Torino – liberi 2 compagni!

I 2 Compagni fermati venerdì nei pressi delle Porte Palatine sono stati liberati. Gabriele è stato liberato ieri sera, sabato, mentre Andrea è stato rilasciato questo pomeriggio, dopo l’udienza di convalida avvenuta questa mattina.
Per entrambi nessun obbligo cautelare, come firme o altro…
Adesso vogliamo vedere liberi gli altri 7 Compagni!!!!

Milano – Azione contro il carcere, 1 arresto e 3 denuciati

da repubblica.it

Due bombe carta sono state lanciate da un
gruppo formato da quattro giovani delle frange antagoniste all’interno
del carcere milanese di San Vittore: lo scoppio non ha provocato danni
alle persone o alle strutture. A renderlo noto è Angelo Urso, segretario
nazionale della Uil penitenziari, ricordando che è il secondo episodio
che si verifica a distanza di poco tempo. Sono intervenuti due
poliziotti penitenziari che hanno bloccato uno dei responsabili.
Denunciati invece i suoi complici.

Il gruppo ha lanciato gli
ordigni verso le quattro dopo essersi avvicinato al muro di cinta dell’
istituto di pena. "La violenza dell’esplosione ha fatto scattare l’
immediato intervento dell’autopattuglia della polizia penitenziaria –
commenta il sindacalista – che questa volta è riuscita ad intercettare
il gruppetto e ad intervenire". Il fermato è stato arrestato e posto a
disposizione dell’autorità giudiziaria.

A essere denunciati, alla
fine, sono stati in quattro: tre ragazzi e una ragazza. E.P., 22 anni,
residente in provincia di Milano, è stato bloccato subito dopo aver
tirato dei mortaretti e un
fumogeno oltre il muro di cinta del carcere, nei pressi di piazzale
Aquileia, direttamente da una pattuglia della polizia penitenziaria.Gli
altri tre, secondo quanto riferito in questura, alla vista degli agenti
si sono allontanati, ma poi sono
tornati indietro per sincerarsi delle condizioni dell’amico, e sono
stati accompagnati in questura e denunciati. Si tratta di tre
maggiorenni, M.L. e F.B., rispettivamente di 25 e 26 anni, e della
ragazza, I.S., di 26, tutti di Milano. Il giovane, arrestato per
resistenza perché avrebbe reagito quando è stato colto sul fatto
(quattro giorni la prognosi dell’agente), verrà processato il primo
luglio.

Torino – Ancora solidarietà ancora repressione [2 arrestati]

La questura di Torino cerca di
accanirsi contro chi non accetta supinamente le sue mosse. Dopo il
recente fallimento della digos, che ieri pomeriggio non è riuscita ad
impedire la contestazione del procuratore capo Caselli e del prefetto
Padoin durante la patinatissima Fiera del Libro, è di oggi l’accanimento
contro un nuova azione dimostrativa di solidarietà con gli
arrestati del 12 maggio.
Sebbene in un primo momento fosse
circolata la voce di un loro rilascio, i due compagni sono stati arrestati con le accuse di
resistenza, violenza e lesioni.


da tuttosquat.net

Questo pomeriggio una ventina di solidali in
risposta "all’attacco
alla


libertà di autogestirsi
" di mercoledì mattina si sono recati alle
porte
palatine, dove hanno steso uno striscione con su scritto "Liberi
Tutti", subito attaccati dalle forze di santa polizia presenti per
tutelare lo striscione di dio (la sindone).

Assaliti in forze due compagni sono stati condotti in stato di fermo,
uno di loro solo dopo una serie di percosse mentre due ragazze sono
riuscite a scappare ma solo dopo che una aveva ricevuto un calcio e
l’altra uno stritolamento al seno (prefetto non mettere in servizio
sbirri impotenti non vedi poi che cosa ti combinano?).

Gli altri sono riusciti a fuggire dopo una lunga fuga, rimaniamo in
attesa di ulteriori notizie.

blitz al Salone del Libro in solidarietà con gli arrestati di ieri

verso le 19 una trentina di compagni
ha eluso l’ingente schieramento di forze dell’ordine al Salone del Libro
entrando da un ingresso secondario e ha interrotto la vomitevole
presentazione di un libro (forse proprio del prefetto Padoin o di
qualche bellimbusto simile) con striscione "TUTTI LIBERI" volantinaggio e
slogan in solidarietà con gli arrestati del 12 maggio

mini-corteo tra gli stand e arrivederci a
tutti a sabato

Torino – Contatti dei compagni arrestati il 12 maggio

Diffondiamo i nomi dei tre compagni arrestati dopo il rastrellamento
di case occupate
e abitazioni torinesi.

