Siena -Assalto di fasci alla facoltà di lettere

Nella
notte tra venerdì  e sabato la
facoltà di lettere di Siena e’ stata letteralmente assaltata da un
gruppo
di  “persone” che hanno tentato per
almeno due ore, prima di entrare e poi di far uscire, i ragazzi che,
ormai da
giorni, stavano occupando la facoltà, per i grossi problemi e le grosse
difficoltà in cui si trova l’ateneo in questo periodo….e più in generale
il
mondo della scuola tutto.

L’occupazione degli studenti di sinistra si stava e si sta
rivelando un iniziativa piena di entusiasmo e di ottimi risultati
ottenuti con
svariate iniziative dibattiti e occasioni di confronto e culturali. Il
tutto in
un contesto pacifico tranquillo e in collaborazione  con
molte realtà, anche esterne, ma
solidali col mondo della scuola e del lavoro. In questo contesto e’
avvenuto
ciò,  che dal nostro punto di vista,
va inquadrato in un attacco di piuttosto chiara matrice fascista.
Diciamo questo
perchè lo schema usato e’ sempre il solito..si recluta un numero
piuttosto
ridotto di persone più o meno riconducibili alla destra militante, si
mandano in
spedizione punitiva con il compito di provocare e, magari, far scoppiare
una
piccola rissa per poi poter usare l’accaduto dimostrando che le
iniziative come
le occupazioni, o più in generale, le proteste di studenti o masse
popolari, non
sono altro che scuse per fare “casino” ….Se questo, come in questa
occasione,
non va a buon fine si riduce tutto ad una “bravata” di un gruppetto di
ragazzi
che aveva alzato un po’ troppo il gomito….noi ci chiediamo…come mai se
l’aggressione viene da destra e’ sempre e solo una bravata?Basta
arrivare in
questura puzzando d’alcool per essere automaticamente giustificati?La
polizia e
la magistratura hanno il dovere di fare in modo che i responsabili, già
identificati, vengano puniti per ciò che hanno fatto e rispondano delle
provocazioni e delle aggressioni di cui si sono resi protagonisti…furto
di un
pc, incendio doloso interno ad una biblioteca  universitaria
con persone presenti
nell’istituto(si può ipotizzare il tentato omicidio?), aggressioni
verbali e
tentativo di sfondamento di un portone…..Vogliamo pensare e sperare che
la
gestione di questa faccenda sia altrettanto solerte e impegnata da parte
delle
forza dell’ordine come lo e’ in altre occasioni…noi staremo qui a
vigilare che i
diritti dei cittadini siano rispettati e che il tutto non venga
archiviato come
una “bravata”, perché questo non sarebbe tollerabile. Non ci possono
essere due
metri e due misure sempre! Siamo stanchi di questi giochetti !!!

Pensiamo che questo evento, come tanti altri sia la chiara
espressione di ciò che sta’ succedendo in Italia  negli
ultimi tempi…queste sono tutte
prove di forza, tentativi di schiacciare e zittire intimorendo chi non
vuole
stare zitto, chi non vuole sottomettersi alla deriva verso cui sta
andando il
nostro paese, chi vuole occupare per protestare e far sentire la sua
voce, chi
vuole manifestare liberamente e chi vuole aggregarsi in comitati
coordinamenti
etc per organizzarsi e combattere questo stato delle cose.

In
questo contesto proprio oggi sabato 8 maggio e’ ufficialmente nato il
CAAT
(Coordinamento antifascista e antirazzista toscano)di Siena. La finalità
di
questo coordinamento e’ quella di vigilare ed agire perché cose come
queste non
succedano più…. e se succedono devono essere prontamente denunciate
assicurandosi che chi si fa’ promotore e braccio del fascismo venga
fermato e
isolato. Non bisogna lasciare nessuna agibilità ai fascisti….nemmeno a
quelli
che si professano benefattori e pacifisti perchè sono tutte maschere,
sono
espedienti per mescolarsi alla gente per poi accoltellarla alle
spalle.

Come
CAAT di Siena vogliamo dare la più sentita solidarietà agli studenti che
hanno
occupato la facoltà di lettere e che,per questo, hanno subito questo
attacco
infame .  Vogliamo dare il nostro
più ampio sostegno e sprono a continuare la loro lotta ancora più
motivati di
prima. Vogliamo siano sicuri di non essere soli in questa battaglia
perché
l’unione fa’ la forza e la solidarietà e’ un arma da usare sempre.

