Festa dell’USI

Anche quest’anno, a Riotorto si svolgerà la festa dell’Unione sindacale italiana.

PROGRAMMA
3° Festa usi 4-5-6 settembre 2009 loc. La Pinetina Riotorto – Piombino

Venerdì 4 settembre

Ore 17.00 – Conferenza dibattito “Contro il razzismo: parlare di razze umane è fuorviante” con
Luciano Nicolini, antropologo.
Ore 19.30 – La costruzione di una società libertaria attraverso l’azione diretta e l’anarcosindacalismo : cosi la racconta Diego Camacho ( Abel Paz ) Relatore Mario Frisetti, intervento di Luigi Di Lembo e contributo scritto di Claudio Venza
Durante il dibattito sarà proiettato il film DIEGO di Federic Goldbronn del 1999 in spagnolo con sottotitoli in francese traduzione simultanea di Mario Frisetti
Ore 22 Musica autoprodotta Contrabbanda – Folk da strada Bacco Tabacco – maremman blues a seguire altre esibizioni di artisti e jam session blues


Sabato 5 settembre

Ore 17.00 – Conferenza dibattito “Precariato come condizione umana. Da modello economico a modello culturale?”
Interventi sulla precarietà esistenziale: lavoro, condizione femminile, giovanile e dei cittadini stranieri, accesso all’abitazione ed ai diritti.
Risposte politico sindacali, organizzative e di lotta contro il precariato con: Emilia Arisi, insegnante precaria; Francesco Salton, operaio precario; Toni Iero, economista e Angelo Mulè, Segretario
nazionale USI. Coordina Sergio Onesti.
Ore 20 Per cinema indipendente registi emergenti del territorio Film cortometraggio " Delirium demens " Regia Delirium tremens production
" I vivi e i morti " Regia Fratelli Ampere Saranno presenti i registi
Ore 22 Musica autoprodotta La Ciurma – anarcofolk Eta Beta blues a seguire altre esibizioni di artisti e jam session blues

Domenica 6 settembre

Ore 10.30 – “Contrattazione, crisi economica e legge antisciopero. Verso nuovi modelli contrattuali: quale valore dare al CCNL”.
Interventi di Mario Verzegnassi, USI Trieste; Guido Barroero, Redazione Lotta di Classe, Cesare Copeta usi Brescia , Massimo Franzoni usi Parma . Coordina Angelo Mulè segretario usi.
Ore 17 priezione del film " Libertarias " di Vicente Aranda a seguire dibattito
Ore 22 Musica autoprodotta La Gare – rock prog anni ’70 a seguire altre esibizioni di artisti e jam session blues
All’interno della festa sarà organizzato uno spazio autogestito per video,e presentazione libri e altre contaminazioni culturali.

 

Il ristorante sarà aperto a pranzo e a cena
Il bar sarà aperto dalla mattina fino alla fine dei concerti con
degustazione vini regionali .
Sarà in funzione uno spazio libri

 

Omicidio di Stato

https://toscana.indymedia.org/article/5710
altro link:
 

 

Franco Mastrogiovanni

"Non mi fate portare a Vallo, là mi uccidono."
Non sappiamo se sono state davvero queste (come riporta un giornale) le
ultime parole pronunciate da Franco Mastrogiovanni, trovato morto il 4
agosto scorso nel letto di contenzione dell’Ospedale di Vallo della
Lucania (SA), dove era stato rinchiuso dopo che era stato firmato un
TSO (trattamento sanitario obbligatorio) nei suoi confronti. Adesso è
stata aperta una inchiesta dopo che sul suo corpo sono stati trovati i
segni dell’infamia di Stato, forse addirittura filo di ferro per
legarlo al letto sul quale è stato lasciato ad agonizzare per quattro
giorni.
Franco fu coinvolto nel 1972 a Salerno nell’aggressione di un gruppo di
fascisti contro alcuni compagni nella quale perse la vita Carlo
Falvella e dalla quale prese il via il "caso Marini" dal nome
dell’anarchico accusato di aver accoltellato il fascista. Da allora
venne etichettato come "noto anarchico" e questo lo portò di nuovo in
carcere nel 1999 per oltraggio a pubblico ufficiale, accusa dalla quale
fu assolto, ottenendo persino il risarcimento per ingiusta detenzione.
Sempre sui giornali si legge che il TSO sarebbe stato chiesto perché
Franco avrebbe tamponato quattro macchine con la sua (sic!) che però
non mostrerebbe alcun segno di danni. La sua "cattura" è stata operata
con un dispiegamento di forze inusuale: carabinieri, polizia
municipale, addirittura una vedetta della guardia costiera. Doveva
essere davvero pericoloso… tanto da assassinarlo?

