Marcello Lonzi – Intervista alla madre su ultime perizie e autoassoluzione dello stato

Nei media di regime si parla delle morti in
carcere solo quando l’argomento è sostenuto da famiglie, avvocati e
preferibilmente qualche aggancio politico. Poi, per la tranquillità di
tutti, con la coscienza a posto, queste e altre storie finiscono
accuratamente nello spazio della non-memoria, tanto funzionale alla
letargia collettiva promossa dal dominio e dai suoi giornalisti. Solo
la tenacia di alcune madri, di poche famiglie distrutte, persiste nel
lottare senza tregua per portare alla luce la verità sugli omicidi di
stato dei giorni nostri, nelle carceri, nelle camere di sicurezza delle
caserme, nelle strade.

Maria Ciuffi, madre di Marcello Lonzi, da oltre 6 anni combatte contro la violenza e l’omertà dello stato.
In
questa ultima intervista tratta da "Bello Come una Prigione che Brucia"
su Radio Blackout, Maria racconta dell’evolversi delle perizie sul
corpo di Marcello: da quando lo volevano morto per attacco di stress,
all’affermare che un secchio di plastica possa avergli sfondato la
testa, passando per i dettagli emersi e celati dai medici di regime.
Tutti gli aggiornamenti e le macchinazioni su una morte che dal 2003
non vogliamo dimenticare.

Scarica l’intervista in formato mp3

[Firenze] PRESIDIO AL TRIBUNALE DEI MINORI

LUNEDI’ 8 FEBBRAIO
PRESIDIO AL TRIBUNALE DEI MINORI
in solidarietà agli studenti sotto processo
h. 8:30 al Tribunale dei Minori di via della Scala

GLI STUDENTI SOTTO PROCESSO NON SONO SOLI

Lunedì 8 febbraio al Tribunale dei Minori si svolgerà l’udienza
preliminare contro due compagni per i fatti del 7 settembre 2008.
Quel giorno, una decina di antirazzisti contestò il comizio dell’allora
sindaco Domenici durante la festa nazionale del Partito Democratico
alla Fortezza dal Basso.
Dopo aver esposto uno striscione con la scritta “I CPT SONO SEMPRE
FASCISTI”, i compagni furono caricati dalla polizia e dagli agenti
della Digos presenti. Nel parapiglia nove persone furono fermate, tra
cui i due studenti medi ora sotto processo.
Le accuse vanno dalla Resistenza a pubblico ufficiale alle Lesioni
pluriaggravate… lesioni che, purtroppo, i compagni hanno solo subito
per mano della Polizia, fin troppo abile a ribaltare la verità e
costruire l’ennesima montatura giudiziaria.

Quello che inzierà lunedì è solo uno dei processi che a breve vedranno
decine di studenti medi tra il banco degli imputati. Dopo le
mobilitazioni dell’autunno 2008, infatti, il movimento studentesco ha
dovuto fare i conti con un vero e proprio accanimento repressivo da
parte della Digos.
Piogge di denunce, manganelli, perquisizioni ed Avvisi Orali, sono solo
alcune delle armi con cui la Questura da mesi a questa parte sta
cercando di soffocare un movimento autorganizzato che, nato dalle
occupazioni, si è distinto da quel momento per la sua capacità di
riportare nelle scuole e nelle piazze delle lotte radicali e radicate:
dall’opposizione alle riforme della scuola all’antifascismo militante.
Gli studenti medi sotto processo sono colpevoli di essersi ribellati e
di continuare a farlo, convinti che l’unico modo per cambiare lo stato
di cose presenti sia quello della lotta autorganizzata dal basso, senza
scendere a compromessi con le istituzioni e senza sottostare
passivamente alle loro leggi.