Invitiamo tutti i partiti e le istituzioni cittadine a prendere
posizione pubblicamente su questa aggressione ed esprimere tutta la loro
solidaretà agli studenti!!

CAAT
SIENA

Torino. G8: sei anarchici a giudizio

Da Indy Piemonte:

Un PM alla pummarola

Più veloce della luce. Il PM Rinaudo,
della Direzione Provinciale Antimafia, indefesso cacciatore di
anarchici, sprezzante del rischio di cadere nel ridicolo, ha rinviato a
giudizio sei compagni, cinque di Torino e uno del Monferrato, per “i
delitti 81 cpv, 110, 639 comma 2 perché con più azioni esecutive di un
medesimo episodio criminoso (…) deturpavano e imbrattavano parte di un
immobile sito in via Fanti 17, facente parte di un edificio parzialmente
costruito nel 1700 e quindi ritenuto di interesse storico, luogo dove
ha sede il centro congressi dell’Unione Industriali di Torino”.

Si va in aula il 24 settembre.
Una roba dal tono dannatamente serio.
“Delitto”, “disegno criminoso”, “deturpare ed imbrattare” e poi anche
l’antimafia.

Sangue e soldi all'Unione Industriali
Sangue e soldi
all’Unione Industriali

Facciamo un passo indietro.
Era il 7
luglio. All’Aquila i padroni del mondo facevano la loro passerella tra
le rovine della città distrutta dal terremoto. La gente in tenda
circondata da uomini armati, i potenti in una caserma/fortezza
milionaria. Roba da brividi. Un G8 tra le macerie. Metafora reale di un
tempo segnato dalla ferocia e dalla forza, dalla guerra e dalla miseria,
dal banchetto di una minoranza di ricchiepotenti sulle spalle dei più.
L’arroganza
nemmeno si maschera dietro la retorica, nemmeno finge i buoni
sentimenti.
L’Aquila è il simbolo inquietante di un futuro che è già
presente. Un’intera popolazione sotto controllo, mentre i soliti noti
costruiscono fortune “umanitarie”. Roba sperimentata fuori, tra Somalia e
Albania e, adesso, pronta anche per noi.

A Torino, quel 7 luglio, sul
marciapiede di fronte all’ingresso dell’Unione Industriali in via Fanti,
vengono gettate mazzette di soldi in una pozza rosso sangue. Sulla
cancellata della palazzina che ospita l’organizzazione dei padroni della
città uno striscione bianco con la scritta “G8: guerra, schiavitù,
oppressione”, siglato FAI.
Sangue e soldi al palazzo dei padroni, la
cifra di un mondo diviso tra chi ha troppo e chi nulla, chi comanda e
chi è obbligato a chinare il capo, ma anche il segno della lotta e della
resistenza che, ogni giorno, in ogni dove, vede gli ultimi alzare la
testa.

Neanche un anno dopo scatta la
vendetta. Pomodoro e soldi finti di fronte all’ingresso dell’Unione
Industriali diventano “imbrattamento e deturpamento”, “delitto”,
“disegno criminoso”. Il marciapiedi di via Fanti si è trasformato un
edificio storico del 1700!
Si rasenta il ridicolo. Peccato che quando
i pagliacci recitano in toga nelle aule di un tribunale ci sia poco da
ridere.
Non ci stupiamo. Il prezzo che chiedono per chi si oppone è
ben più lieve di quello pagato dai tanti immigrati che in quest’anno
terribile sono stati ammazzati in mare dalle leggi razziste di questo
paese. Molto più lieve di quello che pagano ogni giorno i reclusi dei
CIE di che si ribellano, tentano la fuga, osano denunciare i loro
aguzzini.
Resta il fatto, che dovrebbe inquietare la coscienza dei
più, che in questo paese vogliono tappare la bocca ad ogni voce scomoda,
trasformare in delitto ogni piccolo gesto di protesta simbolica.
Giorno
dopo giorno si restringono gli spazi di libera espressione: se la
critica finisce in tribunale quella che è in ballo è la libertà di
tutti.

Per info e contatti:
Federazione
Anarchica Torinese
Corso Palermo 46
La sede è aperta ogni giovedì
dopo le 21
fai_to@inrete.it
338 6594361

 

Grecia – Lotta per la vita il compagno ferito dalla polizia

tratto da Act for Freedom Now! – trad.
informa-azione

Regna un clima di terrore nell’ospedale
KAT di Atene, dove il compagno
Simeon Seisidis
è stato trasportato e ricoverato.
In serata
Simeon ha subito un secondo intervento chirurgico, mentre i dottori sono
preoccupati non solo dalla difficoltà di salvare il suo piede
gravemente ferito, ma la sua stessa vita.