Firenze – Al duomo volantini e striscione contro i militari

Stamattina 11 agosto, mentre le autorità locali celebravano a Palazzo
Vecchio il 65°anniversario della Liberazione di Firenze, alcuni
anarchicie calavano dal Campanile di Giotto lo striscione VI(A) I
MILITARI e lanciavano volantini
nella piazza gremita di turisti e passanti. Gli stessi che celebrano la
liberazione di Firenze dall’occupazione nazifascista  mettono i
militari in strada! In allegato i volantini lanciati

Marco Camenish Trentanni dopo

Quando l’8 Gennaio 1980 Marco Camenisch
venne arrestato in Svizzera, per dei sabotaggi antinucleari, Chernobyl
era una sconosciuta località della pianura Ucraina. Allora,la salute
già compromessa del Pianeta, non era ancora giunta agli attuali picchi
di allarme e nessuno poteva immaginarsi le due guerre del Golfo, i
conflitti balcanici ed i “bombardamenti umanitari” di Jugoslavia, Irak
e Afghanistan.

L’affermazione del Pensiero Unico di
questo sistema di dominio tossico-industriale ha mosso in questi ultimi
30 anni passi da gigante,forte dell’alta tecnologia, del monopolio
energetico, alimentare, e della totale dipendenza dai perversi e
capillari meccanismi dell’economia di mercato.

Milioni di individui dopo sanguinose
guerre etniche e tribali oppure privati,a causa di scellerate politiche
economiche liberiste, dei più elementari bisogni di sussistenza,sono
oggi costretti a travagliati esodi verso i cosiddetti paesi benestanti
della” nostra” Eurolandia.

La globalizzazzione crea
disoccupati,precari e profughi, alimentando guerre tra poveri e
politiche xenofobe e razziste mentre l’industrializzazzione forzata di
paesi come Cina e India espelle continuamente ogni anno milioni di
contadini dalle loro terre.

Aumenta la dipendenza dal Progresso
industriale ,diminuisce la nostra libertà e capacità di
autodeterminazione e avanza soltanto la sistematica distruzione
ecologica di un Pianeta che non potrà tollerare ancora per molto i
nostri folli ritmi di sviluppo.

Questa critica, radicalmente ecologica,
antiautoritaria e anticapitalista, è stata la molla che trent”anni fa
ha mosso il pensiero e l”azione di Marco. Una ribellione che ha
attraversato questi decenni con carcere, fuga,latitanza e nuovo
carcere, nella prospettiva di negargli ogni futura libertà per aver
sputato nella tiepida brodaglia tossica di questa democrazia da
operetta.

Resta il carcere per Marco e per tutti i
ribelli e rivoluzionari che non hanno svenduto la loro dignitosa
identità contro questo sistema fondato sulla morte per
inquinamento,omicidi bianchi sul lavoro,disperazione,incidenti
stradali,malattie cancerogenee…

E una triste e amara realtà che ogni
giorno che ogni giorno può solo alimentare illusioni di felici consumi
all’ombra dell’indifferenza,in un mondo che sta andando a pezzi.

Contrastare i Poteri Forti, la cultura
della speculazione privata ai danni della comunità,riprendere le forme
solidali del mutuo appoggio e della rivolta è indispensabile per uscire
dalle pericolose gabbie sociali costruite con la complicità e la
rassegnazione della moltitudine.

MARCO DEVE USCIRE DALLA GALERA e
rivendicare oggi la sua liberazione significa continuare la critica
contro questo sistema tecno-industriale,consapevoli del suo totale
fallimento ecologico e sociale.