E’ sotto gli occhi di tutti come l’attacco delle questure nei confronti
di chi lotta sia in crescita esponenziale. Solo negli ultimi mesi
abbiamo dovuto fare i conti con l’arresto del compagno “Mannu”, fatto
prigioniero “preventivamente” per 3 mesi senza alcun processo, mentre
verso gli studenti la Questura si diverte a rispolverate leggi
appartenenti al ventennio fascista (contenute nel T.U.L.P.S.) per
perquisire le loro case senza alcun mandato (art. 41) e denunciarli per
“riunione non autorizzata” (art. 18, che punisce i promotori della
riunione e “coloro che nelle riunioni predette prendono la parola”
“sebbene indetta in forma privata” qualora questa non sia “autorizzata”
dal Questore). A questo si aggiungono i 1800€ di multa che gli studenti
hanno accumulato nelle ultime due settimane per “affissione non
autorizzata” e le denunce per “stampa clandestina” per i manifesti
diffusi.

Di fronte a tutto ciò non possiamo restare a guardare né possiamo
lasciare soli i compagni sotto processo. Attaccandone uno ci attaccano
tutti: di questo siamo consapevoli e per questo crediamo sia necessario
opporsi attivamente alle azioni repressive di Digos e Magistrati
promuovendo da un lato la solidarietà concreta verso gli studenti
colpiti (dal sostegno economico per le spese legali alle presenze
solidali durante le udienze), e dall’altro rilanciando le lotte e la
conflittualità sociale che la repressione sta cercando di soffocare.

i compagni e le compagne della Cassa Studentesca Contro la Repressione

[Firenze] party! 3 anni di occupazione della Riottosa

12 febbraio 2010
3 anni di occupazione della Riottosa Squat!

giornata festosa per i tre anni di occupazione della RiottosaZsquat

bellafica, no?
no bar no money
porta e condividi

dalle 16. teatrino dei burattini di Pulcinella
con merenda per bimbi e bestiole

dalle 20. teatre des senses
teatrino elettrico (elettrodomestici)
elettrocapra(basso batteria)
ino (improvvisazioni non ordinarie)

niente clienti, solo malviventi: oh bellafica! portati tu, porta ber mangiar quel che ti par

La Riottosa, Galluzzo, Firenze
dalla stazione fi smn bus 37 o 68 ferma "ponte bailey"
in auto dirigere per Firenze Certosa, chiedere del Ponte Bailey

info: lariottosa@insiberia.net

Emilia Romagna – Perquisizioni contro compagni ecologisti radicali e animalisti

fonte: romagnaoggi.it

RAVENNA – Le abitazioni di una decina di giovani aderenti a
movimenti ecologisti ed animalisti sono finiti nel mirino degli uomini
della Digos. Le perquisizioni, effettuate venerdì notte nel Forlivese,
a Ravenna e a Faenza, aveva come principale obiettivo la ricerca di
documenti relativi ai vari gruppi che operano in Emilia Romagna. Il
materiale recuperato potrà esser utilie per risalire agli autori di
alcuni blitz vandalici commessi in una serie di fashion group.

 

Gli inquirenti hanno sequestrato anche tutti i pc trovati nelle
abitazioni e le matrici per la stampa di diverse magliette. Nel mirino
degli animalisti negli ultimi mesi sono finiti in particolar modo i
negozi ‘Max Mara’ di Faenza, Rimini e Riccione, catena accusata di
vender pellicce con pelo animale, secondo quanto riporta l’edizione di
Ravenna del Carlino.

[Livorno] studenti denunciati

Abbiamo appreso questa mattina che due studenti dell’Istituto Nautico,
minorenni, sono stati convocati in questura ed addirittura in tribunale
in merito a quanto accaduto il 17 ottobre scorso all’Istituto Nautico
“Cappellini”. Non sappiamo ancora con sicurezza cosa venga loro
contestato, né se altri studenti abbiano ricevuto la stessa notifica.
La mattina di lunedì 17 ottobre gli studenti del Nautico avevano
provato ad occupare la propria scuola, per portare avanti in modo
deciso, con una forma di lotta legittima, diffusa e riconosciuta di
riappropriazione, la mobilitazione studentesca iniziata nei primi
giorni di ottobre, contro la politica scolastica del Governo.