Il compagno è già
stato riportato in vita, da una condizione di morte clinica, presso
l’ospedale Hippocratic dove era stato ricoverato in un primo momento. La
sua vita è ancora a rischio e, a detta dei medici, le sue condizioni
sono molto gravi.

Nonostante ciò non è ricoverato in un reparto
di rianimazione, ma in una particolare “camera gabbia” che diventa
caldissima ed è equipaggiata esclusivamente con un sistema di aria
condizionata antiquato e inutile. Nella stanza, come in giro per tutto
l’ospedale, sono presenti i piantoni della polizia.
All’avvocato è
stato impedito di vederlo fino a ieri pomeriggio, anche la famiglia ha
ricevuto lo stesso trattamento. Di fronte alle forti proteste della
madre, il dottore incaricato ha risposto “Non vi dovete preoccupare, mi
occupo io di lui”! Per fortuna, con l’aiuto di un altro medico e di
un’infermiera, sono riusciti a fargli visita previa perquisizioni
personali.
La presenza sbirresca è impressionante. Durante le
proteste del 5 maggio [sciopero generale], l’ospedale era pattugliato da
agenti speciali dell’EKAM [polizia militare antiterrorismo], armati e
con i passamontagna.

Negli ultimi quattro anni, le autorità e i
media hanno creato un mito intorno al nome di Simeon [come con Giannis
Dimitrakis], e dato l’attuale inasprimento repressivo, con il ricordo
fresco di Savvas Xiros [prigioniero membro del gruppo 17 Novembre che,
nonostante le gravissime ferite venne “visitato” da agenti della CIA in
stato semi-cosciente a causa della somministrazione di particolare
droghe] i compagni intendono mantenere alta la vigilanza.

Simeon
non è solo!

Opuscolo Pistoiese d’Anarchismo N°12

E’ pronto il numero 12 dell’Opuscolo pistoiese d’anarchismo e cultura; può essere scaricato QUI (tasto destro del mouse, salva oggetto) o reperito in forma cartacea alle varie iniziative in giro per la regione.
Info: anarchicipistoiesi@canaglie.org
Sommario:

Pg1: Editoriale;
Pg2: "Giustizia" è solo una vuota parola, sulla prima sentenza sui fatti di ca$$a Pound; Novità editoriali; La nostra memoria non è condivisa! Contro i recuperatori di regime;
Pg3: Stanco della solita routine?
Pg4: Due parole sulla repressione;
Pg4-5: Arte, Fecciax;
Pg6: Personaggi: Herbert Pagani;
Pg8: I nuovi fascisti; Giunta regionale, ovvero il mondo come volontà di distruzione.

08/05 Livorno: A fianco dei lavoratori e lavoratrici greci : Che la crisi la paghino i padroni e i banchieri

A fianco dei lavoratori e lavoratrici greci :

Che la crisi la paghino i padroni e i banchieri

 

Il proletariato ellenico si
trova di fronte all’ennesima rapina, fatta per tappare i buchi provocati dai
governi precedenti. In questa situazione, non ci sono margini di compromesso,
ancora una volta il proletariato è la vittima sacrificale.

C’è da stupirsi che rivolte
di quel genere non scoppino più frequentemente. La repressione statale aggiunge
benzina all’incendio. I responsabili delle rivolte sono quindi i Governi,
quelli dell’Ellade e quelli che lo stanno sostenendo nello scaricare le loro
ruberie sulle masse popolari, compresi i governi europei.

"Noi abbiamo dato,
adesso fate pagare i ricchi": questo è uno degli slogan della protesta
delle lavoratrici e dei lavoratori Greci che si mobilitano contro  il piano di austerità con cui si vuole
per scaricare sulle loro spalle la crisi.
Un piano profondamente antipopolare e che vuole far pagare il prezzo della
crisi a lavoratrici e lavoratori , utilizzando la crisi stessa per rilanciare
le possibilità di profitto e rendere ancora più deboli le classi popolari.

Per questo la solidarietà con le lavoratrici e i
lavoratori greci e con il loro movimento di protesta e rivolta – che non
accettiamo venga criminalizzato – dopo le tragiche morti di mercoledì, è
solamente una parte della nostra stessa campagna contro la crisi e il razzismo,
per far pagare la crisi a chi l’ha provocata e contrastare le politiche
padronali e dei governi dell’Unione Europea – a partire da misure urgenti di
difesa dei salari e dei diritti di lavoratrici e lavoratori e di esproprio
delle banche e delle imprese responsabili della crisi stessa.