 

ALPI in RESISTENZA

per l’ecologia sociale

Sondrio, 4 Agosto 2009

Bergamo, bomba molotov contro la sede di Forza Nuova

da www.ecn.org/antifa

Bergamo
– Nella notte tra venerdì e sabato la sede del partito di estrema
destra è stata bersaglio di un attacco incendiario. Una molotov è stata
scagliata davanti all’ingresso del condominio di via Bonomelli, dove i
militanti forzanovisti si ritrovano dallo scorso 28 febbraio.


Bergamo, bomba molotov contro la sede di Forza Nuova




Le scritte, i pedinamenti, ora addirittura una bottiglia incendiaria:
Forza Nuova è nel mirino. Nella notte tra venerdì e sabato la sede del
partito di estrema destra è stata bersaglio di un attacco incendiario.
Una molotov è stata scagliata davanti all’ingresso del condominio di
via Bonomelli, dove i militanti forzanovisti si ritrovano dallo scorso
28 febbraio, data tristemente celebre a causa degli scontri tra
antifascisti e polizia.


Le fiamme hanno danneggiato il cancello di entrata, il tappeto,
completamente carbonizzato, il campanello. Nessuno, data l’ora tarda,
era presente all’interno della sede, che il venerdì ospita i corsi di
formazione, in questo periodo fermi per le ferie estive. Non è escluso
quindi che l’obiettivo dei colpevoli fossero proprio i militanti. La
molotov è solo l’ultimo di una serie di "avvertimenti" che nei mesi
scorsi hanno colpito la sede e gli iscritti al partito. Lo stabile di
via Bonomelli dal 28 febbraio è infatti stato più volte imbrattato con
scritte oltraggiose o vere e proprie minacce. Mentre lo scorso 3 luglio
una valigetta vuota lasciata proprio sotto la sede di Forza Nuova ha
fatto scattare l’allarme bomba. Solo una settimana fa, come spiega il
segretario provinciale del partito, Dario Macconi, un militante è stato
aggredito. "E’ stato colpito a sprangate a pochi metri dalla sede –
spiega -, noi ci siamo limitati a denunciare il fatto alla polizia, non
vogliamo dare risalto alle azioni di questi quattro disgraziati. E non
si contano i pedinamenti, gli appostamenti. ma noi siamo
tranquillissimi". Anche commentando il danneggiamento alla sede Macconi
sceglie il basso profilo. "E’ inquietante che l’8 di agosto certa gente
non abbia amici o fidanzate con cui andare in vacanza, è sintomo di
forte disagio giovanile – commenta – noi aspettiamo che la polizia
faccia le dovute indagini, riteniamo premature dichiarazioni che
addossino la colpa a qualcuno. Vogliamo evitare un’inutile caccia alle
streghe".


Domenica 9 Agosto 2009

 

Genova – Arrestati due compagni

La notte del 29 luglio a Genova sono stati
arrestati due compagni con l’accusa di furto aggravato ai danni di un
ACLI, convalidati gli arresti Sabrina è a piede libero perchè
incensurata, Juan si trova ai domiciliari; il 16 settembre ci sarà il
processo.

Per scrivere a Juan:
Juan Antonio Fernandez Sorroche
Salita San Nicolosio 10/6
16124 Genova

Berlino – Prima udienza per il compagno romano arrestato il primo maggio

da informa-azione.info

riceviamo e pubblichiamo

Si è svolta la prima udienza del processo a Berlino del compagno romano arrestato il primo maggio

Nell’aula di tribunale c’era la polizia in tenuta antisommossa oltre
alla polizia penitenziaria, e per questo gli avvocati hanno subito
protestato davanti al giudice perchè la procedura regolare non lo
prevede.
Nonostante la protesta la polizia è rimasta, ancora una
volta a dimostrare l’atteggiamento eccezionalmente repressivo dello
stato tedesco nei confronti degli accusati del primo maggio.

