Dichiarazione di Antonio dal Carcere

Se mi chiedete se appartengo al movimento NO TAV vi rispondo che si, appartengo al movimento NO TAV.
Se mi chiedete la motivazione di questa mia appartenenza vi rispondo che il movimento NO TAV è alla guida di tutti i Movimenti popolari per la difesa del territorio, per la salvaguardia della vita dell’uomo e dell’ambiente in cui esso vive.
Se mi chiedete la motivazione per la quale una persona di Pistoia si impegni in una battaglia distante dalla sua città centinaia di chilometri vi rispondo che l’impegno civile per sviluppare questo nostro “piccolo” pianeta da un “progresso” che non si pone limiti nella devastazione, non ha confini temporali e territoriali.
Il TAV non è necessario; on risponde ad esigenze di sviluppo sociale, non risponde ai bisogni dell’uomo, al rispetto dell’ambiente. Il TAV, e tutte le opere di quella portata,  rispondono al comando del profitto, della speculazione, dello sfruttamento dell’ambiente, peggiorano la qualità della vita delle popolazioni delle aree nelle quali si mettono in opera, portano interi territori alla devastazione, li espongono a rischi idrogeologici, per i quali il nostro paese piange spesso morte e distruzione. Un esempio fra tutti, il VAJONT.
Dalla valle che resiste ho appreso che necessita opporsi a tutte le opere “pubbliche” –grandi o piccole che siano- che non si pongono nella direzione di una migliore qualità della vita dell’uomo.
Dalla valle che resiste ho appreso le capacità che ho posto nella battaglia civile ed etica contro il parcheggio interrato che vogliono costruire in San Bartolomeo. Opera non necessaria, rispondente unicamente  alla speculazione ( e quel che è peggio portata avanti da un ente morale).
Il parcheggio peggiora la qualità della vita di tutta l’area orientale del centro storico, di tutto il quartiere di S. Marco a causa dell’aumento esponenziale del traffico veicolare ed espone la città di Pistoia ad un serio e grave rischio idrogeologico a causa dell’intercettazione da parte dei lavori di una falda acquifera di superficie, che per di più è una falda sospesa.

Nel 1985, in un periodo emergenziale, in un’epoca comandata de leggi speciali nella quale si è sospeso il diritto civile, un pluriomicida (responsabile per sua stessa ammissione di due omicidi), nella necessità di comprare la propria libertà, denunciava più di cento persone, e tra queste vi era il sottoscritto. C’eravamo conosciuti una decina d’anni prima, allorché ero vissuto a Torino. Egli del sottoscritto ebbe a dire: “…Ho sentito dire che faceva parte…”. Solo queste parole si possono leggere nei fascicoli del procedimento, non sostenute da alcun riscontro probatorio. Procedimento che vedeva coinvolti anche alcuni “pentiti” di Firenze che alcunché ebbero a dire circa la mia del tutto presunta affiliazione.
La mia condanna fu dettata unicamente dalla necessità del periodo. Ma questo è bastato per “MARCHIARMI”.
Nel 1989 fui coinvolto in un secondo procedimento con le stesse imputazioni, e se vogliamo gli indizi –o presunti tali- erano maggiori che nell’ ’85, ma erano diversi i tempi. Il periodo emergenziale era terminato, le leggi speciali venivano tolte, e fui assolto. FUI ASSOLTO!!

Come giustamente ha affermato Alberto Perino: “Questi arresti sono solo una campagna mediatici”.
Vi servivano elementi “di grido”. Questo è stato il sottoscritto in questa operazione, o meglio ancora: pensate, con il mio arresto, di prendere due piccioni con una fava.
1-    Dare in pasto alla disinformazione dei media un “Ex terrorista” , seppur il sottoscritto non sia mai stato accusato di nessun reato specifico; un “ex terrorista” mai accusato di nessun atto né di terrorismo né di violenza; un “ex terrorista” condannato unicamente per le leggi emergenziali , condannato unicamente per “UTILITA’”, assolto invece quando questa “UTILITA’” è venuta meno.
2-    Colpire il movimento proletario con l’arresto di un militante sociale, di una persona che si è sempre impegnata in battaglie civili e per il progresso sociale, che ha sempre combattuto a testa alta e alla luce del sole sotto il ricatto della “MARCHIATURA” che gli è stata impressa. Questo è il messaggio che volete lanciare a coloro che oggi con il sottoscritto sono impegnati ad impedire il nefasto e distruttivo progetto del parcheggio interrato in San Bartolomeo a Pistoia.