 

SABATO  8 ore  17,00
PRESIDIO
davanti al consolato Greco in
piazza ATTIAS a fianco delle lavoratrici e dei lavoratori greci

Aderiscono :

Sinistra Critica; Collettivo Anarchico Libertario;
F.A.L.-F.A.I.; L’Internazionale……

Pisa: Franco Serantini 1972-2010. Noi non dimentichiamo

Franco
Serantini 1972-2010
Noi non
dimentichiamo

circolo agorà | via Bovio
48/50 Pisa

venerdì 7 maggio 2010

20.30 cena sociale anticlericale
15 € [solo
su prenotazione allo 050500442 o 3384014989]

a seguire

Noi vogliamo
l’uguaglianza

letture ad alta voce e canti libertari
per l’AnArchiA
Organizzazione e produzione a cura dell’ass. culturale
“Le
Radici con le Ali”, Sovicille (SI)
Canti, musica e letture a cura di
“Dal Nostro Canto”.

Ingresso a sottoscrizione volontaria

circolo
agorà
via Bovio, 48/50 – Pisa
tel. segr./fax 050.500442

agorapi@officinaweb.it
www.agorapisa.it

 
 

Varie dalla Grecia

Grecia – La polizia ferisce gravemente un compagno
anarchico

fonte: stampa greca, 05.05.10
trad. Culmine

Due persone sono state arrestate ieri ad Atene. Una
di esse è l’anarchico
Simeon Seisidis, accusato di essere la "mente"
dietro ai "ladri in nero"
(il caso in cui è coinvolto anche Giannis
Dimitrakis). Simeon era
ricercato dal 2006 ed è stato arrestato per
errore la scorsa notte, mentre
la polizia cercava dei ladri che
avevano appena rapinato un supermercato
di Atene. Inoltre, il
compagno arrestato viene anche accusato di far parte
di "Lotta
Rivoluzionaria".
Simeon si trova in ospedale, per una grave ferita
alla gamba. Ieri si
trovava, con un’altra persona, vicino al luogo
della rapina. Non appena i
due si sono resi conto della presenza
della pattuglie della polizia, hanno
cercato di scappare. Nella
sparatoria, Simeon è stato ferito ad una gamba.
Secondo i medici, un
proiettile ha attraversato la sua anca, lesionando
delle arterie. Ha
perso molto sangue ed ora è in condizioni critiche.
La polizia dice
che il primo nome che ha fornito è stato quello di Giorgos
Nikolopoulos
(che ha un mandato di arresto per il caso della "Cospirazione
delle
Cellule di Fuoco"), ma dopo le impronte digitali hanno scoperto che
si
trattava di Simeon.
L’altra persona arrestata poco dopo è Aris
Seirinidis, anch’egli un noto
anarchico, indagato in precedenza per
il caso dei "ladri in nero".
La polizia dice che i due uomini non
sono coinvolti nella rapina al
supermercato.
Dicono che avevano
con sé armi, una granata e alcune munizioni. Le pistole
le stanno
esaminando, ma pare non siano state utilizzate in azioni
"terroriste".


Grecia – Tre impiegati morti in incendio banca durante
sommosse [comunicato di un dipendente]

Dai media greci apprendiamo che tre
impiegati di una banca di Atene sono rimasti uccisi a causa di un
incendio appiccato dai manifestanti. Non si tratterebbe di un attacco
attuato da gruppi di guerriglia, attivi nella distruzione dei luoghi del
capitale ma non dei suoi lavoratori, bensì di un rogo scaturito dal
lancio di molotov da parte dei manifestanti. Sono i primi morti in
questa ondata di furia collettiva in risposta alle misure del governo,
programmate per riparare a un fallimento del bilancio nazionale generato
dai poteri finanziari e politici.

Seguono i
commenti e una dichiarazione tratti da
http://www.occupiedlondon.org/blog/ – sito anarchico di riferimento per
la traduzione in inglese delle lotte e delle azioni in grecia –
Traduzione di informa-azione

Le tragiche morti di questa
notte lasciano poco spazio ai commenti; siamo tutti davvero scioccati e
profondamente rattristati da questo evento. A coloro che insinuano che
queste morti possano essere state deliberatamente causate dagli
anarchici, possiamo solo rispondere così: noi non prendiamo le strade,
rischiando la nostra libertà e le nostre vite fronteggiando la polizia,
con lo scopo di uccidere altre persone. Gli anarchici non sono
assassini, e nessun tentativo di lavaggio del cervello, ad opera del
primo ministro Papandreou, dei media nazionali e internazionali, deve
riuscire a convincere chiunque del contrario.