Per inviare posta o
telegrammi [per servizio di dettatura
telegrammi via
telefono fisso comporre il
186]

Luigi Giani

Luca Germano

Davide
Negri

presso

Casa Circondariale
Lorusso Cutugno

Via Pianezza, 300 – 10151 Torino



Ricordiamo che gli appuntamenti
contro il carcere e le violenze di stato
previsti per questo fine
settimana saranno un’ulteriore occasione per solidalizzare con i
compagni arrestati e provare a farci sentire oltre le mura del carcere.

Sabato 15 maggio

ore
10:00 – Mostra su omicidi di stato e violenze nei Cie – volantinaggio
in zona Piazza della Repubblica – Balòn
ore 17:00 – Presidio con
musica e microfono aperto sotto il carcere di Torino [capolinea del tram
3]

Domenica 16 maggio

ore
17:00 – Presidio davanti al Cie di c.so Brunelleschi

Prove di (molta) forza AGGIORNATO

Da Macerie:

Irruzione della polizia, all’alba di questa mattina,
dentro a tre case occupate torinesi (l’Asilo di via Alessandria, il
Mezcal di Collegno e il Barocchio di Grugliasco), un Centro sociale
(l’Askatasuna di corso Regina Margherita) ed alcune case private di
compagni. Il quadro non è ancora chiarissimo. Quel che si sa di sicuro è
che l’operazione è frutto delle indagini sugli scontri avvenuti durante
il primo sgombero de Lostile di corso Vercelli, il dieci dicembre
scorso. Pure di sicuro si sa che gli agenti hanno notificato degli
obblighi di firma ad alcuni compagni e che altri sono stati messi agli
arresti domiciliari, ma non si conoscono con chiarezza in quanti
complessivamente siano stati sottoposti a queste misure cautelari. E
ancora, di almeno due compagni si sa che sono stati portati in Questura,
ma non si conosce la loro destinazione finale.

Per intanto, vi invitiamo a seguire gli aggiornamenti
su Radio Blackout e su Indymedia Piemonte.

E a rileggervi i resoconti sullo sgombero de Lostile
di Corso Vercelli:

Prove di forza:
leggi un resoconto del primo sgombero de Lostile.

Memoria: leggi il
racconto di un pestaggio durante il primo sgombero de Lostile.

Prove di forza / 2:
leggi un resoconto del secondo sgombero de Lostile.

 


Da indy Piemonte:

 

L’operazione è
cominciata alle 6,30.

La polizia ha effettuato perquisizioni in tre
squat (Asilo, Barrocchio, Mezcal) e in un centro sociale (Askatasuna).
Gli occupanti degli squat sono saliti sul tetto. La Digos si è
presentata anche in alcune case private.

All’Asilo
hanno fatto irruzione divellendo porte e finestre. Le perquisizioni si
sono tuttavia limitate alle stanze dei compagni oggetto di misure
cautelari.

 

I perquisiti
ed inquisiti sono in tutto 16. Tre sono stati arrestati e tradotti in
carcere, quattro ai domiciliari, gli altri con obbligo di firma.

Vari lanci di
agenzia e La Stampa on line parlano di 16 arresti ma si tratta di
notizie false.

 

La cornice
pare siano i fatti del 10 dicembre 2009, quando, in una sola mattinata,
vennero sgomberati Cà Neira e Lostile. Nel tardo pomeriggio quelli di Cà
Neira occuparono un nuovo stabile (ex cinema Zeta) e vennero sgomberati
e tradotti in questura in quattro, mentre il presidio di solidali sotto
Lostile venne caricato e due ragazzi condotti in questura. Dopo la
prima carica ce ne furono altre due arginate da cassonetti in strada.

Sembra che i
provvedimenti del PM Rinaudo di questa mattina si riferiscano alle
cariche del pomeriggio in corso Vercelli.

Grecia – Brevi sul pogrom di Exarchia del 5 maggio

 
Nella giornata dello sciopero generale del 5 maggio – purtroppo
tristemente ricordata per la tragica morte di tre impiegati, e non per
le centinaia di migliaia di persone che hanno collettivamente preso le
strade e affrontato le autorità – le forze dell’ordine hanno effettuato
un vero e proprio "pogrom" nel quartiere di Exarchia. Hanno attaccato
squat, café e abitazioni private, attaccando i passanti e sequestrando
diversi compagni.

