No agli incentivi agli inceneritori un imbroglio e uno sperpero di
denaro pubblico e quindi dei nostri soldi, un drenaggio di risorse
finanziarie che al pari dei finanziamenti agli armamenti e alle grandi
opere, portano ai disastri economici e ambientali che stanno
devastando intere comunità.
Nella Conferenza stampa sarà presentato il programma e comunicate le
adesioni da tutta la regione e da altre parti del paese.
La manifestazione regionale è promossa:
dal Coordinamento dei comitati della piana e dal Coordinamento
regionale rifiuti zero
maggiori info su://\ http://presidiopermanentemontale.indivia.net
//\
www.noinceneritori.org //\
Toscana: iniziative contro i CIE
Nei prossimi fine settimana si svolgeranno vari presidi organizzati dal coordinamento Anarchico toscano e da vari gruppi ed individualità per dire no alla costruzione di un CIE nella regione e per la chiusura degli altri lager sparsi per l’Italia. Questi gli appuntamwenti:
Si comincia con Seravezza Sabato 22,
Il ministro degli interni Maroni ha dichiarato che entro il 2010 anche la Toscana dovrà avere un C.I.E. ed il presidente della regione Rossi da poco eletto ha subito acconsentito.
PER LA CHIUSURA DI TUTTI I C.I.E.!
CONTRO TUTTE LE GALERE!
CONTRO TUTTE LE FRONTIERE!
LIBERTA DI CIRCOLAZIONE PER I MIGRANTI!
PRESIDIO E MOSTRA
CONTRO I C.I.E.
SABATO 22 MAGGIO ‘10 DALLE ORE 16
IN VIA DELATRE A SERAVEZZA
SABATO 29 MAGGIO ’10 DALLE ORE 10
IN PIAZZA MATTEOTTI A QUERCETA
SABATO 5 GIUGNO ’10 DALLE ORE 16
IN PIAZZA DUOMO A PIETRASANTA
Domenica 23 a Prato,
Basta Lager, no ai CIE!
I CIE sono dei Lager di stato. Infatti in essi vengono rinchiusi i migranti che arrivano in Italia in cerca di una speranza ma che non sono provvisti di permesso di soggiorno. Il "pacchetto sicurezza" varato dal governo stringe ancora di più il cappio intorno al collo di uomini e donne che vengono trattati sempre più come merce e bollati come illegali in virtù della mancanza di un pezzo di carta.
Il neopresidente della Toscana Rossi si è dichiarato favorevole alla costruzione di un CIE, attenendosi alle direttive che ne prevedono uno per regione, seppur precisando che ne vuole "tanti e piccoli" ipotizzando una gestione "più umana"…ma può essere umana una gabbia? Ed un Lager?
I CIE sono strutture disumane per natura, violano ogni tipo di dignità e libertà umana.
Noi CIE non né vogliamo né in Toscana né in nessun angolo del mondo, la dimensione non conta.
All’interno di questi lager moderni i soprusi e le violenze sono all’ordine del giorno:
Gli immigrati vengono detenuti per 6 mesi e non possono lasciare la struttura per nessun motivo, pur non avendo commesso nessun reato specifico; all’interno di questi non-luoghi si sono verificati numerosi casi di pestaggi
di strupro operati dalle forze dell’ordine e tantissimi casi di suicidio, si susseguono rivolte e scioperi della fame,
viene servito cibo scaduto, le norme igieniche sono inesistenti e vi è una costante situazione di sovraffollamento.
Con l’introduzione del pacchetto sicurezza e delle nuove normative sull’immigrazione nei CIE possono essere rinchiusi anche individui che vivono e lavorano da anni in Italia e che magari hanno perso il lavoro a causa della crisi.
I CIE hanno solo la funzione di ingrassare chi li gestisce e di cavalcare la paura creata ad arte nei cittadini. Questi lager, ora utilizzati contro le fasce più deboli della società, appunto i migranti, in futuro verranno -già se ne parla- utilizzati come sorta di carceri speciali per tutti coloro che in qualche maniera turbassero i piani di chi comanda, si tratti di "pericolosi sovversivi", ultras o cittadini che si oppongono alle nocività ambientali.
La città di Prato si era detta disponibile ad accogliere uno di questi lager, per questo Domenica 23, dalle 15 in poi ci troveremo in piazza del comune per dire il nostro no all’apertura di un CIE in Toscana, si parli di Prato, Campi Bisenzio, Grosseto o qualsiasi altro posto. No ai Lager!!

Napoli – Comunicato di compagni anarchici su fatti del 1° maggio e abitazione perquisita
Martedi
11 maggio l’abitazione di un nostro compagno è stata perquisita dalla
Digos in merito all’indagine in corso per i fatti del primo maggio a
Napoli.