Dopo una tesa trattativa con la dirigenza, gli studenti ottennero di
poter svolgere nei locali dell’istituto un’assemblea permanente. Le
uniche tensioni quella mattina derivarono dal comportamento
intimidatorio e provocatorio di polizia e dirigenza scolastica. Tale
atteggiamento nei confronti degli studenti suscitò una forte polemica
in città, con numerosi comunicati di solidarietà dal mondo politico
cittadino; quella mattina infatti vennero identificati dalla polizia
oltre 70 studenti, in maggioranza minorenni. A quasi quattro mesi di
distanza, gli ultimi sviluppi non fanno che confermare quanto già
avevamo affermato sulla vicenda. Ci troviamo di fronte a provvedimenti
inaccettabili e gravissimi, oltre che incomprensibili, spiegabili solo
in un ottica di repressione nei confronti di chi lotta, di chi si
autoorganizza di chi crea legami di solidarietà e mobilitazioni dal
basso.

Coordinamento Studentesco Livornese

aggiornamenti sugli antifascisti arrestati il 12 dicembre

Ieri pomeriggio il Giudice per le Indagini Preliminari ha accettato l’istanza presentata la scorsa settimana.
Robbi, che era in carcere a Pavia, è stato trasferito agli arresti
domiciliari con tutte le restrizioni mentre Andrea, che era ai
domiciliari, ha le firme tre volte in settimana.
Nicu rimane in carcere a Sollicciano.

per esprimergli solidarietà con lettere e telegrammi

Roman Nicusor
casa circondariale
via Minervini 2/R
50142 Firenze Sollicciano

[Livorno] Presidio contro la costruzione di un CIE tra Pisa e Livorno

Venerdì 5 febbraio, dalle ore 16:30

il Collettivo Anarchico Libertario sarà presente in Piazza Grande,
all’angolo con V.Pieroni, per un presidio informativo contro i Centri
di Identificazione ed Espulsione.

Riteniamo importante dare un’immediata risposta alla notizia, apparsa
in questi giorni sulla stampa locale, della possibile costruzione di un
CIE nell’area del Biscottino, tra Pisa e Livorno. Non ci stupisce che
il Sindaco Cosimi abbia preso posizione a favore della costruzione di
un lager per clandestini anche in toscana. E’ è stata infatti la sua
parte politica che, con la Turco-Napolitano, ha creato queste strutture.
Saremo quindi in Piazza Grande venerdì per denunciare questo progetto e per opporci alla costruzione del CIE.
Invitiamo a partecipare tutti coloro che lottano contro razzismo, sfruttamento e repressione.
 

NO CIE – NO LAGER – NE’ QUI NE’ ALTROVE

sarà diffuso a breve un comuncato più completo.

Collettivo Anarchico Libertario
colettivoanarchico@hotmail.it
http://collettivoanarchico.noblogs.org

 

Vicenza: denunciati 37 No Dal Molin

Domenica scorsa molti attivisti No
Dal Molin sono entrati nell’area della base militare e si sono
incatenati alle gru del cantiere. Puntuale arriva ora la repressione.

Introduzione clandestina in area militare e danneggiamento.
Sono i reati di cui dovranno rispondere 37 attivisti del No Dal Molin
denunciati per essere entrati domenica nel cantiere dell’ampliamento
della base militare americana a Vicenza.

I vicentini contrari alla base si sono incatenati alle gru srotolando
dall’alto dei macchinari una grande bandiera della pace per chiedere lo
stop immediato dei lavori che starebbero contaminando la falda
acquifera.

Milano. Manganellate al Cie di via Corelli

Di nuovo manganellate dentro al Centro di via
Corelli, a Milano. Le guardie, questa volta, se la prendono con i
compagni di gabbia di Hassan, un recluso che da 20 giorni è in sciopero
della fame e che, disperato, proprio ieri sera ha ingoiato un flacone
intero di detersivo. I soccorsi ritardano, come sempre, e quando la
Croce Rossa lo porta fuori dalla gabbia sembra più morto che vivo. I
suoi amici sono furenti e assediano l’infermeria per avere sue notizie,
e la polizia li respinge: «Marocchini di merda! Marocchini di merda!» –
ripetono con garbo i poliziotti, mentre li bastonano stando attenti a
non lasciare troppi segni.

Ancora a notte fonda gli uomini dell’ispettore Addesso si rifiutano
di dare notizie delle condizioni di salute di Hassan: sembra però che
non sia nemmeno stato portato all’ospedale. A presto aggiornamenti.