Nonostante l’attuale centralità delle misure
anti-incendio nel dibattito pubblico, la polizia non ha esitato a
lanciare diverse granate lacrimogene all’interno di uno squat anarchico
di Zaimi Street, contro il quale sono anche stati esplosi colpi di arma
da fuoco. L’edificio è stato quindi invaso dagli agenti antisommossa che
hanno posto in stato di fermo tutte le 70 persone presenti all’interno –
25 di queste sono state denunciate.

Anche un centro sociale di
sinistra "Ritrovo dei Migranti" (Steki Metanastòn), al numero 13 di
Tsamadou street, subiva un raid sbirresco: devastazioni, minacce, porte
sfondate, percosse contro i presenti.

Poco prima, un’altra
squadra antisommossa attaccava il café all’angolo tra Stournari e
Tsamadou Street (come ripreso in questo  video), considerato un ritrovo di anarchici e anti-autoritari; le
vetrine venivano infrante e le persone all’interno minacciate.

Torino. G8: sei anarchici a giudizio

Da Indy Piemonte:

Un PM alla pummarola

Più veloce della luce. Il PM Rinaudo,
della Direzione Provinciale Antimafia, indefesso cacciatore di
anarchici, sprezzante del rischio di cadere nel ridicolo, ha rinviato a
giudizio sei compagni, cinque di Torino e uno del Monferrato, per “i
delitti 81 cpv, 110, 639 comma 2 perché con più azioni esecutive di un
medesimo episodio criminoso (…) deturpavano e imbrattavano parte di un
immobile sito in via Fanti 17, facente parte di un edificio parzialmente
costruito nel 1700 e quindi ritenuto di interesse storico, luogo dove
ha sede il centro congressi dell’Unione Industriali di Torino”.

Si va in aula il 24 settembre.
Una roba dal tono dannatamente serio.
“Delitto”, “disegno criminoso”, “deturpare ed imbrattare” e poi anche
l’antimafia.

Sangue e soldi all'Unione Industriali
Sangue e soldi
all’Unione Industriali

Facciamo un passo indietro.
Era il 7
luglio. All’Aquila i padroni del mondo facevano la loro passerella tra
le rovine della città distrutta dal terremoto. La gente in tenda
circondata da uomini armati, i potenti in una caserma/fortezza
milionaria. Roba da brividi. Un G8 tra le macerie. Metafora reale di un
tempo segnato dalla ferocia e dalla forza, dalla guerra e dalla miseria,
dal banchetto di una minoranza di ricchiepotenti sulle spalle dei più.
L’arroganza
nemmeno si maschera dietro la retorica, nemmeno finge i buoni
sentimenti.
L’Aquila è il simbolo inquietante di un futuro che è già
presente. Un’intera popolazione sotto controllo, mentre i soliti noti
costruiscono fortune “umanitarie”. Roba sperimentata fuori, tra Somalia e
Albania e, adesso, pronta anche per noi.

A Torino, quel 7 luglio, sul
marciapiede di fronte all’ingresso dell’Unione Industriali in via Fanti,
vengono gettate mazzette di soldi in una pozza rosso sangue. Sulla
cancellata della palazzina che ospita l’organizzazione dei padroni della
città uno striscione bianco con la scritta “G8: guerra, schiavitù,
oppressione”, siglato FAI.
Sangue e soldi al palazzo dei padroni, la
cifra di un mondo diviso tra chi ha troppo e chi nulla, chi comanda e
chi è obbligato a chinare il capo, ma anche il segno della lotta e della
resistenza che, ogni giorno, in ogni dove, vede gli ultimi alzare la
testa.

Neanche un anno dopo scatta la
vendetta. Pomodoro e soldi finti di fronte all’ingresso dell’Unione
Industriali diventano “imbrattamento e deturpamento”, “delitto”,
“disegno criminoso”. Il marciapiedi di via Fanti si è trasformato un
edificio storico del 1700!
Si rasenta il ridicolo. Peccato che quando
i pagliacci recitano in toga nelle aule di un tribunale ci sia poco da
ridere.
Non ci stupiamo. Il prezzo che chiedono per chi si oppone è
ben più lieve di quello pagato dai tanti immigrati che in quest’anno
terribile sono stati ammazzati in mare dalle leggi razziste di questo
paese. Molto più lieve di quello che pagano ogni giorno i reclusi dei
CIE di che si ribellano, tentano la fuga, osano denunciare i loro
aguzzini.
Resta il fatto, che dovrebbe inquietare la coscienza dei
più, che in questo paese vogliono tappare la bocca ad ogni voce scomoda,
trasformare in delitto ogni piccolo gesto di protesta simbolica.
Giorno
dopo giorno si restringono gli spazi di libera espressione: se la
critica finisce in tribunale quella che è in ballo è la libertà di
tutti.

