Il vizio dell’autorappresentazione simbolica e mediatica è duro a morire e continua ad esercitare uno strano fascino su una parte di così detto “movimento”, e quello che è accaduto Sabato ad Arquata, al di là dei video esultanti e dei fieri comunicati, la dice lunga su quanta strada ci sia ancora da fare in itaglia prima di riuscire a creare sacche di resistenza ed attacco realmente capaci di opporre il proprio agire alle devastazioni sociali ed ambientali. Continua a leggere