Detto ciò, con gli
sviluppi della vicenda che si susseguono freneticamente, vogliamo
pubblicare la dichiarazione di un impiegato della Marfin Bank, nella cui
filiale incendiata hanno trovato una tragica morte i tre impiegati.

“Mi
sento in dovere, nei confronti dei miei colleghi oggi ingiustamente
morti, di comunicare alcune obbiettive verità. Sto facendo pervenire
questo messaggio a tutte le agenzie di stampa. Chiunque abbia ancora un
po’ di coscienza dovrebbe renderlo pubblico. I restanti possono
continuare a fare il gioco del governo.

I vigili del fuoco non
hanno mai rilasciato una licenza all’edificio in questione.
L’approvazione per la sua operatività è avvenuta sottobanco, come
avviene praticamente per tutti gli esercizi commerciali e le ditte in
Grecia.

L’edificio in questione non è in possesso di alcun
dispositivo di sicurezza, né installato né pianificato, non ci sono
irrigatori dal soffitto, uscite di emergenza o idranti. Ci sono solo
alcuni estintori portatili che, di certo, non sono in grado di contenere
l’incendio di un edificio con standard di sicurezza obsoleti.

Nessuna
filiale della Marfin Bank ha dipendenti addestrati a gestire un
incendio, nemmeno all’uso corretto dei pochi estintori di cui siamo in
possesso. I manager usano come pretesto il costo elevato di tali
addestramenti per non attuare le misure basilari per la protezione dei
propri dipendenti.

Non c’è mai stata un’esercitazione di
evacuazione dell’edificio, né una dimostrazione dei vigili del fuoco per
istruire lo staff su come reagire a simili situazioni. Le uniche forme
di addestramento attuate alla Marfin Bank hanno riguardato l’evacuazione
dei “pezzi grossi” dai propri uffici in caso di attacchi terroristici.

L’edificio
in questione, nonostante la vulnerabilità della conformazione e dei
materiali, dai pavimenti ai soffitti, non è dotato di rifugi
antincendio. Materiali altamente infiammabili come carta, plastica,
cavi, mobilio. L’edificio è obbiettivamente costruito in modo inadatto
ad ospitare una banca.

Nessun membro della sicurezza interna è a
conoscenza di tecniche di primo soccorso o antincendio, nonostante siano
incaricati della gestione della sicurezza dell’edificio. Gli impiegati
della banca devono improvvisarsi addetti alla sicurezza o pompieri in
base agli umori di Mr. Vgenopoulos [proprietario di Marfin Bank].

I dirigenti
della banca hanno proibito ai dipendenti di abbandonare il lavoro,
sebbene questi lo avessero chiesto dalle prime ore della mattina. I
dirigenti intimavano di chiudere gli accessi e confermavano, via
telefono, che l’edificio doveva restare chiuso [con i dipendenti
dentro], arrivando anche a bloccare gli accessi internet per evitare che
i dipendenti potessero comunicare con l’esterno.

Da
giorni oramai è in atto la volontà di ricattare i dipendenti della banca
riguardo le mobilitazioni di questi giorni, con l’offerta verbale “o
resti a lavorare o sei licenziato”.

I due poliziotti in borghese,
stanziati regolarmente per la prevenzione delle rapine, oggi non si
sono presentati presso la filiale, nonostante la direzione avesse
rassicurato i dipendenti del contrario.

In fine signori [della
banca], fate la vostra autocritica e smettetela di fingere di essere
scioccati. Siete responsabili per quanto accaduto, e in un qualunque
stato di diritto (come quelli che usate di volta in volta come esempi
chiave negli show televisivi) verreste arrestati per le vostre scelte
sopracitate. Oggi i miei colleghi hanno
perso la vita per malizia: la malizia di Marfin Bank e di
Mr.Vgenopoulos in persona, che ha esplicitamente dichiarato che chi non
si fosse presentato a lavoro [nel giorno dello sciopero generale del 5
maggio] avrebbe potuto restare a casa anche quelli successivi perché
licenziato.