Ricordiamo che durante il corteo alcuni fascisti di casa
pound sono stati riconosciuti e allontanati.
Si è arrivati al
contatto fisico durante il quale una delle merde è stata accoltellata
all’interno di un negozio dove si era rifugiato.
In merito a questo
eventi venerdi 14 maggio su "il Mattino" di Napoli è apparso un
articolo infamante firmato da Leandro del Gaudio in cui, evidentemente
imbeccato dalla digos, il bastardo pennivendolo addossa tutta la
responsabilità del fatto al nostro compagno e indica l’area anarchica
come responsabile dell’aggressione ai fascisti e verso cui sarebbe
rivolta l’attenzione de gli inquirenti.
Da notizie non ancora
ufficiali sembra che il nostro compagno sia accusato di concorso in
tentato omicidio in quanto riconosciuto dalle immagini delle telecamere
del negozio come uno degli aggressori. Non è ancora chiaro se sia stato
emesso un mandato di arresto in quanto il nostro compagno non era
presente al momento della perquisizione.
Tutta la nostra solidarietà
va al nostro compagno inquisito e tutto il nostro odio ai ai fascisti,
agli sbirri e ai giornalisti.
Daremo degli aggiornamenti non appena
avremo delle notizie più precise.
Anarchici a Napoli
Torino – liberi 2 compagni!
Per entrambi nessun obbligo cautelare, come firme o altro…
Adesso vogliamo vedere liberi gli altri 7 Compagni!!!!
Milano – Azione contro il carcere, 1 arresto e 3 denuciati
Due bombe carta sono state lanciate da un
gruppo formato da quattro giovani delle frange antagoniste all’interno
del carcere milanese di San Vittore: lo scoppio non ha provocato danni
alle persone o alle strutture. A renderlo noto è Angelo Urso, segretario
nazionale della Uil penitenziari, ricordando che è il secondo episodio
che si verifica a distanza di poco tempo. Sono intervenuti due
poliziotti penitenziari che hanno bloccato uno dei responsabili.
Denunciati invece i suoi complici.
Il gruppo ha lanciato gli
ordigni verso le quattro dopo essersi avvicinato al muro di cinta dell’
istituto di pena. "La violenza dell’esplosione ha fatto scattare l’
immediato intervento dell’autopattuglia della polizia penitenziaria –
commenta il sindacalista – che questa volta è riuscita ad intercettare
il gruppetto e ad intervenire". Il fermato è stato arrestato e posto a
disposizione dell’autorità giudiziaria.
A essere denunciati, alla
fine, sono stati in quattro: tre ragazzi e una ragazza. E.P., 22 anni,
residente in provincia di Milano, è stato bloccato subito dopo aver
tirato dei mortaretti e un
fumogeno oltre il muro di cinta del carcere, nei pressi di piazzale
Aquileia, direttamente da una pattuglia della polizia penitenziaria.Gli
altri tre, secondo quanto riferito in questura, alla vista degli agenti
si sono allontanati, ma poi sono
tornati indietro per sincerarsi delle condizioni dell’amico, e sono
stati accompagnati in questura e denunciati. Si tratta di tre
maggiorenni, M.L. e F.B., rispettivamente di 25 e 26 anni, e della
ragazza, I.S., di 26, tutti di Milano. Il giovane, arrestato per
resistenza perché avrebbe reagito quando è stato colto sul fatto
(quattro giorni la prognosi dell’agente), verrà processato il primo
luglio.
Torino – Ancora solidarietà ancora repressione [2 arrestati]
accanirsi contro chi non accetta supinamente le sue mosse. Dopo il
recente fallimento della digos, che ieri pomeriggio non è riuscita ad
impedire la contestazione del procuratore capo Caselli e del prefetto
Padoin durante la patinatissima Fiera del Libro, è di oggi l’accanimento
contro un nuova azione dimostrativa di solidarietà con gli
arrestati del 12 maggio. Sebbene in un primo momento fosse
circolata la voce di un loro rilascio, i due compagni sono stati arrestati con le accuse di
resistenza, violenza e lesioni.
da tuttosquat.net
risposta "all’attacco
alla
libertà di autogestirsi" di mercoledì mattina si sono recati alle
porte
palatine, dove hanno steso uno striscione con su scritto "Liberi
Tutti", subito attaccati dalle forze di santa polizia presenti per
tutelare lo striscione di dio (la sindone).
Assaliti in forze due compagni sono stati condotti in stato di fermo,
uno di loro solo dopo una serie di percosse mentre due ragazze sono
riuscite a scappare ma solo dopo che una aveva ricevuto un calcio e
l’altra uno stritolamento al seno (prefetto non mettere in servizio
sbirri impotenti non vedi poi che cosa ti combinano?).
Gli altri sono riusciti a fuggire dopo una lunga fuga, rimaniamo in
attesa di ulteriori notizie.