Come in Val Susa è con la nostra FORZA delle IDEE che abbiamo (per adesso solo) bloccato questo progetto. IDEE che hanno trovato sostegno in tutta la popolazione pistoiese, testimoniato dalle oltre 1300 firme su di una petizione, oltremodo ignorate dalle istituzioni ma che hanno trovato il sostegno di tutte le associazioni culturali e ambientali, come dimosta il convegno sulla salvaguardia del complesso monumentale dell’ex monastero di San Bartolomeo, tenutosi il 20 Novembre 2011 e del quale presto usciranno gli atti.
Tutta la società civile di Pistoia ha espresso parere negativo su questo nefasto progetto. Da non dimenticare inoltre l’importante posizione assunta dall’ordine dei geologi della Toscana, che ha posto seri dubbi al riguardo dell’intercettazione della falda acquifera.
Democrazia avrebbe voluto che l’amministrazione comunale respingesse tale progetto dichiarandone la non fattibilità, ma i nostri amministratori, in barba alla volontà popolare, in ossequio ai poteri forti (e alle loro speculazioni) ai quali sono asserviti, sanno che la battaglia sarà (direi: potrà essere) da loro vinta in virtù della prevaricazione che può appoggiarsi sulla forza delle armi. Gli è sufficiente trasformare questa nostra legittima rivendicazione in una questione  di ordine pubblico. Il loro confronto non sarà, come del resto già adesso, sull’etica e sulla morale delle nostre legittime rivendicazioni, sulla dignità ed il rispetto dei nostri diritti, sulla democrazia come volontà popolare, sulla salvaguardia da un eventuale rischio idrogeologico a cui sottopongono la città. Il loro non sarà un confronto, bensì una prevaricazione.
Alla nostra FORZA delle IDEE risponderanno con la violenza ed il sopruso militare, unici mezzi con i quali potranno portare avanti questo progetto distruttivo.. La stessa identica cosa che sta accadendo in Val Susa. Sono venti anni che con la sola FORZA delle IDEE stanno bloccando l’inutilità del TAV. Sono sei mesi che si parla di un cantiere che non esiste. Esiste solamente un’occupazione militare di parte del territorio. Nessun operaio che ci lavori, esclusi quelli impegnati per costruire la recinzione e oggi quelli impiegati a costruire IL MURO.
Centinaia di agenti, Carabinieri e alpini che difendono un territorio occupato. Decine, centinaia di migliaia di euro spesi mentre si tagliano i servizi in tutta la nazione (Sanità, scuola, trasporti, ecc…).

Antonio Ginetti.

Pistoia, 30 Gennaio 2012.

Pistoia – Iniziative in solidarietà con Antonio ed i No Tav arrestati (Aggiornato).

Sabato 11 Febbraio 2012, presso lo Spazio Liberato ex Breda Est di Via Pacinotti a Pistoia:

ore 16:00 – Assemblea Pubblica su NoTav
ore 20:00 – Cena Sociale Benefit
ore 21:30 – Spettacolo: “Alla Maddalena, la favola del 3 luglio in Val di Susa” chitarra e voce di Angelo Maddalena
ore 24:00 – DjSet

– Domenica 12 Febbraio 2012:

presidio sotto il Carcere di Pistoia dov’è sequestrato Antonio. Ci troviamo dalle 14,30 puntuali (l’ora d’aria finisce alle 15) nei giardinetti di Via delle olimpiadi.

– Giovedì 16 Febbraio 2012:

si terrà l’udienza di convalida per l’arresto sempre presso il carcere S. Caterina, in contemporanea all’esterno si terrà un presidio in solidarietà di Antonio e della lotta NO TAV, a breve comunicheremo l’orario.

Per chi volesse scrivere ad Antonio questo è l’indirizzo del Carcere:

Antonio Ginetti, Casa Circondariale – Via dei Macelli 13 – 51100 Pistoia

LA SOLIDARIETA’ E’ UN ARMA, NO TAV!!

 

 

In 100 sotto il carcere di Pistoia in solidarietà di Antonio e di tutti i reclusi.NO TAV!

Si è appena concluso il presidio sotto il carcere di Pistoia in solidarietà di Antonio il compagno ed amico prigioniero NO TAV. In un centinaio ci siamo ritrovati per fargli sentire che gli siamo vicini e che non bastano le sbarre per fermare la nostra rabbia. Dicono che le strade sono in fermento, che le carceri scoppiano…ebbene che la rivolta deflagri fuori e dentro, che le mura delle gabbie, sia quelle mentali che fisiche, crollino sotto i possenti colpi di chi non ci sta più a farsi dire come sprecare la propria vita da politici, sindacalisti e faccendieri vari. Intanto le decine di scritte solidali apparse sui muri cittadini in questi giorni sono state prontamente cancellate. Non c’è problema, ne appariranno il doppio. ANTONIO LIBERO! NO TAV! FUOCO ALLE GALERE!

INTANTO LUNEDI’ SI TERRA’ L’UDIENZA DI CONVALIDA, DAVANTI ALL’INFAME GIP PISTOIESE ZANOBINI.

Domenica 29 presidio solidale sotto il carcere di Pistoia, ANTONIO LIBERO! LIBERI TUTTI! NO TAV!

DOMANI, DOMENICA 29, DALLE 16 e 30,  SI TERRA’ UN PRESIDIO SOTTO IL CARCERE DI PISTOIA IN SOLIDARIETA’ COMPLICE CON ANTONIO E CON TUTTI I PRIGIONIERI NO TAV. CI VEDIAMO AI GIARDINETTI DI VIA DELLE OLIMPIADI, PROPRIO DIETRO IL CARCERE, PER GRIDARE FORTE LA NOSTRA SOLIDARIETA’ E RABBIA. LE GABBIE NON CI HANNO FERMATO, NON CI FERMANO. NO TAV! ANTONIO LIBERO! E COME ORMAI DA 23 ANNI VIENE RIPETUTO DA SEMPRE PIù INDIVIDUI…SARA’ DURA!!! A DOMENICA.

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intanto stasera dopo l’assemblea un gruppo di solidali si è diretto in corteo verso il carcere per attestarsi nei giardinetti di via delle olimpiadi dove per un’oretta ha scandito slogan in solidarietà di “baffone”, degli altri NO TAV e contro il carcere.