Un impiegato di Marfin Bank"

Dichiarazione originale in greco:

http://athens.indymedia.org/front.php3?lang=el&article_id=1163959

 

Pistoia: 1° Maggio Imbrattata sede Camera Lavoro Cgil

(ANSA)Due sconosciuti hanno imbrattato con scritte e vernice la targa e la
porta di ingresso della sede della Camera del lavoro di Pistoia. Lo
rende noto la Cgil pistoiese precisando che il fatto è avvenuto la notte
scorsa e che le telecamere di sorveglianza potrebbero aver ripreso gli
autori. Sembra, secondo la Cgil, che i monitor del circuito chiuso della
videosorveglianza abbiano inquadrato una donna e un uomo mentre
imbrattano la sede.


La scritta: "1°maggio degli sfruttati
e non degli sfruttatori. No ai C.i.e."
                                 (Centri di identificazione ed espulsione (CIE)articolo 12
della legge Turco-Napolitano
). E sotto compare anche un
simbolo, assimilabile a una "A" dell’anarchia. I due hanno poi
bersagliato la porta della sede della Cgil di via Puccini con palloncini
pieni di vernice nera e rosa.

Italiani brava gente – Mapuche recuperano il terreno dal Centro Turistico Holyday in Argentina

da culmine.noblogs.org

Della serie "Italiani brava gente"…
Stavolta sono i mapuche della costa patagonica argentina a passare
all’azione diretta contro degli usurpatori italiani. Il 26 aprile è
stato occupato un terreno chiamato Paraje Las Aguadas occupato da un
imprenditore italiano, tale Giuseppe Falzetta. Il Falzetta è a capo del
Centro Turistico Holyday con sede a Porto Sant’Elpidio (Fermo), ma a
quanto pare sta tentando di espandere le lucrose attività anche in
Patagonia, proprio in un terreno rivendicato dai mapuche.

Culmine


Argentina – Paraje Las
Aguadas (Bahía Creek), 26 aprile 2010

COMUNICATO STAMPA

Il
26 aprile la Comunidad Indígena Las Aguadas ed il Consejo Asesor
Indígena (CAI) hanno recuperato lo spazio territoriale del quale, con la
complicità della Dirección de Tierra de la Provincia de Río Negro,
s’erano
appropriati i capitali d’origini italiane del Centro
Turístico Holiday,
del quale è proprietario Giuseppe Falzetta. Ancora
una volta la smisurata avarizia dei grandi ricchi del mondo viene a
saccheggiare e distruggere la nostra Nuske Mapu (Madre Terra).

Questo bicentenario, che in questi giorni lo Stato argentino si appresta
a commemorare, ha significato per il Popolo Mapuche la perdita per
furto e saccheggio del nostro Wall Mapu (Territorio), ila sottomissione
al silenzio, all’oblio ed all’imposizione a sangue e fuoco alla cultura
dominante, di una lingua ed una spiritualità che cerca di cancellare
ogni
traccia del nostro popolo.
– In queste condizioni sono
trascorsi 200 anni di eroica e silenziosa resitenza dei nostri antenati
per riprendere la forza necessaria per il recupero dei nostri diritti
ancestrali, per trasmettere a queste generazioni il lascito a non
demordere, a non abbandonare la lotta per il territorio e la libertà del
popolo mapuche.
Riaffermiamo il nostro appoggio e la solidarietà a
tutti i nostri peñis e lamgen (fratelli e sorelle) che lottano per il
recupero del territorio nei campi e nelle città.
Marici Weu Dieci volte esistiamo
Marici Weu
Dieci volte vinceremo

Firenze – Azioni di solidarietà con Silvia, Costa e Billy

Da informa-azione:

Nella notte tra il 30 aprile e il primo maggio un gruppo di compagni ha
approfittato della gente in strada (per la tristissima "notte bianca"
fiorentina) per manifestare solidarietà ai tre arrestati in svizzera.
Impadronitisi
del palco nella affollata piazza Strozzi, i compagni hanno srotolato
uno striscione ("Libertà per Silvia,
Costa e Billy
, Solidarietà a i Ribelli della Terra. (A)") e letto
un volantino che richiamava l’urgenza
della lotta contro il capitale e
i suoi prodotti (guerre, devastazioni ambientali, biotecnologie), e che
è stato accolto con sorprendente sensibilità dai presenti.

Lo
striscione è stato lasciato su una barricata erta nottetempo per
bloccare il traffico in una stretta strada del centro.

Scritte
in solidarietà con gli arrestati sono comparse su vari muri del centro e
sulle vetrine di alcune banche.