Per info e contatti:
Federazione
Anarchica Torinese
Corso Palermo 46
La sede è aperta ogni giovedì
dopo le 21
fai_to@inrete.it
338 6594361

 

Grecia – Lotta per la vita il compagno ferito dalla polizia

tratto da Act for Freedom Now! – trad.
informa-azione

Regna un clima di terrore nell’ospedale
KAT di Atene, dove il compagno
Simeon Seisidis
è stato trasportato e ricoverato.
In serata
Simeon ha subito un secondo intervento chirurgico, mentre i dottori sono
preoccupati non solo dalla difficoltà di salvare il suo piede
gravemente ferito, ma la sua stessa vita.

Il compagno è già
stato riportato in vita, da una condizione di morte clinica, presso
l’ospedale Hippocratic dove era stato ricoverato in un primo momento. La
sua vita è ancora a rischio e, a detta dei medici, le sue condizioni
sono molto gravi.

Nonostante ciò non è ricoverato in un reparto
di rianimazione, ma in una particolare “camera gabbia” che diventa
caldissima ed è equipaggiata esclusivamente con un sistema di aria
condizionata antiquato e inutile. Nella stanza, come in giro per tutto
l’ospedale, sono presenti i piantoni della polizia.
All’avvocato è
stato impedito di vederlo fino a ieri pomeriggio, anche la famiglia ha
ricevuto lo stesso trattamento. Di fronte alle forti proteste della
madre, il dottore incaricato ha risposto “Non vi dovete preoccupare, mi
occupo io di lui”! Per fortuna, con l’aiuto di un altro medico e di
un’infermiera, sono riusciti a fargli visita previa perquisizioni
personali.
La presenza sbirresca è impressionante. Durante le
proteste del 5 maggio [sciopero generale], l’ospedale era pattugliato da
agenti speciali dell’EKAM [polizia militare antiterrorismo], armati e
con i passamontagna.

Negli ultimi quattro anni, le autorità e i
media hanno creato un mito intorno al nome di Simeon [come con Giannis
Dimitrakis], e dato l’attuale inasprimento repressivo, con il ricordo
fresco di Savvas Xiros [prigioniero membro del gruppo 17 Novembre che,
nonostante le gravissime ferite venne “visitato” da agenti della CIA in
stato semi-cosciente a causa della somministrazione di particolare
droghe] i compagni intendono mantenere alta la vigilanza.

Simeon
non è solo!

08/05 Livorno: A fianco dei lavoratori e lavoratrici greci : Che la crisi la paghino i padroni e i banchieri

A fianco dei lavoratori e lavoratrici greci :

Che la crisi la paghino i padroni e i banchieri

 

Il proletariato ellenico si
trova di fronte all’ennesima rapina, fatta per tappare i buchi provocati dai
governi precedenti. In questa situazione, non ci sono margini di compromesso,
ancora una volta il proletariato è la vittima sacrificale.

C’è da stupirsi che rivolte
di quel genere non scoppino più frequentemente. La repressione statale aggiunge
benzina all’incendio. I responsabili delle rivolte sono quindi i Governi,
quelli dell’Ellade e quelli che lo stanno sostenendo nello scaricare le loro
ruberie sulle masse popolari, compresi i governi europei.

"Noi abbiamo dato,
adesso fate pagare i ricchi": questo è uno degli slogan della protesta
delle lavoratrici e dei lavoratori Greci che si mobilitano contro  il piano di austerità con cui si vuole
per scaricare sulle loro spalle la crisi.
Un piano profondamente antipopolare e che vuole far pagare il prezzo della
crisi a lavoratrici e lavoratori , utilizzando la crisi stessa per rilanciare
le possibilità di profitto e rendere ancora più deboli le classi popolari.

Per questo la solidarietà con le lavoratrici e i
lavoratori greci e con il loro movimento di protesta e rivolta – che non
accettiamo venga criminalizzato – dopo le tragiche morti di mercoledì, è
solamente una parte della nostra stessa campagna contro la crisi e il razzismo,
per far pagare la crisi a chi l’ha provocata e contrastare le politiche
padronali e dei governi dell’Unione Europea – a partire da misure urgenti di
difesa dei salari e dei diritti di lavoratrici e lavoratori e di esproprio
delle banche e delle imprese responsabili della crisi stessa.

 

SABATO  8 ore  17,00
PRESIDIO
davanti al consolato Greco in
piazza ATTIAS a fianco delle lavoratrici e dei lavoratori greci

Aderiscono :

Sinistra Critica; Collettivo Anarchico Libertario;
F.A.L.-F.A.I.; L’Internazionale……