E’ stato interrogato dagli avvocati il primo dei due poliziotti che aveva deposto la testimonianza.
Nella sua versione c’erano lacune e contraddizioni. Non era sicuro
dell’abbigliamento, una volta ha detto che era da solo, poi ha detto
che era in compagnia di altre persone. La sua descrizione dell’imputato
non era precisa, ma nonostante questo ha affermato che i suoi colleghi
lo hanno arrestato sulla base della sua descrizione.
Si è
contraddetto nell’indicazione degli orari, dei luoghi e anche delle
modalità in base alle quali l’imputato avrebbe compiuto i reati dei
quali è accusato.

Gli avvocati sono stati in gamba, lo hanno messo abbastanza sotto
pressione, ma nonostante tutto il giudice e il pm sembravano difendere
il testimone. Dicevano che era normale che avesse dei dubbi perchè sono
passati due mesi.

Nella prossima udienza, che è stata fissata al 12 Agosto, verrà ascolata la seconda guardia che ha rilasciato testimonianza.

Cerchiamo di mantenere l’attenzione su questa situazione, che non può essere trascurata.

 

Belgio – Tre detenuti evadono dal Palazzo Giustizia di Bruxelles

4 agosto 2009
Tre detenuti sono fuggiti dal Palazzo di Giustizia di Bruxelles grazie all’aiuto di alcuni complici. I tre dovevano comparire davanti ai iudici con l’accusa di rapina. Una volta nell’aula, due uomini armati mascherati hanno minacciato il personale addetto alla sicurezza, fuggendo subito dopo insieme ai tre detenuti. La polizia ha subito avviato le ricerche. In Belgio questa è la terza evasione in pochi giorni.
Tratto dall’Ansa

Messina – Malastrada resiste!

La sera del 4 agosto abbiamo occupato il palco
in spiaggia di un lido sinistroide dove stavano suonanado i did, un
gruppo elettro rock torinese. eravamo una ventina. abbiamo aperto 2
striscioni, volantinato al pubblico e fatto un intervento al microfono.
buona la reazione della gente che assisteva al concerto, nulla la
reazione dell’organizzazione che non ha provato a impedirci di parlare.
a presto nuove notizie.

rompiamo la normalità di questa città narcotizzata, solidarietà a malastrada.

Bari Cie – Violento pestaggio di recluso malato di cuore

Un racconto tremendo, e un appello, dal Cie di Ponte Galeria.
Nella
serata di lunedì arriva nel Centro un gruppetto di algerini, appena
trasferiti da Bari Palese. Tra di loro c’è anche un ragazzo gravemente
malato di cuore, che si lamenta e protesta: la polizia non ha
provveduto a portare da Bari le medicine che deve prendere ogni giorno.
Invece di procurare i farmaci, i poliziotti lo portano in
infermeria
e poi nella cella di sicurezza. Lì lo massacrano di botte, stufi di
tutti questi stranieri sempre pronti a lamentarsi.

Quando lo riportano in sezione è pieno di lividi e sangue. Lui è
malato di cuore per davvero e durante la notte si sente malissimo: i
suoi compagni danno l’allarme, e il malato lascia il Centro a bordo di
una ambulanza. La mattina dopo i suoi compaesani, che stanno
raccontando in giro gli avvenimenti della notte, vengono raggruppati e
portati via. Tutti pensano ad un rimpatrio, e solo la sera si scoprirà
che in realtà il gruppo è stato messo in “isolamento” nel reparto delle
donne. Intanto, durante tutto il giorno, del ragazzo malato di cuore
non si ha più alcuna notizia.
Passano le ore, e i reclusi del Centro
si ricordano di Salah Soudami, morto soltanto cinque mesi fa in
circostanze pressoché identiche, e pensano al peggio.
Così chiedono
aiuto ai solidali che stanno fuori dai Centri e lanciano un appello dai
nostri microfoni: vogliono avere notizie del loro compagno. Vogliono
sapere come sta, se è vivo o morto, e dov’è. Lo hanno chiesto alla
Croce Rossa e non hanno avuto risposta. Lo hanno chiesto pure agli
agenti, e anche loro sono stati zitti: del resto, si sa, i poliziotti
sono buoni solo a massacrare di botte i malati di cuore.

Ascolta la diretta con Ponte Galeria su macerie